Riforma pensioni, quota 100 resta fino al 2021: la Cgil lancia una nuova proposta

Ieri su Repubblica é stato pubblicato un articolo a firma Valentina Conte in cui si evidenziano chiaramente le intenzioni del Governo circa la riforma delle pensioni, la Quota 100 non si tocca fino a scadenza, ormai nessuno, o quasi, tra i partiti ne chiede la morte anzitempo, il contesto pandemico ha fatto riflettere anche Palazzo Chigi.

Lo stesso Sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta ha sentenziato Quota 100 la facciamo finire ormai, in questa contesto di crisi profonda anzi può considerarsi un ammortizzatore sociale”. Ma agli Stati Generali di giugno i sindacati hanno comunque fatto capire che
é già tempo di pensare ad una nuova riforma strutturale delle pensioni e nel contempo aggiungere nuove forme di flessibilità in uscita data la situazione di crisi dettata dal Covid 19.

Pensioni anticipate, le precisazioni di Baretta e Catalfo

Baretta, dalla sua, ha precisato “La prossima legge di bilancio sarà dedicata alla riforma fiscale, quella successiva alla riforma previdenziale che entrerà in vigore il 1 gennaio 2022, sciogliendo il nodo dello scalone che si verrà a creare per la fine di Quota 100: l’età pensionabile che sale di cinque anni dai 62 ai 67″. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto, invece, al Governo di riaprire da subito il tavolo di confronto sulla previdenza e di riattivare le due commissioni, quella sui lavori gravosi e quella per separare assistenza e previdenza, per poi arrivare ad affiancare da subito alla Quota 100 altri strumenti di uscita anticipata, andando oltre gli attuali contratti di espansione e isopensione.

Il Ministro del Lavoro Catalfo promette che i tavoli di confronto ripartiranno a breve, perché é necessario affrontare il tema della flessibilità in uscita da permettere ai lavoratori anziani, implementando la staffetta generazionale o usando strumenti della solidarietà espansiva. Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, ha puntualizzato che si tratta di una misura utilizzabile, oggi, solo per le aziende con più di 1000 dipendenti che potrebbe e dovrebbe, invece, essere estesa a tutte le altre. A tal riguardo abbiamo contattato il segretario confederale con delega alla previdenza per chiederle di spiegarci meglio in cosa consisterebbe questa misura ‘universale‘. Eccovi le sue parole.

Riforma pensioni 2020, le parole di Ghiselli (Cgil)

“È importante che il ministro Catalfo abbia espresso l’intenzione di riaprire il confronto sulla previdenza, come richiesto dalle organizzazioni sindacali, e ci auguriamo che la convocazione arrivi al più presto. Importante è il riferimento che il ministro ha fatto alla flessibilità in uscita e il tema dei giovani, nonché all’attivazione delle due commissioni sulla speranza di vita in rapporto ai diversi lavori e sulla separazione previdenza/assistenza. Sono temi che vanno nella direzione da noi indicata, purché abbiamo l’obiettivo di una riforma organica della previdenza, con la quale riconoscere anche il lavoro di cura e delle donne.

E confermiamo la richiesta di adottare delle misure urgenti, già in questa fase, che sappiano rispondere ad alcune emergenze create dal Covid, come il particolare rischio contagio correlato all’età, soprattutto in determinate attività professionali o per le persone affette da malattie croniche. Inoltre la leva previdenziale può essere usata per gestire il problema delle crisi aziendali e dell’occupazionale in genere, considerando che questa recessione determinerà dei licenziamenti e la difficoltà di trovare lavoro per chi è già disoccupato, come gli esodati.

Serve un nuovo strumento che accompagni le persone dal lavoro alla pensione

Per questa ragione, e per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani, abbiamo lanciato l’idea di un nuovo strumento che accompagni le persone dal lavoro alla pensione, cofinanziato dallo Stato e dalle imprese, che sia accessibile a tutte le tipologie aziendali, a prescindere dalle dimensioni e dai settori di attività.

E anche in questo caso il richiamo del ministro ai contratti di espansione può essere interessante, se vi fosse l’intenzione di estendere e rendere più fruibile questo strumento.”

Roberto Ghiselli che ringraziamo nuovamente per queste preziose specifiche e per averci dedicato del tempo, già in un precedente intervento sul sito ci aveva accennato in cosa consisteva l’idea della misura universale, qui il richiamo per chi volesse approfondire. Ricordiamo, invece, a chiunque volesse riprendere parte delle dichiarazioni, qui rilascateci, che trattandosi di esclusiva, é tenuto a citare la fonte.

