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Riforma Pensioni 2022, prepensionamento a 60 e 63 anni: Come fare con APE e OD

Una volta venuta meno “Quota 100”, non ci sarà solo “Quota 102” per aiutare i lavoratori che vogliono uscire in anticipo dal mondo del lavoro. Il disegno di Legge di Bilancio 2022 ha infatti prorogato e ampliato anche la cosiddetta Opzione Donna e l’ APE Sociale, ossia quella indennità di accompagnamento alla pensione che potrà aversi già dall’età di 63 anni, in presenza di alcuni requisiti. Si tratta di un’indennità calcolata come la futura pensione, con un importo massimo di 1.500 euro mensili, a carico dello Stato e a sostegno del lavoratore dai 63 anni in su, fino al compimento del requisito anagrafico previsto dalla legge per la pensione di vecchiaia. A oggi, l’APE Sociale è rivolta solo a chi appartiene a specifiche categorie.

Riforma Pensioni 2022: I requisiti per l’APE Sociale

Prima dell’introduzione del disegno di Legge di Bilancio 2022, per usufruire dell’APE Sociale serviva anzitutto un minimo di 30 anni di contributi e fra questi potevano beneficiarne i disoccupati di lungo corso, i caregiver e gli invalidi dal 74%. Fra coloro che avevano invece almeno 36 anni di contributi potevano farne richiesta gli addetti ai lavori gravosi. Una particolarità era quella di consentire alle lavoratrici di avere una riduzione del requisito contributivo di un anno per ogni figlio, sino a un massimo di due anni. Detti requisiti dovevano aversi entro il 31 dicembre 2021.

Con la Legge di Bilancio 2022, l’APE Sociale è stata prorogata e sono state anche ampliate le categorie di destinatari. In particolare, dice il disegno di legge che l’APE Sociale potrà essere ottenuta da tutti coloro che alla data del 31 dicembre 2022 raggiungeranno i consueti requisiti già previsti per il 31 dicembre dell’anno precedente.

L’estensione dell’indennità opera anche a favore dei lavoratori che hanno da poco concluso di percepire l’indennità di disoccupazione, i quali non dovranno più aspettare i 3 mesi dal termine della NASpI o della diversa indennità spettante. L’APE Sociale riguarda anche ulteriori categorie di addetti ai lavori gravosi. Fra questi sono considerati anche magazzinieri, estetisti, artigiani, operai specializzati, agricoltori, autisti, e anche maestri.

Riforma Pensioni 2022: Pre-pensionamento a 60 anni e “Opzione Donna”, la guida

La cosiddetta “Opzione Donna” prevede in via sperimentale la possibilità per le lavoratrici di ottenere un trattamento pensionistico grazie a requisiti di gran lunga ridotti rispetto a quelli della vecchia pensione di vecchiaia, ma anche rispetto a quelli della ordinaria pensione anticipata. Dopo la fine di “Quota 100” la pensione sperimentale di “Opzione Donna” rimane, ma con l’intervento di importanti modifiche. Ad esempio, in cambio dell’anticipo dall’uscita dal lavoro, la lavoratrice consente di vedere ricalcolata la pensione col sistema contributivo, che solitamente può costituire una penalizzazione.

I requisiti per “Opzione Donna”

Possono avere diritto a tale opzione le dipendenti che hanno compiuto 58 anni e maturato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2020, previa attesa di una finestra di 12 mesi. Le lavoratrici autonome invece possono conseguire “Opzione Donna” con 59 anni di età e 35 di contributi al 31 dicembre 2020.

Dal 2022 invece serviranno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021, 60 anni di età entro il 31 dicembre 2021, previa attesa di un periodo di 12 mesi di finestra, fra la data di maturazione dell’ultimo requisito e sino alla decorrenza della pensione. Le lavoratrici autonome invece ne avranno diritto con 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021, 61 anni di età entro il 31 dicembre 2021, con finestra di 18 mesi.

Infine ricordiamo anche altri trattamenti di pensione anticipata: tra i trattamenti pensionistici agevolati, oltre alla pensione anticipata ordinaria e contributiva che ha previsto la Legge Fornero, troviamo la pensione anticipata per i cosiddetti “lavoratori precoci”, che si ottiene con 41 anni di contributi. C’è anche la pensione di anzianità per le persone addette ai lavori usuranti e notturni, che si ottiene con un minimo di 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi e “quota 97,6”.

