Dopo l’incontro tra Governo e sindacati tenutosi il 28 luglio scorso e le promesse di agire da subito per le questioni più urgenti come la proroga dell’ape sociale e dell’opzione donna e la risoluzione degli esodati, che porterebbero, in virtù anche del fatto che quota 100 resterà in vigore fino al 31/12/2021, a rimandare la riforma delle pensioni al 2022, é emersa sul sito l’amarezza dei precoci. I quota 41 si sentono nuovamente beffati da queste decisioni, per molti di loro una riforma nel 2022 avrebbe poco senso , in quanto in molti avrebbero già 43 anni di contributi sulle spalle. ragione per cui chiedono di inserire da subito, nel prossimo tavolo di Governo, che si terrà l’8 settembre, anche la quota 41 per tutti. Misura peraltro riproposta anche nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil. Eccovi le considerazioni dei nostri lettori.
Riforma pensioni nel 2022: ennesima fregatura per i precoci
Nanni, scrive: “Tante belle parole.. ma la riforma verrà fatta dal 2022 a noi precoci la solita fregatura.. Nel 2022 la maggior parte andrà con la Fornero 43,1 mese dunque per noi ancora niente la solita fregatura scoppiare fino all’ultimo.. Almeno davano la possibilità ai precoci di andare nel 2021 con 42 anni perché con tutti i paletti messi dalla fornero con 41 ci possono andare solo certe categorie e non tutti.. Come al solito c’è sempre qualcuno che deve pagare per tutti”
Andrea con molta meno diplomazia, rivolgendosi alle parti sociali che presenzieranno al prossimo tavolo di confronto asserisce: “Il sindacato deve imporre la quota 41 per tutti senza limiti di età. Cosi come si è passati dai 35 ai 43 come bere un bicchier d’acqua ora devono portarla a 41 senza battere ciglio.”
Paolo: “Nel 2022 molti avranno 43 anni di contributi [tanto vale la Fornero…) Possibile che per il 2021 non ci possano essere novità? Se non 41 almeno quota 42…o una quota 101/102 senza vincoli?
Almeno a chi supera 40 di lavoro riducete gradualmente l’orario. E chi a 60 anni ne ha 41 di contributi e deve aspettare il 2022? E farà quota 105? 5 anni di lavoro in più rispetto a un quota 100 (bene per lui) ma per me una bella fregatura e senza possibilità di scelta”.
Vi é anche chi propone una riforma snella in 4 punti, ma forse meno fattibile, come Giuseppe, o chi come Carlo avvalora l’idea che ci siano le condizioni per agire e andare verso una struttarale ed equa riforma delle pensioni che possa sansare le storture e le ingiustizie di quelle precedenti. Vediamo le due proposte.
Pensioni, non occorre aspettare il 2022: ecco una riforma semplice per tutti
Giuseppe, propone: “Ma una riforma semplice e chiara x tutti? 41XTUTTI SENZA VINCOLI DI ETÀ O DI CONTRIBUTI
QUOTA 100 ANCHE QUESTA SENZA VINCOLI DI ETÀ O DI CONTRIBUTI. PER le donne un anno meno.
X QUELLA DI VECCHIAIA L’ETÀ MEDIA EUROPEA……….
Carlo, dalla sua più ottimista, valutando le proposte dei sindacati e le intenzioni del Governo, scrive la sua disamina facendo notare come la priorità sia evitare lo scalone dei 5 anni post quota 100 e puntare amaggiormente sul mercato del lavoro affinché i giovani possano prendere il posto degli anziani : “Incrociamo le dita. Questo governo ha la possibilità di svoltare rispetto alle miopi politiche “ragionieristiche”, antipopolari e alla fine dannose per l’economia, attuate sulle pensioni, cominciate con il dannosissimo Sacconi e proseguite con la Fornero. Tenere la gente al lavoro in età avanzata e lasciare i giovani a casa è stato l’effetto di queste politiche.
