L’INPS e l’UPB (Ufficio parlamentare di bilancio) hanno presentato un’analisi congiunta sull’uscita anticipata tramite la misura di Quota 100 nell’ambito dell’evento “Un bilancio di Quota 100” in cui sono intervenuti la Vice Presidente dell’INPS Marialuisa Gnecchi, la Presidente dell’UPB Lilia Cavallari e a chiusura dei lavori il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico. Nell’analisi integrale che potete trovare sul sito dell’ INPS viene descritto come le domande siano state ampiamente inferiori al numero atteso: solo 380mila contro il milione di cui ha spesso parlato Salvini, primo promotore della misura.
Riforma pensioni 2022 ultime notizie: i dati della quota 100, un Flop
Nello studio a cura di Marco Corsaletti, Maria Rosaria Marino, Valentina Ricci, Nicola Carmine Salerno, Gianfranco Santoro, Federica Sciarretta e Lorenzo Toffoli si può constatare come l’anticipo pensionistico con quota 100 abbia inciso significativa sul valore dell’assegno: “mediamente lo ha ridotto del 4,5 per cento per anno di anticipo per i lavoratori autonomi, del 3,8 per cento per i dipendenti privati e del 5,2 per cento per i dipendenti pubblici”. L’età media alla decorrenza si è attestata poco al di sopra di 63 anni, mentre l’anzianità contributiva media di chi ha utilizzato la misura è di 39,6 anni.
Come già si era scoperto, ad usufruire della misura sono stati soprattutto gli uomini: il 69% contro il 31% delle donne, e questa è un’ennesima conferma dei problemi di continuità contributiva delle donne, penalizzate dal lavoro di cura in famiglia per figli e genitori anziani. Quota 100 secondo i promotori del governo Conte 1 avrebbe dovuto “cancellare la riforma Fornero” che invece, come ben sappiamo è pronta a tornare uguale nel 2023, se non si interverrà entro fine anno nella legge di bilancio.
Infine per quanto riguarda la spesa i dati sono: “La spesa effettiva – di consuntivo sino al 2021 e proiettata dal 2022 al 2025 – potrà attestarsi a circa 23 miliardi. Si tratta di un importo inferiore di circa 10 miliardi rispetto ai 33,5 originariamente stanziati dal Decreto Legge 4/2019 e di oltre 5 miliardi se si tiene conto dei definanziamenti decisi solo pochi mesi dopo nell’ambito della Nadef 2019 e nella legge di bilancio per il 2020″.
Riforma pensioni 2022: la reazione dei sindacati al dossier su quota 100 dell’INPS-UPB
Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati a questo dossier, molto critica la Cgil: “L’analisi conferma le stime che la Cgil aveva fatto a suo tempo, da molti contestate. Quota 100 si è rivelata marginale e temporanea, ha coinvolto solo un terzo delle persone che avevano maturato il diritto”, afferma Christian Ferrari, il neo segretario confederale, spiegando come sia “necessaria una vera riforma che superi strutturalmente e definitivamente la legge Monti-Fornero”.
il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga ha commentato: “Il meccanismo delle quote rigide, come è stato quota 100, non ha prodotto i risultati auspicati. Occorre andare ad un sistema più flessibile ed equo per andare in pensione a partire da 62 anni o con 41 anni di contributi senza vincoli sull’età. Non è più procrastinabile una nuova riforma del sistema previdenziale, improntata ad una maggiore equità. Serve al più presto trovare soluzioni utili per una diversa flessibilità di accesso al pensionamento a partire dalle esigenze dei giovani e delle donne“.
Non leggo il messaggio che ho scritto spero sia “solo” per motivi tecnici
Che belli che sono i 3 che stanno rovinando l’italia. Speriamo che l’elettorato alle prossime elezioni si faccia sentire e che gli dia dei sonori schiaffoni a tutta la combricola.
E chi vorresti mettere al governo? Letta e compagnia, oppure ritornare con Renzi, Gentiloni e amici?
Se va al governo il PD (e in qualche maniera legale o inciuciosa ci scommetto che ci va), vedrai che bella riforma delle pensioni!