Stefano Rodinò

Classe 1981, ho studiato scienze politiche ad indirizzo Comunicazione Pubblica. Scopri di più

Questo articolo ha 19 commenti

  1. Vincenzo

    A maggio del 22 compio 61 anni e 35 + 1 anno di servizio militare ad oggi ancora in servizio negli ultimi 10 anni ho svolto 8 anni di notte continui potrò effettuare la domanda come usurante.

  2. Elisa

    Sono una signora di 62 anni sto cercando lavoro ma alla mia età si fa fatica.
    Perché non dare la pensione a chi a già più di vent’anni di contributi

  3. Paola Aiello

    Buongiorno ho 64 anni e 36anni e 9 mesi di contributi sono madre di 3 figli, posso accedere a ape social come lavoratrice usurante con una qualifica di commessa di 3° livello?

    1. Erica Venditti

      Per questioni specifiche dovete rivolgervi ai patronati, oppure provare via messanger a contattare Domenico Cosentino, già presidente di Patronato, per vedere se ha modo di darvi una mano.

  4. caterina

    Sono un insegnante scuola primaria nata il 9 10 1959 ho 31 anni 11 mesi 26 giorni al 31 agosto 2021 potrò andare in pensione con l’Ape sociale? Rientro nei lavori gravosi? Grazie mille buona giornata

  5. Flavio

    Buongiorno a tutti, credo che andare in pensione debba essere una libera scelta di ogni lavoratore a qualsiasi età, prendendo in considerazione 2 soli parametri : montante contributivo ed età, quindi flessibilità in uscita con il sistema contributivo. Se si va in pensione prima è ovvio che si percepirà una pensione più bassa, ma ognuno farà i propri calcoli in base alle proprie esigenze e farà la propria scelta.

  6. Elena

    Aggiungete
    35 anni di contributi indipendentemente dall età per una donna con figli penso sia sufficiente.
    Oppure a 41 anni previsti togliere un anno a figlio ma……..
    SENZA PENALIZZAZIONI

  7. Elena

    Ma è pazzesco.
    Ma basta …..le donne con figli vengono penaluzzate alla grande. Devono morire di lavoro senza poter fare neppure le nonne.
    Con tutta la difficolta ad avere una carriera continua e quindi 35 anni di contributi !!!!
    È assurdo che non ci sia una finestra una possibilita di scelta !
    Non sarebbe sufficiente tenere 35
    Di contributi per chi ha piu figli ?

  8. GINO SPEROTTO

    Ma una donna con 20 anni di contributi e 63 anni di età, quando mai troverà lavoro, è giusto darle la pensione qualunque essa sia, ma di cosa parliamo, pensate sia meglio il reddito di cittadinanza? con tutti i truffatori che ci sono? Date la pensione a chi s’è l’è guadagnata qualunque prezzo abbia,anche perché il prezzo per 20 anni di contributi non sarà alto sicuramente.

  9. Francesco

    Buongiorno. Sono un ex dipendente privato monoreddito senza nessun sussidio da luglio 2019 ad eccezione del rem. Con 39,5 anni di contributi e 61.5 anni di età. Non posso accedere al reddito di cittadinanza a causa proprietario della mia casa. Ho inviato tante email e raccomandate a tante istituzioni politiche e sindacali. Nessuna risposta concreta e risolutiva per i soggetti con questi requisiti. Cosa bisogna aspettare? Attendete 63 anni per accedere all’ape social? Con quale sostenimento vivremo? Perché non vogliono trovare soluzioni per mandarci in pensione per quello che abbiamo maturato? Dobbiamo ancora patire la fame dopo circa 40 anni di contributi (comprensivi di due anni di naspi) . Avrei preferito avere ancora il posto di lavoro , fare una vita dignitosa . Ci vogliono portare anche a noi nella fascia della povertà. Le istituzioni sono a conoscenza di queste cose o siamo soggetti che gridiamo nel deserto? Che il buon Dio illumini un legislatore per trovare la soluzione giusta. Gradirei se possibile inviare queste mie righe a chi di competenza per affrontare questo problema. Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.

