Riprendiamo dalla pagina facebook istituzionale del Ministro Nunzia Catalfo questa importante apertura nei confronti delle donne, il Governo, si legge nel post pubblicato poche ore fa, nella sua agenda politica, oggi più che mai, deve orientarsi verso un maggiore riconoscimento del ruolo della donna nel mercato del lavoro e dei suoi diritti. Su questi aspetti e sul riconoscimento del lavoro di cura della donna anche ai fini previdenziali si batte da tantissimo tempo l’amministratrice del CODS, comitato opzione donna social, Orietta Armiliato. Va da sé che una maggiore tutela della donna in ambito lavorativo, una parità di genere nelle retribuzioni, una spinta alla conciliazione ‘vera’ tra vita e lavoro non potranno far altro che permettere, anche in vecchiaia, alle donne di poter vivere dignitosamente ed avere una pensione adeguata alle loro esigenze. Ripresentiamo, senza aggiunte, perché reputiamo sia sufficientemente esaustivo il post del Ministro del Lavoro, in cui emergono le intenzioni verso cui la politica dovrebbe orientarsi per ridurre questo ancora, purtroppo, evidente gender gap.
Riforma pensioni e lavoro: le parole del Ministro Catalfo, focus sulle donne
“Oggi più che mai l’agenda politica del Governo deve essere orientata verso un maggiore riconoscimento del ruolo della donna nel mercato del lavoro e dei suoi diritti. Durante il mio discorso di oggi alla presentazione delle proposte della task force istituita dal ministro Elena Bonetti, ho sottolineato l’urgenza di un pacchetto di interventi in questa direzione. Questi i temi che ritengo centrali:
✅ Approvazione di una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni, sulla quale il Parlamento è già al lavoro;
✅ Contrasto all’abuso del part-time involontario spesso imposto alle donne;
✅ Promozione di strumenti di conciliazione vita-lavoro;
✅ Introduzione di un salario minimo legato alla contrattazione collettiva nazionale;
✅ Formazione continua sia in presenza di un rapporto di lavoro – alla quale potrà contribuire il “Fondo nuove competenze” introdotto con il Decreto Rilancio – sia nei periodi di transizione occupazionale, elemento al centro della riforma degli ammortizzatori sociali alla quale sto lavorando;
✅ Incentivi a sostegno della continuità lavorativa delle donne al rientro dalla maternità;
✅ Revisione della disciplina dello smart working, al quale durante la pandemia, sia nel settore pubblico sia in quello privato, hanno fatto ricorso più di 4 donne su dieci.
Su quest’ultimo punto bisogna intervenire da un punto di vista normativo per tutelare la donna, affinché lo smart working sia un aiuto per conciliare la vita lavorativa con quella familiare, e non un modo per relegarla nella cura della casa, della famiglia e, contemporaneamente, anche del lavoro”
Riforma pensioni donne e smart working: lavoro raddoppiato?
Sullo smart working e sulle difficoltà incontrate dalle donne in questa fase di pandemia ne ha a lungo discusso sulla sua pagina social Orietta Armiliato, che non potrà, ne siamo certi, che condividere il pensiero del Ministro Catalfo sul fatto che sia necessario intervenire affinché il lavoro agile resti tale anche per le donne, ossia che lo smart working sia un ‘aiuto per conciliare vita lavorativa con quella famigliare’ e non un modo per relegarla nelle mura domestiche con il peso del doppio lavoro. Lo smart working non ‘deve diventare strumento di cura’ . Invitiamo, confidando accolga il nostro invito, Armiliato a dirci la sua circa le dichiarazioni di Nunzia Catalfo, si tratta di propositi attesi da tempo dalle donne, sufficienti, buon primo passo ma ancora manchevoli di qualcosa?
E voi cosa ne pensate dei propositi del Ministro del Lavoro, li condividete? Sareste disposte a proseguire, qualora lo abbiate sperimentato in fase lockdown, con lo smart working o ritenete che sia estremamente complesso lavorare da casa proprio a causa del doppio/triplo lavoro che é pesato e pesa sulle spalle delle donne? Fatecelo sapere nella’pposita sezione commenti del sito.
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lo smartworking va agevolato e detassato per le aziende. Dove lavoro nessuna donna lo vuole fare e richiederlo sarebbe sinonimo di “favore” che si traduce in assenza di aumenti salariali a vita nonostante il lavoro svolto sia lo stesso!
Non so tu dove vivi, ma io sono nonna e lavoro ancora. Forse fino a qualche anno fa le nonne erano in pensione ma ora non più. Per cui io una quota 100 rosa l’accoglierei molto volentieri. Invece, per mancanza di un anno di contributi a quota 38 (e qui ci sarebbe un lungo discorso sui lavori discontinui subiti dalle donne-madri) a me toccherà lavorare ancora e neppure so per quanto!
La Ministro non parla di pensioni per le donne! Che cosa propone? Si ricorderà almeno di prorogare OPZIONE DONNA MAGARI FINO AL 2023?
D’accordo con Cristina Binnella, ma finiamola con la barzelletta “lavori di cura” : ora anche gli uomini si occupano della casa e della famiglia, quindi non è il caso di fare differenze di sesso. Al limite si può riconoscere alle donne qualche mese in più per ogni figlio, ma per il resto non mi pare il caso di insistere su qualcosa che non può essere neppure provato. Le donne che lavorano fuori casa pagano babysitter, oppure hanno mamma o suocera o zia che le aiuta, o si appoggiano ad asili e scuole che coprono l’intera giornata, senza contare quante donne pagano persone di servizio, quindi non si può parlare di “doppio lavoro”, nessuna donna sarebbe in grado di portarlo avanti. Cerchiamo piuttosto di chiedere la strutturazione di quota 100, senza ricorrere ad un’insipida “quota 100 rosa”
Non so tu dove vivi, ma io sono nonna e lavoro ancora. Forse fino a qualche anno fa le nonne erano in pensione ma ora non più. Per cui io una quota 100 rosa l’accoglierei molto volentieri. Invece, per mancanza di un anno di contributi a quota 38 (e qui ci sarebbe un lungo discorso sui lavori discontinui subiti dalle donne-madri) a me toccherà lavorare ancora e neppure so per quanto!
Sono assolutamente favorevole al diritto per le madri lavoratrici di continuare a usufruire dello smart working.
O vogliamo tornare a far cambio con prima, pagare le baby sitter e correre come dannate arrivando a casa dopo le 18? Io non vorrei tornare indietro neanche morta! W lo smart working per sempre !!