Confondere il valore atteso con il massimo degli aventi diritto è uno dei tanti errori di valutazione dell’INPS che tra previsioni e consuntivi non disdegna la discrasia riferendosi a dati non sufficientemente descrittivi e limitando così il valore inferenziale dei suoi numeri. A parte questo ora potranno perfezionare il loro metodo di valutazione considerando che i lavoratori sotto un certo assegno mensile non scendono, a parte quelli che se ragionano sul qualitativo perdono di vista il quantitativo salvo guaire a posteriori. Ora quei 10,5 miliardi risparmiati consentono di ragionare su riforme senza penalizzazioni selvagge accontentando l’europa che vuole spesa produttiva e non c’è niente di più produttivo che liberare posti ai giovani senza lasciargli in carico dei vecchi sotto la soglia di povertà e quindi in grado di coadiuvarli efficacemente nel loro fondamentale ruolo di perpetuatori del mercato.
Se vogliamo parlare di equità allora 45 anni di lavoro per tutti e solo contributivo oppure 70 anni di età ….basta scorciatoie…questa riforma da subito se vogliamo tenere in piedi il sistema pensionistico.
Scusa , per tutti chi? Anche quelli già in pensione e a qualunque categoria appartengano?
Ma non diciamo sciocchezze
Basta puntare sempre il dito contro qualcuno , se quota 100 è stato un errore ,( era solo sperimentale ) si faccia una misura strutturale , 41 anni di versamenti mi sembrano già molti , bisogna che i politici si siedano intorno a un tavolo e trovino i soldi per sostenere la misura , vedo che per aumentati gli stipendi e i vitalizi li trovano !
Buongiorno facendo i conti, dopo 41 anni di lavoro, e di contributi uno non ha maturato il diritto di andare in pensione? Smettiamola con le coperture, perché chi ha lavorato e versato non vuole sentirsi dire queste baggianate. Le pensioni vanno pagate per quello che uno versa durante il suo percorso lavorativo. Fate degli esempi, sul mondo della politica, su quanto versano e quanto prendono dopo. Basta Baggianate.
avevano cancellato la Fornero, loro …
Buongiorno se tutti parlano di un flop per la quota 100 perché non è stata finanziata per un altro anno così sarei andato in pensione anche io ,visto che sono nato nel 1960, invece cosa hanno fatto i signori del governo hanno pensato solo per il reddito di cittadinanza che vergogna
…qui si continua a non vedere nemmeno l’ombra di una bozza di riforma del sistema previdenziale!…C’è un silenzio assordante da parte di chi dovrebbe almeno “battere un colpo”!…Ma al ministero il ministro Orlando è solo?…oppure risulta che ci siano anche altri competenti che potrebbero parlare…viceministri, sottosegretari, capi di gabinetto, alti dirigenti, ecc.?…Ma tant’è… ad oggi il tema pensioni è uscito dai radar…siamo ancora allo zero assoluto…tutto bloccato…calma piatta!…Poco incoraggiante. Comunque teniamo sempre accesa la fiammella della speranza (sempre più flebile).
Mi sembra lampante dai dati : , ad usufruire della misura sono stati soprattutto gli uomini: il 69% contro il 31% delle donne, e questa è un’ennesima conferma dei problemi di continuità contributiva delle donne, penalizzate dal lavoro di cura in famiglia per figli e genitori anziani. non è più possibile e concepibile che si debba continuare così, questa non è flessibilità in uscita. Bisogna che i preposti si impegnino di più a fare delle leggi vere di uscita, non solo dei provvedimenti che in realtà non sono vantaggiosi e sopratutto equi . Bisogna farlo entro fine estate perché sia attuabile entro il 2023.
Un flop per chi? Invece ha permesso a tantissimi gente di andare in pensione anziché aspettare la legge fornero, inoltre ha permesso a tanti giovani occupando il posto lasciato libero, di trovare il tanto agoniato lavoro
Sarò breve: è necessaria una riforma che consenta di andarsene a chi se ne vuole andare, o perché è stata troppo lunga la vita lavorativa, o perché superati i 62 anni la salute e l’energia fisica lasciano a desiderare. Permettendo a chi negli anni si è parametrato sul sistema misto nelle sue scelte (es pagando un riscatto non agevolato) di conservarlo, con piccola penalizzazione.
Visto le imposizioni da parte di gente che conosce solo le statistiche e porta vantaggi a chi non merita, noi si deve morire lavorando x che regalare a chi non merita e invece i sacrifici fatti vadano almeno ai nostri figli che meritano un riguardo in più di tanti altri.
Le cose le complicano troppo ,mettete una età per le donne una per i uomini.senza avere il conto de contributi versati e basta ,la età no deve superare le 65 anni.una vita che stanno riempiendo con questa maledetta leggi di pensionamento.Non ci la faccio più.
