pensioni quota 92

Riforma Pensioni 2025: spunta quota 92 (67+25), come funziona e dettagli

Una nuova proposta di riforma delle pensioni è stata avanzata da esperti dell’Inps e del centro studi Itinerari Previdenziali di Alberto Brambilla, con l’obiettivo di garantire maggiore flessibilità rispetto all’attuale legge Fornero, mantenendo al contempo l’equilibrio dei conti pubblici. Questa proposta giunge in un momento cruciale, considerando che la spesa previdenziale raggiungerà il suo picco nei prossimi anni.

Pensioni 2025 e quota 92, i dettagli della proposta

Il nucleo della proposta consiste nella creazione di una finestra di circa 10 anni per l’accesso alla pensione. Secondo questo piano, i lavoratori potrebbero scegliere di andare in pensione a partire dai 62 o 63 anni, fino a un massimo di 72 anni, a condizione che abbiano accumulato almeno 25 anni di contributi. Tuttavia, il meccanismo prevede penalizzazioni per chi opta per il pensionamento prima dei 67 anni.

Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali, e Antonietta Mundo, coordinatrice generale statistico attuariale dell’Inps, sono gli artefici di questa proposta di riforma organica. L’intento è quello di sostituire completamente la legge Fornero, in vigore dal 2011, con un nuovo sistema che garantisca flessibilità senza compromettere la sostenibilità finanziaria. La proposta prevede diverse modifiche significative rispetto all’attuale sistema:

  1. Innalzamento del requisito contributivo minimo a 25 anni.
  2. Introduzione di una finestra di 9-10 anni per l’accesso alla pensione, consentendo il pensionamento dai 63 anni con 25 anni di contributi, ma con una significativa riduzione dell’assegno pensionistico.
  3. Inversione del meccanismo dai 67 anni in poi, con un premio per chi posticipa il pensionamento fino ai 72 anni.
  4. Garanzia di un assegno pari a 1,5 volte il minimo, per assicurare una pensione dignitosa anche in caso di uscita anticipata.

Questa riforma mira a sostituire non solo la legge Fornero, ma anche le varie opzioni di flessibilità introdotte negli anni, come Opzione Donna e Quota 100, che hanno contribuito a peggiorare la situazione dei conti pubblici.

Riforma Pensioni 2025 ultime news: la posizione del governo su quota 92

Nonostante l’ambizione e la completezza della proposta, il governo sembra orientarsi verso riforme temporanee. In vista della prossima legge di bilancio, che sarà la prima dopo il ritorno delle norme europee sulla sostenibilità del debito pubblico, l’Italia si trova in una posizione delicata, con limitate possibilità di spesa e la necessità di potenziali tagli per rientrare nei parametri del debito.

Il governo di Giorgia Meloni sta valutando l’introduzione di una “Quota 41”, che permetterebbe il pensionamento al raggiungimento di 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età, ma con una riduzione del 20% dell’assegno pensionistico. Sembra invece improbabile un ulteriore rinnovo della norma derivata da Quota 100, attualmente evoluta in Quota 103.

Attualmente, il governo sembra propendere per soluzioni più immediate. Il dibattito sulla riforma delle pensioni rimane dunque aperto, con la necessità di bilanciare le esigenze dei lavoratori con la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale italiano.

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67 commenti su “Riforma Pensioni 2025: spunta quota 92 (67+25), come funziona e dettagli

  1. Quota 92 sarebbe una rapina. Chi come me, avrá 67 anni nel 2025 e 20 anni di contributi si troverebbe a giochi fatti a dover rientrare nel mondo del lavoro per altri 5 anni. Un piano del genere deve essere fatto a scalare dando i tempi necessari per programmare il proprio futuro. Non puoi improvvisamente comunicare che nulla è piú vero e che non riceverai alcuna pensione. Sarebbe un illecito tipo esodati oltre che una vergogna.

