Riforma pensioni 2023, e quota 41

Riforma pensioni 2025, Quota 41 per 30.000 dipendenti pubblici o per tutti?

In questi giorni si legge tutto il contrario di tutto sui portali che informano di pensioni quindi anche noi fatichiamo a darvi risposte esaudienti , le ultime news parlano di una quota 41 che servirebbe come scivolo per i dipendenti pubblici, gli unici, ad eccezione dei precoci che già beneficiano della Quota 41 da tempo a patto che rientrino in determinate condizioni, che potrebbero usufruire della nuova Quota 41 se il Governo optasse per questa via. Su diversi portali che trattano il tema previdenziale leggiamo ‘Per i dipendneti della PA sarebbe in fase di valutazione la proposta di uscita anticipata con assegno calcolato con contributivo”.

Su altri portali leggiamo che la proposta al vaglio sarebbe si sempre calcolata col contirbutivo ma sarebbe per tutti coloro, dipendneti pubblici o meno, che raggiungano i 41 anni di servizio.

Allo stato attuale fatichiamo dunque a dirvi quale sarà la platea interessata, il Governo avrebbe comunque fatto i primi calcoli e sarebbero 30 mila gli statali a poter beneficiare della Quota 41 se la proposta passasse, mente 70 mila sarebbero i dipendenti privati. Differenti articoli di giornale rimarcano la direzione verso i 30 mila dipendneti della pubblica amministrazione e altri contemplano invece una quota 41 per tutti con tagli del 20%, una piccola carellata dei titoli:

Pensioni, nuova Quota 41 per chi? ancora caos sulla platea dei potenziali beneficiari

Pensione anticipata, con quota 41 i dipendenti pubblici possono ottenere il prepensionamento: ecco a quali condizioni, (brocardi.it)

Quota 41 per dipendenti pubblici, la proposta , requisiti e novità, (Ti consiglio.com) al avaglio la proposta di pensionamento nelle P.A , si parla di circa 30.000 statali

Pensioni, una Quota 41 per 30 mila dipendenti pubblici (Confedir)

Pensione anticipata, ipotesi Quota 41 ma con il ricalcolo contributivo assegni più leggeri, SkyTG24 , qui la platea dei beneficiari salirebbe a 100 mila infatti)

Pensioni 2025: ipotesi Quota 41 per tutti ma con assegno ridotto, articoloro redatto da Informazione fiscale, ancha qui la platea sarebbe di 100 mila persone.

Riforma pensioni 2025, quota 41: quali i requisiti?

Quel che pare certo é che ormai la Quota 41 pura, senza se e senza ma desiderata dai lavoratori non potrà vedere applicazione, in quanto la ‘coperta é corta’ ed i denari necessari sarebbero troppi, si stima che col calcolo misto retributivo-contributivo, costerebbe allo Stato 4 miliardi nel 2025 e ben 9 miliardi a regime.

Se consideriamo che nel corso dell’audizione alla commissione di controllo sugli enti previdenziali, il Presidente del Comitato di vigilanza INPS, Roberto Ghiselli, si é così espresso sulla tenuta dei conti facendo leva sui due fattori predominanti che potrebbero condizionarli di molto nel prossimo futuro, se non vi sarà un cambio di rotta:

Siamo di fronte alla combinazione di due tendenze, l’aumento della longevità e la bassa fecondità, che provocano la cosiddetta inversione nella piramide delle età. Il saldo positivo dei flussi migratori non è sufficiente a bilanciare il saldo negativo della dinamica naturale. Il tendenziale calo demografico già ora determina uno squilibrio notevole fra le coorti interessate o prossime al pensionamento, e quelle in ingresso nel mercato del lavoro, con una contrazione tendenzialmente crescente della popolazione attiva”.

L’unica soluzione per concedere la Quota 41 potrebbe dunque essere quella col taglio di circa il 20% per sempre sull’assegno ultimo, un taglio che ricorda molto da vicino l’opzione donna, anche se chiaramente alle donne questa soluzione non servirebbe a nulla ed anzi sarebbe davvero poco conveniente per soli 1 mesi rispetto alla riforma Fornero acecttare di accedere con l’assegno tagliato. Quindi al momento attuale quello che abbiamo capito per certo é che se passerà la Quota 41 richiederà appunto lavoratori che abbiano alle spalle 41 anni di servizio e siano disposti ad un assegno ricalcolato col contributivo. Sulla platea che potrà accedervi restano adubbi, 30000 o 100 mila?

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20 commenti su “Riforma pensioni 2025, Quota 41 per 30.000 dipendenti pubblici o per tutti?

  1. E GLI STIPENDI VERSATI PRIMA DEL 1993 PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTIVO A 41 ANNI L’INPS DA DOVE LI PRENDE ?
    VISTO CHE SULLA PAITTAFORMA INPS L’ESTRATTO CONTIBUTIVO PRIMA DEL 1993 NON PORTA NULLA ?
    FACCIMO A MUEZZ ( FORFETTARIO) O COSA?