Se avessero un po’ di dignità si manda in pensione con 35 anni di veri contributi di chi si è spezzato il fisico nei cantieri e nelle fabbriche e chi lavora in ufficio con le leggi attuali visto le opportunità di smartwoking e di redditi superiori ma ladignita eun frase grossa x chi non conosce le realtà.
Cosa si intende flessibile? Non c’è mai scritto senza penalizzazioni . Qualche piccola decurtazione ci può essere ma non riconvertire a contributivo altrimenti questa proposta sarà più flop dell’ altra chi andrà in pensione prima perdendo il 20% della pensione? E credo che la proposta sia fatta con questo scopo non fare andare in pensione prima quasi nessuno. Grazie sindacati!!
Quota 100 è stata un disastro perchè ne ha usufruito una platea inferiore alle aspettative. Se però ne avessero usufruito più persone sarebbe stato un disastro ancora maggiore per le spese a carico del bilancio dello Stato!. La finissero di dire castronerie e abbiano la compiacenza di ammettere che sono solo degli incompetenti che non sanno trovare la formula matematica (perchè di questo si tratta) che consenta una flessibilità in uscita con congrue penalizzazioni.
La quota 100 è stata una farsa , come combinata con i vincoli imposti , era mirata ad un solo gruppo di persone. 100 lo si poteva formare con altre combinazioni (61/39; 60/40;59/41) ed avrebbe successo. Un’altra porcata è quota 102 (64/38). Che finiscano di illudere oggi chi ha già sul gobbo già 102 (61/41) che per raggiungere l’obbiettivo dovrà obbligatoriamente contribuire 42 anni e 10 mesi con la finestra di ulteriori 3 mesi prima di percepire l’assegno con quota 105 o più. Ingiustizia sociale ,effetto ladrocinio per chi non vuole trovare la quadra e dolci infundus statisticamente potremmo ricevere solo 20 miseri anni sui 42 e 10 mesi versati. Tutto ciò che ruota intorno dimostra di nuovo il paese di Arlecchino e Pulcinella. 41 per tutti senza vincoli di età è la giusta misura per tutti.
Che politici e sindacati si diano una mossa.
Poi per esodati e per chi sta versando i contributi volontari non si fa mai un accenno, queste categorie devono morire sotto la gogna di chi non vuol vedere più in là del proprio naso.
Quota 100 è stata una farsa, come tu la definisci, solo perché la UE e relativi personaggi al servizio dell’Europa hanno impedito che da questa ripartisse una riforma più ampia e equa.
Se non ci fosse stato quello che c’è stato (e non farmi specificare altro) adesso ci sarebbe quota 41 e quantomeno la odiata Fornero (come legge intendo, la persona non la tocco) sarebbe un ricordo.
Sono proprio curioso di vedere come il popolo bue voterà alle prossime politiche…
Antonella 60 io vorrei prnsione amticipata 62 anni di eta’perche ho assistere una persoma disabile 100%io uscirei il prossimo anno 63 ora sono legge 104 cosi’finisco anno 2023 prendete considerazione queste ipoyesi pensioni pubblicate e parlane anche di questo datevi una mossa lo vorrei saper subito e pubblicato tanta gente lo vuole sapere grazie.Buona giornata prendete una dicisione con i sindcati sono una statale oltre ci siano catetorie di tutte le specie dei lavorati spiegazioni detagliati grazie.Non pensate a mandare armenti giu’pensate a quello che fate con i soldi dei cittadini e non daye una miseria di pensione pensateci rifletete ben grazie.
Quindi con il disavanzo dei soldi quota 41 si potrebbe fare
Francesco
Soprattutto in questi giorni stiamo assistendo ad una serie di dichiarazioni di partiti, esponenti politici ed Enti economici che ci ragguagliano sul fallimento di quota 100 ed i suoi effetti nefasti sulla spesa pubblica. E per far questo si spingono fino a sostenere un paradosso che più grosso non c’è. Ci dicono che è stato un fallimento perché solo circa 380 mila persone, e non un milione come promesso dai promotori della legge, ha usufruito di questa possibilità per ottenere l’agognata pensione. Di riflesso ci dicono che la stessa legge è stata un vero salasso per le finanze pubbliche. Vivaddio, e se per caso proprio un milione di persone avesse usufruito della legge e la spesa per sostenerla fosse stata quasi tre volte tanto, sarebbe stata un successo??? Certe valutazioni sono veramente ridicole, tralasciando per amor di patria considerazioni su chi le esterna.
Quota 100 sarà anche stata un flop ma rimpiango di avere 62+38 con un anno di ritardo e la prospettiva di dover aspettare il 2027.
