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Riforma Pensioni 2021 ultime: proroga Opzione Donna a rischio dopo l’avviso dell’OCSE?

La riforma delle pensioni presente nella prossima legge di bilancio continua a far discutere, e oggi si parla dell’Opzione Donna e della sua possibilità di non esser prorogata a fine anno, così come avverrà per la quota 100. Molte nostre lettrici sono preoccupate dopo le parole dell’OCSE che ha consigliato all’italia di contenere la spesa per le pensioni tagliando alcune misure come la quota 100 e appunto l’Opzione Donna. Al momento non si hanno certezze da parte del Governo su quale saranno i correttivi sulle pensioni da inserire entro fine anno e questa situazione di incertezza non tranquillizza i lavoratori e le lavoratrici.

Pensioni opzione donna 2021, proroga più lontana?

Nel documento ‘studi economici 2021’ pubblicato qualche tempo fa l’OCSE spiega senza mezzi termini che l’Italia dovrebbe “Contenere la spesa pensionistica lasciando scadere il regime di pensionamento anticipato (“Quota 100”) e la cosiddetta “Opzione Donna” nel dicembre 2021, e ristabilire immediatamente la correlazione tra età pensionabile e speranza”. Queste parole hanno creato incertezza, ecco i commenti di alcune lettrici e di alcuni membri del gruppo facebook “Comitato Opzione Donna Social” fondato da Orietta Armiliato.

Emanuela dice: “Alcuni articoli citano che la OCSE chiede al Governo Italiano di abolire OD spero che il nostro Governo non segue queste indicazioni ( quando vuole la fa). Dascia: “E’ doveroso da parte del Governo Draghi il rinnovo di OD per almeno altri 3 anni senza aumento dei requisiti. E la scelta deve restare alle donne accettare o meno questa opportunità”.

Riforma Pensioni 2021 ultime notizie: Opzione donna è voluta dalle lavoratrici

Daniela scrive: “Non riconoscere opzione donna significa dover investire, da parte dello Stato, molto di più. Per moltissime donne questa decisone penalizzante rappresenta una possibilità per avere il tempo di accudire anziani e bambini piccoli. In un Paese dove i figli spesso si fanno tardi anche per problemi legati alla sicurezza economica, le donne assolvono alla funzione di asili nido introvabili o costosi. Oppure assistono insieme alle badanti i propri genitori, che possono così vivere in casa propria. Devono pensarci bene prima di non rinnovare o non rendere stabile questa opzione”.

Infine ecco la mail che ci è arrivata da Antonietta: “Ho letto che l’OCSE vuole “sconsigliare” il Governo italiano a proseguire l’esperienza di questi anni per quanto riguarda OPZIONE DONNA… Questo mi sta gettando davvero nello sconforto! Dopo anni di lavoro in ufficio e a casa, la cura di marito e figli (ed anche la mia salute,  che con gli anni gli acciacchi aumentano!), avendo genitori di circa 80 anni… Nel 2022, al compimento dei 58 anni e con i 35 anni di contributi accarezzavo l’idea di fare domanda di pensione con OPZIONE DONNA…Consapevole che mi avrebbero decurtato una quota fino al 30% della pensione, ma se uno fisicamente e mentalmente non ce la fa più… Perchè ci vogliono togliere anche questa possibilità? Se il sistema da un punto di vista contributivo era sostenibile ancora meno capisco per quale motivo questa misura debba essere accantonata”.

