Riforma pensioni 2022, spunta proposta Raitano: verso taglio 3% sulla parte retributiva?

In attesa del prossimo tavolo di confronto tra Governo e sindacati sulla riforma pensioni 2022 che si terrà il prossimo 7 febbraio, si continua a discutere di uscita anticipata e di misure che possano portare al superamento della Riforma Fornero, oltre alla proposta Tridico, i lavoratori, almeno alcuni iniziano ad interrogarsi su quale potrebbe essere l’efficacia della proposta avanzata da Michele Raitano, membro della Commissione tecnica istituita dal ministero del Lavoro per la separazione dell’assistenza dalla previdenza.

L’ipotesi prevedrebbe la possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro lasciando ‘sul campo’ un 3% della quota retributiva per ogni anno di anticipo. I dettagli dell’ultima proposta emersa:

Riforma pensioni 2022: proposta Raitano, di cosa si tratta?

Le notizie dell’ultima ora parlano dell’ipotesi di un’uscita anticipata con un taglio del 3% della quota retributiva per ogni anno, e sarebbe stata avanzata, per provare ad andare incontro alle richieste di uscita anticpata giunta da numerosi lavoratori, dal Prof Michele Raitano, membro della Commissione tecnica istituita dal ministero del Lavoro per la separazione dell’assistenza dalla previdenza, la proposta sarebbe contenuta nella relazione di fine mandato del Civ (Consiglio di indirizzo e vigilanza) Inps.

Secondo il professore che ha avanzato la proposta le possibilità di uscita anticipata attualmente in uso per il 2022, Ape sociale, opzione donna e quota 102 non sarebbero affatto sufficienti ed anzi risultano “un insieme di misure eterogenee e talvolta non particolarmente chiaro nei criteri ispiratori nella definizione della platea dei beneficiari e incapace di risolvere in modo permanente il problema di come offrire un’opzione di scelta a chi volesse ritirarsi prima di aver raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia”.

Il docente come riporta dettagliatamente Il Sole 24 Ore ha spiegato che: “prendendo a riferimento unicamente le pensioni anticipate e di vecchiaia l’età di ritiro fra i dipendenti privati è attualmente pari a 64,1 e 63,2 anni, rispettivamente fra donne e uomini. Valori non dissimili (63,9 e 63,5 per donne e uomini) si osservano nel pubblico impiego, mentre l’età di pensionamento effettiva è lievemente più elevata (64,8 e 64,0) nelle gestioni autonome Inps”.

La logica della proposta si basa dunque sul principio che le misure in vigore sembrano non tenere affatto conto di un nodo cruciale consentire a chi lo desidera di uscire prima dal mondo del lavoro senza gravare sui conti pubblici. Ecco allora l’idea in vista del passaggio al sistema di calcolo contributivo che potrebbe consentire un’opportunità ossia: l’uscita anticipata a partire da un’età minima (al momento non ancora specificata) con una riduzione dell’assegno pari al 3% solo sulla parte retributiva per ogni anno di anticipo rispetto all’età attuale dei 67 anni previsti dalla Legge Fornero. Una penalizzazione perenne che andrebbe a compensare il vantaggio di percepire un trattamento pensionistico per più anni rispetto a chi resterà al lavoro fino ai 67 anni richiesti.

Riforma Pensioni 2022: la via d’uscita passa per un taglio del 3% sulla quota retributiva?

E la soluzione passerebbe da un 3% circa di penalizzazione sulla sola quota retributiva della pensione. Come scrive il Sole 24 Ore pochi giorni fa: “Nella proposta si evidenzia l’opportunità di sfruttare le potenzialità offerte dal passaggio verso lo schema di calcolo contributivo. E la strada indicata è quella di consentire, partendo da una età minima (che però non viene indicata), l’uscita anticipata «subendo una riduzione della quota retributiva della pensione (ad esempio, intorno al 3% per ogni anno di anticipo rispetto all’età legale) che compensi, in modo attuarialmente equo, il vantaggio della sua percezione per un numero maggiore di anni». Anche perché una misura di questo tipo, se ben definita, «offrirebbe un’opportunità in più a tutti i lavoratori», indipendentemente dalla loro carriera pregressa e senza troppi problemi per i conti pubblici nel lungo periodo

Potrebbe davvero essere questa la strada maestra per dare una possibilità in più ai lavoratori che vorrebbero uscire anzitempo dal mondo del lavoro ma non raggiungono i requisiti necessari per accedere alle altre ‘scappatoie’, quota 102/ ape sociale, opzione donna? Non resta che attendere per comprendere se la proposta verrà o meno tenuta in considerazione, nel mentre, vi chiediamo, a vostro avviso potrebbe essere una soluzione valida? fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.

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95 commenti su “Riforma pensioni 2022, spunta proposta Raitano: verso taglio 3% sulla parte retributiva?”

  1. Deve essere fatta anche per la pensione anticipata perche 43,1 anni non sono accettabili dopo 40 basta !!! deve essere data la possibilità di uscita , anche con una piccola penalizzazione ma non contributivo sarebbe un furto !!!! Uscita da 63 con taglio sino a 67 poi pensione piena , idem da 40 sino a 43 con piccolo taglio poi pensione piena

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  2. giusto oggi, andando a sciare (premetto che io pratico sci da fondo e a marzo ho fatto la vaasaloppet, gara in svezia di 90 km in mezzo ai boschi portandola a termine in oltre 12 ore ) ho trovato un mio ex compagno di isef (oltre 40 anni fa) e abbiamo parlato di pensioni, gli ho spiegato che vado con la rita; gli ho detto meglio una proposta schifosa che niente); lui è del 1957 e a suo tempo poteva andare in pensione forse già nel 2019 ma sicuramente nel 2020; tuttora lavora; perche? perchè i sindacati lo hanno convinto a rimanere a lavorare; perchè? doveva aspettare il passaggio di fascia di stipendio, avrebbe comunque avuto 2 anni fa una penalizzazione avendo meno contributi versati; gli ho spiegato che comunque le domande per quota 102 scadono al 28 febbraio e quindi che ci pensi un attimo; chiaro per tutti? la penalizzazione c’è perchè si hanno meno anni di contributi e quindi meno pensione; poi ognuno faccia i propri calcoli se gli conviene oppure no; noi nati nel 1960? solo mangiandoti la pensione integrativa salvo che uno non abbia i 42 anni e 10 mesi, saluti ai gestori del sito

