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Smart working e lavoratori fragili: la proroga slitta ‘davvero’ al 31/3? Parla Provinciali

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In questi giorni si sta parlando della proroga dello stato di emergenza e di conseguenza dello smart working anche per i lavoratori fragili, il dubbio più che legittimo del Dott. Francesco Provinciali, già dirigente ispettivo Miur nonché giudice minorile, consta nel fatto che nella bozza del decreto legge approvato dal Governo ed in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, vi é un aspetto che viene sottaciuto. Ossia laddove lo smart working non sia realizzabile, vi sarà la possibilità per i lavoratori fragili di avvalersi anche della tutela che prevede che l’assenza dei lavoratori certificati inidonei al servizio, certificata da parte della Autorità sanitarie competenti, possa essere equiparata al ricovero ospedaliero e quindi non computata nel cd. periodo di comporto?

Il testo del Decreto Legge in via di pubblicazione sulla G.U. richiama integralmente il testo del DL 17 /3/2020 n° 18 – art. 26, comma 2 che si intende rinnovare integralmente. Provinciali partendo proprio dal comma 2 del citato art. 26, nel suo elaborato ritiene opportuno sollecitare un chiarimento intellegibile e comprensibile oltre il linguaggio burocratese. Le agenzie di stampa hanno giustamente parlato del rinnovo dello Smart Working, ma non hanno dato peso a questo secondo ma non secondario aspetto, relativo ai lavoratori fragili, ragion per cui nel suo elaborato, che di seguito pubblicheremo, egli ha deciso di enunciare l’interpretazione del testo che si va a rinnovare, al fine di giungere ad un chiarimento auspicato ed atteso. Anche perché per i lavoratori fragili già in condizioni di difficoltà la diffusione di notizie parziali non sono mai fonte di rassicurazione emotiva e di certezza nei comportamenti possibili e tutelati dalla legge. Per questo dalle parole di Provinciali si intuisce un appello al Governo: “Urge un chiarimento ufficiale”, anche perché, ci dice, a seguito della notizia della proroga dello smart working alcuni lavoratori fragili sui canali ufficiali hanno già replicato con durezza o rassegnazione: “Laddove non si può attivare lo smart working un malato di cancro cosa deve fare? Andare al lavoro e rischiare il contagio”?. Le parole di Provinciali.

Proroga Stato di emergenza al 31 marzo 2022: Chiarire bene i diritti dei lavoratori fragili

Così Provinciali: “In un articolo (inviato al Ministro per le disabilità Erika Stefani e all’Ufficio disabili di Palazzo Chigi) avevamo recentemente sollecitato la proroga dello stato di emergenza, in considerazione dell’aumento esponenziale dei contagi e dei ricoveri ospedalieri a causa della quarta ondata pandemica e della variante Omicron.

Da tempo ci battiamo per la tutela dei fragili, in particolare di quei lavoratori che a motivo della loro condizione di salute (immunodepressi, affetti da artrite reumatoide, chemioterapici, invalidi ex legge 104/92) sono stati dichiarati inidonei al lavoro attivo per evitare di essere sovraesposti al rischio di contrarre il Covid.Stato di emergenza per i fragili significa smart working ed assenza equiparata a ricovero ospedaliero senza computo nel cd. ‘periodo di comporto“: queste erano le parole che avevamo usato, per sostenere numerose richieste avanzate da singoli o da associazioni , a cominciare dall’ANMIC.

Il Presidente Draghi  – confutando le dicerie sui calcoli  “quirinalizi” – ha raccolto la richiesta avanzata da chi come noi ci ha messo la faccia, da alcune forze politiche e da una parte dei suoi stessi Ministri.

