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Riforma pensioni 2022, i più penalizzati? Quelli nati nel 1960: l’intervista a Marino

Si é a lungo discusso di quanto verrà approvato per il 2022 in ambito previdenziale, in quanto la quota 102 proposta per giunta per un solo anno, non ha affatto soddisfatto le richieste pressanti dei sindacati e ancor meno quelle dei cittadini. Sulla questione abbiamo sentito esponenti politici, i segretario confederali di Cgil, Roberto Ghiselli, Uil, Domenico Proietti, e Cisl, Ignazio Ganga, e alcuni esperti previdenziali. Quest’oggi abbiamo intervistato Mauro Marino, noto a molti dei nostri lettori in quanto da tempo tiene in esclusiva per noi sul sito ogni sabato l’Editoriale di Mauro Marino. Eccovi le sue parole:

Riforma pensioni 2022, Marino: quota 102 danneggia i nati nel 1960

Pensionipertutti: La legge di bilancio ha previsto in ambito previdenziale per il 2022 la quota 102 per un solo anno, la proroga dell’opzione donna e l’ampliamento delle categorie dell’ape sociale. Sindacati e lavoratori si sono detti insoddisfatti specie della quota 102, vista come l’ ennesima misura tampone che non ha tenuto conto della richiesta principali dei cittadini che optavano per misure strutturali e maggiormente eque. Le cosa ne pensa della quota 102 servirà per superare il famigerato scalone, o é stata una misura fatta, diciamo, giusto per non lasciare il vuoto normativo nel 2022 in attesa di una riforma maggiormente inclusiva per il 2023

Mauro Marino: Il sistema delle quote dapprima la contestatissima quota 100 ora quota 102 non sono delle vere quote 100 e 102 perché non permettono di raggiungere i requisiti in qualsiasi modo ma soltanto rigidi (38e 62) e ora (38e64). Le quote poi non vanno bene perché bisognerebbe fare una legge organica che tenga conto di molteplici fattori situazioni e tipologia di mestieri. Il governo in sostanza ha deciso di non decidere e per evitare lo scalone di 5 anni ha creato uno scalino di 3 anni. In sostanza ha preso tempo con buona pace dei nati nel 1960 che si troveranno a fare magari per pochi giorni due anni in più di lavoro.

Pensionipertutti: A suo avviso nel 2023 quali saranno gli scenari possibili: quota 41 per tutti indipendentemente dall’età ed una flessibilità in uscita dai 62/63 anni con una piccolo ‘pegno’ da pagare rispetto ad ogni anno di anticipo prima dei 67 anni o una flessibilità, come la intende Draghi, che prevedrà dunque con buona probabilità un ricalcolo dell’assegno contributivo?

Mauro Marino: “Io penso che la legge Fornero rimarrà come legge di riferimento. Poi chi vorrà come opzione potrà accedere ad una uscita flessibile da 62 anni e 25 anni di contributi, ma con calcolo interamente contributivo. Mi auguro che non si arrivi a questo ricatto perché di questo si tratterebbe con persone che pur di uscire dal mondo del lavoro accettererebbero, diventando, poi però, i nuovi poveri del futuro“.

Riforma pensioni 2022-2023: quali misure prioritarie?

Pensionipertutti: A suo avviso quali misure dovrebbero essere attuate per garantire il patto intergenerazionale tra giovani e anziani, affinché le scelte di oggi non ricadano, come molti esperti previdenziali dicono, sulle future generazioni?

Mauro Marino: Credo che le misure su cui puntare siano senza dubbio le pensioni di garanzia per i giovani superando eventuali buchi contributivi e l’implementazione della previdenza complementare come unico mezzo per avere in futuro pensioni dignitose.

Pensionipertutti: Quali misure, invece a suo avviso, andrebbero attuate in favore delle donne al fine di colpare il gap, inutile nasconderlo, ancora esistente anche in ambito previdenziale?

Mauro Marino: Sulle donne purtroppo c’è ancora molto forte il contrasto da parte degli uomini. Lo dimostra il fatto che in occasione della giornata mondiale sulla violenza contro le donne io ho fatto un articolo sottolineando come una strada dovrebbe essere quella di concedere degli sgravi contributi ad esse e mi sono arrivate molte critiche di maschietti che dicono che le donne sono avvantaggiate da o.d. e dal vantaggio di un anno nella pensione anticipata. Come si vede la strada é ancora tutta in salita. Personalmente darei loro dei vantaggi consistenti in termini previdenziali ben più di un anno ma è una materia che va studiata con calma.

