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Riforma pensioni 2025, ultime su Quota 41: Quanti sono i precoci all’11 luglio?

La diatriba sulla riforma pensioni continua a tenere banco sui social, sui quotidiani e sul nostro portale, é tornata in voga la discussione sulla Quota 41 sebbene, dal momento le risorse sono sempre più scarse, pare che al più possa essere concessa solo a fronte di un assegno completamente contributivo. A tal riguardo proprio per manifestare scetticismo, su una misura che non andrebbe affatto ad avvantaggiare quanti in realtà hanno lavorato duramente, taluni si chiedono perché si debba sempre penalizzare chi ha più anni di contirbuti alle spalle, quasi fosse una colpa. Ricordiamo che allo stato attuale anche la vecchia ‘quota 41’ che può essere richiesta solo dai precoci prevede comunque paletti importanti, ed é per questo che un nostro lettore si chiede e ci chiede: ma poi quanti lavoratori precoci ci sono ad oggi 11 luglio 2024? Fose come a dire che la misura non é poi utilizzata da così tante persone e dunque non potrà poi essere un dispendio di risorse così esagerato. Quando si tratta di dati, di risposte accurate e di snocciolare fonti scende sempre in campo il nostro esperto previdenziale il Dott. Claudio Maria Perfetto che non si esime mai dal rispondere. Di seguito le specifiche che ha richiesto il lavoratore che si chiama Claudio come lui.

Riforma pensioni 2025, Quota 41 per quanti precoci ?

Così Perfetto: “Sig. Claudio, provo a rispondere alla sua domanda su quanti lavoratori precoci ci sono ad oggi 11 luglio 2024.

Per risponderle, mi baserò su un documento redatto nel 2022. È il solo documento dove trovo il numero dei lavoratori precoci.

È un documento del Patronato INCA CGIL che si intitola “Bilancio Sociale Inca 2022” disponibile cliccando qui.

A pagina 72 del suddetto documento (il numero della pagina si trova sul lato sinistro della pagina stessa, a metà altezza) vengono riportati due grafici: grafico 15 e grafico 16.

Nel grafico 15, relativamente all’anno 2022, viene riportato il numero di domande di accesso alla pensione presentate dai lavoratori precoci “soggette a verifica”: 6.692.

Nel grafico 16, sempre relativamente all’anno 2022, viene riportato il numero di domande di accesso alla pensione presentate dai lavoratori precoci “accettate”: 4.356

La discrepanza tra numero di pratiche accettate dall’INPS (4.356) e il numero di domande presentate dai lavoratori precoci (6.692) viene così spiegata dal Patronato INCA:

“l’alto numero di domande respinte dall’Inps, anche a causa di restrizioni interpretative che rispondono alla logica del non sforamento delle risorse disponibili, rende questa misura accessibile solo a poche lavoratrici e lavoratori, in particolare quelli appartenenti alle prime tre categorie individuate dalla legge, mentre l’alto numero di respinte è concentrato nel riconoscimento del lavoro gravoso/usurante.”

Ma quali sono le tre categorie cui si riferisce il Patronato INCA e per le quali la misura per lavoratori precoci è più accessibile?

Ricordo che col termine “lavoratore precoce” si intende il lavoratore/lavoratrice che abbia lavorato almeno 12 mesi prima dei 19 anni di età ed abbia versato 41 anni di contributi durante la vita lavorativa. Non solo. Detto lavoratore/lavoratrice “precoce” deve anche soddisfare altri requisiti, ovvero appartenere ad una delle seguenti quattro categorie:

1) lavoratore disoccupato, che ha perso involontariamente il lavoro e ha terminato di percepire da tre mesi gli ammortizzatori sociali;

2) lavoratore caregiver, che assiste da almeno sei mesi il parente di primo grado convivente in situazione di disabilità grave. Si passa al secondo grado nel caso il parente o il coniuge è affetto da patologie invalidanti o ha più di 70 anni;

3) lavoratore invalido con una percentuale del 74% di invalidità;

4) lavoratore addetto alle mansioni gravose da almeno sei anni negli ultimi anni sette anni. Oppure, da almeno sette anni negli ultimi dieci anni. In totale sono 15 le categorie di lavoratori gravosi previste dalla Legge”

Come si evince dai dati é dfficile dare una risposta precisa a luglio 2024, avendo dati aggiornati al 2022, ma certamente i dati forniti dal Dott. Perfetto mostrano che non sono molti quelli che sono riusciti a centrare tutti i paletti richiesti per poter fare domanda, e ancor meno quelli che effettivamente sono riusciti ad ottenere la quiescenza. Non restano dunque molti lavoratori, rimasti fuori, a cui potrebbe far comodo la Quota 41 per tutti, certo é che la spada di damocle resta l’assegno contributivo.