Con provvedimento di cui si attende la pubblicazione sulla G.U. il Consiglio dei Ministri ha dunque deciso la proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022: un atto coraggioso e consapevole della delicatezza del momento. Per l’aspetto sopra richiamato, che tanto ci sta a cuore, la bozza di Decreto Legge testualmente recita: art.9 (Prestazione lavorativa dei soggetti fragili e congedi parentali) comma 1). È prorogato l’articolo 26, comma 2-bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, fino alla data di adozione del decreto di cui al comma 2 e comunque non oltre il 31 marzo 2022”. Questa dovrebbe essere – salvo sorprese- la normativa che regolamenterà questa fattispecie, come parte del più ampio corpo dei provvedimenti assunti. Ora, poiché le prime agenzie di stampa hanno dato notizia di una sola delle due tutele da noi richiamate – vale a dire la possibilità di avvalersi del “lavoro agile” più noto come “smart working–  pare necessario chiarire se anche la seconda (“equiparazione del periodo di malattia al ricovero ospedaliero, fuori dal periodo di comporto”) sia stata o meno rinnovata, essendo in vigore – tra alti e bassi- fino al 31 dicembre 2021.  Vale dunque la pena – per precisione e completezza- di richiamare la fonte normativa che il Decreto in fieri promette di rinnovare:  Decreto legge 17 marzo 2020 n 18 art 26 – comma 2 bis: Fino al 30 aprile 2020 per i lavoratori dipendenti pubblici  eprivati  in  possesso   del   riconoscimento   di   disabilita’   conconnotazione di gravita’ ai sensi dell’articolo  3,  comma  3,  dellalegge 5 febbraio 1992, n. 104, nonche’ per i lavoratori  in  possessodi certificazione rilasciata  dai  competenti  organi  medico-legali,attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione oda esiti da patologie oncologiche o  dallo  svolgimento  di  relativeterapie salvavita, ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della  medesimalegge n. 104  del  1992,  il  periodo  di  assenza  dal  servizio  è equiparato al ricovero ospedaliero di cui all’articolo 87,  comma  1,primo periodo, del presente decreto ed è prescritto dalle competentiautorità sanitarie, nonché  dal medico di assistenza primaria che hain carico il paziente, sulla base documentata del  riconoscimento  didisabilità  o  delle   certificazioni   dei   competenti    organimedico-legali di cui sopra, i cui riferimenti sono riportati, per  leverifiche  di   competenza,   nel   medesimo   certificato” .

Smart working e lavoratori fragili: entro Natale esplicitare bene le norme per evitare sorprese

Se il Decreto in via di pubblicazione richiama  – come pare – il testo sopra riportato non sembra esservi dubbio alcuno sul fatto che i lavoratori fragili possano avvalersi di questa facoltà, a loro tutela sotto ogni profilo di considerazione: ci sono situazioni infatti in cui lo “smart working” non è applicabile a certe tipologie lavorative e finora saggiamente la normativa ha previsto in alternativa la facoltà di avvalersi  di quanto sancito dall’art.26 -comma 2 del D.L. 17/3/2020 n. 18 che si va a rinnovare.

Per non saper né leggere né scrivere a noi pare che il rinnovo delle tutele per i lavoratori fragili in via di emanazione e fino al termine dello stato di emergenza appena stabilito (31 marzo 2022) comprenda dunque senza dubbi interpretativi anche quanto sopra riportato e ora in via di proroga.

Forse questa fattispecie può apparire un dettaglio tecnico di cui non dare notizia, per enfatizzare il cd. “smart working”: sarebbe secondo noi un limite interpretativo decisamente incompleto, riduttivo e per certi aspetti inspiegabile. Confidiamo dunque che il testo che verrà pubblicato sulla G.U. sia recepito nella sua integralità, a confutare dubbi, timori e ansie.

Almeno entro Natale – senza aspettare Capodanno o la Befana- che si sappia che cosa attende i lavoratori fragili nei primi tre mesi dell’anno nuovo: è un auspicio che rinnoviamo con forza e confidiamo che sia recepito e scritto a chiare lettere

Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

Questo articolo ha 6 commenti

  1. vincenzo

    il nuovo Decreto Legge, nella proroga fino al 31 marzo 2022 smart working soggetti fragili, deve indicare, oltre ai requisiti dei soggetti con disabilità 104, immunodepressi, tumori, anche l’elenco di tutte quelle patologie che al contatto con il covid 19 possono creare danni maggiori. Non dobbiamo dimenticare che lo smart working soggetti fragili è stato creato per tutelare i soggetti vulnerabili dalle maggiori complicazioni dal contatto covid 19. Esempio: ci possono essere lavoratori obesi, diabetici, ipertesi, che non hanno invalidità ma che sono pur sempre soggetti vulnerabili. I dati della ricerca scientifica sanciscono la vulnerabilità covid di un ampio elenco di patologie mentre per lo smart working fragili ne vengono inserite alcune. decidetevi e cercate di tutelare tutti!

