Riforma pensioni 2021, Durigon si dimette: Addio definitivo Quota 100 o é già storia?

Alla fine dopo tanto discutere sono arrivate le dimissioni del sottosegretario al Mef Claudio Durigon , nonostante Salvini si fosse detto ‘preoccupato zero’, e nonostante il Professor Cazzola, avesse provato, dalla sua, nell’intervista rilasciateci ieri a spiegarci il perché per una volta si schierasse in parte in sua difesa. Durigon ha deciso per il bene del Governo e del Paese, dice Salvini, di fare un passo indietro e di chiedere scusa seppur continui a dire di essere stato assolutamente frainteso negli intenti.

In molti, invece, oggi sul sito rispostano l’attenzione sul versante previdenziale e si dicono preoccupati dell’uscita di scena di Durigon in quanto era comunque il padre di Quota 100 e con la Lega al Governo molti, forse, avevano sperato lui potesse ancora agire sulla prossima Riforma delle pensioni.  

Probabilmente anche perché lo stesso Salvini , come aveva riportato Askanewss, rispondendo a chi gli chiedeva delle dimissioni del sottosegretario all’Economia Claudio Durigon, aveva proprio detto: “Con Claudio Durigon stiamo lavorando alla nuova riforma delle pensioni che interessa milioni di italiani, la storia ha già condannato fascismo e comunismo. Quasi tutti estremisti tranne quelli islamici’. Vi riportiamo il parere del Dott Claudio Maria Perfetto che ha fatto il punto sia sulla questione Durigon, partendo dalle considerazioni pubblicate ieri dal Professor Cazzola, quanto sulla fine di quota 100. I dettagli:

Riforma pensioni 2021 e dimissioni Durigon: quale collegamento?

Così Perfetto sulle riflessioni del Professor Cazzola e sulle dimissioni relative all’onorevole Durigon: “La Storia non può essere sottoposta a giudizio, non può essere giudicata. Ma solo analizzata. La Storia va analizzata in termini di causa ed effetto, seguendo la progressiva successione degli eventi. Il Fascismo, per esempio, è la Tesi. L’Antifascismo è l’Antìtesi. La Repubblica italiana è la Sintesi

Davvero la storia ha già condannato il fascismo e il comunismo? Forse sì, la storia scritta con la “s” minuscola, quella che viene adattata di volta in volta alle circostanze contingenti per raggiungere il proprio scopo. Ma la Storia, quella scritta con la “S” maiuscola, quella no, quella non giudica e non condanna.

A chiedere le dimissioni dell’onorevole di Claudio Durigon sono proprio quelle persone che conoscono la storia con la “s” minuscola. Sono quelle persone che non conoscono la Storia.  No. Non si può prendere a calci la Storia. Non si possono giudicare “i fatti di ieri alla luce dei valori di oggi”.

Quale destino per Quota 100? Quota 100 appartiene oramai alla Storia. Come la Storia, anche Quota 100 non va giudicata. Ha fatto dei danni? Aspettiamo che giunga alla sua naturale conclusione prima di affermare ciò, perché non abbiamo ancora toccato il fondo con la Riforma Fornero!

E allora si vedrà se avrà fatto più danni Quota 100 che ha permesso l’uscita solo di pochi lavoratori la cui assenza dal lavoro non pregiudica affatto la crescita economica in quanto sono solo degli esuberi, oppure avrà fatto più danni la Riforma Fornero che ha ingabbiato molti lavoratori stanchi, demotivati, obsoleti, improduttivi che pregiudicano invece la crescita economica! Per ora, una cosa sola è certa su Quota 100: è stata come un breve squarcio di sole nel cielo plumbeo della Riforma Fornero!

Interessante e singolare anche il confronto con la spesa al supermercato e la coda in fila alle casse dei clienti che fa il Dott Perfetto per spiegare in termini davvero semplicissimi, ma efficaci e suggestivi il concetto di equità a chi lamenta proprio a quota 100 di essere stata una misura iniqua. Eccovi le sue riflessioni

Riforma pensioni 2021: quota 100 iniqua? Come il resto della vita

Così il Dott Perfetto: “Proviamo a vedere le cose dal punto di vista di tutti noi, perché ognuno di noi ha avuto la stessa identica esperienza. Mi riferisco in particolare alla spesa al supermercato.