  10. Giuseppe cavalcati

    Buongiorno, ho 40 di contributi e 1 anno di ferie che avanzo, sono nato il 26/07/1962 AE a 14 anni ho cominciato a lavorare. Ci sono possibilità di andare in pensione nel 2022?grazie

  11. Patrizia Gavazzi

    Ma i requisiti non gli stessi del 2020

  12. Annalisa

    Io sapevo che per OD i requisiti per il 2022 erano 58 anni di età e 59 anni di età per autonome e 35 anni versante entro 31 dicembre 2021 e nn 60 e 61 età come riportato nell’articolo
    Con finestra poi di 1 anno per dipendenti e 18 per autonome
    Spero che sia errore altrimenti nn potrò rientrare in OD

  13. Giovanni

    Buongiorno
    Volevo sapere o 66 anni compiuti con 35 anni di contributi ed 59 settimane di lavoro minorile se posso andare in pensione con Ape Social .grazie per una vostra risposta.

    1. Erica Venditti

      Provi a contattare via messanger Domenico Cosentino, già presidente di patronato. Faccia pure il mio nome ed il nome del sito.

  14. Andrea Porretti

    Credo che se dovrà essere ricalcolato tutto col sistema contributivo debba essere fatto dai 50.000€ in su in modo da ridimensionare le pensioni d’oro ottenute senza la reale contribuzione ma per leggi vecchie di 60 anni.

  15. Alessandro

    È un’ingiustizia !!!! La nuova lista dei lavori usuranti va applicata anche ai precoci !!! È incostituzionale applicare solo alla Ape Social un lavoro usurante e gravoso !!!! Ma possibile che in Italia non esista un partito o un sindacato che riesca a modificare questa ingiustizia !!!!
    È una vergogna !!!!

  16. Mog

    Come si fa a capire se una persona può avere e quando i requisiti per andare in Pensione facendoli usufruire solamente per un anno. Esempio mio che sono del 1960 (quelli che se la sono presa in saccoccia più di tutti). Non posso andare in Pensione per anzianità avendo solamente 38 anni di contributi (ci sarebbero anche altri ma con l’Enasarco pagati da Rappresentante e non sono cumulabili e logicamente non essendo un Politico facilitazioni come tutte le persone comuni zero), non posso usufruire quota 100 perché termina un mese prima, non posso usufruire della quota 102 perché non ho 64 di età e non posso usufruire dell’Ape Sociale perché termina anch’essa il 31/12 di quest’anno ma sono disoccupato, ecco io devo vivere per altri 5 anni senza stipendio ne Pensione? Non sarebbe logico rinnovare (e combattere per farlo)l’Ape Sociale per 3 anni almeno per permettere a tanti come me di non essere essere sempre esclusi? Ma chi fa queste leggi a cosa pensa? Ma quelli del 1960 stanno antipatici a qualcuno del Governo o semplicemente hanno considerato che così facendo tante persone come me non avranno nessuna possibilità di andare in Pensione evitando di diventare uno Squallido costo per lo stato?

    1. PAOLO Prof

      mog , mi convinco sempre di più che ce l’hanno con noi del 1960; è una battuta; cosa ti devi aspettare da parlamentari che si son fatti la legge per pararsi il c…………. in caso di fine legislatura anticipata? ed altri, tipo draghi, non ha la minima idea di cosa voglia dire faticare altrimenti non agirebbe così; parliamo di pensioni: secondo me esistono 4 tipi di persone: quelli come me e te che hanno sofferto a sufficienza e non vedono l’ora di andarsene in pensione; poi esistono quelli che non hanno sofferto a sufficienza e dicono: mi sento in forza e vado avanti alcuni anni ancora ; poi ci sono quelli che dicono: poi che cosa faccio in pensione, se mi fermo muoio e continuano a dispetto dell’età; e poi l’ultima categoria alla quale appartengono i vari Draghi, Cazzola, Fornero, etc: sono già in pensione, guadagnano tantissimo, non hanno minimamente faticato, decidono per gli altri o condizionano i pareri della gente , sono concentrati sul potere e fanno di tutto per tenerlo (ricordo una frase di Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha) e rovinano le vite della gente con le loro decisioni (non da soli: le leggi le fa il parlamento) (dimenticavo: dicono che a 62-63 anni si può ancora faticare ma loro a 58-59 anni sono andati in pensione con tutto retributivo ; o ti dicono che a 62 anni con 41 di contributi non hai i requisiti e ti devi erodere pensione integrativa ; o ti alzano a quota 102 con i 64 anni; o ti dicono: facciamo la riforma: vuoi andare prima? tutto contributivo ; dimenticavo: quota 93 per gli edili: con 63 anni e 30 di contributi: quanti ne muoiono dai 57-58 anni sulle impalcature? morale di tutto: quelli sacrificabili e quelli no; noi siamo i sacrificabili; alla fine tutti moriremo, chi con la coscienza a posto, chi no; buon anno a tutti

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