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Stefano Rodinò

Classe 1981, ho studiato scienze politiche ad indirizzo Comunicazione Pubblica. Scopri di più

Questo articolo ha 29 commenti

  1. Beatrice

    Opzione donna lo dice la parola stessa è un’opzione lasciateci la possibilità di sceglierla, ci perdiamo anche cosa volete di più!!! Spero vivamente in una proroga
    Grazie

  2. Conti Marina

    Sono una collaboratrice scolastica statale ho sempre lavorato in scuole senza l’appalto affiancando persone con elevate invalidità dovendo perciò pulire al posto loro
    Ed è stato un lavoro usurante alla pari di chi è dipendente delle ditte di pulizie ma non mi è possibile dimostrarlo!!!
    Sono 41 anni che lavoro …il fisico logoro e dolorante sempre .
    Penso che superato i 41 anni di versamenti non si possa fare di tutta l’erba un fascio ma valutare la salute e la situazione familiare specialmente per le donne che hanno avuto dei figli e che devono accudire i genitori anziani .
    Inoltre in questi anni (riconosco che è brutto da dire però….) in seguito al COVID ci sono stati tantissimi decessi di persone anziane e un notevole risparmio per l’INPS quindi ……..?

  3. Katia

    Rendere Opzione Donna, eventualmente con opportuni adeguamenti, misura strutturale sarebbe riconoscere la possibilità a chi si trova in difficoltà per motivi di salute o familiari di riuscire a sopravvivere. Come può l’Ocse reputare giusta una pensione di cittadinanza rigettando al contempo una pensione da lavoro contributiva? Se una donna accetta di accedere ad una pensione ridotta avrà certamente i suoi validi motivi per farlo.
    Ha pensato l’Ocse a come viva una donna lavoratrice con problemi di salute, genitori anziani e nipoti? Davvero sono così lontani dalla realtà da pensare che ci si possa permettere colf e badanti?

    1. Romana

      Condivido completamente, ciò che ha scritto Katia.
      Romana

  4. Simonetta

    Io vorrei sottolineare, come ha già fatto Claudio Maria Perfetto, rispondendo alle perplessità dell’Ocse sul rischio che le donne con “opzione donna” si troveranno povere in età avanzata. 1) I nostri figli avranno la pensione calcolata obbligatoriamente col sistema contributivo e a 67 anni, se non cambiamo la legge della Fornero.
    2) Molti dei nostri giovani non riusciranno ad avere un posto stabile e ben retribuito, ma solo lavori saltuari, mal pagati e al nero.
    3) Coloro che ci riusciranno non saranno giovanissimi e a 67 anni, saranno stati fortunati, se avranno cumulato 35 anni di contributi, che obbligatoriamente costituiranno la loro pensione.
    Concludo dicendo che “opzione donna”, assolutamente non rende le donne delle “povere vecchie” la legge Fornero sì.

  5. Viviana

    Il governo ha il DOVERE di riconoscere alle donne uno sconto sui contributi (o sull’ età, a scelta della donna) per il lavoro di cura svolto per una vita. Le donne che lavorano fuori e dentro casa a sessant’ anni ci arrivano stremate e non so quindi neanche quanto possano essere produttive.

  6. Roberto

    Finquando non separeranno assistenza da previdenza inps sarà sempre in sofferenza.

  7. Carla

    Ho iniziato a lavorare a 17 anni ancora da compiere con lavoro stagionale…. Dai 20 ho sempre lavorato crescendo due figli curando mia madre malata di ahlzeimer e ora mio padre di 90 anni… Fare la lavoratrice la madre e la figlia di un papà di 90 anni a 57 anni comincia a pesare. Opzione donna è l’opportunità che tutte noi che abbiamo iniziato a lavorare da giovanissime vorremmo avere. Si perché no….Per pensare anche un po ‘ a noi stesse e non arrivare alla sera svuotate dalla stanchezza. Dateci la possibilità di scegliere

  8. Giovanna Ghidini

    Pure io ci spero proprio nella proroga senza nessun innalzamento dei requisiti, già fatto anni fa da 57 a 58 di età, ischemia Con postumi 2 anni fa, mamma di 90 anni da accudire, 35 anni di contributi nel 2020 e 58 anni in giugno di quest’anno a rischio licenziamento per rinnovo personale in ufficio, sono in apprensione per la riforma ma ci spero ancora……

  9. Antonella

    Per favore lasciateci la possibilità di scelta all’accesso opzione donna ! Siamo in tante ad essere diventate lavoratrici precarie dopo i 50 anni causa chiusure aziendali, delocalizzazioni varie negli ultimi 7/10 anni e pandemia. Questa sarebbe stata una grande opportunità per sopperire agli anni che mancherebbero ad andare in pensione per tutte coloro che arrancano con lavori temporanei. Tutti gli altri plausibili motivi per mantenere l’opzione sono già stati esposti dalle altre lavoratrici.

