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Riforma pensioni, ultime oggi 12/9: Quota 100 e Od non bastano, le proposte del CODS

Le donne seguono sempre con maggiore attenzione le novità per quanto concerne il comparto previdenziale, specie dopo la nascita del Governo giallorosso; e se da un lato sui social si domandano preoccupate cosa ne sarà di opzione donna e fino a quando la misura verrà prorogata, dall’altra vi é anche chi come l‘amministratrice del CODS, che ringraziamo per questa sua dichiarazione in esclusiva, ha le idee più chiare ed ha esplicite richieste da fare al nuovo Governo.

Orietta Armiliato, infatti, sostiene in primis che poco o nulla si sia fatto a favore delle donne anche col governo precedente, ragione per cui i loro bisogni sono rimasti invariati. La quota 100, spiega, non può affatto essere considerata una misura per donne, i 38 anni di contributi richiesti tra i requisiti imprescindibili si raggiungono con grande difficoltà, mentre opzione donna, già economicamente penalizzante, é stata anche ‘snaturata’ rispetto alla misura originariain quanto il Governo gialloverde ne ha peggiorato i requisiti di accesso. Ragione per cui per le donne, sul piano previdenziale, vi é ancora molto da fare, ecco qualche proposta affinché le donne di oggi e di domani smettano di ‘restare sempre al palo’ nelle riforme pensionistiche.

Pensioni 2019, Armiliato: i bisogni previdenziali delle donne sono invariati

Così Armiliato: “Cambiano le stagioni e gli assetti delle compagini che compongono le maggioranze di Governo mentre, i bisogni previdenziali delle donne, restano i medesimi.

Vuoi le situazioni economiche restrittive nelle quali si trova oramai da anni il nostro Paese che é oramai sempre al limite della linea di galleggiamento, vuoi il dover privilegiare misure politiche poiché fortemente propagandate, le donne sono rimaste al palo, con il naso all’insù guardando l’irraggiungibile Quota💯e con il naso all’ingiù per la mortificazione di vedere la misura dell’Opzione Donna già di suo francamente economicamente poco appetibile, peggiorata rispetto ai requisiti contemplati della legge originaria, necessari per poter accedere”.

Le proposte del CODS: parla Armiliato

Ecco allora le proposte del Cods, che possono sostanzialmente essere ricomprese in tre punti cardine, che qui vi elenchiamo: “Ciò detto, ed in attesa che siano designati i sottosegretari ai diversi dicasteri ed in particolare al Ministero al quale dobbiamo rivolgere le nostre istanze ovvero quello del Lavoro e delle Politiche Sociali ricapitolo quelle che sono le istanze delle Donne del CODS:
✔️
Riconoscimento del lavoro di cura
✔️
Proroga Opzione Donna al 2023
✔️
Cumulo Gratuito dei Contributi versati nelle diverse casse per poter accedere alla misura dell’Opzione Donna

In attesa che maturino i tempi per poter effettuare una nuova totale riforma pensionistica che tenga conto delle esigenze contemporanee di tutti i lavoratori, donne in primis, se si riuscisse ad inserire nell’attuale ordinamento previdenziale questi provvedimenti che non sono particolarmente ambiziosi ma che sono senza dubbio funzionali a migliorare le condizioni della platea femminile, sarebbe già un ottimo risultato. Poi conclude Armiliato, che ringraziamo per il tempo dedicatoci: ” Il CODS sia che i colori del governo siano il giallo o il bianco o il rosso o il verde piuttosto che il blu, continuerà a sostenere l’importanza di questi provvedimenti nelle sedi deputate #perledonnedioggiedidomani

Condividete le istanze del CODS? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito. Ricordiamo, invece, a chi volesse riprendere parte delle dichiarazioni dell’amministratrice che é tenuto, data l’esclusività delle stesse, a citare il sito.

