Pensioni anticipate 2022, incontro Governo-sindacati: cosa é emerso? parla Proietti

Si é tenuto nel tardo pomeriggio di ieri l’incontro tra Governo e sindacati, dopo il rinvio che aveva visto posticipare il tavolo di confronto che avrebbe già dovuto tenersi lo scorso 7 febbraio, cambio di data che aveva turbato e non poco i lavoratori che attendevano riscontro sulla flessibilità in uscita da parte del Governo. Nella serata di ieri, il Governo ha ‘scoperto le carte‘, i sindacati hanno avuto modo di riproporre le loro idee relativamente alla flessibilità in uscita, quota 41, uscita dai 62 anni, Il Governo, invece, pare aver ripuntato sul fatto che questo anticipo sia possibile solo a patto di pensare ad un ricalcolo contributivo dell’assegno.

La Uil si é detta contraria a questa modalità eccessivamente penalizzante. Eccovi le parole che il Segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, ci ha rilasciato in esclusiva post incontro col Governo, da cui si evince che la strada é ancora in salita’ per poter parlare di revisione del sistema previdenziale in essere. Abbiamo chiesto a Domenico Proietti impressioni a caldo relativamente all’incontro di ieri, e il parere sulle voci che associano sempre in modo più insistente la flessibilità in uscita al ricalcolo contributivo dell’assegno.

Pensioni anticipate 2022, Ok flessibilità in uscita, no al contributivo puro: Proietti in esclusiva

Così Proietti sul confronto tra Governo e sindacati: “Il confronto tecnico con il Governo sui temi previdenziali prosegue e si stanno delineando interventi e misure che possano rendere più equo il nostro sistema, in particolare sui giovani, sulle donne, sulla previdenza complementare e sulla flessibilità in uscita. Ora per la UIL è necessario un nuovo incontro politico che partendo dalle analisi sviluppate in queste settimane possa definire un memorandum che segni la strada condivisa per una vera riforma equa e condivisa del sistema previdenziale da poter mettere in campo prima del prossimo DEF.

È sicuramente, importante che il Governo nel corso delle riunioni tecniche abbia riconosciuto la necessità di introdurre una flessibilità nell’età di accesso alla pensione. Ma questa flessibilità per la UIL non deve essere in alcun modo legata all’idea di un ricalcolo contributivo, che si costituirebbe come un ulteriore penalizzazione per i lavoratori. In Italia da 10 anni si va in pensione a 67 anni di età, mentre in Europa la media solo ora incomincia a crescere e si sono raggiunti i 63 anni. Il tema, quindi, è quello di riallineare l’età di accesso la pensione a quello che avviene in Europa.

Parallelamente si deve procedere con una revisione della normativa sugli usuranti ed i gravosi, eliminando tutti i vincoli formali che hanno impedito ai lavoratori di poter utilizzare questi strumenti in questi anni. Flessibilità che deve essere articolata e deve dare risposte anche ai lavoratori precoci stabilendo che 41 anni di contributi sono sufficienti a tutti per andare in pensione a prescindere dall’età. Mentre per chi è nel sistema contributivo vanno assolutamente superate le soglie reddituali, 2,8 volte l’assegno sociale a 64 anni e 1,5 volte a 67 anni,  che impongono a chi ha carriere più deboli o discontinue di andare in pensione più tardi paletti che sono la negazione dei principi di solidarietà che invece dovrebbero permeare il sistema previdenziale.

Pensioni anticipate 2022: pensione di garanzie e previdenza complementare, altri 2 pilastri fondamentali

Per i futuri pensionati è centrale il tema di garantire loro una pensione adeguata e dignitosa con meccanismi che sappiano integrare il reddito previdenziale ma che al contempo valorizzi la permanenza nel mercato del lavoro, conteggiando la contribuzione effettiva, i periodi di formazione e i periodi di disoccupazione non coperti da altri strumenti e parallelamente tenga conto di altri periodi meritevoli di tutela anche se non concomitanti con un lavoro, come la maternità il lavoro di cura familiare e la genitorialità. Anche su questo tema i rappresentanti del Governo hanno convenuto sull’importanza di un intervento strutturale e stanno valutando le soluzioni tecniche prospettate dei sindacati.

Importante per tutti i lavoratori e le lavoratrici, ma ancora di più per i giovani, è la costruzione di un forte secondo pilastro previdenziale.  Per questo uno dei temi centrali della nostra discussione è stato quello del rafforzamento e del rilancio della previdenza complementare. Su questo tema i rappresentanti del Governo al tavolo tecnico hanno valutato positivamente la nostra proposta di prevedere un nuovo semestre di silenzio-assenso per favorire le adesioni ai fondi pensione accompagnata da una forte campagna informativa e formativa e la predisposizione di modifiche normative che tutelino ulteriormente i lavoratori in caso di omissioni contributive.

La UIL insieme agli altri sindacati ha poi ricordato ai componenti del tavolo tecnico la necessità di un celere avvio del confronto, anche sul tema delle pensioni in essere per le quali è necessario intervenire con concrete  misure di sostegno al reddito, come ad esempio, l’estensione ed il potenziamento della 14° mensilità per le pensioni fino a 1.500 € mensili.

Su tutti questi temi le proposte del sindacato son state dettagliate e articolate, con misure concrete che hanno come finalità quella di restituire equità alle nostre pensioni. Ora è necessario un ulteriore passo politico per procedere speditamente nei prossimi mesi e giungere al nuovo DEF con un percorso delineato“.

Il parere della Uil ci pare molto chiaro sì alla flessibilità in uscita dai 62 anni d’età senza eccessive penalità e sì alla quota 41 indipendentemente all’età, NO ad una flessibilità che, passando unicamente dal ricalcolo contributivo, rischi di divenire penalizzante come opzione donna. Non ci resta che ringraziare Domenico Proietti per la sua solita disponibilità al confronto e per aver fatto chiarezza sull’incontro di ieri, siamo certi che i lavoratori saranno oggi molto più sollevati nel sentire che si farà di tutto affinché l‘anticipo pensionistico non passi dal ricalcolo contributivo dell’assegno.

Pensionipertutti.it grazie alla sua informazione seria e puntuale è stato selezionato dal servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.

120 commenti su “Pensioni anticipate 2022, incontro Governo-sindacati: cosa é emerso? parla Proietti”

  1. Proietti chiedi se è sostenibile
    LO STIPENDIO DEI Parlamentari
    Da un anno c e draghi Gratis
    Loro non fanno niente e nonostante tutto si prendono lo stipendio neanche se lo sono RRIDOTTO ma che politici sono??? ALLE PROSSIME ELEZIONI MANDATELI TUTTI A CASA ANDATE A GUARDARE I REDDITI DEL 2020 E CAPIRETE PERCHÉ MANCANO I SOLDI
    ALL INPS…..

    Rispondi
  2. ricordo a qualcuno che continua a ripetere che la decisione di quota 100 è stata decisione di un solo partito che in politica non funziona così; dopo la mazzata della legge fornero , attraverso la quale si è passati dai 35 anni ai 42 anni in brevissimo tempo c’era necessità di ripristinare una gradualità come era prima del 2011; ed è stata fatta con quota 100; qualcuno proponeva con i 64 e 36; dissero a salvini: è un disastro, perdiamo voti ; trovarono un equilibrio su 62 e 38; a patto che fosse provvisoria; e adesso: ogni 10 anni circa ci sono gli inc……; fatalità gli inc. di questa volta siamo noi del 1960; ci chiudono le porte in continuazione; a 62 anni vai con la rita e ti mangi la pensione integrativa; concludendo: non è mai 1 solo partito, sono sempre più partiti che partoriscono leggi saluti ai gestori del sito

    Rispondi
  3. Buongiorno, hanno già deciso resterà la legge Fornero al massimo aggiungeranno 64 anni con ,20 anni di contributi con qualche penale ,,purtroppo per Noi Draghi da troppo retta all’Europa;di lasciare la Legge così come è ,43anni sono tantissimi,,

    Rispondi
  4. Mi domando quale sia l’ equita’ che si vorrebbe raggiungere barattando la necessita’ di una maggior flessibilita’, chiesta dai Sindacati, con un ricalcolo verso il sistema unico CONTRIBUTIVO delle “pensioni anticipate” che imporra’ “TAGLI” generalizzati sull’ assegno pensionistico per coloro che andranno in pensione dal 2023.

    Concordo quindi con Proietti della UIL che la flessibilita’ non debba essere legata in alcun modo ad un ricalcolo contributivo per tutti, ma semmai solo per chi aderira’ alle nuove opportunita’ di uscita volontaria se di molto anticipata rispetto ai target attuali della legge Fornero: Pensione Anticipata per contribuzioine di 42anni e 10 mesi per gli uomini e 41anni e 10 mesi per le donne, e Pensione di vecchiaia a 67 anni. In tal caso una penalizzazione sarebbe da valutare in proporzione alla distanza dall’ Anticipata attuale e non a quella di Vecchiaia.