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  3. Il razionale di questa proposta è completamente condivisibile. La scelta di quando andare in pensione deve essere libera, sempre in una logica di sostenibilità finanziaria per lo Stato, ovvero su base contributiva. In un mondo sempre più vario, incerto, dinamico, la rigidezza arcaica di un’età fissa stabilita per legge sulla testa di persone che hanno esigenze aspirazioni, problemi diversissimi, è del tutto antidemocratica e vagamente dittatoriale. Quanto al tema sotteso, quello grosso, ovvero le pensioni “regalate” e non riducibili a causa del paravento indegno dei “diritti acquisiti!, beh, bisognarebbe fare la rivoluzione. La mia proposta sarebbe semplice: le pensioni in essere vadano tagliate a 2000 euro netti, laddove non basate su reali contributi. Ergom, se hai pagato per 10000 euro, è giusto che tu li percepisca. Se hai pagato per 1000 e ne pigli 3000, la pensione ti viene portata a 2000 euro mensili. Non morirebbe nessuno, si farebbe una grande giustizia sociale, e si sanerebbero alla base i conti dell’inps. Ma temo che gli stessi sindacati siano contrari, e questo lede i lavoratori odierni, che fingono di sostenere.

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  4. A me piace la proposta Tridico, ma se non passa mi va benissimo anche la proposta Reitano. Basta che mi venga data una possibilità di andare almeno a 65 anziché a 67, senza passare interamente al contributivo, dato che rientro nel sistema misto e questo è un mio diritto acquisito. Le mie scelte altrimenti si sarebbero orientate in modo diverso

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  5. La proposta di Reitano è decisamente penalizzante, quella di Tridico mi sembra invece sensata (ed anche conveniente per i conti dello stato).
    Dovrebbe essere un’opzione disponibile per qualsiasi lavoratore in regime misto, soprattutto per chi è attualmente disoccupato e vicino alla soglia dei 63/64 anni.
    Si legge di presunte contrarietà da parte delle organizzazioni sindacali.
    Contrarietà a mio parere immotivate, dato che l’opzione sarebbe su base volontaria ed ognuno dovrebbe poter essere arbitro del proprio futuro, senza subire limitazioni per quello che riguarda le scelte disponibili.

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  6. Se una persona raggiunti i 64-65 anni
    E non ha i 38 richiesti per q.102
    Se non riesce più, sia per motivo fisici
    Che per stress, è giusto che con una minima penalizzazione, riesca a poter andare via,e poi al raggiungimento dei 67 anni,se ho capito bene,riavere la pensione
    Rimodulato…..lo so che qualcuno direbbe che in Europa si va in pensione non a 67
    Ma prima….però meglio questa soluzione
    Che null’altro,secondo me,coso io potrei andarmene anche a 65,6 anziché 67

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  7. avrò 62 anni a marzo 2022 con 38 anni e 6 mesi di contributi. H provato a farmi fare un calcolo per uscire con Opzione Donna. Che mazzata una vera fregatura. su uno stiendio netto di circa 1380 euro mensili verrei a prendere 920 euro. Ma vi sembra giusto che dopo tutti questi anni prnderei quasi come il reddito di cittdinanza? tanti furbetti che non fanno un —– dalla mattina alla sera?

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  8. Intelligenti pauca!! …
    Una proposta tra le tante.. forse la MIGLIORE…!!?? Ma mi chiedo, lo hanno un CERVELLO da usare…e nn VERGOGNARSI per le proposte che fanno agli italiani…e loro continuare cn leggi e leggine..
    E nn andare alle votazioni…una farsa di elezione a presidente..per nn andare a casa e conservare mandati e soldi!! VERGOGNA…

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  9. Erica Venditti:
    “………ossia che davvero la Fornero non verrà toccata, e quello che ipotizziamo tutti, ma la certezza nessuno la ha …”
    Ho l’impressione che -alcuni- non hanno ancora compreso che certezze e garanzie “qui” non ce ne sono …
    Ora piu’ che mai …
    Saluti

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  10. Ho 61anni 41versati mi dispiace essere nato in una famiglia operaia perciò a 15anni a Lavorare altrimenti avrei fatto IL GIORNALISTA RAI CON UNBUON STIPENDIO CIRCA 100000 EURI ALL ANNO E POI FAR PAGARE A I PRECOCI IL MIO DEBITO CONTRIBUTIVO FACENDOVI FARE 43ANNI DI LAVORO E NON PRIMA DEI 64 ANNI MA DA CHI SIAMO GOVERNATI??? Ah e vero più di METÀ DEI POLITICI SONO EX GIORNALISTI

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  11. Invece che penalizzare chi deve andare in pensione con più di 41anni e oltre 60anni ANDATE PRIMA A PENALIZZARE CHI L HA AVUTA GONFIATA O NON SPETTANTE GRAZIE A SINDACALISTI COMPIACENTI O CONOSCENZE SI FANNO I CONTROLLI SU PENSIONI GIÀ DATE????

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    • bisogna fare quota 41 secco e dare la liquidazione non dopo 3 anni o 4 anni . il mondo del lavoro e i giovani hanno bisogno di questi posti , s’ follia lasciare al lavoro persone a 67 anni.

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  12. Sono assolutamente d’accordo con il sig. Emilio. Vorrei aggiungere che il 3% è una ovvia ed equa riduzione dell’assegno pensionistico e non una penalizzazione. Faccio un esempio: se vado in pensione a 67 anni con un assegno di 10.000 euro l’anno percepiro’ all’eta’ di 82 anni un totale di 150.000 euro. Se vado in pensione a 62 anni con una decurtazione del 15% percepiro’ un assegno pensionistico di 8.500 euro per 20 anni e all’età di 82 anni avro’ percepito un totale di 170.000 euro.

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    • Buongiorno a tutti. Egregio Sig .Flavio, un Lavoratore che si è sacrificato 41,42,43 forse anche 44 anni ,ha il sacrosanto diritto di andare in pensione è non deve perdere niente,inoltre Sig. Flavio le auguro,le sto parlando con il ❤, di vivere fino a 152 anni.Un saluto ai Sig.del Sito.
      Buon Lavoro

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  13. Agli autori: Ma perché in questi articoli non si chiarisce mai che queste nuove proposte sono soluzioni che andrebbero ad “aggiungersi” e non a “sostituirsi” all’attuale modalità di pensione di anzianità 42+10 mesi ? Solo questo risparmierebbe un sacco di commenti inutili. Un po’ più di chiarezza in introduzione sarebbe gradita. Grazie.