Saluti ai gestori del sito
Ecco, magari bisognerebbe fare qualche riflessione in merito. La legge Fornero è attiva da 10 anni. 10ANNI! Senza che nessun governo abbia mai provato a modificare qualcosa. Quota 100 non è stata scelta dalla maggior parte degli italiani, quindi non è stata un fiasco, significa soltanto che quelli che se la sono sentita, hanno continuato a lavorare, indipendentemente dai requisiti acquisiti. E così dovrebbe essere: il cittadino è maturo e sa che cosa vuole e cosa gli serve. È mai possibile che non si lasci la scelta di vivere la propria vita come si vuole? Si può ancora chiamare democratico questo governo che decide in modo ostruzionista sulla vita dei cittadini?
Buonasera, credo che chiunque abbia scelto di andare in pensione con quota 100 si sia fatto fare un prospetto di quanto percepiva, quindi credo che sia stata una scelta cosa che adesso non è permessa,che poi si sia anche speso meno del previsto non lo vedo un problema.
Inutile i vari tentativi di convincerci che la quota 100 è stato un disastro .
Io dico ma non solo io, che ben venga nuovamente quota 100 e chi sostiene il contrario è gente che non ha capito nulla: mi dispiace ma è così…
A questo punto visto che ci sono 10miliardi risparmiati con quota 100 e con le morti covid l’INPS ha risparmiato più di 11 miliardi, si può contare su 22 miliardi per fare questa maledetta flessibilità con la doppia uscita di Tridicoo oppure la proposta MARINO con piccole penalizzazioni- i Sindacati e i politici non hanno più scuse e devono sedersi al tavolo di Draghi per approvarlo in tempo prima che la Fornero ci travolgera’- ora o mai più, altrimenti nessuno voterà chi se ne frega del nostro destino, a 63 anni in poi con acciacchi, testa fusa e problemi personali.
Ok SIGNOR GANGA, SIAMO ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO, MA ENTRO IL 2022 BISOGNA PORTARE A CASA IL RISULTATO ! GLI ULTRA SESSANTENNI DISOCCUPATI DA TANTI ANNI CHE HANNO GIÀ 41 ANNI DI LAVORO E DI CONTRIBUTI ALLE SPALLE DEVONO POTER ANDARE IN PENSIONE SENZA PENALIZZAZIONI !!! È CERTO CHE IL LAVORO NON LO TROVERANNO MAI PIU’ E STANNO VIVENDO UN PERIODO TERRIBILE DIMENTICATI DA TUTTI !!! È INCIVILE CHIEDERGLI DI PAGARE ANCORA “UNA MONTAGNA” CONTRIBUTI VOLONTARI PER INSEGUIRE UNA “PENSIONE MIRAGGIO” .. CHE QUALCUNO HA ANCHE IL CORAGGIO E LA SPUDORATEZZA DI CHIAMARE “ANTICIPATA” ! SIGNOR GANGA, CI SONO CATEGORIE COME QUESTA DEI DISOCCUPATI CHE HANNO INIZIATO A LAVORATE NEI PRIMI ANNI 80 IN GINOCCHIO DA TANTISSIMO TEMPO CHE VI CHIEDE AIUTO !!! SE CI SIETE .. INSIEME AI SUOI COLLEGHI, ORA O MAI PIÙ !
Volevo commentare ma è preferibile che mi astengo. Ci sono persone particolarmente suscettibili su questo sito che non apprezzano le verità scomode e incontrovertibili da me sempre denunciate. Mi permetto una sola parola: Pazzesco ! Oltretutto questo articolo smonta persino la tesi difensiva di Durigon ( ” Non potevamo permetterci 41x tutti ” ) e magari si potrebbe intervistarlo nuovamente con questi dati alla mano. Un solo appunto caro e gentile Rodinò: Lei scrive che “la quota 100 avrebbe dovuto cancellare la riforma Fornero come sempre affermato dai promotori, ma come ben sappiamo è pronta a tornare uguale nel 2023”. La informo che la Fornero non sta per ritornare nel 2023, ma è sempre stata presente anche in questi 4 anni. Migliaia e migliaia di lavoratori hanno continuato OBBLIGATORIAMENTE a pensionarsi con questa legge, chi a 67 anni chi con 43,1. Giusto per precicione.
il colmo e che Lavoratori con 40 passa anni di contributi ancora lavorano, e sono andati in Pensione con quota 100 con la media 39,5 anni di contributi, se questo e normale non so!!
Questo lo sapevano anche loro, solamente la gente si beve tutto quello che dicono.