    Dal punto di vista comunicativo, i Sindacati dovrebbero parlare di “SUPERAMENTO” della legge Fornero solo se si ottiene un miglioramento per tutti, viceversa si dovrebbe “INTEGRARE” la legge Fornero, qualora si aggiungano nuove opzioni. Ad oggi non capisce quale delle due strade verra’ presa e quanto incideranno negativamente le scelte concordate.

    E’ inaccettabile infatti proporre di decurtare la futura pensione a chi era gia’ stato penalizzato con l’ introduzione del sistema Misto avvenuto con la riforma Dini del 1996 e successivamente anche dalla legge Fornero con l’ incremento dell’ eta’ contributiva portato a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e un anno un meno per le donne.

    Faccio appello a Proietti della UIL ed ai suoi colleghi sindacalisti seduti al tavolo di lavoro perche’ non accettino compromessi che tendono a ridurre ulteriormente piani pensionistici gia’ ampiamente penalizzati dalle precedenti riforme.

    A livello politico mi domando come possano i ministri che rappresentano i principali partiti al tavolo tecnico, sostenere una politica ulteriormente penalizzante sulle pensioni senza tener conto di quanto costera’ in termini di voti al prossimo round elettorale.

    La nuova riforma di Draghi punta evidentemente a togliere risorse ai futuri pensionati in una contingenza che vede l’ Italia percepire fondi dall’ UE e che vede l’ INPS aver risparmiato 1,1 miliardi di euro all’ anno dovuti alla contingenza del COVID. Non e’ forse una contraddizione ?

    Rispondi
    • Gentile Carlo Luigi, sono completamente d’accordo con Lei per quanto riguarda una nuova riforma delle pensioni. Sono un po meno d’accordo quando parla di livello politico. Le riforme e le leggi andrebbero fatte come dice la costituzione e cioè che devono valere per tutti e non solo per alcuni. I nostri partiti si differenziano molto da questo principio, per esempio non si può non tenere conto della situazione economica, ma alcuni partiti sono il partito della spesa sempre e comunque e altri che cercano di non fare fallire il paese come nel 2011, perchè certamente a pagare saranno gli stessi cittadini. Ricordo che se esistono lavoratori dipendenti è perchè esistono anche gli imprenditori e non si può favorire uno e sfavorire l’altro, bisogna che entrambi abbiano la possibilità di crescere in numero e qualità. Se però qualche partito, senza tenere i conti dello Stato in equilibrio, si avventura in spese miliardarie senza concludere alcunchè, poi non bisogna prendersela con i partiti in generale ma con quel partito. In pratica quello che è successo con la norma quota 100. Un partito l’ha promossa, ha investito miliardi, dopo aver letto nella sfera di cristallo che gli anni a seguire sarebbero stati magnifici ha promesso anche la quota 41xtutti. Nulla si è avverato, anzi siamo in crisi economica pazzesca, e dopo tre anni siamo al punto di partenza con prospettive pensionistiche peggiori rispetto alla bistrattata Fornero. Può andare avanti così un paese ? Non tutti i partiti sono uguali, qualcuno è leggermente più serio. Se poi vogliamo tornare al quasi default del 2011 !!!!!

      Rispondi
    • Buon giorno x un anno sento parlare di quota 41 senza limiti di età adesso che i tempi sono ridotti dicono che è costosa, mentre i politici con un piccolo mandato percepisce una pensione onerosaaaa e non è costosa allora fanno una legge anche x loro

      Rispondi
  5. Politici contro lavoratori .lavoratori contro politici basta votare questi caproni che dopo 5 anni ridono di noi che abbiamo lavorato una vita intera e ci daranno un piccolo sussidio.le pensioni se le pappano loro i ladroni politici .i sindacati gia lo vedo al lavoro si sono estinti.

    Rispondi
  6. Solo un piccolo chiarimento!
    Considerato che si è ancora in fase di definizione per quello che dovrà essere il sistema di flessibilità in uscita anticipata, rispetto a quanto previsto dall’attuale riforma pensionistica (67 anni di età), ciò che nessuno ha ancora specificato è chiarito è, se dal 1° gennaio 2023 sarà ancora possibile andare in pensione con 42 anni e 10 mesi previsti dalla stessa riforma Fornero e considerata anch’essa un’uscita anticipata.
    Oppure quest’ultima possibilità dovrà essere sostituita da una delle proposte sul tavolo delle trattative in corso di definizione?
    Se così fosse, sarebbe una ulteriore e gravissima penalizzazione per chi, trovandosi in una simile condizione si vedrà, costretto ad attendere il compimento del 64°anno di età (sempre che questa proposta sia accolta positivamente dall’esecutivo), e con il rischio elevato di vedere decurtato l’assegno pensionistico, in quanto calcolato su base contributiva e magari non più col il già penalizzante sistema misto spettante!
    Attendo fiducioso un vostro parere!
    Grazie!

    Rispondi
    • Gentile sig.Giuseppe, anche lei ha toccato un punto nevralgico, per il quale anche io mi ero espresso. E’ vero, non c’e’ chiarezza soprattutto da parte del Governo, che sembra stia giocando di rimessa rispetto ai Sindacati, ma entrambi sanno bene che la legge Fornero in vigore, ha ben definito sia i parametri della pensione di Vecchiaia che quelli della pensione Anticipata in uno scenario di aumento dell’aspettativa di vita, considerandoli come i due pilastri della stessa legge.

      Cio’ che richiedono i Sindacati al Governo e’ di ottenere delle opzioni di flessibilita’ in uscita piu’ ampie, dichiarando di non voler penalizzare chi e’ ormai prossimo ad uscire con gli attuali parametri. E questo sembra sia stato riportato anche su questo sito specializzato.
      Il Governo al contrario risponde proponendo delle penalizzazioni piu’ generalizzate, che potrebbero impattare i lavoratori piu’ anziani decurtandogli di una quota piu’ o meno gravosa, l’ assegno pensionistico. Un nuovo ed ulteriore furto, mentre piovono sull’ Italia i miliardi del PNRR per lo piu’ trasformati in bonus a pioggia.

      In virtu’ di questa potenziale riforma, vanno anche considerati indirettamente coinvolti migliaia di ex-lavoratori che sono stati licenziati dalle aziende multinazionali e bancarie previo accordi sindacali confidando di raggiungere il traguardo pensionistico entro 2 o 3 anni. Riformare la legge sulle pensioni con tagli o allungamenti del target pensionistico, senza valutare questi casi, renderebbe quindi “carta straccia” quegli accordi faticosamente digeriti da migliaia di lavoratori ora disoccupati.
      Saranno anche loro dei nuovi esodati? I Sindacati lo sanno benissimo, forse il Governo glissa opportunamente in funzione degli obbiettivi di risparmio di Draghi.

      Cio’ che e’ ambiguo e’ quindi la definizione di “SUPERAMENTO” della Legge Fornero, che e’ intesa come rimozione di tutti i suoi pilastri e di tutte le sue condizioni, a favore di una nuova riforma, una nuova “coperta corta” che verra’ tirata di piu’ da una parte che dall’ altra. Al contrario sarebbe stato preferibile parlare di revisione della legge Fornero, inserendo qualche condizione di flessibilita’ e un miglioramento del sistema pensionistico a supporto dei disoccupati, ma senza in alcun modo penalizzare i cosiddetti lavoratori anziani prossimi alla pensione.
      Non ha senso far pagare chi ha lavorato 43 anni, diciamolo con forza !

      La mancanza di chiarezza crea incertezza.
      Cosa vuole fare il Governo? Abolire la legge rischiando di creare nuovi esodati e di ridurre pensioni a coloro che hanno dato di piu’ al mondo del lavoro (ovviamente in questa contingenza)?
      Ed i Partiti che sostengono il Governo si presterebbero a questo gioco?
      Nessuno di noi lo vorrebbe pensare, ma nessuno ha la sfera di cristallo e non e’ nemmeno facile ottenerla, soprattutto quando ci sono elefanti che si aggirano dentro la cristalleria.

      Il tema e’ spinoso e qualcuno ne uscira’ malconcio, pensando che Draghi non si pieghera’ al volere dei Sindacati e temendo invece che ci sia un loro cedimento nel tentativo di portare a casa qualche risultato.
      Mi scuso per la lungaggine dovuta al pathos sull’ argomento.

      Rispondi
  7. VERGOGNA !!! 40 anni di lavoro, bastano e avanzano. Abbiamo lavorato e versato contributi, una vita ed è un nostro diritto goderci quel poco che ci rimane da vivere. Ci sono sessantenni come me, pieni di acciacchi e forse a 64/67 anni di età neanche ci arriveranno e viene spontaneo chiedersi se è questo che vuole il Governo? Farci schiattare per non pagarci la pensione ? Ma cosa stiamo aspettando a fare una serie di scioperi, tutti uniti ? In Francia (UE) a 62 anni gli uomini e 58 le donne, vanno in pensione…. SCIOPERO A OLTRANZA, altro che parlare e trattare con chi ci sta solo prendendo per il naso. SVEGLIAMOCI !!!