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    • A prescindere che da nessuna parte c’é scritto che questo cambierebbe l’impianto della Fornero, ma che rispetto a quota 102 etc…sarebbero altre opzioni, anche se Caro Lucs in realtà nessuno ci ha mai dato conferma, nemmeno i sindacati, del contrario ossia che davvero la Fornero non verrà toccata, e quello che ipotizziamo tutti, ma la certezza nessuno la ha, dunque perché scrivere cose di cui non siamo certi? E’ onestà intellettuale non mancanza di chiarezza, mi perdoni!

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    • Perché fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
      Già leggo dichiarazioni del tipo “la vita media si sta allungando”, peccato che post covid siamo già a – 1,2 anni nel solo 2020, e manca ancora il 2021, in realtà siamo tornati all’aspettativa di vita media del 2012 !!!
      Questo è, non a caso si è calcolato un risparmio medio di solo effetto covid, di 1 miliardo annuo
      Ma fosse anche vero che l’età si allunga e quindi la rendita deve scendere, per le pensioni contributive c’è già coefficiente di trasformazione, che regola propria la rendita a seconda dell’aspettativa di vita del soggetto pensionando, quindi di che parliamo ? boh, non lo so, e non mi fido di lorsignori.

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  14. La proposta Tridico separa quanto maturato a livello retributivo e quanto maturato a livello contributivo senza penalizzazioni per chi vuole andare prima in pensione e senza pesare su conti pubblici. Quest ‘ultima proposta può essere affiancata alla proposta Tridico. Chi vuole andare in pensione anticipata con 41 anni di lavoro deve capire e accettare che la propria pensione è calcolata almeno per il 60% su una maturazione a livello retributivo e non contributivo, questo anticipo peserebbe sui conti pubblici e su noi tutti. Suddividere la quota maturata contributiva dalla quota maturata retributiva e la forma più corretta, se penalizzazioni sono da fare per anticipare la pensione vanno solo sulla parte maturata retributiva.

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  15. Anziché affrontare i problemi si preferisce proporre numeri per guadagnare consenso, creando un ennesimo fattore d’incertezza nel sistema. I singoli individui, ma soprattutto le imprese devono poter ragionare sulle situazioni in fieri e programmarsi di conseguenza: oggi il sistema pensionistico è ben lontano dal fornire sicurezze. l’unica soluzione che manda in equilibrio il sistema è che uno possa andare in pensione quando vuole senza gravare sul sistema (cioè con il contributivo). il resto sono solo promesse demagogiche.
    Sarà sempre più difficile che qualcuno paghi o vada in pensione tardi per offrire ad altri la possibilità di percepire redditi anche senza lavorare o andare in pensione senza aver maturato sufficienti contributi La solidarietà non si ottiene con obblighi ed imposizioni ma con saggezza e lungimiranza: impedire a qualcuno di andare in pensione in base ai contributi versati con il suo lavoro finisce di apparire una mancanza di libertà. Le esigenze delle singole persone sono diverse le una dalle altre e, di conseguenza, imporre parametri rigidi, impedisce di soddisfare legittime aspettative.

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  16. Da alcuni commenti apprendo, solo su questo sito, che in molti sono convinti che la riforma delle pensioni si baserà su un doppio binario: introduzione di forme di flessibilità per un’uscita anticipata ma contestuale mantenimento dei requisiti previsti dalla Monti-Fornero per la pensione anticipata ordinaria (42 anni + 1 mese di contribuzione per le donne e 43 anni+ 1 mese per gli uomini, compresi i 3 mesi di finestra, senza alcuna penalizzazione nel calcolo della pensione).
    Questa riforma sarà “STRUTTURALE”, il che vuol dire che probabilmente non ci sarà una deroga bensì l’abrogazione della Monti-Fornero.
    Nessuna testata si azzarda a fare ipotesi al riguardo. Non leggo da nessuna parte che l’anticipata ordinaria sicuramente non sarà abolita.
    Personalmente, sarà che per me l’abolizione dell’anticipata ordinaria cambierebbe completamente quelle che fino ad un anno fa ritenevo certezze (età e importo della pensione), sarà che di natura sono pessimista, penso che questa modalità di uscita sarà spazzata via.
    Vorrebbero far tornare i “cervelli” in Italia!!! Ci vuole ben altro che la legge sugli impatriati per convincere qualcuno a tornare al paesello.

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  17. io ho diverse colleghe anche meno giovani di me che non ci pensano minimamente alla pensione; però poi andiamo ad analizzare le situazioni: molte di loro sono partite oltre 40 anni fa con l’insegnare la materia scelta (italiano, matematica, inglese etc); non hanno mai dovuto cambiare lavoro (hanno avuto fortuna); io, oltre 30 anni fa, ho subito una legge che ha massacrato la nostra categoria (prof. di ginnastica); ci siamo dovuti inventare un nuovo lavoro a 30 anni (prof. di sostegno) che ho fatto per 13 anni ; mi trovavo benissimo con gli alunni, ma le lotte con i colleghi (non tutti per fortuna); e poi sono arrivate tutte le leggi per fregarci non ultima quota 100 con i 62 anni; adesso 102 con i 64 anni; ma i miei genitori a suo tempo (pace all’anima loro) mi hanno detto : fatti una pensione integrativa con il sistema misto ti servirà; ma si ragionava sulla 3 gamba non sulle prime; ; meglio una proposta schifosa ; la successiva potrebbe essere anche peggiore saluti ai gestori del sito

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  18. Trovo totalmente ingiusto che per ennesima volta cè qualche categoria in base alla età e non in base hai contributi versati che vengono penalizzati …i nati nel1960 per esempio sono i nuovi inculati.
    dove cè equità nel cambiare legge di continuo la quota 100 per i fortunati con 38 anni di contributi è stata una fortuna ,ora Draghi ha riportato lo scalone di 3 anni creando altri esodati con ben 41 anni di contributi……Ma nessuno dice di togliere le pensioni di ricongiungimento e rivedere quelle dei politici o degli eredi dei poitici…Come mai le forze armate vanno in pensione a58 anni se va bene e con 35 di contributi non siamo tutti uguali certo che no..perchè non si leva il 3% a coloro che sono abdati per loro fortuna con 20 anni di contributi non e’ giusto che anche loro danno qualcosa dopo avere preso tanto ..
    cari politici e sindacati pensate a questo

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  19. Sono solo dei buffoni tutti quanti , è ora di finirla dopo 41 anni di lavoro uno deve poter essere libero di poter andare senza nessuna penalizzazione ,altrimenti tutti in piazza se c’è bisogno anche scatenare una rivoluzione se è quello che vogliono !! Non bisogna assolutamente cedere ai suoi ricatti !

