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Riforma pensioni, ultime novità su opzione donna ed esodati: svolta vicina?

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni al 6 maggio 2019 e nello specifico su proroga dell’opzione donna ed esodati le apprendiamo da due aggiornamenti molto importanti apparsi sui social, per mano dell’amministratrice del gruppo opzione donna le escluse, che aggiorna le sue, attraverso un post preciso, alimentando le speranze, ormai quasi certezze, della proroga al 2019, e da Gabriella Stojan, esodata che da sempre si batte in prima linea per l’ottenimento della nona savaguardia, per le 6.000 persone nuovamente escluse dall’attuale riforma previdenziale del Governo giallo-verde.

La svolta per le due categorie potrebbe finalmente essere vicina? Le rassicurazioni avute dagli esponenti politici, con cui le due hanno avuto incontri o scambi di email, sia sul fronte proroga opzione donna per le nate del 61, quanto per la risoluzione dell’annoso dramma degli esodati, sembrerebbero andare proprio in questa direzione. Eccovi il prezioso resoconto che la Viscovich, opzione donna le escluse, e la Stojan, per gli esodati, hanno redatto sui gruppi Facebook.

Pensioni anticipate, opzione donna: proroga al 31/12/2019 ormai certa?

Paola Viscovich, amministratrice del gruppo opzione donna le escluse, aggiorna le sue iscritte con post molto gioioso, in cui pare dare ormai per certo, o comunque sempre più vicino il raggiungimento del loro sogno, ossia la proroga dell’opzione donna al 31/12/2019. Eccovi le sue parole, e le conferme ricevute dall’Onorevole Elena Murelli: “Care amiche, l’ultimo aggiornamento che ho il piacere di darvi, riguarda la conferma ricevuta personalmente dall’On. Elena Murelli, prima firmataria del disegno di legge che contempla, fra altri provvedimenti, anche il prosieguo di Opzione Donna. L’onorevole mi ha comunicato che il predetto ddl, è già stato annunciato in Aula e sarà protocollato nei prossimi giorni, e sempre nei prossimi giorni sarà consultabile sul sito della Camera e nel profilo dell’ onorevole Murelli. Se ne prevede la calendarizzazione a giugno e la definizione entro l’estate”

Poi la Viscovich chiarisce quali saranno i requisiti per poter accedere alla probabile futura proroga: I requisiti vengono confermati: 58/59 anni di età e 35 anni di contributi da maturare entro il 31/12/2019, con il pensionamento nel 2020″. Infine il post termina con una considerazione più che ottimistica da parte dell’amministratrice che sprona nuovamente le sue a non demordere, perchè i risultati stanno arrivando: “Come potete notare, sembra proprio che alle parole stiano seguendo i fatti e mi sento di ringraziare personalmente e di cuore l’on. Murelli, e naturalmente anche il Sottosegretario Claudio Durigon, nonché il Dott. Raffaele Fontana per la cooperazione fattiva alla realizzazione delle nostre istanze. Credo non sia difficile che il voto alla camera sarà favorevole visto che non solo i due gruppi di maggioranza ma anche l’opposizione ha sempre appoggiato la nostra proroga”. Sembrerebbe fatta dunque per le donne dipendenti del 61 e autonome del 60, stando al post della Viscovich e alle rassicurazioni ricevute, non resta che attendere di leggere tutto ‘nero su bianco’. Conferme e prese di posizioni importanti ancheper il destino degli esodati,ecco quanto ci racconta l’esodata Stojan, in attesa di giustizia da anni.

Pensioni 2019, esodati: Salvini si impegna a risolvere dramma

Così Gabriella Stojan su Facebook, aggiornando gli esodati al momento esclusi da ogni salvaguardia, ha ricondiviso un post di qualche giorno fa, corredato da foto: “Ieri 3 maggio 2019 a Reggio Emilia, con altri esodati, ho avuto modo di incontrare il Vicepremier Matteo Salvini per la nostra causa. Ho consegnato un documento con l’appello per la #NONASALVAGUARDIA per TUTTI i 6.000 #ESODATI ancora rimasti ESCLUSI da qualunque salvaguardia a causa degli iniqui paletti discriminatori contenuti nella Ottava Salvaguardia. Ho chiesto che la Lega MANTENGA LA PROMESSA inserita ufficialmente nel loro Programma Elettorale (Capitolo 6 punto 9), ricordandogli che i fondi residuati dalle precedenti salvaguardie ci sono e sono più che sufficienti per coprire il fabbisogno di questa ultima salvaguardia che riconosca i DIRITTI di quanti sono rimasti ESCLUSI in modo INIQUO all’interno dell’Ottava che ha discriminato gli ESODATI in base alla categoria di provenienza, salvandone solo una e rigettando tutte le altre. Ho chiesto che quindi applichi anche a tutte le altre categorie la SALVAGUARDIA i termini fino al 31/12/2021 come già fatto per l’unica categoria dell’ottava già salvaguardata.