Comprendiamo quanti asseriscono paia una pagliacciata parlare di pensione anticipata dopo 41 anni di lavoro e per giunta poterci andare, qualora la riforma comprendesse come misura la Quota 41, sono avendo per sempre un assegno tagliato del 20%. I lavoratori faticano ad accettare una soluzione di questo tipo, d’altronde é difficile dal loro torto, 41 anni di contributi versati sono davvero una vita, noi giovan-adulti non li raggiungeremo praticamente mai tra lavori discontinui e tarda età nelll’ingresso del mondo del lavoro, e coloro che ci sono arrivati meriterebbero almeno , dopo 1 vita di sacrifici, una pensione dignitosa. Chissà che davvero si riesca a mantenere le promesse elettorali ad oggi mai realizzate.

Non resta da sperare che nonostante la ‘coperta di corta’ qualcuno opti per concedere la Quota 41 indipendentemente dall’età anagrafica a quanti ne avrebbero diritto, proprio in virtù del fatto che i quarantunisti non dovrebbero essere poi molti.

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81 commenti su “Riforma pensioni 2025, ultime su Quota 41: Quanti sono i precoci all’11 luglio?”

  1. Buongiorno a tutti
    Ringrazio i gestori del sito e ringrazio il Dott. Claudio Maria Perfetto per la risposta alla domanda_” quanti lavoratori precoci ci sono ad oggi 11 luglio 2024? “_
    Leggo che in realtà i lavoratori precoci non sono in molti;
    Chiedo ai sindacati tutti, ma dove siete finiti? non una parola, non un commento, non un proramma o progetto sulle pensioni, cosa aspettate?
    PENSIONE SUBITO AI LAVORATORI PRECOCI CON 41 ANNI DI CONTRIBUTI A PRESCINDERE DALL’ETA’ ANAGRAFICA E CON IL SISTEMA MISTO SENZA SE E SENZA MA

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    • Già fatto nei primi anni 2000 e per parecchi anni e guarda caso senza controllare che i beneficiari fossero stabilmente residenti in Italia come prescritto. Del resto micca erano degli sporchi quarantunisti. Erano dei semplici profittatori, molto promettenti quanto ad integrabilità nel modus italiano più gradito alla politica.

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    • Buongiorno, credo che la quota 41 precoci dovrebbe essere più severa magari mettere almeno 24/36 mesi prima dei 19 anni di età, ma che non debba avere altri paletti, poi farei altre categorie ma ognuna con le proprie regole

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    • Verissimo. Io ho versato x 41 precoce è usuranti. Mi stanno cercando peli inesistente. Presentata tutta la documentazione dell’azienda Fiat, adesso vogliono riscontrato dal ministero del Lavoro. Che schifo di paese. Se lo legge qualcuno interessato mi può contattare. Grazie

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  2. Forse non avete capito bene con chi abbiamo a che fare… “con dei CIARLATANI” ogni giorno ci raccontano che bisogna aumentare le pensioni perché sono troppo basse, nel contempo pensano riforme che tolgono ancora 100/ 200 euro a chi prenderà 1200/1300 euro dopo 41 anni di contributi ( vedi contributivo puro) POLITICI DI TUTTI I COLORI VERGOGNATEVI… e VOI CHE LI VOTATE FORSE UN GIORNO VI SVEGLIERETE E PRENDERETE A CALCI IN CULO I SINDACALISTI INVECE DI FARE LE TESSERE E MANTENERLI GENTE INCAPACE CHE NON FA PIU UNA MANIFESTAZIONE DI PIAZZA A FAVORE DI PENSIONATI E OPERAI MANCO A MORIRE…..

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        • Buongiorno Paolo.