    Rispondi
  8. Prima di tutto complimenti per il vostro sito.
    Vorrei – se possibile – una vostra opinione su un punto specifico che riguarda le pensioni anticipate (42 anni 10 mesi uominie 41 anni 10 mesi donne, piu finestra 3 mesi).
    Per quanto ho letto dalle dichiarazioni dei tecnici, mi pare di capire che i punti in discussione non le mettono in discussione e che quindi rimarranno inalterate: ho interpretato bene?
    Inoltre: quando i tecnici parlano di richieste per ridurre a 41 anni tali pensioni per i lavoratori precoci, parlano del “lavoratori con 12 mesi di versamenti inps prima del compimento del 19 anno di eta” oppure usano quel termine in modo generico? Mi son posto la domanda perché gia oggi i lavoratori precoci possono accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi, in alcune condizioni.

    Rispondi
      • Gentile Erica,
        Il punto in oggetto e’ cruciale: in molti si aspettano chiarezza dai sindacati sulle attuali uscite anticipate (42 anni 10 mesi e 41 anni 10 mesi + 3 mesi di finestra), con calcolo da sistema misto, e si aspettano che rimanga inalterato e che sia uno stato non negoziabile

        Rispondi
  9. Vorrei invitare politici tutti e categorie sindacali a far finire questa pagliacciata che,non ci sono i soldi per mandare la gente in pensione dopo una vita di schiavitù oppure fare case per chi ne ha bisogno oppure dare una vita dignitosa a tutti..ecc.se c’è una cosa che non manca a questo mondo sono proprio i soldi perché si creano per legge dal nulla…quindi basta con questo falso buonismo ..se la vita è fatta di tempo perché lo sprechiamo, quando si potrebbe lavorare meno e vivere meglio, siamo piu ricchi di un secolo fa abbiamo tecnologie che possono fare i lavori noiosi ripetitivi ecc..quindi prendiamo coscienza che siamo ammaestrati dalla culla alla tomba.

    Rispondi
  10. Mi domando quale sia l’ equita’ che si vorrebbe raggiungere barattando la necessita’ di una maggior flessibilita’, chiesta dai Sindacati, con un ricalcolo verso il sistema unico CONTRIBUTIVO delle “pensioni anticipate”, chiesta dal Governo, che imporra’ quindi “TAGLI” generalizzati sull’ assegno pensionistico per coloro che andranno in pensione dal 2023.

    Concordo quindi con Proietti della UIL che la flessibilita’ non debba essere legata in alcun modo ad un ricalcolo contributivo per tutti, ma semmai solo per chi aderira’ alle nuove opportunita’ di uscita volontaria se di molto anticipata rispetto ai target attuali della legge Fornero, ovvero Pensione Anticipata per contribuzioine di 42anni e 10 mesi per gli uomini e 41anni e 10 mesi per le donne, e Pensione di vecchiaia a 67 anni. In tal caso una penalizzazione sarebbe da valutare in proporzione alla distanza dall’ Anticipata attuale e non a quella di Vecchiaia.

    Dal punto di vista comunicativo, i Sindacati dovrebbero parlare di “SUPERAMENTO” della legge Fornero solo se si ottiene un miglioramento per tutti, viceversa si dovrebbe dire “INTEGRARE” la legge Fornero, qualora si aggiungano nuove opzioni.

    Ad oggi non capisce quale delle due strade verra’ presa e quanto incideranno negativamente le scelte concordate. In entrambe le accezioni, sarebbe comunque inaccettabile proporre di decurtare la futura pensione a chi era gia’ stato penalizzato con l’ introduzione del sistema Misto avvenuto con la riforma Dini del 1996 e successivamente anche dalla legge Fornero con l’ incremento dell’ eta’ contributiva.

    Faccio appello a Proietti della UIL ed ai suoi colleghi sindacalisti seduti al tavolo di lavoro perche’ non accettino compromessi che tendono a ridurre ulteriormente piani pensionistici gia’ ampiamente penalizzati dalle precedenti riforme.

    A livello politico mi domando come possano i ministri che rappresentano i principali partiti al tavolo tecnico, sostenere una politica ulteriormente penalizzante sulle pensioni senza tener conto di quanto costera’ in termini di voti al prossimo round elettorale.
    La nuova riforma di Draghi punta evidentemente a togliere risorse ai futuri pensionati in una contingenza che vede l’ Italia percepire fondi dall’ UE e che vede l’ INPS aver risparmiato 1,1 miliardi di euro all’ anno dovuti alla contingenza del COVID. Non e’ forse una contraddizione ?

    Rispondi
  11. VERGOGNA , VERGOGNA , VERGOGNA.
    Ma vi pare giusto che dopo aver lavorato 40/41 anni il lavoratore non posso andare in pensione mentre i nostri politici con 5 anni di legislatura maturano un assegno molto superiore a chi ne ha lavorati 40?
    – Perchè sui loro compensi non possiamo fissare un tetto massimo, magari legandolo alla pensione minima di chi ha lavorato 40 anni, per esempio non superiore a 4 volte??
    – Perchè non possiamo eliminare tutti quei benefit che si sono elargiti negli anni.
    – Perchè dobbiamo pagare i porta borsa?
    – eliminare ingiustizie e sprechi!!!!!!!!!!!! questa è la strada maestra.

    uò decideresono coloro che devono decidere x me.

    Rispondi
  12. la cosa e risaputa i sacrifici vengono chiesti sempre alla povera gente che ha comunque fatto il proprio dovere con ogni tempo , alla mattina sveglia alle 4.30 per attaccare al lavorare alle 6.00 e dopo 8 ore passate in fabbrica per oltre 42 anni di lavoro ti senti dire che sei troppo giovane per andare in pensione e che con soli quegli anni ti decurteranno l’ammontare della cifra ….praticamente uno che non ha mai lavorato e che prenderà la pensione “sociale “probabilmente prenderà quasi quanto me ….e che magari ha lavorato in nero senza mai pagare un centesimo di tasse
    ho sempre creduto nelle istituzioni ma ora sto mollando i miei ideali…… convengo che i nostri politici fanno i duri con il popolo onesto e i deboli con il popolo che furbescamente rompe i maroni.
    Mi viene in mente una scena del film bianco rosso e verdone quando l’emigrato che rientra dalla Germania per andare a votare dopo parecchie vicissitudini grida il suo disprezzo …………..
    Grazie Italia.

    Rispondi
  13. Le proposte Tridico o Reitano mi sembrano la soluzione alla giusta richiesta di uscire dal mondo del lavoro ad un’età (63/64 anni) non impossibile rispetto a quanto previsto dalla Fornero.
    Imprescindibile la modifica, in senso migliorativo dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo, anche alla luce della diminuzione dell’aspettativa di vita.

    Rispondi
    • In linea teorica aumentando i coefficienti di trasformazione legati all’età si dovrebbero ricalcolare al rialzo tutte le pensioni già erogate.

      Rispondi
  14. I sindacati sono anacronistici nel loro modo di esistere…non ci sono soldi per anticipare l’età pensionabile e chiedono la 14 anche per le pensioni di 1500 euro. Molti stipendi non arrivano a quella cifra, i giovani lavorano per la metà. Basta GERONTOCRAZIA, pensate solo ai vecchi e a chi ha dalla sua i diritti acquisiti, invece i 50/60 enni solo doveri acquisti. Si parla di solidarietà generazionale ma è a senso unico, manca di reciprocità.
    Stiamo sereni, o si fa una rivoluzione economica minacciando di bloccare la spesa di noi lavoratori usurati (qualsiasi lavoro alla lunga usura) e lasciamo che spendano i vecchi, o abituiamoci a pensare di non avere mai la pensione. Usciremo dal lavoro per entrare direttamente in RSA.
    Ci vorrebbe un sindacato o partito che tuteli i lavoratori con aspirazione di quiescenza..
    Amen, a me non resta che sperare in un nuovo virus ancora più letale di quello che abbiamo visto e che elimini la gerontocrazia dalla mia vita.