  2. Silvia

    Nella tabella delle patologie che potranno rientrare nello Smart working, si spera che vi siano pure le cardiopatie congenite , quelle causate da gravi malformazioni cardiache e che fanno lavorare il cuore per metà od un quarto. Purtroppo, commissioni medico legali comprese, quando si parla di cardiopatia si pensa sempre al pensionato colpito da infarto non fatale o all’anziano in scompenso cardiaco.
    E la cardiopatia sappiamo bene che è tra le patologie che hanno rischio maggiore di complicanze da Covid.

  3. Gianna

    Io sono una persona con invalidità al 100% fino ad ottobre 2022 (malata oncologica) e ritengo corretto che i lavoratori fragili abbiano la precedenza al diritto di lavorare in Smart working a tempo indeterminato. E penso anche che una persona che non voglia più tornare in ufficio abbia il diritto di continuare a lavorare in Smart working per evitare spese di benzina e autostrada, traffico, stress e a maggior ragione la gestione dei figli. Tanto comunque finora abbiamo sempre lavorato lo stesso. Io per esempio quando non avevo la malattia prima lavoravo a 10 minuti da casa poi l’azienda ha ceduto le quote ad un’altra azienda che si trova a 30 km da casa mia e non intendo andare a lavorare in presenza.

  4. Valentina

    Articolo chiaro e completo. Grazie mille.
    Ne approfitto per condividere esperienza personale che, purtroppo, sono convinta condivisa da altri…
    Ho L.104/92 con connotazione di gravità ed assumo immunosoppressori. Lavoro nel comparto scuola, e fino a fine luglio il medico “competente” mi ha dichiarata idonea con prescrizione, indicando l’attuazione dello Smart working. Fin qui tutto bene.
    Con le ultime proroghe, però si è rifiutato di emettere nuovo certificato di idoneità…
    Cosa posso fare?

  5. Marta

    Avete perfettamente ragione. La normativa nn è mai chiara sui lavoratori fragili no Smart working e vi assicuro che molti di noi siamo costretti a prendere servizio e combattere con il medico di base che ritiene che la normativa nn parla del nostro caso…

  6. PAOLO Prof

    non me ne intendo molto di questo argomento ma colgo l’occasione per dire la mia: quando un presidente del consiglio fa un’ordinanza , ma così anche dico uno a caso il ministro della salute, dovrebbe essere calmo, lucido, coerente altrimenti si fanno disastri; entro nei dettagli: giustissimo sottolineare il discorso dei lavoratori fragili e concordo con l’intervistato; trovo giusta la proroga dello stato d’emergenza e ci coinvolge in pieno visto che sono un’insegnante; concordo con l’importanza del vaccino e soprattutto della terza dose; qui mi fermo: trovo allucinante mettere sullo stesso piano chi ha fatto 1 dose di vaccino, chi ha fatto 2 dosi, chi ha fatto solo 2 dosi potendo fare anche la terza e chi come me non ha atteso nemmeno 1 giorno per fare la terza dose (premetto già effettuata); mi è saltato un viaggio programmato da mesi perchè qualcuno, invece di essere calmo, lucido, coerente non lo è stato; e così dimentica cose molto importanti come sottolineato dall’intervistato o cose molto meno importanti come il mio viaggio; un signore di 75 anni, conosciuto da pochissimo, ha detto delle sagge parole: se perdi dei soldi poco importa, non perdere la testa , quella è molto più importante ;saluti ai gestori del sito

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