Continua la polemica sulle pensioni anticipate, e fanno discutere le misure di Quota 103 e Opzione Donna, per la quale il governo è al lavoro per una modifica in corsa. Le misure pensate per la legge di bilancio sono troppo stringenti e riducono la platea dei beneficiari a poche migliaia di persone. I sindacati divisi su un eventuale sciopero, con Cgil e Uil che si preparano alla mobilitazione, la Cisl è contraria: “«”In questa fase, no”. Oggi 7 dicembre convocato il tavolo tra Governo e Sindacati, la Meloni incontrerà Cgil, Cisl e Uil.
Riforma Pensioni 2023 ultime news: Quota 41 e opzione donna hanno requisiti troppo stretti
La prima Finanziaria della premier Giorgia Meloni, il cui approdo in Aula alla Camera è previsto dal 20 dicembre, sotto Natale, ha rivisto i meccanismi per l’uscita dal lavoro. Sollevando anche critiche e polemiche: delusi i sindacati, concentrati in particolare sulla platea beneficiaria delle misure. Da una parte, il testo introduce per il 2023 la “pensione anticipata flessibile” (Quota 103) con 41 anni di contributi e 62 anni d’età e con un tetto che, fino al raggiungimento dell’età pensionabile, non può superare 5 volte le pensioni minime.
Dall’altra, Opzione Donna è stata prorogata di un anno, ma solo per caregiver, invalide almeno al 74% e dipendenti di imprese in crisi, con l’aggiunta dell’innalzamento dell’età d’uscita da 58 a 60 anni che calerà in base al numero dei figli di un anno per ogni figlio, fino al massimo di due. Due riforme che, per diversi motivi, i sindacati contestano nel merito, a partire proprio da Opzione Donna, nel mirino perché non è pensata per tutte le lavoratrici: anzi, precisano le sigle sindacali, sarà solo per poche, penalizzando proprio chi non ha figli.
Pensioni 2023 ultime notizie, è scontro sulla riforma: Oggi 7 dicembre incontro Governo-Sindacati
Meloni ha convocato i leader di Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi il 7 dicembre per discutere di pensioni e di tutti gli altri temi della Manovra. E ieri, in seno al governo, è proseguita la discussione per rendere proprio Opzione Donna maggiormente inclusiva. Anche se, per arrivare in Aula con una versione modificata del testo, serviranno risorse aggiuntive. Ma per la Cgil la misura è inadeguata e le tempistiche del governo non corrette: «Con il Ddl Bilancio il governo interviene in maniera unilaterale anche sul terreno pensionistico. Ma non c’è solo un problema di metodo, ci sono le questioni di merito. Le misure previdenziali approvate sono molto limitate, largamente insufficienti e, in alcuni casi, addirittura peggiorative».
Secondo l’analisi del sindacato, Quota 103 «è per pochi, solo 11.340, ovvero il 27,5% della platea stimata dal governo (41.100), mentre per tutti gli altri resta la Legge Fornero; è abolita di fatto Opzione Donna; nessuna risposta per i giovani; 17 miliardi in meno in 3 anni per la rivalutazione delle pensioni». Nel corso del 2023, la Cgil prevede che le persone che accederanno a Quota 103, Ape sociale e Opzione Donna saranno – nel complesso – 25.615, corrispondenti al 40% delle uscite stimate dal governo (90.172).
Per le tre misure, inoltre, si calcola una spesa complessiva di 274,3 milioni di euro, «di gran lunga inferiore rispetto a quella stanziata dal governo (pari a 726,4 milioni) e, di conseguenza, un futuro risparmio di 452,1 milioni». Per il segretario confederale Christian Ferrari, «gli slogan elettorali» della maggioranza «si rivelano ancora una volta pubblicità ingannevole». Cgil e Uil sono pronte a mobilitarsi, mentre la Cisl ha detto no: «È sbagliato ricorrere allo sciopero.
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Ci vuole al sindacato un uomo forte.VISENTIN presidente del sindacato europeo.Avanti così cara Italia siamo sulla strada giusta per una guerra civile che a breve succederà se non si ripristina giustizia equità diritti
OPZIONE DONNÀ CON PALETTI.. SOLO INVALIDI DISOCCUPATI
SLO X LICENZIAMENTO E CHI ASSISTE ANZIANI. MI PARE UNA STRONZATA…
Buongiorno ha fine dicembre 2022 ho 41 anni e 4 mesi di contributi lavoro casa di riposo età 62 anni quando vado in pensione con quota 103 grazie per eventuale risposta
I politici sempre più lontani dai cittadini e i sindacati dai lavoratori.bel paese dove sopravvivere.