  10. Antonella Aubert

    Per favore lasciateci la possibilità di scelta all’accesso opzione donna ! Siamo in tante ad essere diventate lavoratrici precarie dopo i 50 anni causa chiusure aziendali, delocalizzazioni varie negli ultimi 7/10 anni e pandemia. Questa sarebbe stata una grande opportunità per sopperire agli anni che mancherebbero ad andare in pensione per tutte coloro che arrancano con lavori temporanei. Tutti gli altri plausibili motivi per mantenere l’opzione sono già stati esposti dalle altre lavoratrici.

  11. Simona Masetti

    Sono spaventata dall’idea che OD non venga riconfermata ora che avevo fatto tutti i dovuti conteggi e ci rientravo, anche senza decurtazione. L’anno prossimo avro’ quasi 41 anni di contributi e davvero inizio a sentirli sulle spalle. Spero che il governo si metta una mano sulla coscienza e non faccia questo enorme errore.

  12. Roberta

    Con il taglio dei parlamentari ci sarà un risparmio tangibile. Occorre poter andare in pensione con Opzione Donna strutturale. Ricambio generazionale ora!

  13. Claudio Maria Perfetto

    @sig.ra Antonietta

    Vorrei rispondere alla sig. Antonietta il cui commento viene pubblicato verso la fine dell’articolo a firma di Stefano Rodinò.

    La sig.ra Antonietta, a proposito dell’Opzione Donna, si domanda:
    “Perchè ci vogliono togliere anche questa possibilità? Se il sistema da un punto di vista contributivo era sostenibile ancora meno capisco per quale motivo questa misura debba essere accantonata”.

    L’osservazione della sig.ra Antonietta è più che legittima.

    La risposta all’osservazione della sig.ra Antonietta si trova nel documento stesso dell’Ocse intitolato “Studi economici dell’OCSE: Italia 2021” reperibile al seguente link: https://read.oecd-ilibrary.org/economics/studi-economici-dell-ocse-italia-2021_85d51ef5-it#page1

    Ebbene, il motivo per cui l’OCSE raccomanda all’Italia di non rinnovare l’Opzione Donna a fine dicembre 2021 è per evitare di amplificare (testuali parole) “i rischi di povertà in età avanzata”.

    Ma vediamo come l’OCSE arriva a formulare la sua raccomandazione, perché, una volta compresa, ci potrebbe essere lo spazio per rinnovare Opzione Donna riformulandola in termini diversi.

    L’OCSE osserva (pag. 16):
    “Le pressioni sulla spesa legate all’invecchiamento demografico e agli interessi sono elevate e destinate ad aumentare nel lungo termine. Il Governo si è impegnato a ripristinare i livelli di debito pre-COVID”.

    L’OCSE raccomanda (pag. 16):
    “Contenere la spesa pensionistica lasciando scadere il regime di pensionamento anticipato (“Quota 100”) e la cosiddetta “Opzione Donna” nel dicembre 2021, e ristabilire immediatamente la correlazione tra età pensionabile e speranza di vita”.

    L’OCSE argomenta (passo 1, pag. 32):
    “Attualmente, per il pensionato italiano tipico, si rilevano redditi più elevati e tassi di povertà più bassi rispetto alle controparti europee – il dato contrasta con i risultati emersi in relazione ai lavoratori nel Paese (Figura 1.12)” (mia nota: la didascalia della Figura 1.12 è la seguente: “Gli italiani più anziani sono relativamente più agiati rispetto alle controparti europee”).