Io sono in fila alla cassa numero 5 con il mio carrello della spesa e devo pagare. Sono il settimo cliente in coda in quella fila. Ad un certo punto, una voce dall’altoparlante dice: “È in apertura la cassa 2″.

Io mi affretto ad andare verso la cassa 2, sapendo di avere qualche probabilità in più di uscire prima dal supermercato perché non c’è ancora alcun cliente in coda alla cassa 2. Nel mentre in cui mi precipito verso la cassa 2, altri clienti fanno come me. Alla cassa 2 si forma una nuova coda, io divengo il terzo cliente, altri due sono dietro di me.

Quando sto per pagare, vedo dietro di me altri 4 clienti, e sento che la cassiera dice all’ultimo cliente che si trova in coda nella mia stessa fila: ” Signore, dopo di lei la cassa 2 è chiusa”.

Un nuovo cliente sta per accodarsi nella fila della cassa 2 (che nel frattempo ha spento la luce di “apertura”) e il cliente che precede quello che si sta per accodare come ultimo gli dice: “Guardi che la cassa 2 è chiusa”. Il cliente che si stava per accodare alla cassa 2 va alla ricerca di una cassa aperta presso la quale accodarsi.

Ora ditemi, cosa è equo e cosa è iniquo nell’aprire una nuova cassa; nel permettere ad alcuni clienti di cambiare la fila e di uscire prima di altri dal supermercato; nel chiudere, dopo un po’, la nuova cassa da poco aperta; nel lasciare altri clienti a fare la fila così come veniva fatta prima che venisse aperta la nuova cassa 2.

Vedete alcuni clienti hanno avuto la possibilità di scegliere la cassa più vantaggiosa, mentre altri clienti non hanno avuto la stessa possibilità di scelta. Possiamo chiamare questa “iniquità”?

La società in cui viviamo altro non è che un gigantesco supermercato, e per questo ciò che potremmo identificare come “difetto” assume una dimensione ancora più grande, al punto da chiamarla “iniquità”. Ma in un certo senso, l’iniquità è nostra amica, perché ci induce a cercare la via che porta all’equità”.

Cosa ne pensate delle dimissioni dell’onorevole Claudio Durigon e della domanda che si sono posti in molti, la quota 100 decreterà la sua fine a causa delle dimissioni del ‘padre di quota 100’ o era, come dice Perfetto, già storia? E del paragone con la cassa del supermercato per spiegare l’iniquità della misura che scadrà il 31/12/2021? Fatecelo sapere, se vi va, nell’apposita sezione ‘commenti’ del sito.

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26 commenti su “Riforma pensioni 2021, Durigon si dimette: Addio definitivo Quota 100 o é già storia?”

  1. lo ribadisco: quota 100 bella ma per noi del 1960 grossa inculata; premiare chi ha 38 anni di contributi e inculare chi ne ha 39, 40 etc è da………………………………; mi si dice che non ci sono i fondi addirittura per 41 anni; chi dice questo mente sapendo di mentire; l’europa ci tiene per le palle ; vedremo in questi mesi il dibattito se ci sarà un dibattito; almeno proposta tridico dai 62 anni; è talmente rischiosa che saranno 4 gatti ad accettarla; e poi magari tra 1 anno in pensione intaccando però pensioni integrative; sarebbe da grandi figli di p…………………….. ma in mancanza d’altro…………………… saluti ai gestori del sito

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  2. Ogni volta che apro questo sito e leggo o rileggo alcuni commenti mi assale un senso di angoscia e impotenza. C’è chi ci vuole spiegare la realtà e la storia a modo suo non capendo o facendo finta di non capire che la sua è una storia e una realtà interessata. Non comprendo questa voglia di alcuni di volersi aggrappare a una finta realtà dei fatti. La realtà vera è tutta un’altra cosa. La realtà vera per esempio è che la Lega ha ottenuto tutti quei voti promettendo la quota 100 e che milioni di lavoratori hanno creduto che con 40-41-42 anni di lavoro o con 64-65-66 anni di età raggiungendo e anche già passandola quella quota, sarebbero andati in pensione. Hanno abboccato e sono rimasti esclusi. La realtà vera è che chi ha lavorato meno e versato meno contributi è andato in pensione prima. La realtà vera è che equanime vuol dire: ” Equidistante”, “giusto”, “imparziale”, “obiettivo”,” super partes” e Lei caro Dott. Perfetto, nella qualità di esperto in materia pensionistica, da due anni a questa parte non ha mostrato nessuna di queste qualità, perorando a piè sospinto la bellezza di quota 100. Come potrebbe d’altronde essere super partes chi da quella quota ne ha tratto immeritato vantaggio ? Ci risparmi per favore le frasi ad effetto che : “L’equità e la giustizia non sono di questo mondo”, “del pastore e del gregge” o che “il mondo gira come vuole lui”, sono tutte cose che già sappiamo. Non siamo mica tutti che ……………. Ruby è la nipote di Mubarak.