  2. Riguardo alla Riforma Pensioni 2025: quota 92 (67+25) trovo che sia giusto e corretto applicare questa flessibilità in uscita donando l’opportunità di scelta all’interessato. La vita si è allungata e una pensione dignitosa credo fa comodo a tutti. Spero che questa proposta venga approvata già all’inizio dell’anno 2025 altrimenti sarò esclusa. ..grazie

    1. Ma Sig. Natalina perchè è giusta la flessibilità quota 92? Se adesso può andare già con 67 di età e 20 di contributi, inasprendo e portando a 25 i contributi l’unica flessibilità che vedo è l’accettare passivamente queste proposte peggiorative.

  3. Tridico aveva progettato varie uscite agevolate che non pesavano sui conti, anzi dop 4 anni li miglioravano,
    Questo governo di inetti non è capace di fare nulla, e Giorgetti è pure laureato ……

    1. Flessibilità in uscita da 62 anni, in fabbrica e impossibile mantenere i ritmi di lavoro attuali, fisicamente e dura, una leggera penalizzazione del 3/4% potrebbe anche andar bene, oppure valutare bene le proposte del ex presidente dell’INPS ridico.

  4. Pienamente d’accordo con l’aspettativa di vita si è allungata, mi chiedo per un amico, avendo oltre 40 anni di contributi, licenziato, 60 anni e con NASPI conclusa , decine di domande per la ricerca di un lavoro, avendo versato nella mia vita lavorativa oltre 350.000, 00 euro in contributi, che alternative si hanno? Perché in questo caso non anticipare la pensione anche se con una penalità? È possibile che non si trovi una soluzione a chi si trova in queste condizioni e non per sue colpe?
    Grazie
    Cordiali saluti

    1. Che dire!
      La soluzione sarebbe da parte dello Stato quella di una penalizzazione pesante; di uno zero vrgola per ogni mese mancante alla pensione di vecchiaia.
      Lo Stato cercherebbe di tutelare il sistema pensioni e se stesso, ad evitare che vi siano molti ricorsi, prima a casse integrazioni e Naspi e poi ad accordi tra datore e lavoratore per il licenziamento.
      Faccio un esempio:
      Un anno di cassa integraìzione e 2 anni di Naspi a totale carico dello Stato sono già un notevole costo per le casse INPS. Poichè nell’esempio mancherebbero ancora circa 6 anni alla pensione di vecchiaia, lo Stasto dai calcoli attuariali potrebbe dire: ti permetto la pensione chiedendoti un contributo perpetuo dello 0,3% per ogni mese che ti manca a quanto sopra: ( 0,3x12x6 = 21,6%) di decurtazione sull’assegno.
      Ovviamente una pesona che si ritrovasse nella situazione di essere un pensionando totalmente contributivo difficilmente accetterebbe qualcosa di questo genere.
      A memoria, credo che in Germania ci sia qualcosa di analogo ma riferito al raggiungimento di 45 anni di contributi e non alla pensione di vecchiaia.
      Saluti,

    2. Purtroppo mi trovo in questa situazione e sembra che non si voglia trovare la soluzione La diversità sta nel mio montante contributivo che è 495K, sarebbe cosa buona e giusta che lo stato si metta a risolvere queste situazioni partendo da coloro che hanno terminato la Naspi

    3. Anche se l’aspettativa di vita si è allungata non significa che uno debba accettare un assegno miserabile….
      Tornando alla domanda…il suo amico ha provato parlare con un patronato e pensare ai contributi volontari?

  5. Ma non facciamoci fregare…!!
    Se nessuno garantisce una legge strutturale come la fornero allora chi vi garantirà (il punto3) l’nversione del meccanismo dai 67 anni in poi, col premio per chi posticipa il pensionamento fino ai 72 anni???
    Con la scusa del deficit in futuro vi diranno che non hanno mai soldi!!
    Perché se a accettate un assegno da fame oggi significa che potete vivere per sempre così allora….