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23 commenti su “Riforma pensioni, quota 100 resta fino al 2021: la Cgil lancia una nuova proposta”

  1. Non scherzate con le pensioni abbiamo lasciato il posto di lavoro x questa legge che si chiama quota100,impossibile uscire dal lavoro se non era legge,quindi deve rimanere fino alla sua scadenza,ripeto abbiamo sottoscritto con le nostre aziende l’uscita con esodo incentivato propio perche la legge dice fino al 2021.

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  2. Vi comprendo perché sono anch’io a 60 anni + 41 di contributi, e mi aspettano almeno altri 2 di anni di lavoro
    Pet un totale di quota 105!!!!!
    Grazie a tutti: politici, sindacati professori, statistici attuariali….loro sì grandi ” lavoratori “.

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  3. Buona giornata ,Vergognarsi e dire poco…come si fa non abolire la legge Fornero .Come si fa….Non si può lavorare 43/44 .Dai bisogna dire le cose come stanno…Grazie Mille……..

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  4. Pure quota 100?
    Hai minimo 38 anni di versamento a 62 anni perché dovresti andare col calcolo anticipato rispetto alla vecchiaia 67?
    Arrivato a 62 anni tanto vale tirare ai 67 se non ce la fai ad andare ti metti in malattia ma almeno la pensione è più alta.

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  5. Ma solo del tempo parlate?
    Tutte le proposte che faranno saranno forme di pensione anticipata.
    Perché non dite quanto si perde non arrivando ai 67 anni?
    La percentuale di rivalutazione rispetto all’ultima retribuzione.
    Una persona che lavora quasi 40 anni perché se va in pensione prende un importo col calcolo antipato?
    Tanto vale tirare ai 67 magari facendo più giorni di malattia.

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  6. Anch’io sono convinto che proprio per l’emergenza Covid alcune misure relative alle pensioni potrebbero essere anticipate al 2020. Secondo me la riforma globale dovrebbe prevedere la flessibilità a 62 anni più la possibilità di accedere alla pensione con un massimo di 41 anni indipendentemente dall’età. Nel 2020 si potrebbe mettere mano ad una flessibilità a 62 anni per un problema di esposizione al rischio contagio, in questo caso anticipare un minimo di riforma per chi ha malattie croniche e chi esercita lavori usuranti. Fermo restando che la vera riforma rimane un vera flessibilità per tutti più i 41 anni di contributi per i precoci.

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    • Per adesso parole solo parole.
      Io resto dell’idea che 40anni di contributi sono abbastanza sufficenti x andare in pensione.
      Nn si può essere schiavi del sistema che hanno mandato in pensione gente che aveva 15anni di contributi è che oggi godono una bellissima pensione che percepiscono da oltre 30anni.
      Quindi inaccettabile che mi so chiede che io debba lavorare x 45 anni con una misera pensione è chi gode x nel passato grazie ad una allegra politica che di errori ne abbia fatto.
      Distinti saluti
      Leone Francesco

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  7. Quota 100 non si tocca!
    In questi giorni prima Di Maio del m5s, poi Beretta Pd, hanno assicurato che Quota 100 non si tocca, per andare poi nel 2022 ad una riforma complessiva della famigerata Legge Fornero.
    Mi sembra un fatto importante è decisivo per lavoratori anziani e per i giovani in cerca di un lavoro dignitoso.

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  8. BENE LA CONFERMA del Governo, delle Org. Sindacali, del Sottosegretario Pier Paolo Baretta del 5 luglio che quota 100 già legge alla quale abbiamo fatto affidamento, non si tocca e rimane così come è fino alla fine della sperimentazione 2021 compreso, altrimenti senza pensione, senza lavoro e senza reddito per vivere .

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    • Pensate.. 36 anni di fabbrica e 4 anni di badante mi si prospetta una pensione di 587 euro.. Ma non è una vergogna.. Una umiliazione.. Fatemi capire come potrò vivere.. Certo che chi decide per il nostro futuro nn può capirlo.. Provare per credere

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  9. Bene la conferma del Governo, delle Org. Sindacali, del Sottosegretario Pier Paolo Baretta del 5 luglio che quota 100 già legge alla quale abbiamo fatto affidamento, non si tocca e rimane così come è fino al 2021 compreso fine della sperimentazione, altrimenti senza pensione, senza lavoro e senza reddito per vivere .