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    • Sig. Franco Giuseppe, Adam Smith (ritenuto il padre fondatore dell’economia) ci ricorda che “non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio, del fornaio che ci aspettiamo il nostro desinare, ma dalla considerazione del loro interesse personale”.

      In altre parole, la storia di ciascuno di noi, la realtà di ciascuno di noi, è una storia ed una realtà interessata.

      La Lega ha promesso la quota 100, perché era interessata ad ottenere i voti.

      Milioni di lavoratori hanno votato la Lega, perché erano interessati ad andare in pensione con 40-41-42 anni di lavoro o con 64-65-66 anni di età.

      Alcuni hanno abboccato alle promesse della Lega e sono rimasti esclusi. Morale: non ti fidare di chi ti fa promesse senza dirti anche come intende attuarle.

      Chi ha lavorato meno e versato meno contributi è andato in pensione prima. Avrebbe forse dovuto rinunciare a fare il proprio interesse?

      Sig. Franco Giuseppe, se da due anni a questa parte non ho mostrato nessuna delle qualità che lei ha elencato (equidistante, giusto, imparziale, obiettivo, super partes), evidentemente non le posseggo.

      Ho perorato Quota 100 perché è una piccola crepa nella Riforma Fornero. Sì, proprio una “crepa da estendere”, non una “maglia da allargare”. Una crepa (62, 38) che, nel mio disegno, avrebbe dovuto progressivamente estendersi a (61, 39), (60, 40), (59, 41), (58, 42), (57, 43), fino ad arrivare alla formula “chiunque lo desideri può andare in pensione quando vuole, percependo un importo in base ai contributi versati” (ovviamente, saprei anche indicare – e l’ho detto più volte in alcuni miei articoli pubblicati su Pensionipertutti e su altre testate web – come attuare tale disegno senza turbare gli equilibri europei e sotto il vincolo del Patto di Stabilità e di Crescita – che al momento è sospeso ma che verrà presto ripristinato).

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  3. Chi mi spiega come mai l’inps che dice di non avere abbastanza risorse, continua ad offrire prestiti ti ai pensionati con i contributi versati dai lavoratori, che debbono continuare a versare???
    Grazie

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  4. In un supermercato funzionano sia le casse normali per chi ha tanti contributi (oops … volevo dire tanta spesa) sia le casse per la spesa veloce per chi ha pochi contributi (ooops … volevo dire poca spesa). Nel supermercato dove vado io ci sono 20 casse per la spesa normale e 3 casse per la spesa veloce e tutto funziona benissimo con un’ attesa in coda inferiore ai 5 minuti (tranne la vigilia di Natale). Invece al supermercato INPS c’è 1 sola cassa normale e 20 o 30 casse veloci per cui l’attesa per chi ha tanti contributi (oops … volevo dire tanta spesa) è veramente insopportabile. E sa quale il problema maggiore ? CHE NON SI PUÒ CAMBIARE SUPERMERCATO !!!!!!