Riforma pensioni 2022: Proposta Tridico da abolire o da riconsiderare nel 2023?

Pensionipertutti: La proposta Tridico, a suo avviso, avrebbe dovuto essere tenuta maggiormente in considerazione o é stato un bene che non abbia avuto seguito?

Mauro Marino: La proposta Tridico è sicuramente buona, ma sia i sindacati che il governo non la gradiscono. E poi se si fanno i conteggi penalizza troppo i più anziani di contribuzione. I conteggi dicono che a stento si arriverebbe a 600 euro mensili. Troppo poco per vivere decorosamente.

Ringraziamo Mauro Marino per il tempo dedicatoci e vi chiediamo, dal canto vostro, condividete o meno quanto qui asserito? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.

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Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

Questo articolo ha 43 commenti

  1. Lucky

    Sono perfettamente d’accordo con Emilio e Gio…… Ma forse il problema sta da un’altra parte… In cuor loro sanno benissimo che la proposta Tridico è la piu equilibrata, ma si oppongono perche sanno altrettanto benissimo che ci satebbe la fila lunga dai caf per fare la domanda, e questo il governo non lo vuole permettere, troppa gente abbandonerebbe il lavoro prima dei 67!!!! (io per primo), saluti

  2. Cristiana 60

    Leggo articoli come questo è rabbrividirsco , mi sembra chiaro ormai che i Sindacati non sono minimamente interessati a difenderci. E allora mandateci a votare, vogliamo dire la nostra! E poi vediamo se c’è qualche partito che sostiene una proposta come quella di Draghi sulla pensione contributiva, e quanti voti prende! Questo governo non ci rappresenta, e nemmeno le parti sociali. Votazioni! Io il primo partito che sostituisce la proposta di Tridico, lo voto.

  3. Gino

    Sono nato dopo il 1960 , a me starebbe bene l’opzione pensione di cittadinanza per tutti, ma con il rimborso di tutti i contributi versati con gli interessi…. bravo Mario!

  4. ROBERTO Breviglieri

    Buon giorno ma l’ape volontaria e’ stata eliinata o è un opzione anche x il 2022?

    1. Giacinto

      Misteriosamente l’hanno eliminata

  5. Alessandro

    Parte di articolo copiato Dal Fatto Quotidiano :
    Il salvataggio pubblico dell’Istituto per la previdenza dei giornalisti, 2,5 miliardi per tutelare le super pensioni di un’ élite

    Le stime sono contenute in un documento dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Come spiega il presidente dell’Upb Giuseppe Pisauro l’intervento del governo premia una gestione poco oculata e rappresenta un “pericoloso precedente !!!!

    Bene …che dire !!!! Altro buco che dovremo riparare con la.cassa.dell’ Inps ?!?! Poi ci credo che non ci sono i soldi dei nostri contributi !!!!! Sindacati svegliatevi !!!!

  6. Cristina Vanucci

    Una pensione dignitosa sarebbe di almeno 1000.00euro per tutti

  7. Carlo Luigi

    E’ chiaro che il Governo Draghi abbia in mente di togliere la quota retributiva dal sistema misto e portare a casa l’uso del solo calcolo contributivo su tutte le future pensioni, ma questo processo non ha senso perche’ e’ gia’ in corso dal 1996 in modo progressivo. Ma nonostante cio’ si cerca di “barattare” con formule che consentano la flessibilita’ in uscita con penalizzazioni che potrebbero rivelarsi “tragiche” per le tasche dei futuri pensionati soprattutto a partire da quelli nati del 1960 che andrebbero in pensione a partire dal 2023.
    Togliere il contributivo dal sistema misto significherebbe un taglio drastico ed insensato della pensione alle famiglie di coloro che gia’ sostengono i loro figli senza un lavoro o con lavori sottopagati e spesso anche i loro genitori anziani. Infine costringerebbe chi ha gia’ da ora un’ anzianita’ lavorativa superiore a quella delle Quota 100 e 102 a subire una penalizzazione ingiustificata. La Pensione Anticipata della legge Fornero deve quindi restare come riferimento fino al 2026 (data stabilita per il congelamento dell’ aspettativa di vita) e questo i Sindacati ed i partiti che difendono i lavoratori ed i pensionati lo dovrebbero sapere chiaramente, ma con la salita sul carro di Draghi cio’ non e’ piu’ un motivo di certezza, purtroppo.