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  10. Negli articoli si fa riferimento alle donne ma di concreto non c’è nulla. Perlomeno si potrebbe prorogare OPZIONE DONNA come AMMORTIZZATORE SOCIALE, dato che le prime a perdere il lavoro saranno proprio le donne. Certamente opzione donna costerebbe meno della cassa integrazione + naspi+ reddito di cittadinanza.

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  11. Concordo con sotris e una vergogna nessuno si occupa dei precoci bonus per tutti.. Almeno un bonus per ogni anno prima dei 19 anni niente di niente per noi

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  12. Sulla “misura universale” chiesta dai sindacati leggo, dalla pagina qui linkata (i maiuscoli sono miei):
    “Nello specifico pensiamo anche ad uno strumento universale, utilizzabile in TUTTE le aziende che a fronte di una CRISI o RISTRUTTURAZIONE aziendale, o di un processo che favorisca l’ASSUNZIONE DI GIOVANI, accompagni per alcuni anni la lavoratrice o il lavoratore dal lavoro alla pensione, GARANTENDO il diritto previdenziale e la copertura salariale e contributiva, utilizzando sia il contributo pubblico sia la partecipazione finanziaria dell’azienda”.

    Sono completamente d’accordo, perchè una delle tante SPEREQUAZIONI di questi anni è che nelle grandi e grandissime aziende, multinazionali incluse, si facevano accordi aziendali per i PREPENSIONAMENTI mentre l’aspirante pensionato che si trovava a lavorare in un’azienda medio-piccola se lo poteva scordare di andare in pensione anticipatamente e in modo “assistito”.

    I sindacati hanno buone idee, sulla carta: flessibilità dai 62 anni + Quota 41, come provvedimenti giustamente separati perchè rivolti a platee parecchio distinte.
    Resta da vedere se tali idee si concretizzeranno, se non verranno stravolte in fase di trattativa e verranno accettate almeno come impianto (sui dettagli si può trattare).

    Ho già sentito qualcuno dire che “non è il momento di pensare alle pensioni, vista la crisi-Covid”.
    Invece è il momento di pensare ANCHE alle pensioni, consentendo ai pensionandi di andarci ad età decente, unico modo per lasciare posti di lavoro ai giovani, far loro guadagnare e far riprendere i consumi.
    Ma in un paese dove ancora si ascoltano, come se non avessero già fatto troppi danni, certi liberisti anti-popolari come la Fornero, Cazzola o Ichino, equanimemente sparsi da “Destra” a “Sinistra”, che terrebbero la gente al lavoro fino a 70 anni tra una cataratta e una colica renale, sperare che il buon senso passi è auspicio ardito.
    Stiamo a vedere, auspicabilmente pronti a protestare se necessario.

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    • Ma non sono del tutto d’accordo io sto inseguendo la pensione da 9 anni ed arriverò a 42 anni e più di marche con 62 anni nel 2022 .. la mia azienda non mi vorrebbe reintegrare poiché ho alcune patologie.. diabete..poliglobulia..pressione alta.. ecc..ecc.. mi ritrovo insomma tra il limbo e il l’ambo .. sono uno degli esodati.. che si è visto passare in pensione persone con tre anni in meno di contributi.. scusatemi se non ne ho 62.. e per lo stesso motivo non mi vogliono riconoscere i notturni nonostante ne facessi 72 all’anno poiché non rientro nei laboratori precoci avendo cominciato a lavorare a 19 anni .. che cosa devo fare!? Altri 7 anni di inferno in una fabbrica chimica !? Oppure è meglio che la faccio finita subito!? Ditemelo voi dove abbiamo giustizia ..

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  13. Vorrei ricordare che cgil cisl e uil hanno di fatto sostenuto la famigerata riforma Fornero facendo appena 3 (tre) ore di sciopero. Una vergogna e un delitto della burocrazia sindacale contro lavoratori e lavoratrici. Spero che non facciano altri danni.
    Quota 100 non si tocca!!!!!

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  14. Una sola parola :VERGOGNA!
    Noi precoci 60 anni di età e 42 di contributi ancora in servizio attivo…….
    Gli unici ad andare in pensione con le regole infami della Fornero….
    Grazie governo, grazie sindacati!

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