    Rispondi
  15. Dott Proietti proponete: quota 102 con minimo 60 anni o minimo 40contributi non possono non accettare…. 60/42…61/41 è infine 62/40. Mi sembra sostenibile

    Rispondi
    • lorenzo, non è che non sostenibile è che non vogliono; dopo quota 100 hanno chiuso le porte; esiste la fornero e oltretutto draghi l’ha nominata consulente; pare che noi inc. del 1960 dobbiamo salvare l’italia dal debito pubblico; credo che il debito pubblico esista da 150 anni ma ogni tanto trovano la scusa del debito pubblico per colpire qualcuno; perchè 102 con i 64 anni? per far andare meno persone possibile in pensione; i nati nel 1958 o lo sono già o non ci pensano minimamente ad andarci; quindi cosa fare? bisognerebbe che i sindacati cominciassero a soffrire; con un po’ di sofferenza capirebbero che sono lì per tutelare i lavoratori e non per fare il doppio gioco come stanno facendo; difendo il lavoratore ma fino ad un certo punto per non rischiare di persona io; sono ricattabili da parte del politico dati i benefici loro; tutto qui forza e saluti ai gestori del sito

      Rispondi
    • INSISTETE A NON VOLERE CAPIRE CHE IL FATTORE PRIORITARIO E’ L’ANZIANITA’ ANAGRAFICA E NON CONTRIBUTIVA! LO STATO NON PUO’ ELARGIRE PENSIONI PER PIU’ DI 20 ANNI! UNA PERSONA A 64 ANNI, A PRESCINDERE L’ANZIANITA’ CONTRIBUTIVA, HA PIU’ DIRITTO A OTTENERE FLESSIBILITA’ DI UN 60ENNE!! LA SALUTE GUARDA L’ETA’

      Rispondi
      • Certamente l’età conta, ma le assicuro che anche 40 anni di contributi a 60 anni, come nel mio caso nel corso di quest’anno, sono più che sufficienti.
        Quindi 41 anni di contributi non mi sembra chiedere la luna.

        Rispondi
  16. Proposta di Tridico e Esitano penso debbano essere tenute ferme in nome della flessibilità in uscita .
    Ridimensionando però la cifra dell’assegno che penalizza i lavoratori più svantaggiati che non sono mai arrivati a percepire 1300,00€ di stipendio.

    Rispondi
  17. In Italia non capisco una cosa c’è qualche sindacato che vuole spigarmi in tutte queste sedute sindacati è Governò.nesuno a accennato una parola x aumentare le pensioni minime?
    Le pensioni da fameeeeeee
    Ne parlerete o no

    Rispondi
  18. Non comprendo il tenore dei vari commenti sul tavolo tecnico di martedi’: vi sono varie interpretazioni e diverse prospettive, dal “tutto contributivo” offerta governativa alla Tridico/Reitano c’è una enorme differenza dal punto di vista economico e come se non bastasse c’è chi cala le indicazioni catastrofiche per i lavoratori di Brambilla. HELP! aiutatemi a capire.

    Rispondi
  19. Io continuo a ribadire una cosa, e mai possibile che dopo aver lavorato 40/41 anni non posso andare in pensione e chi con 5 anni di legislatura può maturare un assegno superiore al mio? E sono coloro che devono decidere x me.

    Rispondi
  20. vergogna, in tutta Europa si va in pensione a 62/63 anni, da noi dove il popolo è passivo, ci manderebbero in pensione governo e sindacati ad 87 anni. Per voi politici direi di ridurre da 4 anni a 15 giorni il diritto alla pensione, fate pure tanto il popolo Italiano ve lo permette

    Rispondi
  21. Purtroppo anche aderire all’opzione donna,comporta una forte penalizzazione economica. Perché calcolata tutta in modo contributivo.
    Ecco perché sono poche le donne che accettano di aderirvi.
    Per non parlare dei tempi lunghi
    di attesa, ( un anno dalla domanda all’INPS),prima di ricevere lo stipendio.
    I sindacati dovrebbero intervenire anche su questo,a mio modesto parere..

    Rispondi
  22. Hanno abolito quota 100 dicendo che non era sostenibile, i sindacati fanno molto bene ad insistere sulla flessibilità in uscita a 62 anni, mi sembra una giusta ipotesi. Che facessero quota 102 ma partendo da sempre dai 62 anni, 40 anni di lavoro mi sembrano sufficienti per pensare di interrompere l’attività. Poi dare la possibilità a chi vuole continuare di poterlo fare, ma 62 anni di età dovrebbe essere un caposaldo.

    Rispondi
    • 62 anni di età è un caposaldo per la natura sia che si lavori a prevalenza fisica o mentale. Già l’attività della nostra gerontocrazia ne è complessivamente una prova. I risultati politici non sono all’altezza delle risorse.

      Rispondi
      • ancora 62 e 40-41; hanno già detto di no a queste ipotesi; adesso si ragiona sui 64 anni; come dire . diamo l’ennesima opportunità a quelli che l’hanno già avuta già altre volte; chi voleva scappare via è già scappato e gli altri si sentono in forze e non pensano alla pensione; morale: la montagna di m……………………… che ci sommerge è già un 8000 basso ( esistono anche gli 8000 alti come l’everest e il k2); saluti ai gestori del sito

        Rispondi
    • Il giusto compromesso di una trattativa potrebbe essere questo:
      62 anni di età e 41 di contribuzione (quota 103)
      metterebbe d’accordo entrambe le parti.

      Rispondi
  23. Signor Domenico Proietti la speranza di vita si è abbassata di quasi 2 anni, PERCHÈ LE PENSIONI NON VENGONO ADEGUATE ??? … NULLA ! NULLAAAA ???

    NULLA su Quota 41 senza penalizzazioni !

    NULLA su una migliorativa Quota 42 senza penalizzazioni!

    NULLA sull’ abolizione della finestra “capestro” di 3 mesi dopo 42 anni e 10 mesi di lavoro !

    NULLA ! NULLA ! NULLA !

    ATTENZIONE !!!!!!

    Rispondi
  24. Mi vergogno di essere abbiamo politici pagliacci
    Che si dimezzino loro i privilegi e pensioni e vadano a prendere anche a coloro che prendono oltre 2500 euro di pensione aumenta tutto e noi dobbiamo andare in pensione con soli 1000 euro x gli errori commessi dai nostri politici a casa tutti dovete andare

    Rispondi
  25. I precoci sono quelli piu tartassati e presi per i fondelli da tutti i governi destra e sinistra. E’ una vergogna, si permette uscite a 38 e si lasciano a marcire le persone che dovrano fare 43. 1 anni Questa è la vera vergogna, Inoltre essendo diminuita l’aspettiva di vita di 1.5 anni, basterebbe portare l’età a 41.5 di contributi sino al 2026 e la gente sartebbe contenta, ma i sindacati non capiscono piu la sofferenza delle persone prmai sono come i politici Hanno tradito i precoci TUTTI

    Rispondi
  26. Iniziamo a dire che 41 anni bastano,anche se non è il mio caso,ma è giusto che dopo 41 si possa andare in pensione,al limite anche col paletto dei 62 anni ,visto che non vogliono pensionati più giovani di tale età. Poi veniamo alla mia situazione, io tra 2 mesi compio 65 anni ed ho 36,5 di contributi. Ma non vorrei ,rimanere altri 2 anni, sia per stanchezza fisica che mentale. Quindi ritengo la proposta di una piccola trattenuta, 2,max 3 per cento ogni anno prima dei 67,la ritengo una buona proposta, visto che non c’è alternativa, poi ognuno decide se uscire 1,2,3 4 anni prima dei 67.lo so qualcuno dirà non è giusto pagare una penalizzazione, ma almeno ce una possibilità, per chi non c’è la fa più di andarsene prima im pensione.

    Rispondi
  27. Sono dei pagliacci , governo e sindacati , è necessario creare un gruppo , tutti noi lavoratori e andare avanti da soli , tanto non ci rappresenta nessuno , se vogliono la guerra che guerra sia !

    Rispondi
  28. Le proposte Tridico e Reitano sono le più credibili perché da un lato si fondano nell”erogare solo la quota maturata con il contributivo e a 67 il maturato retributivo senza penalizzazioni per il lavoratore e per lo stato solo l’onere dell’anticipo ( Tridiico) mentre nel secondo caso una penalizzazione del 3% annuo solo sulla quota di pensione maturata con il retributivo. Tra 62 anni a 64 anni direi la via di mezzo sia più che ok per allinearsi all’Europa affinché nessuno parli di privilegi, decorrenza a 63 anni. Tutti felici e contenti.

    Rispondi
  29. Totalitarismo….questa è ipnosi di massa !!! Ci stanno soffocando tutti i giorni con finte concertazioni politico/sindacali per farci credere di vivere ancora in democrazia ma secondo il mio modesto parere siamo diventati degli schiavi senza lavoro…istruzione… sanità…e diritto di pensiero !!!!
    Svegliatevi !!!

    Rispondi
  30. Anche alla luce del fatto che l’aspettativa di vita (purtroppo a causa del COVID) si è accorciata e che l’INPS, da qui al 2028, risparmierà circa 12 miliardi di Euro per le pensioni non erogate (sempre a causa del COVID), l’età per accedere alla pensione di vecchiaia deve essere ridotta: 67 anni é ormai eccessiva!
    I sindacati, inoltre, non devono arretrare sulla proposta per le pensioni anticipate: 62 anni di età oppure 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica.
    Questo senza ricalcoli sul contributivo dell’assegno o altro tipo di penalizzazione.
    La proposta del Governo per le pensioni anticipate a 64 anni (con penalizzazione…) è inaccettabile!