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  20. Se l’età minima per aderire fosse 64 anni o meglio ancora 62 anni io aderirei subito; personalmente questa proposta è del tutto accettabile.

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  21. Non sono d’accordo con Reitano.
    Chi ha lavorato per 41 anni deve poter andare in pensione senza penalizzazioni, le penalizzazioni si danno a chi effettua infrazioni, non a chi ha lavorato una vita.
    Stessa cosa per chi vuol andare via dai 62 anni di età, bisogna lasciarlo andare con gli anni di contributi che ha versato, senza penalizzare niente.
    Il tutto con il misto se ha contributi ante 96.
    Non tutti hanno la salute psicofisica di aspettare i 67 anni!

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    • Don62 Condivido al 100% il tuo commento.
      Anzi propongo a Reitano di abbassare gli stipendi e le pensioni di politici e affini di un 10%( tanto non se ne accorgerebbero visto le cifre che incassano) al fine di far quadrare i conti pubblici. I lavoratori che hanno dedicato una vita cioè quasi 42 anni al proprio lavoro versando i contributi hanno diritto ad una pensione PIENA non decurtata.

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  22. Mai mi sarei aspettato do dover dire…Non toccate la Legge Fornero! Adesso ci manca pure la penalizzazione del 3 per cento annui prima dei 67 anni di eta’. Mantenete almeno la legge attuale per chi ha versato 42 anni e 10 mesi senza penalizzazioni a prescindere dall’età!

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    • Caro Giacomo.
      Il tuo commento è conciso e corretto. Dovrebbe essere memorizzato in particolare da coloro che per capacità o per fortuna possiedono ancora un lavoro, dovrebbe essere fisso nella testa.
      Premetto che commento potrebbe risultare un tantino duro, lungi da me però essere offensivo.

      Inizio osservando e dicendo ai molti, anzi moltissimi e non mi riferisco alle persone che almeno vantano 40 anni di contribuzione, ma ai moltissimi che sono ben lungi da questo traguardo: smettete di suonare la carcassa del liberi tutti, state facendo il gioco della controparte.

      La legge Fornero esiste e mai la aboliranno.

      Se l’andare in pensione con oltre 40 anni era una regola già prima del dicembre 2011, e in questo almeno concordo pienamente con i ripetuti commenti di Franco Giuseppe sull’uso delle quote; gli “scompensi” purtroppo recentemente li hanno subiti milioni di persone e quindi va rispettato lo stupore di un liberi tutti, seppur penalizzato.

      Ora, io penso, che si stia rischiando di percorre la strada che ci porterà a sbattere in un prossimo futuro anche sulla pensione anticipata ordinaria.

      Diverso sarebbe tra le tante il mantenere un atteggiamento protettivo nei suoi confronti, anche imponendo una lotta sindacale ai governati. Questo è un requisito già molto duro, dovremmo almeno pretenderlo: fisso, immutabile, MISTO (con uno schema da concordare) per tutti ora e in futuro non solo fino al 2026. Il risultato sarebbe di avvicinare una “parvenza” di equità con la maggior parte dei pensionati attuali.

      Puntualizzando come intermezzo che, mio parere, viceversa l’argomentazione della Pensione di Garanzia è la nuova favoletta del momento, come lo è stata quella venduta dai sindacalisti nel 2015 sul fatto che il sistema contributivo avrebbe influito di poche Lire sulla diffusa categoria di 5° livelli a sola crescita retributiva da contratto.
      Ora sappiamo che Balle erano e Balle restano alla luce del Sole.

      Quello che era l’80% nel retributivo con i 40 anni di contributi, per i “fortunati di oggi” al momento sono il 63-65% col MISTO ma con non meno di 42/43 anni di versamenti. Il cerchio si chiuderà in un decennio con meno del 50%. E forse ancora più anni di lavoro.

      Per cui le strade aperte sono: o si rivedono e si ricalcolano tutte le pensioni in pagamento (opzione che rischierebbe una rivoluzione) oppure, cari più giovani purtroppo qualche spritz in meno e più lotta come hanno fatto i vostri Padri.

      Non sono così tonto da non capire che i tempi non sono più quelli degli anni 60; ma mentre i nostri rappresentati negli ultimi anni hanno sonnecchiato gli altri hanno agito.
      Ci si creda o non ci si creda, se la maggior parte delle persone, con 20 anni di contributi, vorrebbe poter ritirare l’assegno pensionistico e i padroni del vapore non assumono al loro posto un sostituto; allora la trippa finirà non solo per i gatti a 4 zampe ma anche per i 4 gatti a 2 zampe restanti.

      Termino questo noioso discorso ricordando ai molti che vantano soli 20 anni di contributi o giù di li, a chi è vincolato ai 67 della vecchiaia: certamente non tutti Voi sarete stati scorretti, perché i casi della vita sono infiniti; ma certamente tra Voi molti potrebbero aver lavorato, per tantissimi anni, in nero e dunque per tantissimi anni non versato le imposte ma goduto di scuola e sanità.

      Nessuno a questo mondo è perfetto, ma tutti i nodi prima o poi vengono al pettine e quando il futuro si che si prospetta si fa duro, peggiore di quello attuale, il recinto del pollaio si fa ancora più stretto.

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  23. Io vorrei sapere, ho 41 anni e 8 mesi di contributi quando posso andare in pensione essendo un precoce, ancora le proposte non sono chiare….

