Prosegue il dibattito sulle pensioni anticipate in vista del prossimo decreto lavoro, vi é anche chi, come il Sign Alessandro, parlando di eventuali compromessi si accontenterebbe anche di una Quota 42 senza finestre, una sorta di via di mezzo, insomma, tra i desiderata dei lavoratori Quota 41 senza limiti anagrafici e l’attuale quota 42+10 mesi , più 3 mesi di finestra.
Alessandro si rivolge direttamente al nostro esperto previdenziale il Dott. Claudio Maria Perfetto: “le chiedo perché non è mai stata presa in considerazione quota 42 senza finestre ovviamente 41 per le donne.secondo lei è fattibile? in fondo la politica è l’arte del compromesso. Grazie per la risposta. Il Dott. Perfetto risponde con la solita precisione che lo contraddistingue, facendo un excursus da quando sono state introdotte le finestre, per poi arrivare alla sua risposta. Di seguito le sue parole:
Pensioni anticipate 2024: quando sono state introdotte le finestre?
Così Il Dott. Perfetto: “Sig. Alessandro B., la pensione anticipata Fornero con 42 anni e 10 mesi (1 anno in meno per le donne) era senza finestre fino al 2018.
Le finestre sono state introdotte dal Governo Conte 1 con il Decreto legge 28 gennaio 2019 n. 4, precisamente nell’Articolo 15 dal titolo “Riduzione anzianità contributiva per accesso al pensionamento anticipato indipendente dall’età anagrafica. Decorrenza con finestre trimestrali” in cui si afferma testualmente “l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”.
La Riforma Fornero aveva tolto le finestre e le aveva inglobate nella pensione di vecchiaia (aumentando l’età anagrafica) e nella pensione anticipata (aumentando gli anni di contribuzione).
Il Governo Conte 1 ha lasciato inalterata la pensione anticipata Fornero, ma ha reinserito le finestre.
Il Governo Conte 1 ha creato le premesse per portare la pensione anticipata a 43 anni. Infatti la pensione anticipata 42 anni, 10 mesi e tre mesi di finestra equivale, di fatto, a 43 anni e 1 mese.
Dopo che la pensione anticipata sarà stata portata a 43 anni e 1 mese, eliminando le finestre, il Governo che si alternerà aggiungerà nuovamente le finestre. E così via, fino a far convergere la pensione anticipata verso la pensione di vecchiaia la quale è destinata a raggiungere i 71 anni di età anagrafica.
Pensioni anticipate 2024, fattibile o meno eliminare le finestre?
Poi conclude tornando alla domanda iniziale posta dal Signor Alessandro: “Rispondo quindi alla sua domanda se sia fattibile o meno eliminare le finestre. Seguendo la strategia del Governo, eliminare le finestre è fattibile, ma aumentando l’età anagrafica e gli anni di contribuzione.
La politica è senz’altro l’arte del compromesso. Intendo riferirmi alla politica nel senso nobile della parola, alla politica che mira al rispetto degli oppositori, a dare le dimissioni dal Parlamento piuttosto che cambiare casacca per formare un gruppo autonomo al Senato o alla Camera, a far valere le proprie ragioni politiche piuttosto che a dequalificare l’avversario politico sul piano personale.
La politica è anche un’arte psicologica (chiamiamola così): fare accettare al popolo ciò che il popolo non desidera accettare. In quest’arte, forse, non tanto i politici, quanto invece i cosiddetti “spin doctor” (gli esperti di comunicazione che fanno da consiglieri ai politici), sono da ritenersi piuttosto bravi”.
Ringraziamo il nostro esperto per essersi prestato alla lunga disamina, vi chiediamo se dal canto vostro come Alessandro vi accontereste di una Quota 42 senza finestre, come a dire, visto come si stanno mettendo le cose, ‘piuttosto che niente meglio piuttosto’? Fatecelo sapere se vi va nell’apposita sezione ‘commenti’ del sito.
Nel mentre vi auguriamo di cuore una Serena Pasqua!
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Quota 42 ? Ma si dai, facciamo quota 50 con il limite di età 98 anni… e la presa per i fondelli continua
Naturalmente i sindacati ZITTI !!!
Mi sembra che si voglia fare dì tutto a fare restare i vecchi a lavoro e i giovani dissocupati o che lavorano con contratti imbarazzanti, posso dire per quello che vale lavorare per 43,1anni e un mese sono tanti la logica direbbe che ci vuole un forte ricambio generazionale, alla fine la legge Fornero resterà almeno per tutta la legislatura di questo Governo,ci hanno fottuti ,venduti per 2 soldi la delusione e l’amarezza resta enorme.
