Riforma pensioni e crisi di Governo, ultime da Salvini e Durigon: tenere quota 100

Il tema del giorno continua ad essere la crisi di Governo associata alla Riforma pensioni, sebbene rispetto ai ieri qualcosa sia cambiato in quanto Conte é riuscito ad ottenere la fiducia anche al Senato, sebbene questa non sia assoluta, anzi i voti ottenuti 156 non sono garanzia, allo stato attuale, di un’esperienza di Governo solida e stabile. I cittadini, specie quanti sono prossimi alla pensione e continuano a temere le sorti di Quota 100, si chiedono cosa potrebbe cambiare nel caso di un Conte Ter o se gli scenari cambiassero del tutto. Salvini é tornato a parlare nelle ultime ore anche della misura pensionistica da lui tanto voluta, facendo notare che se al Governo resterà Conte Quota 100 non dovrà mai essere messa in discussione. Sulle sorti del Governo nonché sulla Quota 100 abbiamo avuto il piacere di confrontarci con l’onorevole Claudio Durigon, che ci ha rilasciato le sue considerazioni al riguardo che qui vi riporteremo subito dopo la sintesi di quanto affermato ieri dal Leadee della Lega.

Riforma pensioni 2021, Salvini a Conte: difenda quota 100 dalle ‘grinfie’ dell’Europa

Così il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo ieri nel corso della dichiarazione di voto a Palazzo Madama: “L’avvocato Conte ha fatto bene a combattere per quota 100 e opzione donna. Se l’Europa ci chiede di abolirle deve dire di no” . Poi poco prima del Voto ha asserito: ” Non state cercando dei volenterosi, dei responsabili, ma dei complici per non perdere la poltrona”.

Come dicevano in apertura e come abbiamo riportato nei giorni scorsi uno dei timori più grandi dei cittadini e che se dovesse cadere ora il Governo, sebbene la legge di bilancio sia stata approvata, possa succedere qualcosa al destino di Quota 100 oppure che le basi poste dai sindacati per la prossima riforma delle pensioni possano non proseguire se a capo del Ministero del Lavoro non vi fosse più Nunzia Catalfo. Insomma il clima di incertezza la fa da padrone, giacché anche il contesto economico non é dei migliori a causa della crisi pandemica in atto. Sul fatto che il Governo attuale avendo una maggioranza così risicata non meriti di proseguire non ha alcun dubbio l’onorevole Durigon, che ci ha così esplicitato il suo pensiero.

Crisi di Governo, Conte non ha i numeri ‘reali’ per proseguire, decida Mattarella: l’intervento di Durigon

“Quello che si evince a seguito del voto e che nonostante vi sia stato dietro alle quinte un grande potere per accaparrarsi voti in parlamento, Conte esce comunque senza una maggioranza assoluta, specie se si tengono in considerazione i voti astenuti e contro. Anzi nei discorsi del Senato si intuisce che questa maggioranza non c’è proprio, il problema sta anche nella persona, Arroganza e trasformismo e quindi inaffidabilità sono ora l’essenza del Presidente che é passato dal Conte avvocato al conte figlio di “Giuseppi” a quello liberale e socialista a cui si è evocato in questa occasione. Ci chiediamo dove potrà ancora arrivare.

Quel che però mi preme sottolineare é che in questo momento drammatico vi é una sola certezza e su questo in molti concordano: non possiamo permetterci un governo di minoranza soprattutto in virtù che chi ne è a capo a già dimostrato che non sa dialogare con le opposizioni. Per spirito di responsabilità e costruttore del paese si dimetta! Sono convinto che il presidente Mattarella visto l’ andamento delle Camere saprà decidere da vero arbitro ciò che serve all’Italia un “governo forte”

Riforma pensioni 2021, Durigon su quota 100: rinnegarla una follia

Poi parlando di Quota 100, ci dice: “Eliminare quota 100 o meglio ancora rinnegare questa scelta di flessibilità dal mercato del lavoro, per questioni ideologiche o peggio ancora per pressioni europee è una follia. Piuttosto è necessario spiegare all’Europa che in tempi di guerra economica nei quali noi siamo è indispensabile avere un mercato del lavoro flessibile favorendo un ricambio generazionale.

Questo anche perché nell’ultimo anno la spinta tecnologica ha comportato la modifica delle esigenze occupazionali nelle imprese. Quindi, anziché concedere il bonus monopattino o il bonus rubinetti o banchi a rotelle si dovrebbero ascoltare le esigenze del Paese con misure che acconsentono in questa fase, di non agire solo sulla difensiva, ma prevedendo misure strutturali per le nostre imprese”.

Cosa ne pensate delle considerazioni di Claudio Durigon, le condividete o meno? Fatecelo sapere come sempre nell’apposita sezione dcommenti del sito.