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  24. Cara Laura, come hai appurato tu stessa l’opzione donna nasconde molte violazioni all’equità – non uniformità della contribuzione che non considera periodi la maternità , non riconosce la gestione separata , modula il ricalcolo pensionistico totalmente contributivo, si aspetta molto tempo prima di percepire il primo assegno 12 mesi (dipendenti) o 18 mesi (autonome) e impossibilità per l’accesso all’anticipo di 45.000 euro. Non me ne volere ma ti ricordo che anche l’OCSE non vede di buon occhio questo pensionamento ma lo considera la via alla futura povertà. Un caro saluto. Lilli Reolon

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  25. Ecco una proposta ragionevole che si affianca a quella del Presidente Tridico, che potrebbe finalmente aiutare e liberare chi non ne può più, per anni che pesano sul groppone, per problemi di salute e cosi via- ora sta ai Sindacati discuterne e fare in modo che passi magari una soluzione che sia una via di mezzo tra le due proposte- cioè, per chi ha il misto magari anticipare la quota contributiva a partire da 63 anni ma con una penalizzazione del 2% sulla retributiva, ma solo fino a 67 anni, dopodichè si fa il calcolo di tutto quello che spetta tra retributivo ante 1996 e contributivo post 1996- solo cosi sarebbe meno penalizzante l’anticipo proposto e credo che non peserebbe tanto sulle casse statali- ma soprattutto sarebbe in linea col principio di equità nei confronti di chi ha superato i 62 anni e non è riuscito ad uscire con quota 100 e nemmeno 102- tra oggi 27 gennaio e il 3 febbraio quando si parlerà di flessibilità e poi il 7 febbraio quando si tireranno le somme………ASPETTIAMO CHE SI RISOLVA LA QUESTIONE , e che si faccia partire la riforma da aprile 2022- che senso ha farla partire da gennaio ’23 ? la Fornero fu fatta in poche settimane…..quindi DIAMOCI UNA MOSSA CARI SINDACATI!!!!!! l’attesa è durata pure troppo.

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  26. emilio:
    …. la flessibilità è una opportunità a chi non conviene c’è sempre la strada ordinaria (anticipata e vecchiaia) naturalmente con il sistema misto.

    Salve, qualcuno le ha dato “GARANZIE” su questo ..?
    La cosa sarebbe ovviamente gradita (e auspicabile) perche’ altri … vicino agli addetti ai lavori, hanno ventilato che in -cantiere- c’e’ “ALTRO” ..
    Saluti

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  27. Buongiorno a tutti. Le solite prese per i fondelli,incapacità eccetera .Dico ,se si
    è ipotizzato un 3% ,che è tantissimo, anche se fosse un pensiero, da quale età minima si partirebbe? Poi ,dopo 41,42,43 e forse 44 anni di lavoro ,qualcuno di questi professori può spiegarmi quale anticipo c’è? Se proprio vogliono fare una decurtazione ,che personalmente non la considero, deve essere massimo 1% , altrimenti se facciamo finta di non toccare il misto e poi mi applichi un taglio del 3% ,equivale , quindi è chiaro che credono di avere a che fare con dei fessi.

    Buon Lavoro

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  28. Cerchiamo di non far confusione o creare falsi allarmismi.

    Questa proposta dovrebbe riguardare ESCLUSIVAMENTE un anticipo pensionistico all’attuale PENSIONE DI ANZIANITÀ. Ovvero la facoltà di pensionarsi prima rispetto agli attuali 67 anni di età, acconsentendo “un taglio” del 3% circa, per ogni anno di anticipo sulla parte retributiva.

    NON RIGUARDA presumibilmente la PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA, (come del resto è già accaduto con quota 100 e attualmente con quota 102) che fino al 31 dicembre 2026 necessita di un’anzianità di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. In entrambi i casi con il calcolo misto e l’aggiunta di 3 mesi di finestra di attesa.

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    • Finalmente un riesame lucido. Aggiungo la la flessibilità con penalizzazione al 3%, oltre che sull’età anagrafica, potrebbe essere applicata sugli anni di contribuzione a partire da 40.

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    • Giusto ….. chi scrive e poi chi pubblica …. dovrebbe scrivere e pubblicare … quello che ha scritto Franco! …. specificando che i 41/42 anni e 10 mesi (unico caso contro legge di differenza tra M e F)
      Cerchiamo di non far confusione o creare falsi allarmismi….. appunto.
      Aggiungo: dovrebbero modificare i nomi delle pensioni, esempio:
      pensione per anzianità di età anagrafica (con i 67 anni di età)-
      pensione per raggiunta quota contributiva (=contributi previdenziali pagati e/o equipollenti)-
      di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. In entrambi i casi con il calcolo misto e l’aggiunta di 3 mesi di finestra di attesa.

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    • Cara Letizia, finora non si è parlato della pensione anticipata Fornero- misura strutturale- perché le varie soluzioni proposte derivano dalla necessità non di abrogare ma di inserire misure annuali variabili con combinazioni età e anni di contributi, ma che non interferiscono con la pensione anticipata Fornero che prevede requisiti legati agli anni di contribuzione versata indipendentemente dall’età anagrafica: lavoratori 42 anni 10 mesi più 3 mesi di finestra e fanno effettivamente 43 anni e 41 anni e 10 mesi più 3 di finestra che fa 42 per le lavoratrici. Non per dire, ma sembrano anni riferiti non al lavoro ma ad una pena che è considerata incostituzionale dal nostro ordinamento giudiziario. Non invoco diritti acquisiti, semplicemente diritti per i lavoratori e le lavoratrici. Lilli Reolon

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    • letizia, ti rispondo si e no; dipende da quelli che fanno le leggi; potrebbero dire: a partire dal…………………….per andare in pensione c’è la proposta tridico o reitano o qualche altro………………………….. personaggio; i requisiti per andare in pensione ordinaria sono 42anni e 3 mesi più finestra per le donne e 43 anni e 3 mesi per gli uomini; e se protesti? ringrazia il cielo che abbiamo tenuto bloccata l’aspettativa di vita per ben 4 anni; e se protesti? facci causa; ma le cause individuali costano e quelle collettive le fai tramite i sindacati- patronati quindi……………………………………………………………..siamo nella ca…………………………….ca saluti ai gestori del sito

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  29. Qualunque proposta va benissimo, benissimo soprattutto x chi a solo 20 di contributi e sarebbe altrimenti costretto ad aspettare fino a 67 e passa , naturalmente nulla cambierebbe x chi arriva prima con tutti i contributi

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  30. Ipotesi pasticciata. Ancora una volta gli inculati del 1960 con oltre 40 anni di contributi dovranno attendere i 43 anni (se resterà la legge Fornero ma a questo punto non è detto) mentre altri con meno anni di contributi ma nati poco prima potranno andare in pensione con scelta flessibile per non parlare dei fortunati che con quota 100 e poi 102 che continuano ad andare in pensione con 38 anni! La flessibilità deve esserci per tutti, sia per chi deve attendere i 67 anni sia per chi ha lavorato una vita e ha già versato oltre 41 anni di contributi ma non ha ancora 67 anni. A questo punto supplico sindacati e partiti di non toccare la legge Fornero: nei decenni scorsi ogni riforma delle pensioni si è rivelata una beffa per tanti lavoratori onesti, con vantaggi solo per qualche categoria e lobby, accompagnata da urla scomposte di giubilo di tutti i sindacati!