  2. Buongiorno

    Vi riporto di seguito un pezzo dell’articolo iniziale;

    In questi giorni si legge tutto il contrario di tutto sui portali che informano di pensioni quindi anche noi fatichiamo a darvi risposte esaudienti , le ultime news parlano di una quota 41 che servirebbe come scivolo per i dipendenti pubblici, gli unici, ad eccezione dei precoci che già beneficiano della Quota 41 da tempo a patto che rientrino in determinate condizioni,
    ECCO, le determinate condizioni dei LAVORATORI PRECOCI SONO di avere problemi di salute o problemi di salute di uno della propia famiglia, VERGOGNA………….. e che condizioni sono? si spera solo che il lavoratore precoce non viva più? VERGOGNA.
    i LAVORATORI PRECOCI vanno inseriti nella categoria GRAVOSO e/o USURANTE e mandati in pensione a 41 anni di contributi senza nessun vincolo.

  3. A chi dice che risolvono sempre allo stesso modo i problemi finanziari generati da spreco, clientela, nepotismo ideologico, mortificazione delle competenze ecc. e cioè pescando dalle tasche degli onesti lasciando in pace gli altri, questa volta una novità c’è: dividere il corpo pensionistico. Dividere i pensionandi pubblici da quelli privati. A parità di condizione disparità di trattamento. Mai che perdano l’occasione di esternare la loro incompetenza istituzionale.

    1. Considerato poi che tutte le volte che fanno i conti poi li sbagliano….lasciamo la Fornero che è certa negli esiti finanziari e per tutti, anche per l’onorabilissimo contribuente ultraquarantennale.

  4. Non possiamo pagare per le politiche sbagliate del passato.la politica deve essere al servizio del cittadino. È giusto e doveroso andare in pensione con41 anni di contributi i soldi ci sono e si devono indirizzare per le giuste cause come il diritto alla pensione questo deve servire alle aziende tutte pubbliche o private di assumere giovani dando loro sicurezza con buone possibilità di formare famiglia questo sarebbe un buon incentivo a dover mettere al mondo delle nuove nascite.

  5. Se ne leggono di tutti i colori e tutte peggiorative, alla fine, dal mio punto di vista, ribadisco giù le mani dalla Fornero, l’unica che mi garantisce il misto.

  6. Stanno
    giocando sulla nostra pelle a chi la spara più grossa…paese ridicolo stampa corrotta e indirizzata dai poteri forti

  7. Gia’, ma chi e come verra’ eventualmente finanziata quota 41 anche se tutta contributiva ? Per caso con i contributi di chi ha/avra’ versato per 43 anni e allungando i tempi di accesso per avere una pensione meno falcidiata dai ruba-ruba ?

    1. Infatti!
      In particolare le donne che per motivi di famiglia sono state costrette a lasciare il lavoro e con enormi sacrifici sono riuscite ad arrivare a quota 20, ora se portano a 25 ci devono restituire tutti i contributi versati sennò è FURTO.

  8. È ridicolo e offensivo. Ma chi volete che accetti un taglio sulla pensione di centinaia di euro al mese per forse anche venti e passa anni soltanto per anticipare di un paio di anni la misura della Fornero? Piuttosto se uno non ne può più e ha appena qualche risparmio conviene licenziarsi un anno o due prima dei 42/43 anni e 10 mesi della Fornero, versarsi il minimo dei contributi (deducibili) e poi prendere il DOVUTO due anni dopo. Quello che si perde in denaro in due anni a casa senza stipendio né pensione lo si recupera in dieci al massimo con la pensione mista invece che contributiva di questa buffonata. E dopo sono tutti soldi in più

    1. A me l’azienda ha offerto un ottimo incentivo all’esodo a 14 mesi dall’anticipata Fornero, che maturo tra un anno e adesso sono in Naspi…

      1. Sono felice per te Don ma l’errore sta proprio qui. Non dovrebbe essere permesso dallo Stato risolvere in questo modo i “problemi” delle società.

    1. Allora come al solito i soldi per una vera riforma pensionistica non si tirano fuori anche se ci sono invece sempre per le armi, per il ponte sullo stretto, per i loro vitalizi e pensioni d’oro o per salvare la banca di turno. Se poi vediamo la storia di ogni governo passato e presente si ripetono i furti sulle tasche dei lavoratori ripresentando a favore dei datori di lavoro che assumono nuovi lavoratori la decontribuzione per i primi due o più anni di servizio del neo-lavoratore con il risultato di avere dopo 50 anni di tali politiche impoverito l’INPS il quale non riesce più a fare fronte agli impegni come ad esempio corrispondere i TFR od I TFS on tempi giusti eccetera!

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