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23 commenti su “Riforma pensioni e crisi di Governo, ultime da Salvini e Durigon: tenere quota 100”

  1. Quota 41 precoci presa in giro oltre al fatto di avere versato contributi prima dei 19 anni ti chiedono di assistere un familiare da almeno 6 mesi,fare parte di lavori usuranti,io per andare al lavoro devo percorrere 160 km Al giorno con mezzo proprio ,qua non esistono i mezzi pubblici in tutti i posti,a 61 anni,con 41 anni precoce e non posso andare in pensione perché si deve fare parte di altri requisiti accennati prima.

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  2. NO !!! Meglio niente che una legge che fa figli e figliastri. Sig.ra Mirella, sarebbe contenta Lei se fosse varata una legge che regala mille euro al mese ad ogni lavoratore tranne che a quelli con la sua mansione ? Con la quota 100 è stata data libertà di scelta se pensionarsi con meno anni di lavoro solo ad alcuni, tutti gli altri sono OBBLIGATI a sorbirsi ancora la Fornero. C’è chi in questo triennio si è pensionato obbligatoriamente con i 67 della vecchiaia o con i 43,1 dell’anticipata e chi ha potuto andare in pensione con la stra-anticipata della quota 100.
    No !! Non è meglio qualcuno che nessuno, a meno che Lei non accetti normalmente le disuguaglianze e le discriminazioni.

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  3. In questo momento particolare con dubbi enormi, sarebbe opportuno rinnovare Quota100 e progettare con più calma la Riforma pensionistica. L’importante è evitare macro ingiustizie nei confronti di chi andrà in pensione dopo il 2021. Infine, la penalizzazione sarà già attiva per il sistema contributivo, perché infierire? Basterà programmare un piano di assunzioni per alleviare le differenze tra pensionati e lavoratori e dividere in modo chiaro e definitivo il ramo previdenziale da quello assistenziale. Perché in questa nazione è tutto così difficile?

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    • Rinnovare nel 2022 la quota 100 e progettare con più calma una riforma pensionistica vorrebbe dire lasciare nuovamente in essere iniquità e ingiustizia. Sig. Diego, già in questo triennio si sono consumate nefandezze, abbiamo visto andare in pensione lavoratori in attività con meno anni di lavoro e con meno versamenti contributivi, vuole che si continui ad oltranza a umiliare chi ha lavorato più anni e versato di più ?

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  4. Buongiorno,
    viene ribadito che quota 100 favorisce i dipendenti pubblici.
    Ci si dimentica che nella Sanità’ , per chi svolge il lavoro infermieristico o di assistenza per 41/42 anni , non è un privilegio, ma un sacrosanto diritto, scegliere di andare in pensione anche solo qualche mese prima!
    Non toccare Quota 100

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    • Concordo che il lavoro nella sanità in generale, sia a livello infermieristico o assistenziale, sia un lavoro tra i più gravosi e ritengo che debba esserci una corsia agevolata per questi lavoratori, ma detto questo, la quota 100, così come adesso strutturata e aperta a tutti sia un errore e non c’entra niente con la sua categoria.

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  5. quota 100 ha risolto il problema ad una platea molto ristretta di lavoratori, discriminando tutti gli altri e, fra l’altro, dal numero di domande fatte risulta che nemmeno ha interessato tutti gli aventi diritto.
    salvini e durigon difendono un piccolo, piccolissimo risultato …
    CHE NON è QUELLO CHE AVEVANO PROMESSO IN CAMPAGNA ELETTORALE, e non è nemmeno quello che i lavoratori chiedono che invece è
    *********************************** 41 ANNI PER TUTTI !!!!!!!! *************************

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    • Quota 100 difende innanzitutto il lavoro femminile, molto discontinuo tra lavoro fuori casa e lavoro casalingo…ha interessato chi, arrivando a 62 anni e non riuscendo per tanti motivi a lavorare oltre, ha potuto usufruire del sacrosanto diritto pensionistico. Personalmente, come OSS affetta da rizoartrosi e ora disoccupata, sono ben felice di poter essere una “quotacentista”. Sig. Gian, se a Lei non interessa, perchè deve privarne chi ne ha bisogno ? Sarò ben contenta di lottare o manifestare a favore di 41 per tutti, ma non metterò MAI il bastone tra le ruote ad altri, come Lei sta facendo !