Si parla di tutto e di più. Ipotesi suggestive reali o meno non si arriverà nemmeno con questo governo a fare qualcosa di concreto per i lavoratori.
E i sindacati?? Mutiiiiiii!!
Ringrazio come sempre il dott. Perfetto che ci spiega tantissime cose ; saluti ai gestori del sito
Aspettiamo l approvazione drl PNNR e di ricevere i relativi soldi da parte dell Europa che fra altro ha imposto l obiettivo parità di genere…(che non è solo una questione uomo e donna).
Il governo in questo momento ha le mani legate.(anche se le promesse vanno mantenute, opzione donna tutti i partiti ..quota 41..lega ..flessibilita fdi, pd, …)
Poi bisognerà accettare qualche compromesso.. x avere un po di flessibilità. Tenendo in considerazione che molti anni di pochi contributi possono valere meno di chi ha meno anni di contributi …
Bisognerebbe uscire dalla logica del nr anni di contributi ma dare importanza ad età anagrafica (dopo i 60 anni) e au montanti contributivi integrandoli con la previdenza complementare.
Tanti ccnl scaduti da tanti anni sono anche minor gettito nel sistema previdenziale..
Dico solo perché quota 42 quando con un po’ di sforzo potremmo accettare una quota 45? Ma anche 46 o 47 e poi perché chiedercelo? Tanto non esistiamo più!
Ma se in Francia vanno in pensione a 62 anni ma noi italiani che siamo più coglioni che dobbiamo lavorare fino alla tomba
W la Francia !!!!
Quota 42 mi sembra un giusto compromesso, spero venga data la possibilità di andare in pensione con 42 anni di servizio senza penalizzazioni.
Bisogna dare la possibilità ai giovani di entrare nel mondo del lavoro.
Mi viene da ridere… Abbassiamo gli anni di contributi e mettiamo le finestre, togliamo le finestre e aumentiamo gli anni di contributi. Oppure facciamo quota 41 per tutti ma per tutti contributiva o, ancora, reintroduciamo il sistema misto per tutti ma da 71 anni di età… In soldoni più nessuno fa miracoli, la coperta è corta e per colpa dei pensionati del passato andati in quiescenza con tanti privilegi tutti gli altri, chi più chi meno, masticherà amaro.
io sono convinta che lavorare 40 anni sia più che sufficente è ora di finirla la gente è stufa nn si può lavorare una vita e poi morire fate lavorare i giovani con contratti giusti e saranno loro a pagare le pensioni per noi nn con contatti di sei mesi e noi vecchi ci tenete al lavoro . poi volete che abbiano una famiglia e figli ma nn l’avranno mai se continuate cosi. hanno fatto bene i francesi a ribellarsi. noi italiani nn siamo capaci a fare niente. E poi vorrei sapere dove sono andati a finire i soldi che ci avete tolto in tutti questi anni.E’ ora di finirla lavorare per 40 anni sono tanti è una vita
40 anni sono più che sufficiente,sono molto d’accordo 👏👏👏
Negli altri paesi si parla di età pensionabile, da noi una volta di quote ed un’altra di età. Si è innescato un meccanismo che farà sì che ci sia sempre qualcuno inca..ato. Per quello che mi riguarda, al momento, non mi va bene né l’uno né l’altro.
Lavorare per 40 anni può bastare…
Certa politica è meglio che ne tenga conto…
Ammiro i Francesi….
Per me la cosa più giusta sarebbe 65 anni di età , è vai con i contributi versati.
Quindi io dovrei farmi 48 anni di lavoro in fabbrica? E non scrivo altro…
no luca; ti farai gli anni previsti dalla legge Fornero; tutto qui; oltre ai 3 mesi di finestra; poi speriamo che non la alzino; saluti a te e ai gestori del sito
Quota 41 mi sembra la soluzione ideale come promesso da questo Governo. Altrimenti sono dei pagliacci pure loro a pari degli altri.
Sono tutti uguali, giocano sulla nostra pelle, per mantenere i loro privilegi.
Vergognoso! In questa terra dei cachi dopo tanti abusi truffe e raggiri, adesso anche l’impossibile! Perché è impossibile arrivare a 42 anni senza averne 67, i francesi si che sanno protestare per i suoi diritti!! Noi invece accettiamo di tutto, anche da chi non abbiamo votato!!!