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  5. Sig. Perfetto, ma si rende conto della cosa ridicola che ha scritto ? Per la coda alla cassa si può avere un disappunto temporaneo in termini di pochi minuti e senza conseguenze economiche. Per un’iniquità pensionistica sono invece in gioco mesi- anni di lavoro e migliaia di euro che possono compromettere anche la vita futura. Quindi secondo Lei la quota 100 ha permesso a qualcuno di uscire dal supermercato INPS alle ore 10,00 e chi ha subito l’iniquità è uscito alle 10,15 ? Non mi pare proprio !! Lei quella mattina si è alzato senza il suono della sveglia, ha bevuto il suo caffè sfogliando il giornale, poi è uscito con la propria moglie per fare shopping e magari pranzare in un ottimo ristorantino a bordo mare. Anche io, pur avendo lavorato più di Lei e versato più di Lei ho fatto la stessa cosa, …… ma tre anni dopo. Quel giorno a me non è stato concesso di scegliere di cazzeggiare, pur avendone, per un senso di giustizia, più diritto di Lei. Sono profondamente deluso e mi vergogno per Lei. Ma a Lei cosa frega del mio stato d’animo, è Lei il fortunato che ha avuto l’opportunità di saltare la fila al supermercato.
    Porgo un invito ai precoci e a quelli che sono in attesa della pensione di vecchiaia: ” Dal 1 gennaio 2022 recatevi al supermercato INPS dove è stato il Sig Perfetto, con il vostro bel carrello della spesa con dentro la vostra domanda di pensione, non dovrebbero esserci problemi per accettarla. Mi raccomando: mascherina e distanziamento. “

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  6. Buonasera,65 anni,35 anni di contributi.Perchè non ripristinate Ape Volontaria visto che non costa niente all’Inps.Preferisco pagare una penale ,ma almeno non apetto 67 anni minimo.

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  7. il governo non sa governare, un lavoratore che lavoro per 38 anni va in pensione con pochi soldi,uno che non a mai lavorato e prede redito di cittadinanza prede piu di uno che a lavorato 38 anni, e non ce la volete nemeno dare vergogna

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  8. La vera iniquità è continuare a cambiare le regole in corso. Uno ha diritto di programmarsi il futuro facendo per tempo le proprie scelte .

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  9. Ci vorrebbero leggi chiare e valide per tutti!
    Non può e non deve essere solo una questione di fortuna.
    Ingoierei l’odiata legge Fornero solo se valesse per tutti, ma così non è.

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  10. Spero che con la quota 100 non sia una fregatura per quelli che vanno in pensione che sia una pensione dignitosa dopo 38anni di lavoro spero che vada tutto bene

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    • Non sarà dignitosa ma semplicemente corrispondente ai 38 anni di versamenti effettuati. Chi ha versato più contributi avrà un assegno più alto, mi sembra ovvio. E’ Lei che deve decidere se la somma dell’assegno erogato sarà sufficiente per una vita dignitosa.

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  11. Con 41 di contribuzione è doveroso e necessario poter andare in pensione senza se e senza ma….i soldi li trovano se cominciano a tagliare i vitalizi ed altre spese inutili di quel tipo….quota 100 non è stata poi così ingiusta come è stata dipinta….loro cosa sanno fare di meglio?allora diamo finalmente e doverosamente valore alla contribuzione e non all’età per cui quota 41 o 62 di età…

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  12. Equiparare una coda al supermercato con una vita di lavoro è improponibile, anche solo per usare una metafora. Chi lo fa non ha il senso della realtà, anche perché lo capisce anche mia nipotina che un’iniquità alla fila del supermercato (perché comunque di questo si tratta) è ovviamente molto più sopportabile, mentre invece “saltare la coda” sulle poche risorse previdenziali fa saltare il sangue al naso. Trovo non giustificabile che un sito specializzato sulla tematica pensioni pubblichi un intervento del genere senza mai interrogarsi sull’iniquità della misura. Ma continuiamo pure così, anche con la proposta Tridico – anche questa una misura che penalizza chi ha lunghi decenni di versamenti. Forse il mondo sta andando alla rovescia, e non lo dico per interesse personale (essendo già pensionato da quasi due anni, con un’attesa di 43 anni ed un mese – e non con lo “sconto” di quota 100).

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    • Sig. Roberto, mi aspettavo (mi creda sulla parola, la prego) che qualcuno avrebbe detto “ma che ci azzecca – per usare una parola alla Di Pietro – il supermercato con le pensioni!” Questo mio pensiero l’ho pensato alle 12:58, mentre il suo commento è stato pubblicato alle 13:55. Perciò, non posso aver pensato il mio pensiero dopo aver letto il suo commento.

      Lei parla di “senso di realtà”, sig. Roberto.