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    • appunto, noi inc. ti del 1960; e pensa che c’è gente del 1957 che ha avuto 4 opportunità di andare in pensione e sono ancora lì a lavorare; ma io mi trovo bene a lavorare è la risposta, nessuno mi rompe le scatole; adesso potrebbe andare con quota 102 e forse l’ho anche convinto prospettandogli l’aria attuale che tira; poi ognuno fa i propri calcoli e dice: mi conviene, non mi conviene; vedremo le evoluzioni a brevissimo ma la vedo brutta; saluti ai gestori del sito

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  31. Il 3% sugli anni anticipato sarebbe eccessivamente penalizzante e consegnerebbe pensioni da fame.
    Nel calcolo bisogna tener conto soprattutto degli anni che stanno sulle spalle dei lavoratori e del periodo nel quale ha contribuito.

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  32. La proposta Reitano è pure buona … potrebbe essere anche migliore della proposta Tridico… sicuramente qualcosa si farà… grazie

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  33. Ma Reitano è quel cantante famoso ???? Ora si è dato al sistema previdenziale italiano ??? Io consiglierei Albano magari al posto di una penalizzazione al 3 % scende al 2 %

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  34. che saggia proposta!!! …magari!!!…io non posso accedere ad opzione donna solo perché non viene considerata la gestione separata…e spero che venga considerata un’età anche di 59 anni!

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    • Cara Laura, come hai appurato tu stessa l’opzione donna nasconde molte violazioni all’equità – non uniformità della contribuzione che non considera periodi la maternità , non riconosce la gestione separata , modula il ricalcolo pensionistico totalmente contributivo, si aspetta molto tempo prima di percepire il primo assegno 12 mesi (dipendenti) o 18 mesi (autonome) e impossibilità per l’accesso all’anticipo di 45.000 euro. Non me ne volere ma ti ricordo che anche l’OCSE non vede di buon occhio questo pensionamento ma lo considera la via alla futura povertà. Un caro saluto. Lilli Reolon

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  35. Lavoratoriii!

    Tutti in fila, Maria Antonietta ha detto: “Brioches per tutti”, ma sappiate che qualcuno la avrà senza la farcitura.
    E visto che si parla di “scappatoie”, (quota 102, APE sociale, opzione donna), ora che nome daranno all’anticipata Fornero; “l’infinocchiata sociale” andrebbe Bene?
    Prima abbiamo sopportato una dottoressa, poi è spuntato un dottore ora è il turno del professore. Io mi aspetto che il prossimo possa essere un direttore d’orchestra così, chiuso il quartetto, ci suoneranno qualche marchia funebre tra le tante.

    Ma poiché i compiti da che mondo è mondo vengono sempre corretti agli studenti, chiederei ai cari sindacalisti che questa volta si verifichi il risultato del compito assegnato al professore “membro della Commissione tecnica istituita dal ministero del Lavoro per la separazione dell’assistenza dalla previdenza”.
    Quale è il risultato? Tutto separato? Oppure ci dobbiamo accontentare di sentir parlare di un meno “3%”? Ma che calcolatore hanno usato, nemmeno, qualche decimale dopo la virgola … mi suona male!

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    • Ciao Wal52 ti rispondo io.

      Mi spiace constatare quanto si viva l’eterna attesa, quella di Didi e Gogo. L’attesa propria dell’esistenza dell’essere umano che aspetta l’occasione della vita che non arriva mai.
      E allora in questa attesa ci sfoghiamo facendo discorsi talvolta corretti, talvolta insensati certamente spesso divenuti quasi noiosi. Discorsi tra degli sconosciuti uniti dal tema di un blog, certamente tutti perennemente inconsapevoli di cosa potrebbe veramente accadere.
      Sembriamo le figure di Didi e Gogo, e anche quella di Lucky in: “Aspettando Godot”.
      Ci troviamo, come i personaggi, ad essere presi in un vortice che ci porta sempre più verso un futuro incerto, probabilmente infelice e infatti molti di noi già lo vivono mentre alti, un poco da incoscienti, pare non si rendono conto che certamente lo vivranno.
      E mentre il tempo sembra essersi fermato tu ti accorgi che quello che attendi ti sfugge mai si presenta. Sai solo di essere succube di qualcosa che ti tiene legato il collo con un catena come lo si fa con un animale impossibilitato a parlare.
      Ma se poi ragioni, sai che è il tuo padrone (Pozzo nella commedia), è la classe che dirige questa modernità, quella che tenta in ogni modo d’impedirti di parlare perché sa che potresti rimuovere tutti i filtri e dire quello che pensi. E’ qualcuno che non accetta che tu possa essere critico per cui tenta di impedirtelo. Teme che le tue parole possano trasformarsi in un fracasso di disapprovazione di molti nei suoi confronti. Lui non ha tempo di discutere, lui è quello che dirige questa società moderna.
      Tu sei solo Lucky, di economia non capisci nulla. Siamo Noi quelli capaci di parlare coi numeri, noi siamo gli “esperti del numero 3”.
      Il 3 per cento di taglio sulla pensione, il 3 per cento del deficit di bilancio, i 3 mesi in fatto di finestre, i 3 mesi quando ti adeguano l’aspettativa di vita ecc. ecc.
      Ma se poi al padrone capita di dover procedere ad adeguare il tuo montante contributivo, i numeri non sono mai interi, e così appare che il calcolatore si fatto scientifico e riesce a produrre fino a 4 decimali.
      Speriamo che non si tratti solo di una morale!