    1. Raffaele

      Egregio Sig.Carlo buongiorno. Purtroppo possiamo fare tutti i commenti che vogliamo , è inutile cercare di far capire i danni che arrecheranno a noi e le prossime generazioni.Queste persone lo sanno bene quale’ il da farsi.queste persone sanno anche che siamo tutti delle brave persone per non dire fessi , me compreso per carità.Questi avevano bisogno di avere di fronte persone come i Francesi .
      Buon Lavoro.

  8. Stefano 1961

    Pensioni per tutti… quali misure dovrebbero essere attuate per garantire il patto intergenerazionale tra giovani e anziani, affinché le scelte di oggi non ricadano, come molti esperti previdenziali dicono, sulle future generazioni?
    Mi permetto alcune considerazioni. Direi che esiste un unico patto sociale con valenze, politiche, sanitarie, intergenerazionali, ecc.
    Ovvero esiste una dimensione comune che tende a ridurre se non ad eliminare quello che sarebbe altrimenti il rischio vita. Le generazioni del futuro, grazie al patto intergenerazionale, dalla nascita ricevono accudimento, cure, istruzione, sicurezza ecc. Il continuare ad accentuare che le pensioni sono a carico dei giovani come se fosse una ingiustizia è alla meno molto sgradevole e decisamente improprio. Noi degli anni ’60, come le generazioni precedenti, abbiamo lavorato anche per pagare i vari patti sociali. Non vedo perchè ora si debba frantumare la dinamica solidale che ha così ben funzionato sino ad ora. Quello che bisogna modificare è la modalità gestionale che attraverso varie sciocchezze tra cui le varie pensioni baby ha compromesso la sostenibilità del sistema. Ma qui chi doveva amministrare, controllare, rappresentare i lavoratori e i pensionati e non lo ha fatto a dovere?

  9. Silvestro

    C’è un detto che recita: non vi è peggior sordo di chi non vuol sentire e questo è proprio il nostro governo in tema di pensioni e lavoro.
    Si continua a posticipare l’argomento facendo leva su appuntamenti futuri per trattare l’argomento beffando noi lavoratori ed organizzazione sindacali, lasciandoci nel baratro della vita.
    Se democraticamente si sono lasciate aperte le porte e non si è colto nulla, anzi sono peggiorate le condizioni e forse il caso di cambiare rotta, usando il loro metodo c’è lo insegna anche la fisica ” ad ogni azione vi è una reazione uguale e contraria”.
    Io mi chiedo e vi chiedo cosa voglia da noi lavoratori degli anni 60 il governo, dopo averci condannato a contribuire il 30-40% in più sulla base contributiva in atto all’ ingresso nel mondo del lavoro; averci impoverito riducendoci di pari passo l’assegno pensionistico, accompagnandoci a vivere in solitudine tra un’ ospizio ed un’altro.
    Che finisca in fretta questo stallo ingiusto e privo di stimoli per un futuro democratico ed equo.

  10. Salvo

    Vorrei precisare che per i nati 1960 non sono 2 anni di lavoro in più, ma si papperanno tutto lo scalone dei 5 anni: fate bene i conticini….
    Quindi a chi dei nati 1960 che per pochi giorni/mesi non potranno accedere al requisito di quota 100, è stato prolungata l’età anagrafica coincidente con la data di accesso della scienziata Fornero. Cioè in pratica inseguiamo la pensione anagraficamente fino al compimento di 67 anni se ancora esiste il sistema pensionistico previdenziale.

    1. Giuseppe Danese

      Bravo, stavo per puntualizzarlo anch’io quando ho letto la sua precisazione. Chi, come me, è del ’60 e si è visto sfuggire per pochi mesi (non oso immaginare lo scoramento di chi è nato il 1° gennaio…) i conti se li è fatti bene. Se le cose andranno come annunciato ci toccherà superare i 67 anni…

  11. Alessandra

    Buongiorno. Sono una docente di scuola secondaria di primo grado, ho 62 anni e 37 anni 11 mesi e 29 di contributi.
    PER UN GIORNO , per un solo giorno non ho i requisiti per andare in pensione con quota 100.
    Come è possibile che nessun Ministro si renda conto di quanti dipendenti siano stati penalizzati dal mancato rinnovo di Quota 100?
    E come è possibile che non ci siano alternative immediate per chi , per un pugno di giorni , si vede costretto a lavorare altri 5 anni?
    Spesso l’uscita dal lavoro è un’esigenza che merita rispetto e non solo un diritto che, se negato, può avere gravi ripercussioni sulla vita di alcune persone.
    Grazie solo per avermi dato l’opportunità di esprimere un mio ….pensiero
    A.S.