Prima o poi le urna saranno deserte verrà il giorno che la maggioranza non voterà e i politici dovranno LAVORARE.non potete rubare i lavoratori e restare impuniti.
Le donne iraniane meglio dei sindacati italiani.
Tante belle parole..e nessuna promessa mantenuta..opzione donna completamente rinnovata..speriamo la riportino con gli stessi requisiti dell’anno scorso…
Noi Italiani ci meritiamo questo e altro….
DI QUESTO PASSO SAREMO IN MOLTI A RIMPIANGERE LA FORNERO……….
Ma invece di fare quote a capocchia per evitare di mandare in pensione dei lavoratori piuttosto di altri altri e aizzare a una guerra dei poveri, perché non si cerca di limare quella bellissima legge che è già in vigore da anni e che è stata fatta in brevissimo tempo per costringere gli Italiani a sacrifici, lacrime e sangue?
Perché non togliere 10 mesi sia per gli uomini e sia per le donne riducendo anche quella di vecchiaia?
Non credo che questo sia impossibile, manca la voglia di farlo e basta, se si vuole correggere una legge che è una condanna ignobile, senza stravolgere il sistema Inps ,
Si può fare e si dovrebbe fare 41 anni per le donne e 42 per gli uomini che sono una vita
Vissuta al lavoro, ma voi che ne potete sapere…………
Con riferimento a quota 103 si sottolinea l’eccessiva severità della componente di 41 anni di contributi, non “secca” ma in tandem con il requisito anagrafico, che salirebbe di ben 3 anni rispetto all’attuale requisito di 38 anni di contributi previsto da quota 102 in vigore e di quota 100 del precedente triennio. Tale aumento non sembra giustificato, si ritiene che potrebbe essere più congrua perché maggiormente graduale una fissazione aggiuntiva del requisito a 40 anni di contributi. Tale requisito dovrebbe accompagnarsi a una fissazione del requisito dell’ età anagrafica a 63 anni, in aumento rispetto alla proposta di 62 anni insieme ai 41 anni di contributi. Ne risulterebbe una complessiva quota 103 “flessibile” che dovrebbe essere sostenibile economicamente soprattutto se accompagnata, se del caso, al ricalcolo contributivo dell’assegno.
Salve, noi del 1957, tra tutti coloro che nel 2023 superano Quota 103, abbiamo fatto ambo con 66 anni e 38 di contributi, vincendo il premio di restare obbligatoriamente al lavoro. Tutti gli altri, nati nel 1956, 58, 59, 60, 61, 62 …, che raggiungono l’anno prossimo Q104 possono decidere di andare in pensione con una delle norme in vigore nel 2023: vecchiaia, anzianità, Q103, Q102 (del 2022), Q100 (del 2021).
Ho sbagliato a scrivere la spesa per il bonus parlamentari è di 2 milioni e 200 mila euro e non 222 milioni ma rimane comunque una cosa inaccettabile
Una incapacità commovente su Opzione donna, una ignoranza sul tema da paese del terzo mondo. Per 35 anni ho percepito lo stipendio inferiore ai colleghi uomini e quindi pensione già ridotta. .. che altro problema c’è? Opzione donna va rinnovata senza esitazioni e senza paletti … Meloni e Calderone devono sostenere le donne ! Vergogna!
Buon pomeriggio! Spero che il Governo Italiano attui una Riforma delle pensioni che sia molto flessibile ed inclusiva e che, inoltre, ” incrementi al milione” le pensioni di invalidità civile, per il range 74 – 99%. Grazie a tutti dal profondo del cuore!