    Rispondi
  31. Quando si parla di tutti a 64 anni con decurtazioni si parla anche delle donne? Tutti sono d’ accordo sul fatto che opzione donna sia fortemente penalizzante (e utilizzabile tra l’ altro solo da quelle poche che hanno potuto avere una carriera non discontinua). E allora adesso le donne aspettano di sapere cosa il governo intende fare per riconoscere finalmente e davvero (e senza le pesantissime penalizzazioni imposte nel passato) alle donne tutto l’extra lavoro svolto per decenni.Le donne lavoratrici svolgono da sempre un lavoro gravoso.

    Rispondi
    • Buongiorno Elvira, personalmente da quanto ho sentito in giro che chi ha usufruito di Opzione Donna , se non ha un coniuge agiato a almeno benestante si trova in completa indigenza. Purtroppo le lavoratrici che non hanno carriere continuative – come è capitato a me -e che soprattutto nel privato hanno compensi inferiori a quelli dei maschi sono davvero in una condizione spaventosa alla quale nessuno sembra dare molta importanza, Si sa il maschilismo è duro a morire. E se propongono 41 per tutti significherà che anche per i maschi si prospettano tempi ancora più grami. Uniamoci tutti per favore senza distinzioni di sorta: disuniti alla meta vuol dire sconfitta. Un caro saluto . Lilli Reolon

      Rispondi
  32. L’articolo concluse asserendo che i lavoratori dovrebbere sentirsi sollevati per il fatto che i sindacati faranno “di tutto affinché l‘anticipo pensionistico non passi dal ricalcolo contributivo dell’assegno.”
    Devo in realtà dire che personalmente non mi sento sollevato per niente, primo perchè non si è ben capito cosa esattamente abbia proposto il Governo si parla di contributivo totale, di 3% di penalizzazione per ogni anno di anticipo ed in alcuni articoli si parla addirittura di contributivo più penalizzazione del 3%,
    secondo perchè non è affatto chiaro quali azioni intendano porre in atto i sindacati per indurre il Governo a ” non ragionare in chiave totalmente contributiva”.
    Le stesse dichiarazioni che si leggono sui siti delle tre sigle sindacali lasciano trasparire un ammorbidimento della loro posizione che non lascia proprio ben sperare.

    Rispondi
  33. vediamo se indovino: addirittura prospetteranno non i 64 anni ma peggio (65 chiaramente contributivo) e poi diranno: siete fortunati, siamo scesi a 64, il debito pubblico ci impedisce di fare di meglio; può darsi che dopo le elezioni, i conti pubblici miglioreranno e vi permetteremmo di andare udite, udite a 63 anni con 41 di contributi ; e qualche co……………………………….. crederà alla favoletta e gli darà il voto ; saluti ai gestori del sito

    Rispondi
  34. PREVIDENZA
    Proposta del governo: in pensione a 64 anni e con un taglio del 3%
    di Valentina Conte
    Repubblica in prima pagina ma mi chiedo da dove lo ha preso?

    Rispondi
      • Ma chi l’ha ufficializzata questa proposta da parte del Governo, non mi pare proprio si dica questo nelle dichiarazioni di Proietti, ma neanche degli altri sindacati sui rispettivi siti.

        Rispondi
      • Gentile D.ssa, avevo capito che trattasi della proposta Reitano che più volte ho commentato favorevolmente ma quello che non capisco è come una testata giornalistica autorevole possa inserire detta proposta nel contesto dell’incontro di ieri nel quale, da quello che si apprende, non se ne è fatto cenno.

        Rispondi
        • Giacinto non so perché sia stata inserita nell’articolo, ma comunque sebbene non se ne sia parlato resta tra le proposte di flessibilità al momento ‘sul piatto’, forse per questa ragione il collega ha deciso di inserirla ugualmente. Non saprei.

          Rispondi
  35. Una famosissima canzone di Adriano Celentano recitava testualmente:
    “E’ inutile bussare qui non vi aprirà nessuno……”
    mi pare sintetizzi perfettamente quanto succede tra lavoratori / sindacati / governo.
    I lavoratori chiedono a gran voce da diversi anni giustizia, serietà, una concreta riforma pensionistica che tenga conto dei contributi versati, in pratica “bussano alla porta”.
    Il governo, i sindacati fanno i sordi, prendono tempo, tanto la questione non li tocca personalmente loro possono contare sui privilegi, in pratica rispondono semplicemente “qui non vi aprirà nessuno……”
    e intanto il tempo se ne va….

    Rispondi
    • Centratissimo. Per questo motivo già a seguito della rivoluzione francese fu dichiarato il principio che anche il sovrano doveva essere soggetto alla stessa legge dei sudditi. La nostra democrazia per vari aspetti è antecedente. Se così fosse i ns politici in questi anni avrebbero fatto politiche di incentivazione demografica, contrastato l’evasione premiandone le eccellenze invece di mobbizzarle, risolto i problemi in ultima analisi occupazionali non con prepensionamenti ma con altri più appropriati e trasparenti istituti come nel resto d’Europa, favorito la competenza rispetto all’appartenenza come anche qui nei meglio posizionati in Europa. Ma più vado avanti e più mi convinco, alla luce anche dei risultati pensionistici, che gli onorabili non sanno governare. Non lo dico io è conseguenza ex acta. La sostanza è che il volume finanziario delle pensioni deve essere privatizzato per cui penalizzare i pensionandi è un efficace elemento di pressione insieme alla leva antisolidale del passare dal ripartizione a capitalizzazione presentata sommariamente come sistema più giusto e panaceico. Problema di giustizia che per fortuna non si pone con altre branche assicurative ad esempio l’RCA o l’RCT, sono già private e le questioni di giustizia fregapopolo non servono. Invito poi sindacalisti, non i sindacati, ad evitare retoriche trionfalistiche a fronte di palesi peggioramenti anche solo in prospettiva, è una strategia decotta. L’ottimismo incosistente non serve a nessuno e fa pensare a posizioni collusive con la controparte.

      Rispondi
  36. Ognuno tira la corda per se stesso. Questo è il modo per continuare a non concludere nulla. Serve agire come fanno in Francia e non credere più a nessuno. Andare col contributivo puro sta benissimo ma per tutti senza rifugiarsi dietro i diritti acquisiti. Per tutti politici compresi e calcolo retroattivo per tutti. Anche per coloro i quali hanno affossato il paese con privilegi vari

    Rispondi
  37. I sindacati devono tenere le posizioni, in pensione a 62 anni e se necessario dire chiaramente quali partiti e ministri sono contrari, così alla prossima primavera li mandiamo a casa e con loro tutti i super tecnici.

    Rispondi
    • Buonasera a tutti.Egregio Sig Marcello,è tutto il sistema che non va compreso noi e le dico perchè .Non molto tempo fa lei avrà visto in Francia cosa successe quando volevano fare la riforma delle pensioni?Chiaramente le riforme non sono mai migliorative per chi le subisce .Ecco
      noi non siamo Francesi ,non mi esimo per carità e sono contrario a ogni forma di violenza ,ma mi rendo conto che per ottenere dei risultati a volte non basta il buonsenso e la buona educazione ,cose che tra l’altro non stanno avendo con i Lavoratori ,le Persone , ci stanno trattando e non vuole essere una provocazione ,come i stracci per lavare il pavimento dopo tanti anni di Lavoro onesto .
      Buon Lavoro

      Rispondi
    • Questi parassiti politici italiani che non hanno mai lavorato, in pensione max 60 anni senza rompere i coglioni per i lavori usuranti ,e le pensioni devono partire da mille euro per aumentare con ogni anno di contributi in più dovremmo prendere questi maiali dei politici italiani e mozzarlli le teste

      Rispondi
  38. È una vergogna con 41 di contributi si dovrebbe andare in pensione senza penalizzazioni.poi vediamo i parlamentari di questo governo che rivotano Mattarella per impedire che la legislazione finisca prima per godersi la pensione che poi meritata non lo è visto quello che fanno .
    I sindacati stanno perdendo la faccia,e ora di scendere in piazza.

    Rispondi
    • Sono un 41 anni precoce , ho cominciato a lavorare a 15 anni , e non posso andare in pensione perché lavoro in un supermercato, unica possibilità , farsi licenziare fare tutti e due anni di naspi e poi aspettare 3 mesi disoccupato e richiedere la pensione. Una presa per il culo….. Chiedi hai sindacalisti e non sanno fare nulla ,
      Ormai solo bla bla , e finte litigate , ma non sono capaci di fare nulla se non pensare a se stessi.questo sono i nostri rappresentanti.

      Rispondi
  39. In tutto questo Draghi è andato in pensione a 59 anni con 40 di contributi (il fatto quotidiano). I sindacalisti hanno una legge ad hoc che gli permette di andare con il conteggio sull’ultima retribuzione percepita, così che l’ultima retribuzione gli viene data altissima e la pensione schizza in alto, per cui i sindacati sono fortemente ricattabili dal governo….