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  36. Ma io infermiera con 41 di contributi versati ma per fortuna 59 anni di età ? Devo lavorare un anno in più perché 41 più 10 mesi più la finestra ???? Cavolo pensateci un attimo perché 41 anni sono già tanti ma tanti sulle spalle

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  37. E’ comunque un FURTO, la migliore è la Fornero anticipata che prevede già abbastanza penalizzazioni. Ma quelli che sostengono la bontà della proposta Reitano, hanno già fatto i conteggi con un Patronato? come possono dire che è vantaggiosa? Sarà un disastro per tutti quelli che sono già alla soglia della pensione.
    Ma andassero a prendere i soldi dalle loro laute pensioni non contributive e anticipatissime, ma mi facciano il piacere …

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    • Cara signora, anche lei!, è una proposta che consente una possibilità in più per andare in pensione! NON SOSTITUISCE LE NORMALI VIE ORDINARIE CHE INVECE RIMARRANNO!

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      • Egregio signore, purtroppo a me non è concesso di partecipare agli incontri che si svolgono nelle segrete stanze … certo è che se ci fosse un po’ di più trasparenza da parte di sindacati e politici forse avrei potuto darle ragione, ma tutti questi silenzi mi fanno dubitare e preoccupare molto sul futuro della Fornero in toto, cordiali saluti
        P.S. è ovvio che tifo per lei e mi auguro che lei abbia ragione

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  38. 62 anagrafici oppure 41 contributivi e basta! I sindacati in questo momento hanno il coltello dalla parte del manico: o si fà cosi oppure si “rompe” la pace sociale, con scioperi e manifestazioni ad oltranza. Non credo che convenga a nessun pappone, ops, politico, inimicarsi milioni di persone in cosiderazione dell’avvicinarsi delle elezioni, la poltroncina è troppo comoda!

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  39. A me sembra una buona proposta da coniugare con la richiesta dei sindacati di flessibilità in uscita dai 62 anni in relazione alla vecchiaia e dai 41 in relazione alla anticipata (per le donne ovviamente 40 altrimenti non avrebbe senso).

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    • Andrebbe bene 41 anni di lavoro o 62 di età per tutti i lavoratori e lavoratrici che abbiano questi requisiti e senza penalizzazioni perché nel 1995 abbiamo già subito una penalizzazione. Inoltre tutte le formule 100/102/104 etc. prevedono età crescente ed anni di contribuzione decrescente criteri assai poco correlati e che generano disparità di trattamento e semmai indicano gravi difficoltà occupazionali che hanno lasciato lavoratrici e lavoratori in balia del mercato nel quale i datori di lavoro hanno trovato contratti di ogni tipo tanto da trovare quello per spendere meno, nel migliore dei casi e nel peggiore nessuna tutela con il lavoro nero. Un saluto. Lilli Reolon

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  40. I gestori del sito ” Pensioni per tutti” e alcuni commentatori, sanno che ormai sono da più di tre anni che partecipo al dibattito e mi sono fatto convinto che: ” Porto sfiga”. Ho ribadito più volte fino allo sfinimento che qui vige la legge di Murphy: ” Se una cosa deve andare male ……… finirà sicuramente male!!! ” E così arriviamo anche alla proposta Reitano che propone il taglio del 3% sulla quota retributiva per ogni anno di anticipo rispetto alla legge Fornero, legge, a quanto pare e nonostante qualcuno, ancora viva e vegeta. E chi andrà a colpire questa proposta ? Quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare giovanissimi. A parte il fatto che chi è andato in pensione con la quota 100 si è risparmiato anni di lavoro e versamenti di contributi, a tutt’oggi percepiscono esattamente quanto gli spetta senza alcuna penalizzazione ne contributiva ne retributiva. I prossimi pensionandi invece, pur avendo lavorato qualche anno in più, saranno colpiti proprio nella parte che permette loro di alzare l’assegno mensile. Ricapitolando: Prendiamo esempio da due lavoratori di cui uno pensionato con quota 100 con 62-38 nel 2021 e il secondo ancora in attività con 41 anni di contributi ( 3 anni in più ): Il primo con 26 anni di contributivo e 12 di retributivo prende quanto gli spetta, il secondo nel 2023 avrà 28 nel contributivo e 13 nel retributivo e ipoteticamente dovrebbe guadagnare di più. E qui casca l’asino !!! Se gli mancano due anni per raggiungere l’anticipata Fornero e la penalizzazione avviene sul conteggio retributivo, gli viene tolto il 6% da quella somma. Morale: Chi ha iniziato a lavorare prima, ha lavorato per più anni e versato più contributi ma percepirà quanto un quota 100 che ha iniziato a lavorare dopo, ha lavorato meno anni e versato meno contributi.

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  41. A partire da una età minima dei 62 anni e fare 41 anni di contributi per chi li ha maturati dove devo firmare ? La accetterei subito non ne posso più a 62 anni in fabbrica a tre turni metalmeccanici bastaaaaaaaaaaaaa

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  42. Ma di cosa stiamo parlando? E i precoci? Chi é nato nel 60 o 61 che non hanno fatto ambo e hanno 41 anni di contributi versati alle casse dell’INPS? Che proposta é per me e penso per quelli come me che hanno iniziato a versare nel lontano 1976? Dico. Al Prof. Reitano che é facile fare proposte sempre e solo sulla pelle dei lavoratori e non sulla pelle dei mangioni che ci governano e della sua Casta. Flessibilità da 62 anni e 41 anni senza penalizzazioni. Mi auguro che il 7 febbraio i sindacati non si facciano intimidire da sti mangia pane a tradimento! Saluti ai gestori del sito.

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    • Scusami, ma chi ha già 41 di contributi quando andrà in vigore una eventuale normativa che consenta flessibilità già avrà raggiunto o quasi i limiti per la pensione ordinaria anticipata. Pensa a goderti la buona fetta di retributivo che possiedi e l’aumento delle annualità del rinnovo contrattuale 2022-2024.