  6. Premesso che ovviamente è solo un’ipotesi e neanche del tutto chiara, mi aiutate a capire? Con 62 anni di età e 30 di contributi potrei andare quindi in pensione seppure con una riduzione? E la riduzione varrebbe solo per gli anni ad arrivare alla quota vecchiaia o sarebbe permanente? Facendo un discorso egoistico me ne scapperei subito avendo anche una pensione integrativa ed una liquidazione da ricevere, ne guadagnerei sicuramente di salute. Grazie a chi vorrà chiarirmi

    1. Da quello che capisco la riduzione sarebbe permanente così come hanno fatto nell’attuale quota 103 tutta contributiva per sempre.

  7. Buongiorno,dopo aver lavorato ininterrottamente per tutta la vita come tutti i boomers adesso che tra 20 mesi arrivavo a 43,1 (e la chiamano pure anticipata….) vogliono fregarci pure la parte retributiva (e ci riusciranno sicuramente) , sono veramente disgustato dai nostri politici e dai sindacati.

    1. Bravo Attilio!
      Concordo pienamente sul fatto che 43 anni e un mese sono troppi per essere chiamata “anticipata”.
      Con 40 anni di contributi una persona deve poter accedere alla pensione.
      A prescindere dall’età anagrafica.
      Si sarà anche allungata l’aspettativa di vita ma chi ha lavorato più di 43 anni difficilmente è in splendida forma…
      Una domanda sciocca ma forse sono io l’ignorante: esiste un ente sovranazionale che controlla chi ha fatto i conti dell’aspettativa di vita (per noi credo sia l’ISTAT)?
      E se questi conti rispecchiano la realtà?
      Le statistiche dicono che gli italiani siano tra i più longevi al mondo. Considerando il nostro sistema sanitario e che viviamo nelle città più inquinate d’Europa qualche dubbio è lecito averlo.

  8. Ho letto sul Sole24ore che il 67+25 non vale per chi ha l’assegno 1,5 il sociale che è un ALTERNATIVA. Nessuno lo spiega bene causando collassi.

  9. Sono impiegata stradale sono pensione da novembre 2023 percepisco nulla di pensione ho 64 con 37 anni contributi vorrei la mia pensione al più presto possibile.Risolvete il mio problema è molto urgente non ho nulla da campare aiutatemi ho bisogno di aiuto. Grazie urgente risposta

  10. Quella della quota 92 è un’altra fregatura per le classi dei lavoratori. Ora si vuole introdurre questa quota 92 che significa non dare la pensione a chi ha versato 20 anni di contributi e non solo, chi ne ha 25 deve, con i contributi versati raggiungere 1,5 l’importo dell’assegno sociale che per il 2024 è di 534,41€ per tredici mensilità, quindi per 1,5 fa ora 801,615€ e che per i futuri anni sarà maggiore. Mi dite voi chi raggiunge 801,615 con 25 anni di contributi e per il futuro anche di più? Capite che è un escamotage per non far andare in pensione la classe operaia sopratutto donne, perchè questa classe non potrà raggiugere i requisiti richiesti. E pensate alla finezza con cui ci mettono questi paletti ci dicono: “per assicurare una pensione dignitosa”. Cioè se non raggiugi i requisiti non avrai la pensione in base a quello versato perchè non avresti una pensione “dignitosa”. Però se non hai i requisiti da loro promossi non avresti alcuna pensione se non forse la sociale se non hai un compagno che ha già la pensione. Capite la fregatura?

  11. Quella della quota 92 è un’altra fregatura per le classi dei lavoratori. Ora si vuole introdurre questa quota 92 che significa non dare la pensione a chi ha versato 20 anni di contributi e non solo, chi ne ha 25 deve, con i contributi versati raggiungere 1,5 l’importo dell’assegno sociale che per il 2024 è di 534,41€ per tredici mensilità, quindi per 1,5 fa ora 801,615€ e che per i futuri anni sarà maggiore. Mi dite voi chi raggiunge 801,615 con 25 anni di contributi e per il futuro anche di più? Capite che è un escamotage per non far andare in pensione la classe operaia sopratutto donne, perchè questa classe non potrà raggiugere i requisiti richiesti. E pensate alla finezza con cui ci mettono questi paletti ci dicono: “per assicurare una pensione dignitosa”. Cioè se non raggiugi i requisiti non avrai la pensione in base a quello versato perchè non avresti una pensione “dignitosa”. Però se non hai i requisiti da loro promossi non avresti alcuna pensione se non forse la sociale se non hai un compagno che ha già la pensione. Capite la fregatura?

