Pensioni anticipate, anche oggi 17 luglio si torna a parlare di quota 100, di opzione donna e del dibattito sull’ INPS e sul suo stato di salute. Il Presidente Tridico ha scritto una lettera aperta al Corriere della Sera per rispondere alle accuse mosse nei giorni scorsi al sistema pensionistico italiano che sono per lui “infondate nel merito, ma che evidenziano una lettura disattenta”. Vediamo quindi le sue parole e poi quelle di Orietta Armiliato del CODS che torna a fare il punto sulla proroga di Opzione donna e sulle spese per quota 100.
Pensioni anticipate ultime novità oggi 17 luglio: Tridico (INPS) risponde con una lettera alle critiche
Ecco di seguito i passaggi fondamentali della lettera pubblicata dal presidente dell’INPS Pasquale Tridico sul corriere della sera, per rispondere alle critiche mosse dopo il primo rapporto INPS della sua presidenza. Tridico spiega che l’Inps è un soggetto di raccordo del mercato del lavoro, in cui il sistema pensionistico a ripartizione dipende dalle condizioni del mercato del lavoro.
“Allorquando il bilancio dell’Inps venisse opportunamente depurato non solo dagli strumenti di assistenza quali l’Ape sociale, il Rei e oggi il Reddito di cittadinanza, ma anche da strumenti (non) «pensionistici», si scoprirebbe che il sistema pensionistico italiano è solido, la spesa è in linea con la media dei Paesi europei, circa il 12%, e quindi non c’è bisogno di sollevare inutili allarmismi. Tuttavia, la sostenibilità del sistema pensionistico viene determinata nel mercato del lavoro”
Tridico poi spiega: “Il dato fortemente negativo è che negli ultimi 40 anni la quota salari è scesa da circa il 68% a circa il 59%, quasi 10 punti percentuali che vogliono dire oltre 100 miliardi. Si tratta di risorse in meno che non sono più nelle disponibilità di persone con una più alta propensione al consumo, e che quindi avrebbero creato sicuramente maggiore impatto in termini di consumo e di domanda aggregata. Certo, abbiamo una demografia negativa, ma abbiamo anche un alto tasso di disoccupazione e un ancor basso tasso di occupazione. […] Ricordo che alla crescita del Pil è legata la rivalutazione del montante pensionistico. Secondo molte ricerche, la cosiddetta «stagnazione secolare», di cui l’Italia potrebbe essere affetta, dipende da una distribuzione dei redditi che sfavorisce consumi e domanda aggregata”.
Pensioni anticipate ultime su Opzione donna e quota 100: parla Armiliato (CODS)
Nella serata di ieri, Orietta Armiliato, responsabile del Comitato Opzione Donna Social è tornata a scrivere un messaggio sullgruppo facebook evidenziando che: “Alla lunga, ci si stanca di sentire idiozie indirizzate solo alla speculazione ed alla propaganda che non corrispondono a verità né hanno quelle caratteristiche di trasparenza e/o di oggettività che sono gli unici argomenti dirimenti, che vigono nel CODS. Dunque questa la storia (verificabile con estrema facilità): nella scorsa legislatura non si prorogò Opzione Donna perché la Rgs chiedeva, per autorizzare il provvedimento, una marea di quattrini. Pretese, infatti, 2,5 miliardi di euro nell’anno 2015 a copertura per ripristinare il diritto per 1 solo anno e per 36000 donne e, l’anno successivo, volle 257milioni di euro ulteriori per comprendere l’ultimo trimestre (nate 1957/58) che erano rimaste escluse per via dell’aumento dell’aspettativa di vita.
Secondo voi, era pensabile prorogare per ulteriori 3 anni la misura quando erano queste le condizioni di copertura economica richieste, rispetto ad un momento politico-economico nel quale l’obiettivo primario era quello di riuscire a mantenere l’equilibrio dei conti pubblici? Poi, magicamente, lo scorso anno la Rgs impose per Quota 100 (perché OD é stata conglobata con quella misura) un importo totale pari a 4,7 miliardi di euro e dunque fu possibile prorogarla a tutto il 2018 ma, comunque, aumentando i requisiti anagrafici di esercizio, peggiorando i termini della legge originale e diminuendo di un anno la platea di possibili lavoratrici aderenti.
Con questa nota che è puntualmente corrispondente agli accadimenti, mi piacerebbe non dover ritornare più sull’argomento perché, francamente, la strumentalizzazione che é stata fatta e che si sta facendo su questo tema e la conseguente propaganda che ne deriva sia essa a vantaggio di Tizio o di Caio piuttosto che di Sempronio, é una roba che non mi appassiona per nulla, poiché inutile rispetto al raggiungimento degli obiettivi previdenziali che ci siamo posti a vantaggio delle Donne e faziosa oltre misura”.
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Sig. RODINO’
Non era quello che volevamo sapere….
Grazie mille ma sappiamo già come dobbiamo morire sul lavoro!!!
Volevamo sapere se quei geni che abbiamo messo a governarci avevano ideato qualche altro paletto x noi!!!
Ovvio che ben sappiamo dove metterseli i paletti salvini durigon e di maio….
Ma per la soglia 41 anni di contributi, al di là dell’età anagrafica? Ci sono news?
ad oggi ai lavoratori uomini (dipendenti o autonomi) con almeno 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva, a prescindere dall’età anagrafica
alle lavoratrici donne, con almeno 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva, a prescindere dall’età anagrafica.