    Rispondi
  40. Scusate ma per capire quello che sta succedendo bisogna partire da lontano. Il discorso delle pensioni non è slegato da quello del lavoro degli stipendi e dei salari.
    Quando facevo il consulente c’erano sostanzialmente solo due possibilità per lavorare. A tempo indeterminato e a tempo determinato per gli stagionali e con poche e rare eccezioni. Il lavoro è stato distrutto scientemente da questo Governo e dall’Europa neoliberista. La controinformazione aveva previsto tutto già molti anni fa. I Monti, i Draghi, i Macron etc., erano stati preannunciati da molto tempo. Non sono lì per caso. Distruggendo il lavoro, di conseguenza, hanno distrutto i salari, gli stipendi e anche la previdenza. Calcolate anche chi lavora a tempo determinato non può accedere al credito, nemmeno al consumo.
    Di contro, invece, i politici, gli enti locali i ministeri e compagnia cantante, continuano a comandare sulla Rai, sulle ASL e su tutti gli apparati pubblici con indicibili privilegi. È cambiato forse qualcosa negli ultimi anni?
    L’ andazzo è sempre uguale. La previdenza non è qualcosa di a sé stante ma è la risultante di una politica. Aggiungo anche che, le politiche sociali, non sono patrimonio né della destra né della sinistra. Forse lo erano nel secolo scorso. Le conquiste fatte dai lavoratori sono andate ultimamente quasi tutte perdute. Ma come si fa anche solo immaginare che una persona possa essere assunta anche per un solo giorno? Per ripristinare la legalità basterebbe applicare la Costituzione. Se gli italiani cominciano a svegliarsi, forse, nel giro di pochi decenni, i miei figli e i miei nipoti otterranno qualche risultato.

    Rispondi
    • Vuoi che si inizi a parlare un poco di neoliberismo … Bravo!
      Te lo dice uno che non tifa PD ovvero i supposti Riformisti oppositori della destra neoliberista.

      Rispondi
      • Destra e sinistra sono vecchie cose del passato. Stando a quello che vedo spesso la destra fa la sinistra e viceversa. La verità è che comandano i grandi potentati e le banche d’affari per cui lavorano i politici più importanti. Dal dopoguerra la destra e la sinistra sono stati un pretesto per far litigare i coglioni (noi) e spartirsi la torta.

        Rispondi
  41. Forse sarebbe il caso di proporre l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni per tutti senza penalizzazioni, dopo una vita dedicata al lavoro, famiglia e non solo penso sia giusto.

    Rispondi
  42. 41 anni di contributi.punto. noi nati negli anni ’60 abbiamo iniziato a lavorare dopo il diploma: chi a 17anni,chi a 19 anni. Direi che abbiamo già dato molto, molto di più dei nostri padri che andavano in pensione con i 35anni di contributi, molto di più dei nostri figli che se tutto va bene iniziano a lavorare a trent’anni. Sicuramente molto, molto di più dei baby pensionati e dei politici. Inoltre l’aspettativa di vita in questi due anni è diminuita e i pensionati morti di covid hanno fatto risparmiare milioni di euro. Di cosa stiamo… anzi di cosa state parlando?

    Rispondi
    • Sicuramente molto di più dei politici che si preoccupano della sostenibilità del sistema solo quando tocca a noi con oltre 40 anni di contributi. Neanche se andiamo in pensione a 70 anni con 50 di contributi i conti torneranno perchè è palese a monte la mancanza di volontà di far funzionare il sistema in senso politico. La prova è che le nostre potenzialità sono superiori a quelle di altri stati europei e gli indicatori economici sono assai inferiori. Gli indicatori reali non si fregano, magari si comunicano distorti ma nella sostanza e nella realtà non si evitano e i politici non devono creare benessere ma costruirlo.

      Rispondi
  43. Cari signori si continua a parlare di flessibilità a 62 anni quando al Governo il numero 62 non esiste proprio. Ormai per loro esiste solo il 64 che oltretutto è un anno superiore alla media europea dei 63.
    Ma scherziamo! E’ da pazzi .
    A 64 anni ci saranno persone che avranno anche 44 e 45 anni di lavoro.
    Chi stessi che chiedono queste regole assurde accettano che in 4 anni 6 mesi e un giorno un politico prenda a 65 anni oltre 1200 euro di pensione e per noi si chiedono addirittura 44 anni di lavoro??????
    Ma è giustizia sociale questa?

    Rispondi
    • Ciao,
      E’ chiaro che a prescindere dall’età, tu ci puoi andare con i 42 e 10 mesi di adesso, quella rimane come è adesso
      Non devi lavorare 44 o 45 anni.
      E’ solo per chi vuole uscire prima .

      Rispondi
      • sei sicuro che rimane a 42 anni e 10 mesi? è solo un’ipotesi; nel 2019 era andata a 43 anni e 3 mesi più finestra; la quota 100 l’aveva bloccata a 42 anni e 10 mesi come era prima; se fanno una nuova riforma possono ripristinare quello che avevano previsto per il 2019 e ti diranno: sei anche fortunato; per 4 anni è rimasta bloccata, cosa pretendi? il limite alle supermegaporcate questi d…………………………….i non ce l’hanno; saluti ai gestori del sito

        Rispondi
    • Ne i sindacati ne i politici rappresentono gli italiani ma stanno sempre la a mangiarsi i nostri soldi affamandoci di continuo basta privilegi e pensioni dopo meno 5 anni andate tutti a lavorare 40 anni papponi.

      Rispondi
  44. Purtroppo mi sembra di vedere la storiella del sordo che parla al muto! Vanno avanti all’infinito ognuno
    con le proprie ragioni…. Secondo me c’è stato un errore di fondo da parte delle OO.SS. cioè quello
    di continuare con i famosi 41 anni di contributi e i 62 anni di età quando si era visto benissimo che
    il governo NON avrebbe mai aderito alla proposta. Forse non sarebbe stato meglio puntare sulla riduzione dell’aspettativa di vita causa COVID-19 di 1 anno e 2 mesi come certificata da ISTAT?
    Per esempio, 41 anni per le donne e 42 per gli uomini senza le famigerate finestre? Naturalmente stessa
    decurtazione per la pensione di vecchiaia portandola a circa 65 anni. Si sarebbe potute partire già a gennaio ’22 evitando la presa in giro della quota 102 per quest’anno assulatamente insignificante.
    Un saluto ai gestori del sito.

    Rispondi
    • Mi trovi d’accordo. E’ ovvio che non mi riferisco alle categorie particolarmente disagiate ma alla generalità dei lavoratori.
      1. chiedere la luna non ha senso se non perdere del tempo; capisco la “strategia” della contrattazione sindacale del chiedere “molto” per poi ottenere qualcosa. Però cosi forte rischio di arrivare a fine 2022 senza nulla di concreto; poi ci saranno elezioni e buona notte ai suonatori!!;
      2. abbassare la soglia della vecchiaia ai 65 anni mi sembra un buon risultato;
      3. abbassare la anticipata fornero ai 41 per le donne e ai 41 e 10 mesi per gli uomini SENZA le finestre credo possa essere accettabile.
      4. il problema sono le penalizzazioni e i ritocchini al coefficiente di trasformazione: è li che il sindacato dovrà vigilare al massimo!!!
      Fab.

      Rispondi
  45. Buongiorno a tutti .Questi signori hanno imparato a memoria il ritornello che dice : non ci sono risorse quindi non attuabile .BUGIA .Hanno dimostrato piu’ volte di trovare risorse in poche ore ,inoltre ,vogliamo ripeterci?Perche’ anche noi Lavoratori abbiamo imparato il ritornello,con la differenza che è VERITA’.
    Iniziamo ,sprechi e privilegi a non finire della CASTA E SERVIZI ANNESSI , senza scendere nei particolari altrimenti ci sarebbe da scrivere troppe pagine VERGOGNOSE ,per chiudere metterei sul tavolo il sacrificio di tutte le persone che sono decedute per il covid ,il 96% erano persone pensionate ,dal 2020 al 2029 ci sarà un risparmio di 12 Miliardi di euro ,si potrebbe fare una riforma in modo da pensionare tutti coloro che hanno all’attivo 41,42,43 anni di servizio,rigenerando l’economia con i loro soldi , e mandare al lavoro molti giovani ,perchè non si fà?Si parla ,giustamente ,di fare qualcosa per i giovani ,come?me lo spiegate?Allora dico che la cosa non la si vuole fare perchè dietro a tutto questo c’è del marcio.