Non ci sono i soldi per una riforma delle pensioni decente , bisogna fare sacrifici,c’è la guerra ,la crisi energetica si prendono i soldi dalle pensioni non rivalutandole al 100%,si aumenta il carburante e poi la signora Meloni porta il bonus di fine anno per i parlamentari da 2500 euro a 5500 per una spesa di 222 milioni di euro poco meno dei soldi che costeranno quota 103 opzione donna e ape social,purtroppo non c’è limite al peggio e questi non conoscono la vergogna,Spero che il mio commento sia pubblicato saluti
Buongiorno,
sono un lavoratore metalmeccanico del SUD, ho 63 anni di età e 38 anni contributivi, a Marzo del 2023 avrò 64 anni e 39 anni di contribuzione, pertanto alla pensione anticipata con quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contribuzione) non dovrei rientrare nonostante abbia iniziato a lavorare da Gennaio 1981 con qualche anno di mancata contribuzione causa non lavorativa per mancanza di lavoro. Pertanto volevo evidenziare il fatto che chi ha 62 anni può accedere alla pensione mentre i nati del 1959 sono esclusi, altro che scalone ma è solo una grossa disparità generazionale. Cordiali saluti
“…Opzione Donna, nel mirino perché non è pensata per tutte le lavoratrici: anzi, precisano le sigle sindacali, sarà solo per poche, penalizzando proprio chi non ha figli”. Vorrei precisare, al segretario confederale Ferrari, che Opzione Donna non è mai stata per TUTTE le donne.
E’ dal lontano 2004, da quando è stata introdotta, che OD ha escluso ALCUNE donne, nello specifico quelle la cui anzianità contributiva, dei 35 anni, non era versata in una unica Ago.
E’ da 18 anni che continua questa stortura, iniqua e immotivata e voi in tutto questo tempo cosa avete fatto? Non avete mosso un dito, avete lasciato che tutto cadesse nell’oblio ma spudoratamente continuate ad affermare che OD è per tutte le donne. Che faccia tosta! E ora gridate allo scandalo perchè con i limiti imposti solo poche donne riusciranno a beneficiarne? Vi rendete conto di quante donne avete obbligato, e continuate a obbligare, a lavorare fino a 67 anni o al raggiungimento dei 41/10 mesi perchè a loro questa opportunità non viene offerta? I contributi versati un più Ago confluiscono sempre all’interno delle Casse Inps e, come dicevano gli antichi latini, pecunia non olet. Avete un’idea di quanto viene a costare un ricongiungimento a titolo oneroso dei contributi? Si parla di decine di migliaia di euro! Prima ancora che qualcuno (che non ho votato) dividesse le donne tra madri e non-madri ci siete stati voi che avete diviso le donne. Donne di serie A (con contributi in una unica cassa) e donne di serie B (contributi in due Ago). Non siamo figlie di un Dio minore, non siamo le reiette o i monatti di manzoniana memoria. Siamo donne a pieno titolo con la quotidianità, i problemi di salute e le problematiche come… le donne di serie A. Ma per noi nessuno ha mai fatto nulla!
Giustissimo! Fanno tutti finta che non esista il cumulo oneroso per opzione donna!!!
Anche io ho scritto post su questa clausola di opzione donna
Limitazione,imbarazzante, penalizzante tutta al femminile
O fate laverà flessibilità in uscita di quota 103 o modificate l anticipata Fornero a 41 togliendo i 10 mesi!
QUOTA 103 CHE IMPORREBBE “UN FURTO”, “UNA PATRIMONIALE” SU CONTRIBUTI REGOLARMENTE VERSATI , SOPRA I 1800/1900 EURO È INCOSTITUZIONALE !
La CORTE COSTITUZIONALE si è già espressa per l’analoga questione del “principio di affidamento” :
“Tale principio è indicato espressamente dalla Corte Costituzionale come “PRINCIPIO DI CIVILTÀ GIURIDICA”, nel senso che IL CITTADINO HA IL DIRITTO DI “FARE AFFIDAMENTO” SUI DIRITTI CHE L’ORDINAMENTO GIURIDICO GLI RICONOSCE E SUI QUALI, CONSEGUENTEMENTE, HA ORGANIZZATO LA PROPRIA VITA E HA FATTO SCELTE PERSONALI, FAMIGLIARI, PROFESSIONALI, SOCIALI , ECONOMICHE E FINANZIARIE.
Se, pertanto, lo Stato, dinanzi ad una grave crisi economica, si trovi nelle condizioni di dover “TAGLIARE” DIRITTI ACCORDATI, deve tener presente tale principio e contemperare le due esigenze (diritti) dell’affidamento del cittadino nell’ordinamento giuridico e delle necessità della finanza pubblica.