É logico che se uno deve andare in pensione con un una pensione da fame rimane a lavorare.
Devono fare una riforma che permetta alla gente di vivere ed andare in pensione ad un’età decente e soprattutto dovrebbe essere uguale per quasi tutti compreso loro, ad eccezione eventualmente di alcune categorie di lavori veramente usuranti. Naturalmente con un limite di contributi che dovrebbe essere si 41 anni
Il sistema delle quote concepito come rigida combinazione di età e anni di contribuzione è di per sè iniquo, in quanto l’equità la darebbe un sistema che anche se concepito a quote però non ponga paletti alla determinazione della somma stabilita tra età e contribuzione.
Detto questo non riesco a capire perchè continuino a legare un presunto flop di quota 100 al solo fatto che ne abbiano usufruito meno persone del previsto.
Il flop dovrebbe invece essere misurato sul vero obiettivo che era stato posto con l’istituzione di quota 100 e cioè quello del ricambio generazionale e su questo non viene detto niente.
Altro mativo percui può esserci stato un più basso ricorso alla fruizione di quota 100 e che una volta maturato il diritto le persone possono andarci quando vogliono e quindi magari pensano per adesso rimango tanto poi se mi stanco posso andarci quando voglio.
Sulla questione che con quota 100 si perdano dei soldi di pensione questo non è più vero di quando si sceglie di andare in pensione a 67 anni rispetto ad andarci a 70 in quanto la minore quota pensionistica e dovuta al minore coefficiente legato all’età e al minore montante contributivo.
Quindi secondo me non si può parlare di nessun flop ma viceversa di un successo per quei fortunati che hanno indovinato l’ambo 62-38. Neanche dal punto di vista dello Stato può essere considerato flop in quanto un minor ricorso al pensionamento è proprio quello a cui ausicano neanche tanto velatamente.
una cosa è certa al di là dei commenti: noi nati nel 1960 non abbiamo potuto usufruire di quota 100 visto il minimo d’età; e quando ci siamo arrivati il minimo è stato spostato a 64 anni; adesso tantissima gente si mangia il fegato per non averne approfittato quando potevano; e hanno anche la fortuna che gli ricapita visto che se hanno maturato i diritti entro il 31 dicembre 2021 possono ancora approfittarne; a chi tante opportunità e a chi poche o nessuna; concludendo: chi ha il pane ma non ha i denti e viceversa; saluti ai gestori del sito
E’ stata una riforma ingiusta si è mandata via gente con 38 anni di servizio e chi ne aveva di più non è riuscito ad andare via, non solo, ma rischia pure di dover andarsene non con il misto ma totalmente contributivo. E i sindacati sono stati conniventi. Quota 41 non conviene perchè ci sono tutti i nati degli anni 60 che vogliono penalizzare. Ma quando gli hanno versato i contributi e con il loro lavoro li hanno mantenuti non erano troppi? Il loro lavoro e i loro soldi erano ben venuti. Rendere flessibile l’uscita ma non penalizzando chi ha 40 e più anni versati.
Quello indicato alla fine dell’articolo sarebbe auspicabile e giusto. 41 di servizio sono giusti ma difficilmente saranno accettati dal governo.
Personalmente avendo 40 di lavoro e 59 di età spero che lascino la possibilità di andare con la Fornero legge ordinaria 41 e 10 mesi .
Sono stanca sia di lavorare sia di tutti i discorsi fatti sulla pelle dei lavoratori.
Questo costa troppo quest’altro è troppo oneroso quell’altro non rientra nei parametri per onestà intellettuale non si farebbe prima a dire non vogliamo cambiare nulla ed evitiamo ulteriori perdite di tempo? Ritengo che 63 anni e 41 di contributi siano più che sufficienti se questo coefficiente non fosse approvato ovviamente senza penalità vorrebbe dire che la mia analisi iniziale è più che corretta (senza presunzione) ringrazio per lo spazio che ci concedete e mi piacerebbe un parere della dottoressa Erica certo è che su questo argomento rischiamo di essere ripetitivi non per colpa nostra
Io sono andato con quota 100 e dico che non e’ stato un fallimento, non c’è la facevo piu’. La mia ditta ha assunto altre 2 persone.
Quota 100 non è stato un successo. Ma almeno qualcuno ci ha provato. Ma mi domando: cosa stanno facendo i sindacati e il governo ora? E i nostri fantastici politici? Tutto tace. Si sveglieranno dal dolce letargo quando sentiranno l’odore delle votazioni. Poveri noi. Siamo capitati in una gabbia di matti.