    1. Se dovesse passare questa legge , DEVONO restituire a tutti i lavoratori e in particolare lavoratrici, che per vari motivi non sono potuti arrivare ai 25 anni, i contributi versati per gli anni esatti di contribuzione , versati da loro e dalla ditta per cui hanno lavorato, altrimenti si chiama FURTO.

  12. UNA VERGOGNA!!! tutti i Politici a casa parlano troppo.
    Devono fare nel 2025 una vera Riforma. Dopo quasi 40 anni di contributi incomincio a perdere la pazienza.

  13. voglio vedere chi, a 62 o 63 anni e 25 di contributi, abbia un assegno pensionistico pari o superiore a 1,5 di quello sociale!!! … praticamente impossibile con il calcolo contributivo e gli stipendi medi

  14. Buongiorno DON.
    Rispondo al tuo commento del 7 Luglio 2024 alle 10:33 che faceva seguito ad un mio precedente nel quale invitavo a riflettere sull’errore, a mio parere, di guardare alla possibilità di intervenire riducendo gli assegni pensionistici retributivi in essere.
    Tutti dovremmo ben sapere che la situazione attuale è figlia del non aver compreso la portata della riforma DINI vendutaci a suo tempo nelle assemblee sindacali come di scarso peso su quello che sarebbe stato l’emolumento dei lavoratori con: “carriera retributiva contenuta se non nulla”.
    Per fare questo riporto sotto un link che, nel suo contenuto conciso, ci rende: “Una piccola Storia della previdenza in Italia” a cura di Salvatore Martorelli & Paolo Zani.
    Richiamo in particolare l’attenzione sul contenuto riferito al 1995, e precisamente alla seguente affermazione:

    “ la riforma Dini (Legge 8 Agosto 1995, n.335 – Introduzione del sistema contributivo di calcolo della pensione ed armonizzazione delle discipline pensionistiche dei settori privato e pubblico), è quella che dà un drastico taglio alle pensioni dell’Assicurazione Generale Obbligatoria … Infatti, a regime, cioè per chi inizierà a lavorare dopo il 1995, la riforma Dini garantirà il pagamento di una pensione pari a circa il 50% dell’ultima retribuzione, contro il 70-80% di quelli attuali.”

    Questo ci dice che per chi in quel periodo, 30 anni fa, fosse stato un lavoratore, doveva essere chiaro il dramma che ne sarebbe derivato da quel 50%.
    Quando poi, oggi, ci si lamenta o esplode GIUSTAMENTE la rabbia di chi vanta 41 anni di versamenti, tantissimi.
    Pertanto o costoro non hanno partecipato a quelle assemblee o forse, temo, non ne hanno compreso allora a fondo la portata.
    Questa, carissimo DON, certamente come dici non è una guerra a cui hanno dato inizio i lavoratori, (come il sottoscritto pensionato dal 1.1.2012) ma è stato il proseguo di un “piano di risanamento” (risanamento…bah!) delle finanze pubbliche partito nel 1991 attraverso l’introduzione della MONETA UNICA anticipata dal ripristino del cambio fisso del 1996 (di Prodi) e dalla sua adozione virtuale nel 1999, circolante poi nel 2002. Ovvero da allora ci si è legati mani e piedi a un VINCOLO ESTERNO con la conseguente perdita della nostra sovranità. Ormai siamo una colonia … di chi? A te la risposta! Non diamo sempre la colpa a un qualsiasi “Salvini di turno” o alla retributive.
    Con affetto.

    https://tuttoprevidenza.it>uploads>2016/10

  15. Lasciate il mondo come è. I problemi di finanza pubblica si risolvono in altro modo. Sempre le mani in tasca agli onesti. 1,5 volte il minimo? Come desiderato da tutti i politici. Uno stato con i conti in disordine non deve prevedere vitalizi e privilegi per chi lo governa, questa è la mia proposta di legge e questo deve dire l’Europa.