Cambiare rotta era già necessario farlo, dopo la crisi del coronavirus lo è ancora di più e adesso c’è l’occasione di inserire la riforma delle pensioni nel quadro di un rilancio dell’economia (che se non ci riusciamo ora, forse non ci riusciremo più). I sindacati sono partiti bene, chiedendo non solo provvedimenti urgenti ma anche una riforma complessiva che superi l’attuale rigidità. Fortunatamente la mera presenza di Quota 100 rende difficile pensare che non ci sarà una qualche riforma nel senso dell’abbassamento dell’età pensionabile, perchè arrivare al 1 gennaio 2022 con uno scalone di ben 5 anni in più rispetto al giorno prima sarebbe una sconfitta per tutti, a cominciare da governo e sindacati.
Ovvio, adesso i sindacati “chiedono tutto”, come è normale all’inizio di una trattativa, e molto probabilmente non otterranno tutto. E’ da vedere quanto otterranno e quali giustificazioni verranno portate per eventuali rifiuti o abbassamenti delle prospettive. Compromessi dovranno essere fatti, come sempre, è da vedere a cosa si dovrà rinunciare per ottenere cosa.
In teoria, a me sembra che ci siano ampi margini per ottenere una soluzione molto migliore di quella attuale (non che ci voglia molto, peggiore sarebbe quasi impossibile …).
Mi auguro che il governo e la maggioranza sia all’altezza delle aspettative ma mi auguro anche che lo sia l’opposizione.
Perchè è il momento pure di Salvini di far vedere se Quota 100 era per lui, come molti dicono, solo propaganda a fini elettorali oppure voleva veramente fare qualcosa a favore degli italiani. Se si metterà di traverso solo per ostacolare governo e sindacati perderà ulteriormente di credibilità, se invece appoggerà cose buone che venissero fuori ne guadagnerà”
Voi cosa ne pensate delle considerazioni fatte dai vari lavoratori, quota 41 dovrebbe vedere la luce subito? fateci sapere le vostre considerazioni nell’apposita sezione commenti del sito.
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Con questi sindacati che vanno solo a caccia di poltrone non si otterrà mai niente, bisogna fare come in Francia allora forse ci ascolteranno.
io ho maturato 41 anni e 6 mesi ho quasi 60 anni, secondo loro quanto dovrei ancora lavorare??
se non mandano in pensione noi, quando lavoreranno i ns. figli…. SVEGLIAMOCI…….
Perché i sindacati non mobilitano tutti i precoci manifestazione a roma quota 41 subito e senza decurtazioni, oltre i quarantanni di lavoro per chi ha iniziato a sedici anni
Ora, come se non bastasse 41 anni di contributi vanno anche penalizzati, abbiamo lavorato troppo poco!!!! Sentiamoci in colpa!
Va a finire che la Fornero aveva lavorato meglio: teniamoci 43 anni di contributi e buonanotte. Siamo la generazione sbagliata, quella che paga per tutti.
E allora ripropongo: 42 di contributi o quota 102/ 103 senza penalizzazioni.
Oggi 6 agosto 2020 leggo sui quotidiani che….L’Inps aumenterà il suo disavanzo a circa 48 miliardi nel 2020…La bocciatura del ricalcolo sulle pensioni, l’emergenza Covid , i costi di Quota 100.. tre bombe pronte ad esplodere sulle casse previdenziali. Tre mazzate su un sistema che rischia di collassare. E già da più parti (Europa e Fmi in testa) ci chiedono interventi strutturali sul sistema previdenziale nel lungo periodo. Interventi dolorosi che potrebbero portare ad un innalzamento dell’età per l’uscita dal lavoro.
Mi chiedo quanto potranno valere ed essere prese in considerazioni tutte queste nostre rivendicazioni giuste e sacrosante su quota 41 e sul fatto di riformare quella odiosa legge Fornero con un sistema più equo e giusto .
Quota 41 per tutti da subito ma non solo contributivo sarebbe troppo penalizzante.
Ora, come se non bastasse 41 anni di contributi vanno anche penalizzati, abbiamo lavorato troppo poco!!!! Sentiamoci in colpa!