    1. Ester Lucia

      Lei e’ una docente e non lo capisce? Il sistema non e’ sostenibile, questo non e’ un ricatto. Voi boomer siete nati durante il picco economico, eppure avete bruciato le risorse. Avete iniziato con il trend che riguarda di denatalita’ (sotto la soglia degli 2.1 figli a donna, paragonati ai 2.5 di allora), molto meno produttiva, ma meglio pagata delle generazioni attuali. I giovani sono pochi e mal pagati (9900 Euro lordi l’anno sotto i 25 anni), non in grado di mantenere tanti pensionati, potrebbe spiegarci perche’ vi meritereste anche questo privilegio? Come mai non potreste rinunciare all’ennesimo bonus o prepensione? Aiutare UNA VOLTA le nuove generazioni che conoscono solo sacrificio? (Siccome la pensione se la sognano) L’italia fallira’ se questo e’ l’unico presupposto per cui vota, pero’ contenti voi. Forse l’unica soluzione e’ che noi giovani emigriamo di massa e poi lasciamo a voi la vostra sorte

    2. PAOLO Prof

      alessandra; mi dispiace; pensa che il sottoscritto non ha 100; a fine 2021 raggiunge 101 e 9 mesi circa; ma siccome sono nato nel 1960 me la prendo………………………….; l’anno prossimo raggiungo 102 a metà febbraio; ma siccome ci vogliono 64 anni me la prendo nel ……….; vado in pensione grazie alla rita; e poi magari a 67 anni mi diranno: non ci sono i soldi: tutto contributivo; cosa fare? stare in salute, sperare di vivere 100 anni e avere la soddisfazione di veder schiattare chi fa queste leggi saluti ai gestori del sito

  12. Renzo

    Non sono daccordo dopo i 62 anni si deve poter andare via e in particolare le donne che hanno figli a carico! Hanno fortemente penalizzato la classe 1960.)

  13. Cristiana

    “Mauro Marino: La proposta Tridico è sicuramente buona, ma sia i sindacati che il governo non la gradiscono. E poi se si fanno i conteggi penalizza troppo i più anziani di contribuzione. I conteggi dicono che a stento si arriverebbe a 600 euro mensili. Troppo poco per vivere decorosamente.”
    Già, come no. Molto meglio la proposta di DRAGHI su una pensione contributiva pura, così anziché per 4 anni, prenderemo 600 euro di pensione per tutta la vita.

    1. Lucky

      Mi associo completamente a quanto hai riferito, e vorrei chiedere al sig Marino cosa pensa di quelle persone che vivono solo con la pensione sociale di 460 euro o chi prende il rdc (chi ne ha veramente diritto), in confronto 600 euri sono una cuccagna,

  14. Alfonso Colameo

    Io mi chiedo ma quelli come me che sono nati nel 1960 e con 21 anni di contributi e disoccupato quando potranno andare in pensione, sono preoccupato. Dovrebbero dare la pensione a tutti anche a chi a di meno di contributi come fanno in altri paesi ‘Europei, in Germania l’assegno lo ricevi anche con pochi anni di contributi

  15. MASSIMO

    Per un disoccupato poter andare in pensione a 62 anni e 25 anni di contributi, anche con il calcolo interamente contributivo, sarebbe una bella cosa in quanto avrebbe subito dei soldi . Senza lavoro e aspettando i 67/68 anni, non avrebbe le prospettive per una pensione migliore.

    1. Giovanni

      Signor Massimo, io e lei siamo fra i pochi a pensare agli ultrasessantenni disoccupati.
      Qui ognuno tira l’acqua al suo mulino, inutile fare un discorso di giustizia.
      Sappia però che io ho 22 anni di INPS e 12 di Cassa ragionieri obbligatoria.
      Se ne esce solo con cose uguali per tutti e facoltative. Liberi di accettare o meno le decurtazioni. Sono mesi che scrivo ma pare che le cose uguali per tutti non piacciano a nessuno…….Sono esausto! E’ così difficile pensare ad un sistema giusto per tutti?
      Oggi ho incontrato due amici al bar che hanno 10 anni più di me (io 63). Uno è andato in pensione a 52 anni e l’altro 51……..