    1. Lascia perdere l’Europa, intesa come UE, è la nostra matrigna, dobbiamo spezzare le catene che ci legano a questo mortifero carrozzone!

  16. Mi sembra una ingiustizia bella e buona e non so se possa essere costituzionalmente corretta, chi ha avuto la fortuna di andarsene prima, anche se con meno anni di servizio, è stato premiato chi ha lavorato di più sarà penalizzato. Non toccate l’anticipata Fornero! Questa volta non credo che di fronte a questa truffa ci si starà zitti. Sono pronta a scendere in piazza. Dopo 42 anni di lavoro e 65 anni di età ora basta!

    1. Penso che alcuni partiti siano stati votati perché avevano promesso misure molto vantaggiose per i lavoratori in tempi rapidissimi, poi una volta eletti hanno cominciato a rinviare a fine legislatura e introdurre paletti di cui non avevano mai parlato nel programma elettorale… l’unica definizione applicabile secondo me è ‘False Promesse Elettorali’ , ma i lavoratori li puoi ingannare una volta, non una seconda… purtroppo anche i sindacati sulle pensioni spesso stanno zitti per mesi, e questo al governo penso sia graditissimo

  17. Governo di ladri, vogliono introdurre penalizzazioni a chi ha lavorato per oltre 43 anni già hanno aumentato per il prossimo anno un mese di finestra più penalizzazioni, ora dopo che si sono aumentati i vitalizi stanno per cambiare i coefficienti di trasformazione che dal 2025 già sono penalizzanti, mentre noi regaliamo le pensioni con assegno sociale a tutti gli immigrati che hanno 65 anni e che non hanno mai versato un euro ben 485 euro al mese per un totale complessivo di 327.000.000 di euro all’anno, significa che questi soldi vengono tolti a chi ha lavorato per una vita intera. Giù le mani dalla fornero che volete peggiorare, volete che moriamo lavorando in modo da non pagarci le pensioni

  18. Non facciamo fregare..!!!
    Se non si può cristallizzare la fornero con i 42,10 chi vi garantisce (il punto 3)l’Inversione del meccanismo dai 67 anni in poi, col premio per chi posticipa il pensionamento fino ai 72 anni??????
    Tanto ogni anno non hanno mai soldi col deficit !!
    Se accettate un assegno da fame allora significa che si può vivere per sempre con quello!!! Altro che premio di conversione..!!!
    Non accettate…

  19. Mi sembra una ingiustizia bella e buona e non so se possa essere valida costituzionalmente , chi ha avuto la fortuna di entrare nelle quote precedenti, anche se con meno anni di servizio, è stato premiato chi ha lavorato di più sarà penalizzato. Non toccate la Fornero! Questa volta non credo che di fronte a questa truffa ci si starà zitti. Sono pronta a scendere in piazza.

  20. Ci stiamo avvicinando sempre più all’abolizione della cosiddetta anticipata Fornero. Questo purtroppo è il vero obiettivo delle varie ipotesi formulate. Tutto il resto è solo un po’ di fumo

      1. caro Don, l’hanno calcolata giusta: alzano il minimo a 25 anni di contributi; ti fanno capire che a 63 anni sei giovane per la pensione ma te lo consentono ma ti tolgono soldi; per loro l’equilibrio sono i 67 anni ma se qualche furbone , e ne conosco, dice: e poi in pensione cosa faccio? meglio che lavoro; cosa mi sono dimenticato? poveri noi, in che mani siamo; saluti a te e ai gestori del sito

  21. Altri numeri, altre cazzate…………………….ma quando finiscono di prendere per i fondelli gli ITALIANI e LAVORATORI…………… VERGOGNA, VERGOGNA tutti i Politici del Governo Meloni e VERGOGNA tutti i SINDACATI cgil, cisl e uil che non parlano, non sentono e non vedono, mi sembrano le tre scimmiette.
    VERGOGNA!

