Riforma Pensioni scuola 2020 e quota 100: le ultime novità dall’INPS

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni di oggi 21 maggio 2020 arrivano per il comparto scuola, grazie al nuovo comunicato dell’INPS pubblicato sul suo sito, in cui vengono spiegate le scadenze per la pensione del comparto scuola. Ecco le ultime novità.

Ultime Novità Riforma Pensioni scuola 2020: il comunicato INPS

Sul Sito dell’INPS si può leggere: “In considerazione della prima scadenza del prossimo 29 maggio per la certificazione del diritto a pensione del personale del comparto Scuola – termine stabilito dall’INPS per consentire al MIUR lo svolgimento delle consuete operazioni di mobilità – la Direzione centrale Pensioni ha richiamato l’attenzione su alcuni aspetti di particolare rilievo. Queste, in particolare, le esigenze segnalate dalla Direzione:

  • inserire in posizione assicurativa i periodi contributivi relativi ai provvedimenti MIUR già pervenuti;
  • sollecitare gli Uffici scolastici provinciali ad emettere e trasmettere i provvedimenti mancanti, nonché le scuole a effettuare gli aggiornamenti delle posizioni richiesti dalle sedi INPS;
  • definire i provvedimenti di competenza INPS (cd. domande post-subentro) e di sollecitare gli interessati ad accettare o rinunciare a tali provvedimenti;
  • riesaminare le posizioni per le quali il diritto a pensione risulti non conseguito, nel caso in cui sia arrivata nuova documentazione o sia da integrare quella presente agli atti.

Pensioni scuola 2020, date di pagamento e liquidazione

Le eventuali posizioni assicurative non certificate entro il prossimo 29 maggio saranno comunque certificate in tempo utile per consentire agli interessati la cessazione dal servizio entro il 31 agosto 2020.”. L’INPS poi spiega le date dei pagamenti: “Infatti, il pagamento della prima rata di pensione per il personale scolastico è previsto:

  • il 1° settembre 2020, nel caso di posizioni assicurative certificate entro metà luglio;
  • il 7 e il 21 settembre 2020 per i residui pensionandi, le cui posizioni assicurative siano state certificate successivamente e, comunque, entro il 25 agosto 2020.

La liquidazione della pensione avviene solo dopo la verifica dell’avvenuta cessazione dal servizio sul sistema SIDI del MIUR. In caso di certificazione del diritto con esito positivo di entrambe le istanze di pensione, una relativa ai requisiti ordinari e l’altra per “Quota 100“, si definirà la domanda di pensione con requisiti ordinari, annullando quella presentata per “Quota 100”.

Riforma Pensioni quota 100 e comparto scuola, le ultime novità

Sul sito dell’Avvenire l’esperto previdenziale Vittorio Spinelli spiega la comunicazione dell’ INPS sul comparto scuola e in particolare su chi aveva fatto domanda per uscire con quota 100: “La diversità delle date di pagamento, pur se di pochi giorni, è stata stabilita dall’Inps a causa della particolare procedura di lavorazione delle domande pervenute dagli interessati. In particolare, seguendo le indicazioni ministeriali, un buon numero di docenti ha dovuto presentare la cosiddetta “doppia domanda”, una per la pensione di vecchiaia con i requisiti ordinari e l’altra per la pensione Quota 100, al fine di poter utilizzare in ogni caso il primo canale disponibile. In premessa alla lavorazione di tutte le richieste è necessaria la “certificazione del diritto” alla pensione, un compito che compete esclusivamente agli uffici dell’Inps sulle pratiche ricevute dal Ministero dell’Istruzione.

Nei piani di lavoro questo accertamento deve essere completato entro il prossimo 29 maggio, una data stabilita dall’Istituto di previdenza per consentire lo svolgimento delle consuete operazioni di mobilità nella scuola.(…) In caso di certificazione del diritto con esito positivo della “doppia domanda” viene definita quella con i requisiti ordinari, annullando la domanda presentata per Quota 100.

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1 commento su “Riforma Pensioni scuola 2020 e quota 100: le ultime novità dall’INPS”

  1. Quota 100 è una “legge capestro” è vero che io sono andata in pensione perchè il ritmo scolastico era troppo pesante per i miei problemi di salute ma non pensavo di dover uscire completamente dal mondo della scuola. Perchè siamo gli unici pensionati con il reddito non cumulabile? perchè solo noi non possiamo fare la MAD? non si tratta di una penalizzazione? Io farei volentieri qualche supplenza oppure altri lavori part-time…

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