Giovedì 7 aprile si é tenuto l’atteso incontro tra Governo e sindacati, la tematica previdenziale é emersa, come ci ha detto Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, nel corso dell’intervista che ci ha rilasciato in presenza post incontro. il DEF conterrà riferimenti alla flessibilità in uscita, ai giovani ed al lavoro di cura delle donne. Anche per Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare, é assolutamente positivo che il tema delle pensioni sia tornato al centro della scena.
La guerra purtroppo ha certamente modificato le priorità da parte del Governo, ma la tematica previdenziale resta fondamentale, in quanto riprendere gli incontri può voler dire, sottolinea in una nota stampa Damiano, arrivare al superamento della Riforma Monti-Fornero, ed il superamento di tale rigida Riforma é interesse di tutti. Bene dunque che anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco, si sia esposto in questa direzione. Eccovi nel dettaglio le sue parole, come riportate dall’agenzia di Stampa ITALPRESS.
Riforma pensioni 2023: bene che Orlando, Draghi e Franco affrontino tema pensioni
“E’ positivo il fatto che il ministro dell’Economia, Daniele Franco, abbia accennato nei giorni scorsi alla necessità di affrontare il tema delle pensioni. Il confronto avviato su questo argomento con il sindacato nel tavolo politico con Draghi, Orlando e Franco e, successivamente, al tavolo tecnico istituito dal ministro Andrea Orlando presso il ministero del Lavoro, ha già consentito di tracciare un primo e provvisorio perimetro di intervento su flessibilità, giovani, donne e pensione complementare”.
Poi il Presidente dell’associazione Lavoro&Welfare ha aggiunto: “Pur consapevoli del cambio di priorità imposto dalla tragica emergenza della guerra, sarebbe estremamente positivo riprendere il confronto sulla previdenza: è interesse di tutti superare le rigidità della legge Monti-Fornero, mano a mano che ci avviciniamo al sistema interamente contributivo, senza dimenticare il tema della rivalutazione degli assegni pensionistici nell’attuale momento di consistente ripresa dell’inflazione”.
Cesare Damiano proprio della questione parlerà anche in sede del convegno indetto dalla Uil in data 13 aprile a Roma che si occuperà proprio della tutela del potere di acquisto di pensionate e pensionati.
Riforma pensioni 2023 e tutela potere di acquisto: Uil 13 aprile Roma
La tematica relativa al potere di acquisto dei pensionati, e dunque quello della rivalutazione degli assegni, é centrale ecco perché se ne occuperanno Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, che esporra una relazione al riguardo, di seguito interverranno Nunzia Catalfo, Senato della Repubblica, Cesare Damiano appunto, Claudio Durigon, Camera dei Deputati, Linda Laura Sabbadini, Direttrice Centrale Istat, Tiziana Tafaro, Presidente Consiglio Nazionale Attuari, Andrea Orlando, Ministro del Lavoro. Concluderà Carmelo Barbagallo, Segretario Generale Uilp. L’evento si terrà all’Hotel Quirinale, Roma, Via Nazionale 7 dalle 9:30.
Insomma pare che la tematica previdenziale dopo un periodo di silenzio stia tornando al centro dell’agenda politica, questo parrebbe un buon segno per tutti quei lavoratori che attendono di sapere se la riforma Monti-Fornero potrà essere superata o almeno divenire meno rigida. Ora non resta che attendere per comprendere come queste parole si tradurranno in fatti e dunque quali misure verranno poi proposte nei prossimi mesi al fine di andare incontro ad una flessibilità in uscita. Come sempre vi terremo informati.
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Incontri su incontri su incontri tra governo e sindacati e tutte le volte rimandano decisioni all’incontro successivo…. che è sempre comunque rimandato.
Ebbastaaaaa!
“E’ positivo il fatto che il ministro dell’Economia, Daniele Franco, abbia accennato nei giorni scorsi alla necessità di affrontare il tema delle pensioni. ” Francamente non riesco a provare la benchè minima soddisfazione per manifestazioni di attenzione così generiche. Anche la riforma Monti-Fornero ha superato la normativa precedente e ulteriori superamenti al ribasso non sono ne auspicabili ne graditi. Di più, tutte le azioni e dichiarazioni della parte governativa o filogovernativa paiono orientate ad una disponibilità unicamente al ribasso quindi non ne abbiamo bisogno. Pertanto, da ex RSU, inviterei i sindacati ad esultare solo per ciò che va nella direzione che riconosca i sacrifici dei lavoratori e non per una generica disponibilità al dialogo.