  22. se viene tolta la fornero e se il punto di equilibrio tra la fornero e la nuova proposta per i misti sono 67 anni allora tutti quelli che vanno prima dei 67 anche con 41+ 10 o 42+10 avranno “penalizzazioni” . Proposta perfetta per fregare tutti i misti che si vedrebbero cancellata l’anticipata Fornero . Proposta perfetta per le casse dell’INPS . L’obiettivo evidente è eliminare l’anticipata Fornero .

    1. Caro Alesso, l’hai detta giusta; ma tranquillo, non la faranno; ti prospettano cose anche peggiori per poi dirti: vedi, la fornero legge rimane, se speri in riduzioni scordatelo e tutto contributivo è il modo giusto; ; se però pensi a cosa hanno fatto nel 2011 la razza è quella; quindi? a ottobre vedremo; certo Giorgetti ha parlato di una manovra per tenere sotto controllo i conti pubblici e con il nuovo patto di stabilità sarà durissima; saluti a te e ai gestori del sito

  23. Han detto che in alternative ai 25 bastava avere un assegno 1,5 volte il sociale. Perché non spiegano bene? Qualcuno mi aiuta a capire?

      1. Qui non si tratta di premiare o sfavorire qualcuno. 67 anni e 20 di contributi devono restare intoccabili. Non sono mica evasori chi ha lavorato part time per necessità o ha altre Casse o altri mille motivi. Ragioniamoci sopra. Cosa facciamo, rubiamo i contributi a chi ha pagato 24 anni? Lo mandiamo a lavorare a 67 anni?

        1. Corretto, Guido! Sono bravi a metterci gli uni contro gli altri, sfruttando l’intrinseco egoismo umano. Abbiamo tutti la nostra parte di ragione e siamo tutti giustamente incazzati, ma è bene rivolgere i propri strali verso gli obiettivi giusti.

          1. La verità è che le pensioni dovrebbero essere uguali per tutti. 67 anni in ogni caso. Oppure il max contributivo. Le pensioni anticipate possono rimanere con decurtazioni giuste in base a coefficienti onesti. Purtroppo devono sempre fare cassa sui poveri.

        2. Esatto bravo. Chi ha il part time matura il requisito dell’età ma non arriverà mai a 1.5 con 25 anni…che facciamo? Regaliamo 25 anni di contributi? Sono pazzi. Se pur importo basso devono garantirlo

    1. Cito dal sole 24 ore: Contemporaneamente la soglia per il pensionamento di vecchiaia salirebbe a 67 anni con almeno 25 anni di contributi o un importo di pensione pari ad 1,5 volte l’assegno sociale (invece degli attuali 67 anni più 20 di versamenti). Dunque sembrerebbe esserci un’alternativa oppure l’una escluderebbe l’altra? Sono solo proposte del CNEL ad oggi.

    1. e una vera fregatura perchè molto semplice da capire ti fanno andare in pensione con 62 anni e 25 di contributi ma con penalizzazione x non si sa
      ma comunque devi avere per avere diritto una pensione 1,5 volte il minimo cosa specialmente per una donna che ha scelto lavoro par time per accudire figli e famiglia non ci arrivera mai ma da un governo come questo cosa ci si poteva aspettare hanno fatto il contrario di tutto di quello che avevano promesso

  24. “Introduzione di una finestra di 9-10 anni per l’accesso alla pensione, consentendo il pensionamento dai 63 anni con 25 anni di contributi, ma con una significativa riduzione dell’assegno pensionistico” si chiama furto!

  25. Lasciate le cose così come stanno che è meglio, dopo quasi 42 anni di contributi cambiare le carte in tavola per fregarci soldi anche no; come scriveva Bernardo in un post precedente è un omicidio finanziario.
    Giù le mani dalla Fornero.

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