  16. Ina Rotondo

    Ho 62 anni a marzo, disoccupata, non era più giusto pensare ad una uscita a 62 con i contributi accumulati? Personalmente ne ho 23 ,ora tra rimanere disoccupata fino a67 anni e andare in pensione a 62 ,non sarebbe stata meglio la seconda opzione. È vero a noi donne non ci pensa nessuno,io ho dovuto accontentarmi del partime poiché mi sono occupata dei genitori anziani ,non potevo permettermi né una badante né una casa di riposo. INVECE PENSATE SOLO HA CHI HA FIGLI!!CREDO CHE SIA UNA DISCRIMINAZIONE FORTEMENTE UMILIANTE!

  17. Enzo

    Nato nel 1960 41anni versati DISOCCUPATO da 1 anno naspi finita COSA DEVO FARE??? *

  18. Paolo

    Buongiorno non ho parole di cosa sta facendo questo governo (Draghi) sta penalizzando i più Deboli la cosa più grave nessuno ,,dai partiti in primis sta facendo qualcosa vogliono ridurci in un popolo di poveri..Per quello che riguarda i nati del 60, sarà la generazionale più penalizzata per andare in pensione .. Vergogna dov’è sta la solidarietà in questo Paese…

  19. Francesco

    Apposto di pensare ai paramentali che non fanno un bel caz…… dalla mattina alla sera e non sanno come si lavora Nei campi ho al murato ho in una fabbrica Loro con le loro ville. Il proverbio dice bene che il sazio non crede il digiuno,fanno bene che li spaccano la faccia pezzi di merd…… Italia di merd…….

  20. Matia

    Nn sono d’accordo su queste decisioni e che quelli nati nel 1960 vengano penalizzati quando precedentemente si usciva dal lavoro a 60anni come età anagrafica e 35anmi di contributi.. Quando il lavoro svolto è tra quelli ora classificato come gravoso e usurante e cn turnazione anche notturno. Da parecchi anni è nn solo gli ultimi 7 negli ultimi 10 e valutando le il totale delle notti fatte durante l’anno solare.. Quando le trattenute mensili variano da 800/900& sullo stipendio e dovere avere una prendine da poveri. 600/700€ al mese..

  21. Piero Mazzilli

    Morale della favola io nel febbraio 2022 avrò 62 anni di età e 41 anni abbondanti di contributi versati non potrò andare in pensione,perché lo stato non ha i fondi per pagare le pensioni,come se fosse colpa mia,mentre regalare soldi a sfaticati per il reddito di cittadinanza i soldi li trovano…..

  22. Francesco

    Fanno schifo io per un mese sono fuori da quota 100. Che male abbiamo fatto noi , e gli altri anni coduto è l’Italia di merda?

  23. Tommaso

    Dopo 41anni di lavoro usurante e 2anni di lavoro minorile fate voi politici di m…a quando mandarci in pensione

  24. PAOLO Prof

    parole sante; penso ogni tanto al sig. barone nato il 1 gennaio del 1960; non è che io sto tanto meglio (maggio 1960); niente nel 2021 perchè del 1960; si nel 2022 ma erodendomi la pensione integrativa accumulata con grandissimi sacrifici ( nel 2022 con quasi 41 anni di contributi), e allora: ‘ la soddisfazione è che qualche mio alunno mi dice: prof mi dispiacerà, ma se la goda; e magari ci riesce a vivere 90 anni e vedere schiattare qualcuno di quelli che ci combinano questi disastri; saluti ai gestori del sito

  25. Antonella

    Tanto si sapeva che finiva così… Noi del 1960 siamo penalizzati… E lavoreremo per chi se ne va in pensione con meno contributi… Noi che ne abbiamo già 41 dobbiamo fare fare anche le finestre di 10 mesi… Che schifo… Grazie sindacati che non avete fatto un cazzo di quello che c’era da fare!!!!