Una riforma previdenziale equa e sostenibile è possibile ( bravo Giovanni). Il problema che manca qualcuno che spinga in questo senso.
Chi abbiamo in Parlamento che posse portare avanti una riforma a costi zero?
Quale sindacalista che porti avanti nelle sedi opportune un progetto alternativo alla Fornero?
Tutti in pensione con i loro contributi, all’età giusta, che ora è 67, oppure prima in base all’aspettativa di vita (ci sono indici statistici ufficiali.
SI PUÒ FARE SE SI VUOLE E SE C’È QUALCUNO CHE SE NE FACCIA CARICO.
Basta con le quote e altre sciocchezze.
E che ognuno si paghi la pensione col proprio capitale. Basta regali e ingiustizie. E basta con chi vorrebbe andare in pensione 25 anni con la stessa cifra di uno che ci va per 15. I lavori usuranti dovrebbero comunque andarci prima (60) con dei coefficienti mitigati.
Confidando in un appoggio autorevole, cercherò anche di coinvolgere testate giornalistiche.
In italia, tutto si può fare se si ha voglia, ma non si può migliorare il sistema pensionistico, è ammesso solo il “peggioramento”.
Si trovano i soldi per qualsiasi cosa, ma non per le pensioni. Si insiste nel voler far morire le persone al lavoro obbligandole a versare oltre 43 anni ma questo solo ad alcune generazioni “le più sfortunate” e si insiste su quella strada pur sapendo che le nuove generazioni non potranno mai lavorare così tanto. Un ingiustizia immane.
Sempre e solo in ITALIA si persegue nel favorire talune categorie “politici e casta in primis” ai danni sempre dei lavoratori.
Mi sa che prima o poi finiranno anche queste ingiustizie, i tempi sono maturi.
Salve io credo che sono tutte chiacchiere ma staremo ha vedere disse il cieco al sordo . Penso che l’uscita a 41 sia la cosa più giusta per chi abbia iniziato a 14 anni molto precoce (3,5 anni prima dei 18 poi 18 mesi in Marina per lo stato ),senza avere vincoli di ( 104, cargiver, 75% invalidità ecc.) VERGOGNA! .
Buonasera a tutti e signora Venditti; una domanda
Tutti dicono il signorDraghi Mario
E andato in pensione a 59 anni.
Bene gli spettava.Io dico
Metta sul tavolo dall inizio alla fine della sua carriera lavorativa
Tutti i contributi versati così
Noi poveri lavoratori ci possiamo semai confrontare con Lei
Sig Mario Draghi.Poi
L ultima domanda :Ma la Fornero
Chi l ha votata?Io no pensavo
Che si intendesse solo di allevamento di non arrivati!
Buonasera
Visto che ormai si è capito che non c’è la volontà di superare la legge Fornero e che personalmente ritengo che la pensione sia anche un principio di libertà vorrei proporre un una soluzione alternativa : al raggiungimento dei 40 anni di contributi il singolo lavoratore può usufruire di una sorta di 104 rivolta alla cura di se stesso , che consiste in una settimana libera al mese escluso il mese dove si sfruttano le ferie , questo può addolcire il triennio mancante o ciò che manca x i 67 anni . Il tutto finanziato dall’INPS usando la naspi x far fronte alla retribuzione e relativi contributi .
Io ho più volte suggerito le linee guida per salvare INPS e mandare tutti in pensione, anche anticipata. Vorrei che fosse considerato seriamente, dal momento che è a costo zero o quasi. Soprattutto dai Sindacalisti e operatori del settore. Riassumendo:
1) età di vecchiaia per tutti ( 67 o meno che siano);
2) pensione parametrata all’aspettativa di vita, che non è un dato astruso ma un dato statistico, approssimativo ma veritiero;
3) definizione pro quota anche per le pensioni anticipate miste (INPS – Casse private;
4) ogni anno l’INPS, mette a bilancio previsioni di spesa, in base ai singoli capitali, e acconto a gli scostamenti.
Chiaro che dovrei spiegare più dettagliatamente, da perito contabile che sono, ma mi sembra già comprensibile.
Il sistema è sostenibile e il Governo lo farebbe subito. Se magari qualcuno glielo illustra.
E se qualcuno rinuncia all’idea balzana, di andare in pensione da giovane per sempre.
Esclusi ovviamente gli usuranti.
Mi mandi la sua proposta dettagliata via email erica.venditti@yahoo.com , vediamo se possiamo almeno pubblicarla. Grazie, Erica
Buongiorno Giovanni,
mi sembra che lei stia auspicando il contributivo per tutti e l’abolizione del misto.