Vero
Concordo pienamente… Avere avuto la FORTUNA di aver lavorato con i contributi per 41 anni, direi che è più che sufficiente per andare in pensione, a prescindere dall’età anagrafica, quindi, come ha promesso questo Governo, che trovi la soluzione per arrivare a questo traguardo. Lasciamo il posto ai giovani, così facciamo anche in modo che i nostri figli non scappino all’estero per lavoro..
Al governo abbiamo ottimi cabarettisti, illusionisti, pressappochisti, prendiperilculisti, sparapallisti. Vere eccellenze nell’uso di parole a vanvera e nel chi la dice più grossa. Vi aspettavate qualcosa di diverso? Inventeranno qualcosa poco prima delle prossime elezioni e tanti ci crederanno ancora…. I politici in Italia non sono la soluzione ma il PROBLEMA, qualunque cosa toccano diventa piombo. E ci faranno affondare sempre di più
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È vergognoso ancora a disquisire su questa vicenda.Una persona con 41 anni di contributi max. deve andare in pensione senza sé e senza ma! Spendano di me per mantenere RDC,negri irregolari e parassiti vari.
Bravissimi e perché non fare quota 43 senza finestre?
È questo che vogliono? Prenderci per i fondelli ancora? Facile con un Popolo intento solo a lavorare e a curare il proprio orticello.
Che vergogna!
Dott. Perfetto questo governo ha promesso quota 41 ed anche per questo ha preso tanti voti. Se esiste ancora un briciolo di etica politica, quota 41 sia, altrimenti ancora una volta, la politica ha preso per i fondelli gli italiani. Per non parlare delle premesse dell’on. Rizzetto oggi Presidente di commissione lavoro, di unificare i contributi Enasarco con quelli INPS. La morale è che la politica italiana è disonestà, ci vorrebbe un sindacato francese.
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Concordo pienamente
Sig. Nicola Casale, i Partiti che oggi sono nella Coalizione di Governo hanno promesso Quota 41 indipendente dall’età perché sono riusciti a catturare il sentiment popolare che chiedeva Quota 41 indipendente dall’età.
Grazie a quella promessa, quei Partiti oggi sono al Governo.
Per provare ai propri elettori che quella promessa verrà mantenuta, hanno aggiunto la postilla “entro fine legislatura”, ovvero entro i prossimi 5 anni. Questa è un’affermazione alquanto azzardata, dal momento che dal dopoguerra ad oggi la vita media dei Governi italiani è inferiore ai 5 anni (non ho fatto i conti personalmente, ma ho letto che si aggira intorno ai 18 mesi).
Perché mai un politico dovrebbe agire secondo principi etici? L’agire secondo principi etici è solo un’aspettativa dell’elettore. E le aspettative, come si sa, possono essere disattese.
La notizia riportata su La Repubblica in data 08 Aprile 2023 alle 09:14 ha il titolo “Legge Severino, il Viminale “forza” la riforma Cartabia: potrà candidarsi chi patteggia la pena”.
Ripetiamolo: “Potrà candidarsi chi patteggia la pena”.
Ripeto allora la domanda: perché mai un politico dovrebbe agire secondo principi etici?
Ognuno si dia la risposta che più gli aggrada.
Lei é uno dei potenziali lavoratori che sarebbe andato con quota 41 ma non hs potuto a causa del paletto anagrafico quota 103? mi faccia sapere che Mediaset sta cercando qco da intervistare tra oggi e domani. se disponibile mi scriva a erica.venditti@yahoo.com, grazie. Erica
Rassegnamoci. I sindacati si muoveranno solo per mantenere la legge Fornero così com’è ed evitare il pericolo molto concreto che l’attuale Governo la peggiori. Qualunque proposta di flessibilità o di miglioramento li lascerà assolutamente indifferenti. Per un lavoro dignitoso e per vedere tutelati i nostri diritti di lavoratori non ci resta che emigrare in Francia!
Conviene lavorare abusivamente perché pagare tantissimi contributi per niente escono 100 miliardi per le pensioni baby e noi sempre nel cu
La verità? Faranno quota 42 a fine mandato, come ciliegina sulla torta e per dire “promesso e fatto, ora votateci di nuovo”.
42 per tutti ma, senza toccare l’età….io ho 42 anni di contributi e 57 anni …quanti anni dovrei lavorare ancora….
Attualmente 42anni e 10 mesi .Devi aspettare 3 mesi per prendere la pensione che sarebbe la famosa finestra.