Va a finire che la Fornero aveva lavorato meglio: teniamoci 43 anni di contributi e buonanotte. Siamo la generazione sbagliata, quella che paga per tutti.
E allora ripropongo: 42 di contributi o quota 102/ 103 senza penalizzazioni.
Penso che quota 41 per tutti non basti, perché non è facile inanellare così tanti contributi, a mio avviso deve essere affiancata almeno da una quota 100 senza paletti per poter avere un sistema pensionistico
sufficientemente flessibile in uscita.
QUOTA41xTUTTI subito, dal 2021. Il rilancio dell’Economia passa dalla sostituzione delle persone che hanno versato tutti i contributi immaginabili (41 anni almeno) con forze giovani e nuove; diverse energie, molte più motivazioni.
L’ingresso nel mercato dei giovani passa (oltre alla chimerica creazione di posti di lavoro, che questa tecnologia riduce costantemente), passa anche per l’andare in pensione dei più contributori (noi 41-isti).
Peraltro anche il welfare ne trarrebbe un lieve antaggio con i nonni a casa (welfare all’italiana).
Nel frattempo i giovani vanno all’estero: bella cosa, istruiti in Italia, assunti all’estero da stati che non hanno contribuito alle loro sese di istruzione, bella roba!
Insomma, da diverse prospettive non è folle pensare a una Quota41xTutti dal 2021.
MAssimo
Salve,condivido pienamente e non solo perchè alla fine di quest’anno raggiungo 41 ma anche perchè qualcuno potrà prendere il mio posto.
E poi diciamola tutta,ma 41 anni di contributi sono pochi?
Saluti
Si devono rendere conto che la quota 41 per tutti è un’opportunità di crescita e non solo considerarla una spesa . Se dopo 41 anni un lavoratore va in pensione ci saranno nuove assunzioni da parte delle Aziende . Anche il superbonus del 110% è una spesa , ma viene fatto allo scopo di far creare nuovi cantieri e quindi nuovo lavoro .
Non si capisce perché sulle pensioni sono così restrittivi ed ottusi !!!!
Secondo me è solo e semplicemente una questione di buonsenso, cosa che aimè non ne godono i nostri politici…. il problema grave è sempre e solo economico, ma è inutile, come da anni fanno i governi in carica, spostarlo in avanti a balzelli, ma prima o poi và affrontato, fregandosene di Europa o altro…. i nostri giovani, laureati e non, sono a casa a girarsi i pollici, alcuni mantenuti dal rovinoso Reddito di cittadinanza, altri a bighellonare in giro…. questa deve diventare, per forza la futura forza lavoro, cioè coloro che verseranno i contributi per noi che dovremmo essere in pensione e non posticipare sempre di più la nostra uscita, ma che pro? Il mondo del lavoro ne avrebbe solo benefici, se grazie a nuove iniezioni di giovani preparati e con molta buona volontà si potesse creare una nuova generazione di lavoratori, le aziende avrebbero vantaggi economici in quanto lo stipendio di un nuovo assunto sarà sempre inferiore ai nostri, l’economia ne avrebbe solo vantaggi in quanto proprio i giovani l’aiutano a crescere, devono sposarsi, devono accasarsi, devono crescere una famiglia, viaggiano, si vestono, escono molto più di noi, etc…. Peccato che si parli di svolte non immediate, di inversioni di tendenza che richiedono qualche anno, prima di andare a regime, ma con effetti non immediati per la classe politica del momento….. Meglio bonus bebè, bonus badanti, bonus vacanze etcc… che ingraziano le forze politiche di oggi, ma con nessun effetto sul domani…. questo è il vero male del nostro paese dove andrebbero prese decisioni gravose, anti economiche (nel breve) ma proiettate al futuro, ma mi spiace che i politici di 30 anni fa siano spariti e ora si parla sono di leggi “Just in time” che hanno un unico scopo, far figurare bene la classe politica del momento…. per il restò si vedrà…..