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    • Concordo, penalizzare gli anni di retributivo colpendo chi ha cominciato a lavorare negli prima ed ha più anni di contributi versati non è ne equo ne ragionevole. Personalmente continuo, a malincuore, ad aspettare i termini della pensione anticipata Fornero, per me “lavoratrice” 41 anni 10mesi + “finestra 3 mesi che ai fini fiscali valgono 42 anni e se fossi “lavoratore” 42 anni 10 + “finestra” 30mesi che fa 43.
      Ogni altra soluzione costituirebbe una pesantissima penalizzazione per chi ha versato più contributi.
      Il governo dovrebbe occuparsi di trovare i soldi per equilibrare i conti dello stato cercando evasori ed elusori fiscali che sottraggono molte risorse per il bilancio dello stato piuttosto che negare i diritti ai lavoratori dipendenti, ai percettori di reddito o pensione di cittadinanza e a tutti gli altri che pagano le tasse ed a contrastare il lavoro sommerso. Scusate per la lungaggine. Un saluto a tutti. Lilli Reolon

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      • Concordo pienamente, penalizzare i soliti è facile ed in più si penalizza una categoria che non ha di fatto potere contrattuale se non in forma residuale ed il più delle volte solo apparente. Per l’evasione ad esempio ci presentano sempre il dato medio che se avesse corrispondenza pratica a casa mia avremmo 2 o 300.000 € in più. In realtà per l’evasione a mio avviso vale il teorema di Pareto 20/80 dove la parte più rilevante dell’evasione (simbolicamente l’80%) è attribuibile a pochi soggetti contributivi. Tali soggetti però sono ben rappresentati dia direttamente che per lobbing nei luoghi decisionali. Per cui, a titolo di esempio, ogni tanto esce un articolo sui contratti per i giovani nel mondo della ristorazione ma non succede nulla. Anni fa fu trovata una truffa enorme nel mondo delle slot machine, 98 miliardi di €, ma il generale della GdF con 37 anni di servizio che aveva diretto le indagini fu costretto alle dimissioni e i successivi gradi di giudizio ridimensionarono enormemente il problema, come ognuno si può documentare. Per inciso il suddetto generale aveva accalappiato anche gli haker del Pentagono e della Nasa ma è stato beatamente messo alla porta, tanto per non correre il rischio di recuperare l’evasione lato informatico. Per cui “confido” che preferiranno affamare i pensionati.

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  43. non sarebbe una brutta proposta ma mancano alcuni particolari: evidenziamoli: da quale età? 62-63-64-65? è fondamentale saperlo; ma se uno raggiunge i 42 anni e 10 mesi prima cosa fa?; temo che il sistema sia: sfruttarti fino all’osso, tenerti a lavorare il più possibile, magari farti schiattare prima; e qualche furbo che conosco mi dice: ma poi in pensione che cosa faccio? si vede che non hanno mai sofferto a sufficienza se mi rispondono così; saluti ai gestori del sito

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      • si vero con la rita; ma partecipo comunque al dibattito; e pensa che stamattina una collega mi ha dato del fortunato perchè al 31 agosto termino; le ho spiegato che fortuna sarebbe stata con 62 anni e 41 di contributi (quota 102 tra 19 giorni) avere una pensione e non doversi mangiare quella integrativa; tutto sommato sono anche fortunato ma è tutta un’incognita anche perchè nel 2027 chissà cosa capiterà; ma ho sempre detto: se mi dai un’opportunità anche schifosa io la prendo, quella successiva potrebbe essere anche peggiore saluti ai gestori del sito

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  44. Questa proposta, per altri versi appetibile, nasce con un vizio intrinseco: chi ha un maggiore numero di anni nel retributivo perderebbe in proporzione di più, da questo punto di vista la Tridico è più equilibrata.

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  45. Proposta molto interessante, magari, per renderla maggiormente sostenibile a partire dai 63-64 anni e con non meno di 30 anni di contributi.

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    • con non meno di 30 anni di contributi? ma se non fanno andare quelli con 41 anni di contributi? 63-64 anni? già che ci siamo anche 65; stanno scaricando sulle nostre spalle le porcate fatte in una vita; poveri noi saluti ai gestori del sito; per curiosità quanto ti manca alla pensione libero?

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  46. Do personalmente mandato ai sindacati di fare propria la proposta Reitano e di sottoporla all’accettazione della controparte governativa.

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    • In alternativa si potrebbe tagliare la testa ai lavoratori che vogliono andare in pensione e pagare la reversibilità ha chi ha queste intuizioni

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  47. Ottima opportunità e mi augurerei che i sindacati, preso atto del favore dei lavoratori, la sostenessero vigorosamente. Con una controparte governativa caratterizzata da una impronta meramente tecnocratico-contabile si deve andare con la carta in mano della sostenibilità altrimenti il Dott. Draghi si alza e se ne va…

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    • Deve essere fatta anche per la anticipata dai 40 anni sennò e ‘ una fregatura per chi ha lavorato 40 41 42 anni e precoci i più tartassati di tutti

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  48. Sarebbe una ottima soluzione e ricordo, a chi soffrisse di crisi di panico, che la flessibilità è una opportunità a chi non conviene c’è sempre la strada ordinaria (anticipata e vecchiaia) naturalmente con il sistema misto.

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    • Ma il suo è un commento classista !!! A chi gli conviene perchè ha avuto stipendi alti e una vita più agiata gli diamo l’opportunità di andarsi a godere la vita che gli rimane; A chi è nato magari da una famiglia povera e non ha potuto farsi una posizione, gli concediamo la fortuna di continuare a lavorare magari per tre anni in più per prendere alla fine 50 euro in più al mese. Fantozzi diceva: ” Ma quanto è buono Lei .”

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      • Caro Sig. Franco Giuseppe la sua è la visione del cane del macellaio: non mangia e non fa mangiare gli altri cani! che c’entra il classismo? ognuno di noi ha il proprio vissuto e le sue esigenze economiche e personali! Un meccanismo di flessibilità deve essere necessariamente basato, per essere sostenibile, su congrue penalizzazioni! Libertà di scelta!

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    • Sono d’accordo con Emilio.
      L’aderire o meno alla ” flessibilità” è una scelta, e non un obbligo. Per il panico ci sono le modalità di uscita ” classiche”.

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      • Gentile Giuseppe Migliore, chi ha potuto “scegliere una flessibilità ” ? Quelle che lei chiama “uscite classiche” io le chiamerei uscite ” Obbligatorie”. I precoci per esempio non hanno avuto alcuna possibilità di scegliersi una forma di flessibilità, anzi sono stati ” OBBLIGATI” a sorbirsi la Fornero tutta e fino in fondo. Stesso ragionamento per chi ha dovuto raggiungere “obbligatoriamente” la vecchiaia. Perchè parla di flessibilità per tutti se così non è avvenuto e non avverrà se non a pena di un taglio sostanzioso dell’assegno. Taglio che i quotisti non hanno avuto.

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