Egregi amici, dopo le promesse di venditori di fumo ed illusionisti, oggi al governo, di già noi saremo al punto persino di giocare al rialzo (o al ribasso, fate voi) infatti da quota 41 senza vincolo di età, si dice che, al limite potrebbe andare bene 42 e magari aggiungendo 65 anni di età e non mi meraviglierei se tra qualche giorno saremo pure disposti ad andare a manifestare per non peggiorare la Fornero. Allucinante!!
Mah!!!!!
Hai ragione Peppe!
Purtroppo con questo governo e questi sindacati la paura che peggiorino le cose è forte, d’altronde quando hanno fatto la legge porcata Fornero è passata all’acqua di rose…
Hai perfettamente ragione
A questo punto c’è da sperare che rimanga la fornero, purtroppo perché hanno promesso quota 41 e poi non la fanno, tutte promesse per prendere voti, sono molto deluso
Praticamente qualora fosse mi “sconteresti” un’anno di contributi. Dottor Perfetto l’unica risposta plausibile credo sia il poco lo conto il nulla no. Triste ma questa è la dura realtà ringraziamo quelli considerati i grandi statisti degli anni 70 ( siamo al limite del blasfemo)che hanno contribuito insieme agli attuali colleghi d’oggi incompetenti e presuntuosi a questo sfacelo pensionistico e di conseguenza di vita.
”Questi” vogliono continuare a incassare i contributi dei lavoratori e restituire poco nulla, per giunta, alle pompe funebri….
Dr. Perfetto i sindacati hanno indetto uno sciopero in maggio; dovrebbero preparare volantini e manifesti riportanti le promesse pre-elettorali di Salvini e Durigon e raffrontarlo con quanto stanno facendo una volta eletti … su quota 41 il SUBITO si è trasformato in un periodo di 5 anni …poi ora facilmente diranno che c’è un problema di risorse, ma la situazione economica quando loro promettevano era peggiore dell’attuale …c’è materiale sovrabbondante per volantini e manifesti…Tutti devono poter giudicare coerenza ed onestà intellettuale di cert politici
Sig. Dome61, lasci che le dica innanzitutto questo: quando si parla di coerenza e di onestà intellettuale, le sole persone che mi vengono in mente sono la Prof.ssa Fornero e il Prof. Cazzola. Nessun altro. Comprendo la loro linea di pensiero e la giudico coerente, sebbene non la condivida. Apprezzo la loro onestà intellettuale quando affermano le proprie argomentazioni apertamente dinanzi al pubblico e ai politici che si nascondono, invece, dietro semplici affermazioni di natura nazional-popolare.
Nella natura del politico è assente la coerenza, perché il politico non può garantire – come dice il detto nazional-popolare – la botte piena e la moglie ubriaca, ovvero, casse statali piene e lavoratori gratificati.
Nella natura del politico è assente l’onestà intellettuale, perché promette agli elettori ciò che sa già di non poter mantenere dopo che sarà stato eletto (e questo gli elettori lo sanno benissimo, ma, nonostante ciò, ricadono continuamente nella trappola delle promesse elettorali – indipendentemente dal fatto che tali trappole vengano poste dal centrodestra o dal centrosinistra).
I sindacalisti potranno pure riempire vie e muri di volantini e manifesti. Agiranno come il vento d’autunno: sporcheranno solo la città.
I sindacalisti potranno pure indire gli scioperi. Faranno un favore alle aziende che hanno esuberi di cui non possono ancora liberarsi, e ai lavoratori che hanno la possibilità di fare un week-end lungo o desiderio di fare assieme ai colleghi una gita in altra città. Se i sindacalisti volessero agire seriamente, dovrebbero pagare loro il giorno perduto dai lavoratori per manifestare con lo sciopero, non solo ai tesserati ma anche ai non tesserati (ma, chissà! Forse avviene già così, e io, semplicemente, lo ignoro in quanto non sono mai stato iscritto al Sindacato).
Sarebbe del tutto inutile rinfacciare a qualsiasi politico che non sta facendo ciò che aveva promesso di fare. La sua coscienza è impermeabile a qualsiasi critica. Se un politico è lì dov’è, è perché il politico è ciò che è: una persona dalla coscienza impermeabile.