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  6. Rinnovare quota 100 per sempre unita a quota 41.
    L’alternativa è il concetto di flessibilità pensato da questo attuale Governo che si ritiene di sinistra e che aspira a mandarci in pensione con 64 anni di età , 38 di lavoro e con il bel regalo di un altro 9% di penalizzazione sull’assegno.
    Fate voi

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  7. Pazzesco chi deve avere dovra sempre dare ,vivo in un Paese che non ama la Giustizia comunque; Dico sempre 41 per tutti a qualsiasi Età senza Penalizzazioni…Che Amarezza…

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    • Non ci sono i presupposti sociali e politici per modificare la legge pensione quota 100, I lavoratori e le lavoratrici che non c’è la fanno più o sono in attesa di licenziamento se possono stanno iniziando a presentare domanda all’inps.
      Altro discorso è la riforma necessaria al sistema pensionistico della famigerata Fornero, qui la vedo dura con la schiera di liberisti di centrodestra e centrosinistra in campo.
      La classe operaia dovrà lottare e duramente contro imprese, banche e governi capitalisti prossimi e venturi.
      Per il resto si sapeva che la banda Renzi è trasversale dal centro alla destra e viceversa. Uno e trino, di cui solo un fesso si fida.
      Su l’Europa si sa che è un sistema capitalista (come l’Italia) e quindi contro lavoratori e lavoratrici.
      Non ci resta che lottare duramente contro questo sistema e i suoi governi (tutti) o piangere sangue, questa è l’alternativa.

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  8. Spero di vedere nascere un Governo responsabile e che dia un senso alle spese future. Ritengo che sia doveroso aumentare tutte e senza escludere nessuna le Invalidità civili le pensioni sono un diritto per tutti per poter vivere dignitosamente. Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità cordiali saluti Massimo.

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  9. RIBADISCO PER L’ENNESIMA VOLTA CHE QUOTA 100 E’ STATA UNA LEGGE INGIUSTA, CONCORDO CHE DARE SOLDI PER IL MONOPATTINO OPPURE IL REDDITO DI CITTADINANZA ED ALTRI REGALI DI QUESTO GENERE NON DOVREBBERO ESISTERE.
    UNA LEGGE GIUSTA SAREBBE QUOTA 41 PER TUTTI, PER QUELLI CHE PURTROPPO HANNO AVUTO UN LAVORO DISCONTINUO ED ARRIVANO AD UNA CERTA ETA’ CHE NON HANNO RAGGIUNTO I 41 ANNI DI CONTRIBUTI LA POSSIBILITA’ DI ANDARE IN PENSIONE PRIMA IN BASE A QUANTO HANNO LAVORATO, NON SPETTA A ME DECIDERE L’ETA’ , UNA COSA E’ CERTA 41 ANNI DI LAVORO DEVONO BASTARE PER ANDARE IN PENSIONE A PRESCINDERE DALL’ETA’

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    • Benedico quota 100 e non vedo il motivo per chiamarla “legge ingiusta”. Sarebbe meglio, invece di affermare simili cose, lottare per un governo serio e capace, governo che con quei fanfaroni attuali, non abbiamo

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      • Sig.ra Mirella, la quota 100 è indubbiamente una legge iniqua e ingiusta così com’è stata formulata. Ha permesso ad una platea di lavoratori ancora in attività, cioè che un lavoro e un reddito lo avevano a tutti gli effetti, di poter scegliere se ritirarsi con ben fino a 5 anni prima rispetto a tutti gli altri milioni di lavoratori. Forse non ha compreso il problema umano e morale che ha creato: Un lavoratore di 62 anni con 38 anni di lavoro ha potuto decidere di lasciare e andare in pensione, il suo collega che gli lavora a fianco e con la stessa mansione, più giovane di solo un anno ma che è entrato 4 anni prima in quella azienda e che ha quindi 4 anni di più di lavoro sulle spalle e che ha versato 4 anni di contributi di più, domani mattina deve svegliarsi ancora alle 5 per andare al lavoro e alla fine di tutto questo discorso il primo ha avuto la liberta di scegliere se lavorare meno, il secondo ha avuto l’obbligo e il dovere di continuare a lavorare. Sono stato abbastanza chiaro ?

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    • Io andrò in pensione con quota 100 (anzi, per me la somma algebrica fa 102) con 62 anni di età e 40 anni e 1 mese di contribuzione. Penso sia sacrosanto diritto, che oltretutto avvantaggia lo Stato visto che ci rimetterò, andando in pensione quasi tre anni prima dell’anticipata Fornero, circa 3500 euro all’anno (moltiplicati per una spes vitae fino a, chessò, 80 anni…. sono soldi). Lo Stato sta buttando quattrini con bonus assurdi (mancette propagandistiche) e con il reddito di cittadinanza, che ha dato lavoro solo ai navigator e si è prestato ad un sacco di truffe. Oltretutto, fino a che rimarrò al lavoro la mia azienda non assumerà proprio nessuno. La pensione è l’ultimo dei problemi di un giovane, oggi. In Francia l’hanno capito bene, tanto che lavoratori e studenti protestano uniti contro la riforma delle pensioni (Macron voleva portare l’età pensionabile a 64 anni), da noi i neoliberisti sono riusciti invece a dividere lavoratori e giovani. Ricordo che le pensioni sono calcolate, per chi va oggi in pensione, quasi interamente col metodo contributivo, e che i contributi sono parte dello stipendio percepito, trattenuti dall’azienda (come le imposte .

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