Gli ho anche ricordato che l’On. Massimiliano Fedriga sostiene la nostra richiesta in quanto perfettamente al corrente del nostro dramma essendosi impegnato in tutte le salvaguardie precedenti e avendo scritto di suo pugno la parte pensionistica del programma elettorale della Lega.
Ho chiesto che quindi il Vicepremier Salvini intervenga sul Sottosegretario Durigon chiedendo equità anche per i 6.000 esclusi che non possono più aspettare. Il Vicepremier ha detto che avrebbe letto il documento e avrebbe provveduto a intervenire per sanare questa ingiustizia”. A
nche in questo caso ci pare di leggere nelle dichiarazioni dell’onorevole Salvini dei buoni propositi, non resta che confidare che per gli esodati si passi, finalmente, ‘dalle parole ai fatti’. Voi che idea vi siete fatti al riguardo?


Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

Questo articolo ha 15 commenti

  1. Luciano

    Buonasera ho 59 anni dal 2010 disoccupato 34 anni di contributi di cui 2 anni di mobilità dal 2013 invalido al 68% mi è stata rifiutata l’ottava salvaguardia motivo contributi insufficienti cosa dovrei fare morire ho venduto tanti dei miei affetti gioielli moto ecc.ecc. mi rimane la casa e il garage ho anche moglie a carico disoccupata viviamo con i soldi che i miei figli di tanto in tanto ci danno eppure ho versato una somma considerevole di contributi all’inps circa 500000€ come dipendente ho anche 2 anni di contributi tra i 18 e 19 anni non so più cosa fare certo un vostro aiuto si ringrazia saluti Costa Luciano

    1. Erica Venditti

      Luciano sono affranta nel leggere una così dolorosa testimonianza, le consieglio di iscriversi , se ancora non li ha fatto, alla pagina Fb ‘comitato esodati licenziati e cessati’ per restare aggiornato in tempo reale da Metassi ed Alboni su qyanto si sta ottenendo per gli esodati. Poi le consiglierei di provare a contattare Domenico Cosentino,presidnete del Patronato Inapi, in privato su messanger per esporle la sua storia e vedere con lui se esitono eventuali soluzioni pensionistiche che a me magari sfuggono. A presto, Erica

  2. Patrizia

    Salve ho 64 anni sono una lavoratrice precoce ho 21 anni di contributi sono piena di acciacchi ma non invalida…… spero di prendere la mia pensione prima di morire…..fate solo chiacchiere

  3. Piero Luigi Carboni

    Ho 64 anni, 22 di contributi, disoccupato da 4.
    Nessuna speranza?

    1. Erica Venditti

      Purtroppo per ape social servono almeno 30 anni di contributi se disoccupato, direi che deve aspettare i requisiti per la pensione dei 67 anni

  4. Mirella Zuanon

    Buongiorno, perché su opzioni donna c’è una penalizzazione? Si potrebbe toglierla? Ho 58 anni e 38 lavorativi, faccio alla settima solo 16,45 ore devo aspettare fino a quando? Se voi togliete la penalizzazione su opzioni donna vado in pensione prima altrimenti vengo a tirare al sulle 450,00€ meno cosa ne pensate voi.,noi donne siamo trattate molto male dopo che vi facciamo tutto: donna, moglie, madre, nonna, ecc. Ecc. Non mi sembra giusto. Grazie

  5. eva

    ciao sono un ´esodata prefornero finito la mobilita´ a maggio 2007 con 32 anni contributivi ad oggi sessantunenne non so quando andro´ in pensione HO INIZIATO A LAVORARE A 14 ANNI VI SEMBRA CHE SI DEBBA VIVERE DI SPERANZA E NON DI DIRITTI LO CHIEDO AI NOSTRI GOVERNANTI TUTTI UGUALI

    1. Erica Venditti

      Grazie della testimonianza

  6. ARMANDO LEOMPORRA

    salve ho 58 anni 33,4 anni di contributi da 5 anni disoccupato ho dovuto vendere la proprieta per vivere ed ho quasi terminato i soldi che devo fare … noi in pensione no … dobbiamo morire cosi ‘

    1. Erica Venditti

      Grazie Armando per la sua testimonianza

  7. Antonella parisotto

    Nata nell’agosto 1962 ..tuttora lavoro ho 36 anni di contributi perché ho fatto partim..quando potrò dedicarmi ai 4 miei nipoti??? GRAZIE