41 per TUTTI bastano e avanzano! Specie per le donne che fanno non uno ma tre lavori, alla faccia della parità, perchè sappiamo tutti bene come funziona, la donna oltre ad andare al lavoro ed essere sempre efficiente, anzi più dei colleghi maschi che non devono dimostrare niente, torna a casa e si deve occupare di casa, marito, figli e genitori anziani! La realtà è questa e ne devono tenere conto una buona volta! Anzi per le donne 40 anni dovrebbe essere il massimo. Poi se una non ha problemi e vuole continuare a lavorare, per scelta, che faccia pure. Ma per le altre che come me non ce la fanno proprio più, è peggio di un aggravamento di condanna!
Bisogna annullare la fornero e ripristinare 40 per tutti senza limiti di età…precoci non precoci… ci fanno fare solo una lotta tra poveri.
Intanto militari e bancari hanno uno sgravio di 5 anni sul limite di contributi…non abbiamo le palle di bloccare il paese…
Quarant’anni bastano e avanzano.
Io compirò 60 anni alla fine di questo mese, ad aprile ho fatto 39 anni di lavoro ed anche per mie problematiche psicologiche nn ce la faccio proprio più. 41 anni di lavoro sarebbero già troppi, mi mancherebbe più di 1 anno e mi penserebbe molto, ma sempre meglio della “Fornero”, altrimenti mi si costringe ad andare con opzione donna con la grossa decurtazione che comporta
è giusto portare la pensione a 41 anni x tutti ma allora è altrettanto giusto e onesto ai precoci usuranti come mé riportarla a 40 anni di contributi versati..e ai monti e fornero dico che si dovrebbero solo vergomare ad andare ancora in televisione a sblatterare e difendere la loro porcata xche han solo a differenza di altri che facevan morire la gente nei lagher…. fatto e far morir la gente sul lavoro.
Roberto ha scritto ciò che ho sostenuto anche io dieci giorni fa.
Inoltre penso bisognerebbe mettere un tetto ( anche questa idea non è nuova ) alle pensioni d’oro/ argento / ecc. un esempio su tutti quanto ci costa un ex presidente della Repubblica ormai centenario? Ex parlamentari titolari di 2 pensioni? Se ponessimo un tetto massimo pari a €, 3 / 5 mila al mese netti puliti Non vivrebbero bene ugualmente?
Un persona comune con 1,300 / 1500 €, al mese deve farcela casomai con figli dà mantenere e mandare a scuola.
Totuccio che invita alla lotta ha ragione ( purtroppo le forze dell’ordine si sono sempre schierarte dalla parte ….) la legge Fornero non sarebbe passata . Forse è giunto il momento di prendere qualche manganellata,come hanno subito alcuni dei ns.genitori che hanno poi ottenuto condizioni che Noi abbiamo scialacquato.
Quota 100 è stata proposta da Lega e M5s e credo sia sta una legge ponte, importante per centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici e per i giovani disoccupati e precari che hanno trovato o troveranno un lavoro.
Il resto si conquista con la mobilitazione sindacale e le lotte. Mi ricordo che quando è stata approvata la Fornero cgil cisl e uil hanno indetto solo tre 3 ore di sciopero, ma la gran parte dei lavoratori compresi i precoci non si sono mobilitati, hanno subito in silenzio.
Alla lotta, come alla lotta.
41 anni di lavoro effettivi e non fittizi sono tanti. Si deve poter andare in pensione e lasciare il posto ai giovani. Non si puo’ andare al lavoro a 63 anni e mantenere il figlio trentenne a casa perche’non trova un’occupazione.