          Lo trovi spiegato in un commento del dottor Perfetto di alcuni giorni fa.
          Io ne ho semplificato il concetto per rispondere con una battuta, alla simpatica Delfina, che spesso lamenta (giustamente) il fatto che dalle casse INPS dei versamenti pensionistici, vengono prelevati denari da distribuire a persone che nella loro vita non hanno mai versato un contributo, ovvero a familiari di immigrati che si trovano nella medesima situazione.
          Ma è una affermazione applicabile anche con la disoccupazione.
          Quando cioè ci sono molte persone prive di lavoro e/o di un reddito da immettere seppure in parte nel mercato, accade che un qualsiasi imprenditore, ad esempio un produttore di “prodotti primari” come lo sono gli alimenti, si vedrebbe costretto a licenziera parte dei suoi dipendenti in quanto produrrebbe merce che rimarrebbe invenduta per mancanza di acquirenti.
          Dare pertanto a delle persone ormai anziane e prive di un reddito sufficiente a sopravvivere (indipendentemente dalle singole ragioni e/o cause), porterà senza ombra di dubbio costoro a spendere quanto ricevono e non a risparmiarlo.
          Questo richiederà ad altri il doverle rendere disponibili generando lavoro, reddito.
          Ovviamente l’effetto leva nella sua essenza comune è ben altro, (lo avrebbe dovuto essere ad esempio il super bonus 110% delle ristrutturazioni per favorire la ripresa economica andando ad agire sulle delle abitazioni esistenti, lo è stato in America la costruzione delle ferrovie e, brutto a dirsi, lo sono o lo saranno le ricostruzioni al termine delle guerre).
          Oggi questo effetto lo usano più per attività finanziarie speculative (con soldi presi spesso a prestito dalle banche) per attività che poco o nulla hanno a che fare col sottostante. ma questa è una storia vecchia di 40 anni, da quando le banche: da commerciali ( per prestiti a piccole medie imprese) sono evolute a banche sempre più di investimento … credo che questo sarà in futuro il loro unico ambito.
          Pensa alla tua “RITA” caro Prof. nel tuo piccolo, piccolissimo essere sei stasto convinto a farne parte. Saluti.

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    • Certo i privilegi della casta non si toccano, quelli degli italiani che sono stati gabbati da sindacalisti venduti a datori di lavoro che ti cambiavono il contratto senza neanche dirtelo , con la SCUSA DEL PART TIME, ORA MI RITROVO A 64 ANNI, CON UN LAVORO USURANTE DA DUE PER AVERE UNO SCARTO DI PENSIONE!! W L’ITALIA , GRAZIE SALVINI E MELONI.

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  3. A me sembra ormai evidente che sulle pensioni Salvini deve sottostare ai diktat di Giorgetti, a costo di fare la figura che sta facendo con gli elettori (vedi l’analisi-verità fatta recentemente dall’on. Damiano e dal sindacato FLP, a cui non mi risulta che Salvini o Durigon abbiano risposto…cosa vuoi rispondere a chi racconta fatti veri e concreti ?)
    Non a caso la Lega ha perso centinaia di migliaia di voti, alle europee, anche se ha dato la colpa all’astensionismo… della serie ‘mai fare un mea culpa, fa niente se le misure promesse continuiamo a rimandarle di anni…’

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  4. Peccato che, lo dicono sottovoce, che La Francia e la Germania, hanno un debito superiore (nei valori assoluti). L& Italia sta messa meglio per molti parametri ma……bisogna tagliare le pensioni. Peccato che non sono un regalo, abbiamo pagato per averle.
    La Repubblica delle banane….. è meglio….vedi Costarica.

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  5. Ma che caxxo gli costava 40 di contributi con il sistema misto quello contributivo è da ladri ! È tutti i soldi buttati con il reddito di cittadinanza e i bonus 110

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    • ma guarda Roberto che i 40 di contributi con il sistema misto comunque te lo concedono……………………………….. a 67 anni; se poi speri prima allora……….scordatelo; saluti a te e ai gestori del sito

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  6. Non sono molti i ‘quarantunisti’ che rientrerebbero nella casistica attualmente vigente con i vari paletti, cioè quegli sfortunati che sono disoccupati caregivert invalidi eccetera eccetera.
    Ma quanti sono i ‘quarantunisti’ totali, senza questi ‘paletti’ ai quali il governo avrebbe l’intenzione di infliggere l’onta di ricalcolare loro la pensione, sudata per tanti anni, con il solo criterio contributivo?

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  7. Se non incrementano salari, stipendi e pensioni il ns. sistema capitalistico implode. Poi con che soldi aumentiamo la natalità? Dicono solo balle per mantenere i loro privilegi e impoverire i poveri.