    1. Ester Lucia

      Il sistema non e’ sostenibile, questo non e’ un ricatto. Voi boomer siete nati durante il picco economico, eppure avete bruciato le risorse. Avete iniziato con il trend che riguarda di denatalita’ (sotto la soglia degli 2.1 figli a donna, paragonati ai 2.5 di allora), molto meno produttiva, ma meglio pagata delle generazioni attuali. I giovani sono pochi e mal pagati (9900 Euro lordi l’anno sotto i 25 anni), non in grado di mantenere tanti pensionati, potrebbe spiegarci perche’ vi meritereste anche questo privilegio? Come mai non potreste rinunciare all’ennesimo bonus o prepensione? Aiutare UNA VOLTA le nuove generazioni che conoscono solo sacrificio? (Siccome la pensione se la sognano) L’italia fallira’ se questo e’ l’unico presupposto per cui vota, pero’ contenti voi. Forse l’unica soluzione e’ che noi giovani emigriamo di massa e poi lasciamo a voi la vostra sorte

  26. alex

    Come già detto la legge Fornero rimarrà sicuramente, nessuno la toccherà , fortunato chi ce la farà.
    Poi ci sarà lo scontro per chi vorrà uscire prima perché costretto magari essendo rimasto senza lavoro e chi invece non ce la fa più e vorrebbe starsene a casa per motivi magari anche familiari ( genitori anziani da seguire o altre problematiche)
    Qui entrerà in gioco la flessibilità in uscita e speriamo che non si vada allo scontro tra il burocrate che chiederà sicuramente il contributivo puro e i sindacati che non ne vorranno sapere .
    Speriamo solo che ci sia una mediazione e si usi un pò il cervello.
    Basterebbe trovare una via di mezzo non troppo svantaggiosa per tutti, perché irrigidirsi sulle posizioni porterà sicuramente dover aspettare ancora magari per mesi e per gente che vorrebbe finalmente sapere quale destino li attende , non è il massimo.
    Attendiamo fiduciosi i prossimi incontri…

  27. Alessandro

    Condivido tutto il ragionamento di Marino e spero che la legge Fornero resti come riferimento l’alternativa sarebbe peggiorarla cancellando il calcolo misto in vigore sino al 2035 e qui i sindacati dovranno stare in campana !!! Per quanto riguarda la flessibilità in uscita dai 62 anni potrebbe aiutare molti lavoratori disoccupati/esodati che non sono più nelle condizioni di trovare un’occupazione….La mia paura è che questo governo sarà in grado di creare un nuovo esercito di poveri aumentando evasione fiscale e lavoro nero !!!
    Un ringraziamento alla redazione

  28. parassita

    Diciamo la verità: la proposta Tridico è buona in quanto equilibrata e sostenibile ma ha un difetto nasce da un burocrate di area Movimento 5 stelle non gradito al Governo e ai sindacati. In Italia purtroppo le cose vanno così…

    1. Lucky

      Premetto che non sono mai stato un simpatizzante dei 5st, però hai assolutamente ragione, in questo paese, per una volta che qualcuno ha una idea buona, fattibile e accettata da molti (vedasi i molti commenti positivi su questo sito) NON SIA MAI che le parti in gioco (sindacati governo, e tutte le forze politiche escluso i 5st) la prendano in considerazione!!!! E DA ESCLUDERE A PRESCINDERE PERCHE NON È UNA LORO PROPOSTA,
      poi si lamentano che la gente non va votare!!!!
      P. S. Dov’è quello che doveva mettere i bilici a chiudere le autostrade se tornava la fornero??

  29. giacinto

    Caro Marino meglio 600 euro in attesa del retributivo a 67 anni che 700 per tutta la vita!!!!

  30. giacinto

    Egregio dott. Marino, a parte il fatto che non è vero che la proposta Tridico penalizza i più anziani e non è vero che comporterebbe pensioni da 600 euro al mese ( e in ogni caso fino ai 67 anni) non pensa che sia il sistema più equilibrato per potere ricorrere a quella flessibilità da tanti agognata? Oppure dovremmo accettare la truffa del contributivo per tutti!?

  31. Emilio

    Spiace rilevare che un esperto in materia dica queste inesattezze, non è affatto vero che la riforma Tridico penalizza coloro che hanno più contribuzione in quanto il contrbutivo decorre per tutti dal 1.1.1996 al pensionamento la parte retributiva in ogni caso la riacquisisci al pensionamento. È chiaro che ci perdi rispetto a continuare a lavorare ma questo vale per tutti. Sparando inesattezze si fa solo il gioco del Governo vampiro.

  32. Gio'

    Ma come si fa a dire che la proposta Tridico darebbe pensioni troppo basse?! L’alternativa è il nulla. Continuo a scriverlo, ma evidentemente, non si comprende o non si vuole ricordare, che ci sono tanti disoccupati ultrasessantenni. Non si comprende pure che continuare con proposte ” a te si, a me no” si aggrava l’ingiustizia e il problema delle povertà. Amen

    1. Paolo Vallerugo

      condivido in pieno.

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