A questo punto si potrebbe anche attuare quota 41 per tutti con una diminuzione della pensione di un 1% per ogni anno mancante all’età pensionabile … esempio: chi raggiunge quota 41 a 60 anni di età avrebbe una decurtazione della pensione di circa il 7%….
ma si dai decurtiamoci da noi stessi la pensione quando quelli che ti fanno le regole fanno ricorso e lo vincono per i loro vitalizi da vergogna!! Ma siamo matti???? Abbiamo perso ogni ragione per chiedere di andare in pensione dopo 41 anni di lavoro e addirittura chiedere NOI di andarci con meno soldi ??? ma si rende conto che la sua pensione un domani lontanissimo per un 60% la prenderà giustamente sua moglie perchè lei ha versato contributi che a qualcuno devono essere restituiti, mentre per un politico la prende la moglie, poi i figli e poi i nipoti??? Paghiamo con il nostro lavoro per 3 generazioni ! e ora dovrei regalare il 7 % a questi???
Hai tutte le ragioni
Caro Danilo la tua proposta non mi convince.
So che l’Istat non ha ancora potuto fare le stime sull’aspettativa di vita, ma a logica è lecito aspettarsi che questa si sia ridotta a causa della pandemia in corso, quindi se ipotizziamo che su base nazionale si è ridotta di 1 o 2 anni, in automatico bisognerebbe che i requisiti della fornero si adeguinino a questa nuova situazione, quindi i 42 anni e 10 mesi e i 67 anni dovrebbero già essere portati attorno a 41 e 65/66.
Ovviamente se dobbiamo superare questa bruttissima legge ritengo che bisogna anche fare un passettino in più e oggi un lavoratore che può vantare almeno 40 anni di contributi debba poter lasciare il lavoro e con l’assegno senza nessuna decurtazione, quindi calcolato col sistema cosiddetto misto. Quindi non quota 41 per tutti ma quota 40 per tutti, e aggiungo che se al momento dell’entrata in vigore della legge ci fosse chi ha versato oltre 40 anni la parte eccedente deve trasformarsi in un bonus dell’assegno pari ad almeno il 2% in più per ogni anno oltre il 40esimo.
E chi non riesce ad accumulare i 40 anni di contributi, potrebbe lasciare il lavoro a partire dai 58 anni se ha almeno 35 anni di contribuzione (in pratica gli stessi requisiti di opzione donna) ma estesi a tutti senza creare discriminazioni tra uomini e donne, e chi non ha avuto la possibilità di avere nemmeno i 35 anni potrebbe lasciare a partire dai 62 anni dove non vi sarebbe più un requisito contributivo richiesto.
Nel 2022 sarebbe ennesima beffa per precoci e per chi ha raggiunto 41/42 anni di contributi.. Ma è mai possibile che non si arrivi a capire che 41/42/43 anni di duro lavoro e il massimo che un essere umano può sopportare.. Poi dare libera scelta a chi volesse continuare.. e non bloccare sul posto di lavoro anziani che non c’è la fanno più.. Date spazio ai giovani ma non con le parole ma con i fatti
Al governo forse si sono accorti che il vero problema non è la quota 100 senza paletti ma le pensioni baby cioe 20 anni di contributi e a stipendio con calcolo retributivo che stiamo pagando da 40 anni a persone e che nella maggior parte dei casi hanno continuato a lavorare in nero perche con una media di 42 anni di età non si poteva stare a casa tutto il giorno a oziare questo giochetto ci sta costando più di 2 miliardi di euro ogni anno ma loro hanno i diritti acquisiti e chi ha 41/42 anni di lavoro non può ritirarsi perché dobbiamo pagare le pensioni a questi signori potrebbe sembrare la guerra dei poveri ma e solo questione di giudizio ed equità quindi la mia proposta e far pagare loro un contributo di solidarietà e permettere a noi di andare meritatamente e onestamente stanchi in pensione
Non dimentichiamoci degli statali e ospedalieri che andarono in pensione con 15 anni di contributi, alcuni con solo 35 anni d’età……una vergogna inaudita, se consideriamo che noi casalinghe che abbiamo lasciato il lavoro per curare la famiglia e gli anziani, ci ritroviamo ad essere senza pensione e se ci andrà bene avremo quella di reversibilità, perchè quella sociale se hai una casa intestata, non te la danno. Donne anziane e malate che si sentiranno un peso in famiglia, dopo aver lavorato una vita.
Questo è il nostro paese: forte con i più deboli e deble con i più forti.