      Per me, avere il senso della realtà significa:

      – vedere le cose così come sono, e non come vorrei che fossero
      – comprendere perché le cose accadono proprio nel modo in cui accadono, e non in altro modo
      – capire cosa posso cambiare e cosa non posso cambiare
      – cambiare il mio modo di pensare, se voglio cambiare le circostanze

      La sua nipotina non “capisce” la iniquità, perché non “conosce” la iniquità. La sua nipotina non vede la realtà con gli occhi dello zio Roberto, non vede la differenza tra equo e iniquo: la sua nipotina vede la realtà così com’è.

      La realtà così com’è non è né bella né brutta, né male né bene. È, semplicemente, la realtà.

      Il bello non è nelle cose, ma in chi guarda le cose.

      Il male non è nell’azione, ma in chi commette l’azione.

      Vede, sig. Roberto, dovremmo vedere il mondo così come lo vede la sua nipotina.

      Lei, sig. Roberto, dice: “Trovo non giustificabile che un sito specializzato sulla tematica pensioni pubblichi un intervento del genere senza mai interrogarsi sull’iniquità della misura”.

      Le rispondo che questo sito più e più volte si è interrogato sull’iniquità della “misura” (credo che lei si riferisca alla misura “Quota 100”). Inoltre, sig. Roberto, credo che non sia importante che lei giustifichi questo sito: l’importante è che questo sito giustifichi la pubblicazione del suo commento.

      Le posso assicurare che il mondo non sta andando alla rovescia. Se lei lo vede andare alla rovescia, probabilmente lo sta guardando da una prospettiva capovolta.

      Qualcuno diceva: “non è il gregge che dice al pastore dove andare, ma è il pastore che dice al gregge dove andare”. Ebbene, io aggiungo: “non è lei che dice al mondo in che verso girare, ma è il mondo che dice a lei da che parte girare”.

      Per tornare al confronto tra la coda al supermercato e una vita da lavoro, mi lasci dire questo: la persona “equa” è chi si comporta in maniera “equanime” (aliena da passioni e pregiudizi) sia in coda al supermercato che in attesa della propria pensione.

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      • Qui non si sta parlando se il Dott. perfetto è una persona equa o no. Il dott. Perfetto è solo una pedina nel gioco della politica che si può sacrificare quando non servirà più. Qui si sta parlando della opzione chiamata quota 100, se era equa o no. Il fatto che sia passato per primo alla cassa del supermercato INPS, qui non è dovuto al fatto che è arrivato prima, è dovuto al fatto che qualcuno l’ha fatta passare prima avendone meno diritto.

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    • Sig. Roberto, mi associo alla delusione per questo insulso articolo. Posso comprendere e accettare commenti stupidi e talvolta volgari di taluni, ma che un Dottore professionista esperto in materia previdenziale possa fare certe uscite ci fa purtroppo anche capire come è nata la quota 100. Se tanto mi da tanto ….. temo per la prossima riforma.

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  13. Io penso che non serva trovare paragoni comunque simpatici come quello della cassa..
    Ormai siamo tutti consapevoli di quanta ingiustizia ci sia stata , c’è e ci sarà nelle varie riforme dellepensioni. Ognuno di noi ha un parente, un genitore un lavoratore amico che fa magari è nelle forze armate, tutti in pensione magari alcuni da qualche mese..basta confrontate l età , gli anni lavorati e soprattutto chiedete a loro la cifra ricevuta dopo quegli anni di lavoro per capire il vocabolo iniquità.

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  14. Buongiorno a tutti, tanti bla bla bla….ma dico…sono nata aprile 1960, ho 40 anni di contributi versati, allevato 2 figli, ora nonna di 2 bimbi, mia mamma 90 anni che pensa che io sia sua nonna. Al lavoro con la sveglia ore 5.30 ogni mattina e 60 km al giorno per recarmi sul posto di prigionia,…..posto di lavoro. È meglio che non dica cosa penso….vergogna vergogna vergogna…..

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    • Eh, ma Lei ha sbagliato cassa. Doveva correre nella stessa cassa del Sig. Perfetto ……….. e comunque le avrebbero detto che a Lei la spesa non spetta perchè ha solo 40 anni. Spetta prima a chi ne ha 38.

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  15. Dovrebbero tenere le casse tutte aperte in modo da favorire i clienti che hanno fatto la spesa…. il personale deve essere disponibile per favorire il cliente che paga.

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