    Rispondi
  46. Buonasera sig. Proietti non riesco (oppure riesco bene) ad immaginare cosa vi diciate in queste riunioni, ma di 1,11 miliardi rispariamiati dall’INPS non si possono mettere sul tavolo delle trattative, come anche tutti i privilegi,vitalizi,megastipendi, megapensioni che prendono chi ci governa non si possono anche queste mettere sul tavolo delle trattative?
    Una persona che abbia le p….le dovrebbe portare anche queste cose sul tavolo delle trattative magari facendo presente che loro ci chiedono dei sacrifici e pretendono di mandarci in pensione a 67 anni e magari con il sistema contributivo mentre loro dopo 5 anni hanno già la loro bella pensione (sempre più alta della ns. che lavoreremo 43 anni) che prenderanno a 65 anni anche se nella loro vita non faranno più niente e dietro a questo minacciare di andare tutti in piazza portando proprio queste argomentazioni, cosa ne pensa????
    Non è una cosa iniqua questa????
    Forse non le conviene perchè a quel punto dovrebbe fare dei sacrifici anche lei?????
    Mi dispiace molto non avere più fiducia in voi, un tempo (molto tempo fa) lottavate per noi adesso invece mi sembra che anche voi cercate di non litigare troppo con i politici per non doverci rimettere.
    Mi piacerebbe vedere un sindacalista mettersi faccia a faccia con loro e portare in televisione quello che si sono detti veramente compreso le argomentazioni che ho citato prima forse anche la gente sarebbe più propensa ad appogiarvi scendendo in piazza, purtroppo è un sogno.
    MI RACCOMANDO NON TOCCATE LA LEGGE FORNERO, IL SISTEMA MISTO NON SI TOCCA ALTRIMENTI SONO C….ZI VOSTRI NON DEL GOVERNO

    Rispondi
  47. LA VOSTRA PROMESSA ? : 41 ANNI DI LAVORO SENZA PENALIZZAZIONI A PRESCINDERE DALL’ ETÀ .. “ALTRIMENTI FAREMO LE BARRICATE” !!!

    E ORAAAA ???

    Siamo al solito “disco rotto” ? : Tavolo da programmare .. poi seguirà nuovo incontro .. poi seguirà nuovo tavolo .. poi salterà nuovo incontro .. poi seguirà nuovo tavolo .. poi seguirà annuncio “sciopero di solidarietà” verso i lavoratori .. Ops dicembre .. eccolo lì .. il decreto legge ! Ciao ciao lavoratori dei primi anni 80 !!!

    PAROLE .. PAROLE .. PAROLE !! DOVRESTE ESSERE SCESI GIÀ IN PIAZZA DA TEMPO DIFENDENDO FINO IN FONDO QUANTO AVETE PROMESSO ! E DOVRESTE STARCI FINO A QUANDO NON SI È PORTATO A CASA IL RISULTATO .. QUESTO SÌ VORREBBE DIRE FARE LE BATTAGLIE PER I LAVORATORI A FIANCO DEI LAVORATORI ! QUANDO SI DA UNA PAROLA QUESTA VA RISPETTATA .. QUESTO SI CHIAMA SERIETÀ !!! CHI HA INIZIATO A LAVORARE NEI PRIMI ANNI 80 È ESASPERATO E NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTA PANTOMIMA .. DI QUESTO ENNESIMO “FURTO DI VITA E DI DENARO” ! ATTENZIONE !!! ATTENZIONE !!! ATTENZIONE !!!

    Rispondi
  48. Sono proprio disgustato, sindacati che a quanto pare già “SI ADEGUONO”, governo che fa come meglio crede, a questo punto se proprio non si riesce a superare lo scoglio governo, sarebbe il caso di equiparare i contributi versati di uomini e donne e cioè 41 e 10 mesi.
    Mi trattengo da insultare è meglio.
    Ciao

    Rispondi
  49. Qui si continua con il gioco delle 3 carte, si cerca di procastinare le soluzioni con un unico obiettivo: lasciare tutto inalterato fino al 2023, poi le soluzioni “campate per aria pur di racimolare voti” verranno sbandierati ai 4 venti dai vari partiti politici attraverso promesse che puntualmente verranno disattese.
    Questo è quello che ci aspetta.
    L’unica cosa seria, intelligente che possiamo fare è scendere in piazza e restarci per una settimana, ma va fatto adesso non a novembre prossimo con una finta protesta come quella dello scorso 2021.
    Sindacati………
    – Dove siete??
    – Chi rappresentate?
    – Ascoltate ancora la base?

    Rispondi
  50. Caro Proietti, i sindacati fanno da tempo la voce grossa sapendo di essere cani da abbaio che il governo considera meno di niente… 41 anni per tutti è una chimera e allora, io dico, visto che l’anticipata Fornero è per gli uomini di 42 anni e 10 mesi + finestra di 3 mesi, cercate almeno di portare a casa una riduzione di questa! Sarebbe fattibile, per esempio equiparare i maschi alle femmine con 41 anni e 10 mesi anche per loro? Proietti, si batta per obiettivi concreti per favore e non illuda nessuno, la prego.

    Rispondi
  51. Qualcuno dica a i sindacati e politici che CI SONO ANCHE I PRECOCI DISOCCUPATI SENZA
    REDDITO DI COSA CAMPIAMO ??? TROVA UN LAVORO A 62ANNI SE SIETE CAPACI!!! DAMMI ALMENO UNA POSSIBILITÀ DI USCITA A 62ANNI !!!!!!! CAZZO HO LAVORATO 41ANNI E 5MESI NON CONTO PROPRIO UN TUBO PER VOI, POLITICI????? MA VE L HO PAGATO IO LO STIPENDIO PER TUTTI QUESTI ANNI ADESSO TOCCA VOI A VENIRCI INCONTRO.
    PRECOCE CON 62ANNI DISOCCUPATO NASPI FINITA

    Rispondi
  52. Come ho sempre detto,noi saremo la Generazione che lavorerà più in assoluto ;43 anni sono una vita.. Spero che le nuove generazioni possano portare a casa 41anni di contributi o 62 Anni eta con minimo 20 Anni di contributi, Noi abbiamo trovato nella nostra strada la Fornero, poi non bastasse Draghi… c’è tanta amarezza ….

    Rispondi
  53. Sergio, non so dove lei abbia letto quell’orientamento del Governo, a me pare invece abbia proposto che la flessibilità rispetto alla Fornero debba comportare il tutto contributivo.
    Ovviamente ogni confronto che si rispetti deve per forza tendere atrovare una soluzione di compromesso tra le due posizioni di partenza in questo caso contrapposte.
    Al riguardo anch’io sarei d’accordo nel valutare come punto d’incontro le proposte Tridico o Raitano che abbiano come limite inferire di flessibilità la richiesta dei sindacati e quindi i 62 anni per la vecchiaia ed i 41 per l’anticipata definendo da lì le riduzioni da apportare.

    Rispondi
  54. Propongo ai sindacati, magari dopo avere fatto una consultazione/sondaggio con la base, di sostenere con forza una tra le proposte Reitano o Tridico che, pure non ottimali, rappresentano l’unica via di flessibilità da tempo agognata da moltissimi lavoratori.

    Rispondi
  55. Buongiorno, con queste premesse, la vedo durissima per chi non può rientrare nei termini- peraltro elevati- della Pensione Anticipata Fornero- che esaurirà la sua funzione per mancanza di gente che lavori dai primi anni ottanta comunque da prima del 1996. La volontà del governo di calcolare tutto contributivo non è una novità : c’è già é Opzione Donna (SIC) che diventerebbe opzione per tutti con nefaste conseguenze sull’entità dell’assegno pensionistico. Saluti a tutti. Lilli Reolon

    Rispondi
  56. Ma sul tavolo c’era il formaggio e i topolini hanno abboccato.?non servite ne voi ne i politici fate solo danno andate fuori dai coglioni.

    Rispondi
  57. Il governo non vuole concedere la quota 41 perché ritenuta troppo esosa.
    41 anni di lavoro sono un eternità e difficilmente si raggiungeranno in futuro sotto i 60 anni, anzi direi impossibile!
    Non farla, adducendo costi esosi, in confronto a 42 anni e 10 mesi uomini, e un anno in meno per le donne, è veramente assurdo. L’aspettativa di vita si è accorciata sugli 80 anni, perciò non ci dovrebbero essere scuse di troppi anni pagati in pensione.
    Qui siamo all’assurdo che chi ha contribuito per molti anni, debba essere il più penalizzato!
    In futuro nessuno mai lavorerà per così tanto!
    In questo caso lasciate la Fornero senza penalizzazioni, e vedete almeno di far togliere i 3 mesi di finestra, che sono una cosa indegna e non giustificabile in nessun modo, se non fare cassa sulle spalle del pensionandi.
    Poi veniamo all’anticipo della pensione di vecchiaia dai 67 anni.
    Anticipare a 64 anni ma tutto contributivo è un furto!
    Le pensioni medie in Italia sono da fame, probabilmente neanche sufficienti a pagare le attuali bollette del gas e della luce…. ma che si vergognassero sti burocrati fanfaroni e facciano un bagno di umiltà nella vita reale, e non davanti a dei fogli Excel.
    Può andare bene solo per chi è disperato e non ha più un lavoro, e sono finiti tutti gli ammortizzatori sociali, altrimenti trattasi di ennesimo furto sui più deboli.