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  8. Sono Max,ed ho già maturato i 41 anni di contributi totali di cui quasi 39 effettivi,sono in naspi ho 60 anni e l anno prossimo a marzo richiederò la 41 precoci avendo esaurito la naspi…spero non facciano sorprese

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  9. Ho quasi 65 anni 37 anni di contributi versati prima dei 18 anni ho frequentato un corso ancifap napoli che l Inps non mi riconosce mi sapete dirmi il xchè l anno era 1976 -77

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    • Sig. Salvatore, solo l’INPS è in grado di spiegarle il motivo per cui non le riconosce alcuni contributi. Pertanto, potrà rivolgersi direttamente all’INPS oppure ad un Patronato.

      È possibile contattare l’INPS tramite il portale http://www.inps.it e urtilizzando il servizio “INPS Risponde”.

      Come viene riportato sul sito dell’INPS, “Il servizio ‘INPS Risponde’ ti consente di inoltrare all’INPS quesiti e richieste di chiarimenti su aspetti normativi o procedimenti o richieste di informazioni e relative a servizi e su singole pratiche. Con INPS Risponde puoi inoltre verificare lo stato delle tue richieste”.

      Ci sono due modi per accedere al servizio “INPS Risponde”: 1) digitando le credenziali di accesso (ovvero, con tessera sanitaria, o CIE o SPID), oppure 2) senza digitale le credenziali di accesso (nel qual caso occorre digitare il codice CAPTCHA che viene proposto dall’applicazione dell’INPS).

      NOTA IMPORTANTE: se si desidera accedere al servizio “INPS Risponde” senza digitare le credenziali di accesso, è bene utilizzare il browser Chrome di Google oppure il browser Edge di Microsoft, perché, utilizzando il browser Firefox di Mozilla, l’applicazione dell’INPS non è in grado di intercettare il codice CAPTCHA che occorre inserire in un determinato campo (per lo meno, a me non funziona, pur utilizzando il sistema Windows 11 e il browser Firefox di Mozilla entrambi aggiornati).

      Se ha poca dimestichezza nell’utilizzare i servizi online offerti dalla Pubblica Amministrazione, le consiglio, sig. Salvatore, di rivolgersi ad un Patronato.

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  10. Con 41 anni di contributi ti viene detto: vuoi andare in pensione prima? Ma prima di che?……prima di morire? Per di più, nel caso campi qualche anno ancora ti taglio l’assegno di pensione…..!!!! Solo in Italia succedono robe del genere……

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  11. È una vergogna tutta italiana prendersela sempre con chi ha lavorato una vita onestamente con tanti sacrifici e non concedere una certezza di uscita per la pensione. 41 anni sono una vita e un lavoratore dovrebbe avere il diritto di uscire q testa alta.

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  12. Una persona che ha versato 40 anni di contributi, dei quali più della metà nei lavori gravosi DEVE smettere di lavorare e avere una pensione decente. PUNTO. Se si blaterare di tagli e riduzione, deve valere per tutti. Militari e politici inclusi. Altrimenti sono sempre i lavoratori che pagano per tutti. La LEGA salvino che urlava nelle piazze 40 anni stop lavorare, adesso parla di togliere le categorie usuranti… ma per favore!

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  13. Basterebbe che si tagliassero i politici del 20 per cento i loro redditi e lasciare in pace chi per tutta la vita ha sempre lavorato.

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  14. Tra l’altro bisogna considerare chi non ha fatto domanda anche se precoce perchè già a conoscenza dell’impossibilità di superare i “paletti”. C’è anche da tener in considerazione chi non è precoce e ha comunque 41 anni di contributi, son forse meno idonei? Se da una parte hanno iniziato a versare contributi dai 19 anni hanno anche un’età maggiore e comunque 41 sono 41 al di là se uno ha iniziato prima o dopo e i cosidetti “paletti” sono difficoltà che incidono su tutti (purtroppo queste differenze le hanno fatte i nostri legislatori). Giustamente “Non resta da sperare che nonostante la ‘coperta di corta’ qualcuno opti per concedere la Quota 41 indipendentemente dall’età anagrafica…”.

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  15. Finestra di Overton ?
    Si insomma, rendere inizialmente l’ inaccettabile attraverso regole di ingegneria sociale , un dato di fatto…. no, non va bene.

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  16. Visto che per il Governo riforma vuol dire taglio non dobbiamo proporre nulla. Lo status quo ci va di lusso. NO QUOTE se tagliano il resto.

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  17. 41 anni di lavoro sono tanti altroché, come si fa a penalizzare con il tutto contributivo che in Europa è solo in Italia Svezia e Lettonia. Noi ci siamo fatti andare bene quella porcata della legge Fornero che adesso sono qua a difendere per paura di ulteriori inasprimenti.
    Siamo un paese alla frutta.

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