Se è così è certo che il Governo l’accettera non chiedono altro. Ma a me sembra che sia proprio questo l’oggetto del contendere e non credo che troverà molti che scrivono su questo forum d’accordo con lei specialmente quelli prossimi ai 41 e/o 42 edici mese.
Se invece ho capito male mi scuso.
Inoltre non capisco il riferimento all’incumulabilità dei contributi nelle casse private e nell’ INPS io ci andrò con 42 anni e 10 mesi computando anche periodi di contributi versati alla Cassa Commercialisti. Non capisco bene il suo rilievo
bello faranno il convegno il 13 aprile; per dire cosa? solo c……………………te; è priorità del governo il tema pensioni e superare la Fornero? altra b………………….la; ogni tanto c’è l’anno dei sacrificabili; 1952 sulla fornero (non ne sono sicuro); 1960 gli inc (sono uno di quelli); c’è stato di molto peggio i ragazzi del 99 (in guerra a 18 anni) ; e poi verrà la nuova legge di bilancio e cosa diranno? provvedimenti parziali in attesa delle nuove elezioni ; in che mani siamo; saluti ai gestori del sito
Buongiorno Paolo Prof.
Adattando un aforisma anonimo si potrebbe dire:
“Scusate, di quale argomento di cui non sappiamo niente dobbiamo fingerci esperti oggi?”
Saluti.
Vorrei solo ricordare che il tema degli incontri tra Governo e Sindacati è cominciato prima della scorsa estate e francamente che adesso si dia la colpa alla guerra del fatto che non si è concluso niente mi sembra opportunismo. E’ ovvio che le priorità adesso sono altre però prima della guerra ci sosno stati sei mesi in cui la formula era sempre la stessa “ci aggiorniamo al prossimo incontro”. Quindi io personalmente non sono affatto fiducioso che ci sia la volonta del Governo di affrontare il tema della flessibilità in uscita ma piuttosto gli altri temi che hanno effetti molto più lunghi e soprattutto si risolvono impegnando le sole risorse messe in campo dai lavoratori (contributivo e previdenza complementare che per la maggior parte sono soldi accanyonati dai lavoratori stessi contributi propri e TFR).
Purtroppo i Sindacati non si sono voluti mobilitare prima adesso con la guerra e i problemi energetici in corso non possono più farlo e devono subire la volotà del Governo.
Incontri, promesse, continui slogan e smentite, e poveri noi che aspettiamo e di concreto non vediamo mai nulla- è mai possibile che in questo valzer di miliardi stanziati per spese militari, riforme varie, patto con Napoli, Torino e via dicendo, non si decidono a stanziare 400 milioni per la proposta Tridico , o meno di 1 miliardo per la proposta Raitano? È assurdo ,è inconcepibile questo spettacolo a cui dobbiamo assistere, quando poi la media europea di uscita è 63 anni , addirittura la Le Pen vuole farla scendere a 60 anni in Francia- e noi qui che fine dobbiamo fare? Dobbiamo trascinarci fino a 67 , stanchi, malati, invalidi, e tirare la carretta per pagare la pensione ai politici e ai fortunati usciti a 57 anni e a quelli che se la godono da 40 anni ? Draghi e tutto il mondo politico dovrebbero passarsi la mano sulla coscienza e vergognarsi di quello che stanno commettendo….. Crimini Sociali …. questa è la giusta definizione ….. e non basterebbe la pena definitiva del l’espulsione dal mondo politico e sociale per questi personaggi – un giorno, come disse Giovanni Paolo II, verrà il Giudizio Divino, e sarete giudicati per quello che avete fatto….. crimini sociali !!!!!
Hai perfettamente ragione!
Bravissimo. Ottima disamina
Bla, Bla, BLa, ancora una volta solo chiacchere per prender tempo e per passare poi il testimone alle forze politiche che ne faranno un loro cavallo di battaglia per le prossime elezioni. Ancora una volta vengono presi in giro i lavoratori onesti. Ancora una volta assistiamo ad un teatrino irto d’ insidie, ancora una volta affossiamo il peso ai lavoratori.
E il sindacato cosa fa? Se ne sta in un angolo a guardare, assiste passivamente a tutto cio’.
Naturalemente sappiamo tutti che i lavoratori che 3 anni fa avevano 39-40 anni di contributi e che speravano in una quota 41, si trovano ancora al lavoro e sono costretti a continuare. L’obiettivo è chiaro Rimandare il piu’ possibile costringendo le vecchie generazioni a lavorare ancora,ancora, ancora. Potranno andarsene con oltre 43 anni di lavoro… Un ingiustizia IMMANE