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Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

Questo articolo ha 11 commenti

  1. Dalida

    Riconoscere il lavoro di cura svolto dalle donne, soprattutto se con figli diversamente abili! Assolutamente d’accordo con tutto

  2. Giovanni

    Sono un insegnante nato nel 58 in servizio nella Scuola Media in qualità di insegnante di sostegno. A fine di questo anno scolastico avrò maturato 42 anni e 4 mesi di servizio con relativi contributi.Purtroppo l’usura legato al tipo di lavoro ha pregiudicato le mie condizioni di salute e aspetto con ansia di poter accedere alla mia meritata pensione! Qualora venisse modificata Quota 100 nella formula proposta dal governo Lega / 5 stelle con 38 anni di contributi e 62 anni verrebbe autorizzata una grave discriminazione nei confronti dei tanti lavoratori che sono veramente stanchi di un lavoro estremamente stressante e che già a 62 anni e con oltre 42 anni di servizio non c’è la fanno più!Non cambiate quota 100!

  3. LALLI

    Sono d’accordo con la Sig.ra Armilato che ringrazio per l’impegno, OD, con il contributivo, è troppo penalizzante per le donne, può usufruirne la maggior parte di quelle donne benestanti o con altre entrate in famiglia , ma una donna sola come fà a vivere con quella cifra ? Non si devono discriminare ulteriormente le donne. La FLESSIBILITA’ in uscita è necessaria in quanto contribuisce al WELFARE famigliare. L’uscita a 60 anni è più che sufficiente .SCONTO ANAGRAFICO O SCONTO CONTRIBUTIVO per i figli. Le donne potrebbero finalmente fare le nonne o prendersi cura di genitori e persone più anziane.Quindi riconoscere il LAVORO DI CURA.

  4. Cinzia

    Sono assolutamente d’accordo con quanto detto dal CODS. I tre punti proposti da Orietta Armiliato sono molto importanti per ridare dignità a molte donne che in questo momento non hanno altra via d’uscita. La possibilità di cumulo dei contributi versati è una ingiustizia a cui bisogna porre rimedio.

  5. Delia

    Speri che prodigano ape social anche nel 2020, per noi donne è dura arrivare a quota 30, figuriamoci a 38, che ci facciamo andare in pensione che non ce la faccio più, aspetto fiduciosa,ma non illudo!!! troppe promesse pochi fatti

  6. FRANCESCA

    CONDIVIDO PIENAMENTE QUANTO CHIEDE LA SIG, ARMILIATI, RICONOSCIMENTO DEL LAVORO DI CURA DELLE DONNE, SCONTO CONTRIBUTIVO PER OGNI FIGLIO GIA’ NELLA LEGGE DI BILANCIO 2020, QUOTA 100 FINO AL 2021 COMPRESO DEVE RIMANERE, NON SI DEVE TOCCARE PER NESSUN MOTIVO!!! GIU’ LE MANI DA QUOTA 100 FINO AL 2021 COMPRESO, SE SERVONO SOLDI SI DEVONO TROVARE ALTROVE!!!

  7. sandroAntonelli

    Sono del 1958, ho 41 anni di contributi e avrò 62 anni a luglio 2020. Sono disoccupato. Se tolgono Quota 100 nel prossimo anno…. Non voterò più a sinistra dopo 40 anni. Sono peggio della Fornero

  8. Sara

    Sono più che d’accordo con Orietta Armiliato. Opzione donna deve essere prorogata almeno fino al 2023 senza toccare ulteriormente, in peggio, i requisiti per poter accedere

    1. Franco Giuseppe

      Basta!!! OD deve essere stabilizzata x sempre. E già abbastanza penalizzante così com’è con tutto contributivo. Finitela con questa proroga che va bene solo a voi e di quelle che vengono dopo non ve ne frega niente, l’importante che ci rientrate voi. Le leggi non devono essere discriminanti x nessuno.

  9. Simonetta

    Opzione donna al 2023 riconoscere il lavoro di cura

  10. Lory

    Flessibilità in uscita, stabilendo un minimo ed un massimo di contribuzione, lasciare la scelta di andare in pensione nel momento desiderato, anche con meno contributi, ovviamente con un assegno pensionistico relativo a quelli versati. Nel rispetto di una pensione dignitosa.

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