La Corte, a tal fine, ha elaborato alcune condizioni :
1. Innanzitutto va rispettato l’art. 53 della Costituzione (1° comma) che pone il principio di “universalità dell’imposizione”, nel senso che l’eventuale sacrificio debba riguardare “tutti” i cittadini in ragione della loro capacità contributiva.
Infatti, il “PRELIEVO” è un sostanziale “PROVVEDIMENTO IMPOSITIVO” perché presenta tutti i requisiti richiesti dalla giurisprudenza della Corte per caratterizzare il prelievo come tributario (Corte Cost. 348/2000, n. 73/2005, n. 141/2006, 135/2012 e 142/2012).
DEVE, QUINDI RISPONDERE AI PRINCIPI di cui agli art. 3 e 53 DELLA COSTITUZIONALE (Corte Cost. 116/2013).
PERTANTO , NON SAREBBE COSTITUZIONALMENTE LEGITTIMO PORRE SULLE SPALLE DI UNA SOLA CATEGORIA DI CONTRIBUENTI (AD ESEMPIO PENSIONATI) IL PESO DI UNA TALE OPERAZIONE.
Ciò, ha precisato la Corte, “DETERMINA UN GIUDIZIO DI IRRAGIONEVOLEZZA E ARBITRARIETÀ DEL DIVERSO TRATTAMENTO RISERVATO ALLA CATEGORIA COLPITA .. ”
Al riguardo, sulla stessa linea le sentenze 223 e 241 del 2012;
2. Il “TAGLIO” non può essere permanente, MA DEVE AVERE UNA DURATA BREVE E PREFISSATA.
3. Il “taglio” deve essere “ragionevole”; non deve cioè “trasmodare” in una misura che colpisca in modo eccessivo il diritto del cittadino, a “tutela del principio generale di ragionevolezza che ridonda nel DIVIETO DI INTRODURRE INGIUSTIFICATE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO.
Per la coerenza e la certezza. dell’Ordinamento giuridico” (Corte Cost. 282/2005, ord. 327/2001, 264/2005, 416/1999).”
Ma se Mattarella firma qualsiasi porcheria, che senso ha parlare di leggi giuste o incostituzionali?
Esatto Franco, con quota 103 stanno sostanzialmente effettuando un vero e proprio furto …… alla faccia della COSTITUZIONE!!!
👍 quindi?
Ma dove erano i sindacati quando c’era il governo Draghi che neanche li convocata?
Volevo solo fare un piccolo riepilogo dei poteri istituzionali in Italia. Da lì si capisce il corto circuito che si crea. Ci sono tre poteri fondamentali: legislativo, esecutivo e giurisdizionale. Si occupano, rispettivamente, di fare le leggi, attuarle e verificare che tutto sia fatto rispettando le regole. Il quarto potere, che attiene al Presidente della Repubblica, è il più importante. Ha il compito di non promulgare le leggi incostituzionali. E allora perché nel fisco e nella previdenza siamo pieni di leggi incostituzionali? Semplicemente perché il Presidente è nominato dal Parlamento stesso e fa parte del “sistema”. A loro volta i Magistrati rispondono solo alla legge. Peccato che il CSM, sia formato dal Presidente e dai Magistrati stessi. Quando si va a votare, i candidati sono scelti dai partiti stessi.
Oltre a tutto, senza il finanziamento pubblico dei partiti, di fatto, solo i ricchi possono permettersi di fare politica, salvo rare eccezioni. COME POTETE BEN COMPRENDERE, SIAMO IN UNA SITUAZIONE SENZA VIA D’USCITA. POLITICHE PER IL LAVORO, PER I POVERI, PER I PENSIONATI?
MI VIEN DA RIDERE……
Ovviamente però finanziamo le armi all’Ucraina…….450 milioni……
Nausea, incazzamento totale….
Slogan elettorali = pubblicità ingannevole, sacrosanto. Evidentemente la storia non insegna e considerato che parte rilevante del successo elettorale dell’attuale maggioranza è una protesta verso i predecessori se gli attuali si munissero di binocolo e si guardassero alle spalle potrebbero vedere altri millantatori elettorali fino a poco e pochissimo fa sulla cresta dell’onda.