    Rispondi
  58. Buongiorno a tutti. Leggo :Ma questa flessibilità per la UIL non deve essere in alcun modo legata all’idea di un ricalcolo contributivo.Benissimo,adesso capisco che l’intervista è stata fatta alla UIL ma questa forma è condivisa anche dalle altre sigle sindacali? Mi sarebbe piaciuto sentire, noi tre .il governo sul tavolo ha rimesso le stesse cose di mesi fa ,è chiaro che le trattative complesse come questa non si risolve in una riunione, ma neanche in tante,il governo sul tavolo mette 100 per ricavarne 50 ,ma se riesce con 100 fa doppia vittoria, questa è la posizione del governo,ora il sindacato cosa propone in alternativa, visto che il governo si è imputato su quel discorso?Chiudo ,sembra banale ma non lo è, è stato posto ad alta voce sul tavolo tutti gli sprechi e le agevolazioni della casta ? tanto per fare un esempio, i soldi li vogliono prendere sempre dal Lavoratore?Lasciate stare la Fornero che tra i due mali è il minore, ricordate che avete una responsabilità sulla gente enorme ,non sottovalutatela ,ricordiamoci del covid ,sembrava un fatto lontano da noi e sottovalutato, poi è arrivato con le sue inevitabili conseguenze.
    Buon Lavoro

    Rispondi
  59. Mi sembra che il Governo voglia risolvere la questione della flessibilità in uscita non col calcolo contributivo per tutti , ma con la penalità del 3% sulla quota retributiva a partire dai 64 anni- credo che tutto sommato sia ragionevole questa proposta già messa in campo da Reitano e dico ai Sindacati di non impuntarsi troppo perchè la soluzione andrebbe bene a tanti che come me sono stanchi, malati e esausti e sarebbero pronti anche ad un piccolo sacrificio pur di non arrivare a 67 anni strisciando per terra-però la triplice dovrebbe negoziare la possibilità che poi a 67 anni si faccia il calcolo misto per non avere in eterno la penalità e magari di disporre il riallineamento contributivo per recuperare quanto non versato dai 64 ai 67 anni- forza Sindacati siamo con voi, non mollate mai , ma approfittate dell’apertura del Governo e accettate la proposta che potrebbe partire già da questa estate , anzichè dal 1 gennaio 2023.

    Rispondi
    • Buongiorno a tutti. Egregio Sig Sergio, per carità rispetto il suo commento e avrà sicuramente le sue buone ragioni,ma non sono d’accordo. Il Lavoratore non deve perdere un centesimo di quello che gli spetta,soprattutto dopo 41,42,43 anni di lavoro. Fermo restando che sono favorevole a un piccolo sacrificio, ma non il 3% diciamo 1%, a patto che rivediamo e annulliamo tutte le agevolazioni e privilegi della casta .Richiamo sempre un esempio classico,le sembra bello avere una pensione dopo 4 anni 6 mesi 1giorno di circa 5000 euro?la sua dopo tantissimi anni e la vogliono pure tagliare?Chiudo dopo tutti questi anni di lavoro la chiamano anticipata?Un saluto ai Sig.del Sito.
      Buon Lavoro

      Rispondi
    • Buongiorno sergio,
      rispetto il suo parere ma non sono d’accordo.
      62 anni di età anagrafica oppure 41 anni di contributi devono essere più che sufficienti per raggiungere la pensione anticipata.
      L’opzione donna, resa strutturale ed estesa a tutti, potrebbe essere una possibilità aggiuntiva per un ulteriore anticipo (e sappiamo con decurtazione sull’assegno…) per chi disoccupato a tarda età non ha più altri strumenti di sostegno

      Rispondi
  60. Bene, anzi male, malissimo … siamo alle eccessive penalità altro che Fornero!
    Ora, mentre quello che tutti qui facciamo rimane il focalizzarsi sulle nostre più disparate individuali richieste, tese al prepensionarci senza subire perdita alcuna. Il governo, imperterrito, ci ribadisce che la strada che è quella di “opzione contributiva a perdere per tutti”.

    Ma voi pensate che poi tutto finirà qui? Illusi!

    Rifacendomi e sintetizzando gli interventi del dottor Perfetto e in parte il suo parziale accordo alle tesi della professoressa Fornero e del dottor Cazzola; fermo restando il suo invito alla necessità di adeguare una eventuale riforma pensionistica sul LAVORO dei GIOVANI. Riparandosi in parte tra le idee della MMT o a quanto comunque necessario per ipotizzare uno Stato prestatore di ultima istanza, disposto a pagare e assumere dei lavoratori (più che lasciare a casa dei poltronai aggiungo io).
    Si dovrebbe formare una struttura pubblica di “nuovo lavoro” per poi, eventualmente, passare nel privato, raggiungendo nel tempo la piena occupazione necessaria a sostenere le spese e dunque anche le pensioni.

    Da questo ne deriva la necessità assoluta di creare la sua auspicata moneta digitale con tutte le implicazioni fino a contemplare tassazioni sul lavoro automatizzato da robot, il tutto come il professore ci ha esaustivamente spiegato.

    Quello che tutti noi ci siamo domandati è: esiste da parte del presidente del consiglio volontà di recepire e applicare queste idee e quali sarebbero i tempi necessari? NO!

    Mentre aspettiamo che il dottor Draghi formuli qualche nuovo “Whatever it takes” applicato al nostro sistema pensionistico.

    Quello che qui, nessun economista o esperto in pensioni, ci hanno mai chiarito è il perché ci troviamo nella situazione di sentirci sempre e solo dire che il debito pubblico è colpa delle pensioni.
    Poi, in seguito, ci potrebbe essere data notizia che la colpa è dei costi della Sanità, per mai raccontarci che la maggiore parte è a causa della finanza e della socializzazione dei suoi danni. Finanza alla quale ora affidiamo l’uso e il destino delle nostre liquidazioni (e Proietti parla di semestre di silenzio assenso).

    Basterebbe che il dottor Perfetto, forse l’unico disposto a dire qui la sua, spiegasse a noi se sia vero o no che ci sono danni arrecati al debito pubblico dall’ultima crisi finanziaria del 2007 – 2010, quella che ha portato nel 2011 a pericolo del fallimento della moneta unica.
    Si sono prodotti bilioni o trilioni di Euro di danni in tutta Europa, complici di istituti finanziari e dell’uso spregiudicato della “leva finanziaria” o altro, e come sono stati eventualmente appianati e a carico di chi?….. I NUMERI SUL BILANCO PUBBLICO SE CISONO STATI QUALI SONO?

    Poi si potrebbe discutere con maggior consapevolezza di pensioni.

    Rispondi
  61. Ci sono quasi 500 mila pensionati baby che godono con 15 anni tra l’altro una pensione da €2000 al mese.
    Oggi si vorrebbero penalizzare 41 anni di contributi nn sufficienti x la pensione tra l’altro una media di €1200
    Ma di cosa parliamo di politici che loro basta una sola legislatura è si assicurano la pensione
    è noi futuri pensionati dobbiamo pagare i mali della politica

    Rispondi
  62. A fronte di più di 10 miliardi al 2029 risparmiati sul conto previdenza a causa, purtroppi, dei tanti over 65 deceduti, il Governo prospetta, in merito alla flessibilità, tagli che possono incidere per quasi 1/3 della pensione. I sindacati, trovando una controparte tecnico-contabile dovrebbe in maniera decisa e coesa controbattere con proposte, inequivocabilmente, sostenibili economicamente. Acclarato che il diritto alla flessibilità è stato recepito, almeno sembra, da questi computer travestiti da umani, occorre rappresentare che non si deve fare ulteriore cassa sui pensionati e che le penalizzazioni legali alla flessibilità devono essere giuste e congrue. Non mancano le proposte in tale direzione (vedasi Reitano o Tridico) che, come bene ha osservato qualcuno, derivano da tecnici e non da sindacalisti o politici opportunisti.

    Rispondi
  63. Ottimismo di facciata da parte di Proietti. In realtà si sanno benissimo quali siano le linee guida del Governo:
    1) 41 anni neanche a parlarne;
    2) flessibilità solo a partire dai 64 anni e tutto contributivo.
    Su queste basi e facendosi forza dai dati economici che indicano i risparmi causati dalla pandemia, il sindacato dovrebbe fare proprie le proposte Reitano e/o Tridico, che nascono da burocrati non condizionati, e metterle sul tavolo. Stiamo attenti: tutto contributivo può anche non significare nulla, tutto dipende dai coefficienti di trasformazione da applicare: ok al tutto contributivo, purchè non vi sia una penalizzazione superiore al 3% per ogni anno di anticipo.

    Rispondi

Lascia un commento