Dr Perfetto, anch’io come lei non condivido la linea di pensiero della sig.ra Fornaro, e non riesco neanche a giudicare intellettualmente onesta una persona che a mio avviso ha sottratto almeno 2 anni di libertà a Centinaia di migliaia di persone …senz’altro lei ha ben presente, dr Perfetto, cosa significa Centinaia di Migliaia di lavoratori …inutile piangere pubblicamente, a sanare così il bilancio statale a mio avviso è capace anche chi non ha mai studiato una pagina di matematica… facile imporre i sacrifici agli altri e togliere due anni di libertà agli altri …non vedo onestà intellettuale in queste scelte, vedo solo una totale insensibilità nei confronti dei lavoratori usurati da 40 anni di lavoro !
caro Dome 61, lungi da me difendere la riforma Fornero; in quella fase lo spread era a 500 ; magari avessero fatto in quella fase ma anche adesso qualche provvedimento per combattere l’evasione fiscale sarebbe stato meglio; vediamo in questi giorni cosa viene fuori; saluti a te e ai gestori del sito
D’accordissimo, il disegno è quello a prescindere da chi governi, tutto il resto è solo fumo negli occhi.
Perché,non facciamo come nella pubblica amministrazione,a 60 anni tutti in pensione?
Dott. Perfetto mi aiuti lei. Pensione flessibile facoltativa per i “non occupabili” con decurtazione 3% annuo. Zero costi INPS. Zero RDC. Zero MIA. E meno povertà. FACCIAMOLO!
Sig. Giovannino, il modo in cui viene affrontato il tema sulla Riforma Pensioni è quello che tutti conosciamo:
– è quello dei Partiti che promettono ma che non mantengono le promesse;
– è quello del Governo che ha soldi per tutto ma non per le pensioni;
– è quello dei Sindacati che vanno ai tavoli ma che non concretizzano.
Dal momento che il risultato di tutte queste azioni è nullo per i lavoratori, vuol dire che le attività svolte dai Partiti, Governo e Sindacati sono fortemente condizionate da altri obiettivi che sono diversi dall’obiettivo “Pensioni”.
Per salvare la Nazione (come nel Salva-Italia del Governo Monti 2011, quando il debito pubblico era il 135% del PIL) oggi ci si concentra sul contenimento della spesa pubblica (pensioni e sanità in primis) e sulla riduzione del debito pubblico (che nel 2021 ammontava al 150% del PIL – fonte Banca d’Italia).
Qualora venisse ripristinato il Patto di Stabilità e di Crescita, verrebbe esercitata sull’Italia una fortissima pressione per diminuire il debito pubblico. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovrebbe far crescere il PIL, fa fatica ad andare avanti, e se il PIL non cresce il rapporto Debito pubblico/PIL tenderà ad aumentare ancora di più.
Con tali premesse, non c’è alcuna prospettiva, ma proprio nessuna possibilità, di approdare ad una Nuova Riforma Pensioni.
I disoccupati non occupabili dovrebbero essere tra i primi a potere andare in pensione. Il Governo non li manda in pensione perché risparmia se li remunerare con l’RdC, il cui importo è senz’altro minore dell’importo pensionistico (anche applicando la decurtazione del 3% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni). Non solo: l’RdC è finanziato con la fiscalità generale (e quindi con i soldi di tutti i cittadini italiani, lavoratori e pensionati), mentre la pensione è finanziata con i contributi dei lavoratori attivi (e quindi da una ristretta parte della popolazione). Non solo: il Governo preferisce non mandare in pensione il disoccupato non occupabile perché in tal modo può mandare in pensione, al suo posto, chi “deve” andare in pensione, ovvero chi raggiunge la Quota 103.
Il meccanismo regolatore per le pensioni è lo scambio tra pensionato e lavoratore: per poter mandare in pensione 1 lavoratore anziano (che percepirà una pensione lorda mensile di 1.000 euro) occorrono almeno 2 nuovi lavoratori (con un salario ciascuno di 1.500 euro lorde mensili che verseranno ciascuno il 33% del proprio salario, pari a 495 euro lorde, per complessivi 990 euro lordi).
Poiché il Governo spinge per le nuove occupazioni incentivando le imprese ad assumere offrendo loro l’esonero totale dal versamento dei contributi (che però saranno a carico dello Stato con la cosiddetta “fiscalizzazione degli oneri sociali”, ovvero facendo pagare i contributi all’intera società), la possibilità di mandare in pensione i lavoratori anziani si riduce ancora di più in quanto non si può pensare (almeno, questo è il mio punto di vista) di pagare le pensioni ordinarie con la fiscalità generale.
Sig. Giovannino, lei dice “Zero costi INPS. Zero RDC. Zero MIA”. Ma fa i conti senza l’oste. Senza lo Stato.
Certamente dal mio punto di vista meglio 42 anni di contributi che niente…
Ma senza alcun tipo di penalizzazione.
Ma fondamentale è che non peggiorino la Fornero in nessun modo, questa è la cosa primaria!
Buona Pasqua a tutti!