  8. Luigi Metassi

    Con compiacimento prendo atto che, dal resoconto di Gabriella Stojan, emerga ancora la determinazione di alcuni a tutelare un diritto ogettivo piuttosto che la disperata (?) caccia ad un sostentamento quale esso sia. Sarei però cauto nel nutrire eccessivo ottimismo sulle aspettative. Cautela perché le modalità dell’incontro, molto informali nonostante le grandi aspettative dei giorni precedenti, lasciano spazio solo a due ipotesi: o si è trattato dell’ennesimo fuoco di paglia, utile soltanto ad acquisire facili consensi, oppure è servito semplicemente a preparare la strada ad un provvedimento già abbondantemente definito che non è la salvaguardia o comunque non è quello che serve e che è dovuto agli esodati. Gli incontri “in piazza”, specie quando avvengono nel bel mezzo della bagarre del dopo comizio e non in una sede a latere, più riservata e opportuna, solitamente lasciano il tempo che trovano e il tempo che hanno trovato è quello di un governo che disconosce il vulnus costituzionale perpetrato nei confronti degli esodati, che manco sa o vuole approfondire ragioni e definizione degli esodati e che punta a derubricare il legittimo diritto in provvedimenti alternativi e penalizzanti (in molti casi anche pesantemente) che ridurrebbero l’immagine di un governo democratico del terzo millennio a quello di una signoria d’altra era in vena di magnanimità.
    Vero che una parte di esodati (e non soltanto loro), con qualche aggiustamento sui requisiti, magari con una rivisitazione della “pace contributiva”, potrebbero approdare alla “Quota 100”. In fondo, per gli esodati sono trascorsi più di sette anni e i 62 anni non sono più un traguardo lontano per diversi di loro ma, poco o tanto (si pensi a chi è lontano dai 38 di contributi), anche loro subirebbero un danno economico che sarebbe direttamente proporzionale agli anni contribuzione mancanti e alla minore età rispetto ai 67 anni. Tutto questo, senza tenere conto che una simile soluzione, volendo limitare la citazione ai riferimenti più significativi, sarebbe in aperto contrasto con gli artt. 3 e 38 della Costituzione e con le sentenze costituzionali 822/1988 e 70/2015.
    Non solo stupisce, anzi allibisce, la posizione di certi comitati che, senza mai aver esperito la via del diritto, si sono subito allineati sulle posizioni rabberciate e confuse del governo. Il fatto stesso che al comizio del 3 maggio, tali ipotesi siano state riproposte al sen. Salvini, di fatto isolando le richieste di Gabriella Stojan, non depone certo a favore delle attese della categoria degli esodati. Può costituire soggettivo oggetto di speranza per alcuni e infatti, anche nel nostro comitato non manca chi, facendosi i conti in tasca, si dice favorevole ad una conclusione di questo tipo. Un comitato però si costituisce per sostenere cause comuni e la linea che adotta non può derogare dalle motivazioni di fondo che stanno alla base della sua stessa costituzione e questo, in questo frangente molto più che nei precedenti, mi pare che molti lo abbiano dimenticato. Che si tratti di esigenze soggettive, che si tratti di disperazione o di scarsa avvedutezza, poco conta. Quello che conta è che al governo non interessa sapere chi sono gli esodati, non interessa definirne i requisiti dai quali determinarne la platea, non vuole riconoscere le precise responsabilità dello Stato nei loro confronti ma, cavalcando l’onda degli esodati, vuole un provvedimento spendibile come soluzione omnibus di ogni criticità ereditata. Una soluzione che, proprio perché cercata onnicomprensiva, non potrà che essere salomonica lasciando nel guano una parte degli esodati e non soltanto di loro. Una parte che, come sempre accade in queste circostanze, sarà quella attualmente già più disagiata e bisognosa, più di tutti, di urgenti ed appropriati provvedimenti. Una parte di società della cui esistenza sarebbero tutti pronti a negarne l’esistenza, ancor più di quanto abbiano finora tentato di fare nei confronti degli esodati.
    A conclusione di queste considerazioni, pur ringraziando Gabriella Stojan che, in quel difficile contesto, ha presentato richieste fondate su questioni di diritto, devo osservare che, se non saranno gli stessi esodati a ritrovare una comunanza di obiettivi, ad oggi assai frammentata e diversificata, se non saranno gli esodati a riprendersi la scena ringraziando e congedando i cosiddetti “capi storici”, temo che non ci sarà nessuna sanatoria per gli esodati e le pezze che potrebbero apporre saranno probabilmente ancora peggio del danno che si vorranno vantare di aver sanato.

  9. nulli Maria Antonietta

    Spero sia la volta buona sono 7 anni senza stipendio con 28 anni di contributi.

  10. Caterina

    Buongiorno! Sento tante belle notizie! Ma niente che mi posso tirare su il morale. Ho 63anni, disoccupata da 5 ,con 20anni di contributi e senza nessuna entrata. Questa fascia di persone deve morire di fame?Grazie!

    1. Erica Venditti

      Grazie a lei per la testimonianza

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