    L’OCSE continua (passo 2, pag. 32):
    “Nel lungo periodo, malgrado la prevista riduzione della spesa pensionistica rispetto al PIL, i pensionati italiani saranno interessati da tassi di sostituzione relativamente elevati rispetto ai lavoratori negli altri paesi dell’UE”.

    L’OCSE continua (passo 3, pag. 32):
    “La ‘Pensione di Cittadinanza’ introdotta nel 2019 ha sostanzialmente potenziato il livello di protezione sociale degli anziani (OECD, 2019), tuttavia alcuni pensionati sono tuttora esposti al rischio di povertà”.

    L’OCSE conclude (passo 4, pag. 32):
    “La cosiddetta ‘Opzione Donna’, che dà diritto al pensionamento anticipato con un trattamento calcolato su base contributiva fino al Dicembre 2021, non andrebbe rinnovata, poiché amplifica i rischi di povertà in età avanzata (OECD, 2019)”.

    Confesso che trovo difficile seguire la logica che è alla base dell’argomentazione dell’OCSE che prima evidenzia che i pensionati italiani stanno meglio degli omologhi europei (e qui sembrerebbe di capire che per l’OCSE non andrebbe bene che i pensionati italiani stiano meglio di quelli europei); e poi raccomanda di non rinnovare l’Opzione Donna perché altrimenti si “condannerebbe” la donna a vivere in povertà in età avanzata (e qui non si capisce come l’OCSE partendo dalla constatazione che i pensionati italiani stanno relativamente bene, ma tuttavia alcuni sono esposti al rischio povertà, giunge a raccomandare di non rinnovare Opzione Donna per non amplificare il rischio di povertà in età avanzata).

    Con tutta franchezza (mi perdoni l’OCSE), ritengo l’argomentazione dell’OCSE del tutto sconclusionata, senza né capo e né coda. Ma forse è il momento di riconoscere di avere raggiunto il mio limite di comprensione.

    Auspico che il Governo Draghi legga con estrema attenzione il documento dell’OCSE e le sue raccomandazioni. E se anche il Governo Draghi l’interpreterà così come l’ho interpretato io, confido che possa almeno prendere in considerazione la possibilità di rinnovare Opzione Donna per il triennio 2022-2024 rimuovendo la penalità di calcolo su base contributiva che secondo l’OCSE potrebbe esporre la donna al rischio povertà (la sola cosa razionale che mi pare di rilevare nelle considerazioni appena esposte da parte dell’OCSE).

    1. Wal52

      Complimenti dottor Perfetto per le osservazioni che ci mostrano come, talvolta, possano essere inadeguate le persone attorno alle quali gira il mondo.

      Mi domando:

      Ma questi geni dell’OCSE, li pagano pure a fine mese?
      Purtroppo si … e credo anche molto!

      Le stesse domande me le ponevo anni fa, mentre osservavo la dichiarazione dei redditi, che per legge era resa pubblica, di un allora capo del governo italiano; uno molto poco amato (più o meno, se ben ricordo, si trattava di 700.000 Euro lordi, non ho dubbi meritati e sudati), ma mi domandavo: quanto fosse difficile per chi sta al comando il mettersi nei panni di persone che dopo oltre 41 anni di versamenti desiderano pensionarsi, visto che molti di loro, se tutto filava liscio, lo fanno per soli 1.300 – 1.500 Euro LORDI al mese.

      Come è stano il mondo!
      Saluti

  14. elisabetta

    Opzione donna va benissimo, ma ancor di più sarei favorevole alla proposta di Tridico, poco onerosa oltrettutto, dar la possibilità di sciegliere dopo i 62/63 anni se andare in quiescienza con una pensione i nizialmente decurtata, fino al compimento dei famosi 67 anni. Ogni lavoratore ha la sua storia personale e la scelta deve essere personale. In America hanno fatto un sondaggio, dal quale si è appreso che laddove la scelta della pensione era libera, dopo una certa età naturalmente, i lavorarori posticipavano la stessa. Sono d’accordissimo con i lavori pericolosi, ma ricordiamoci che con l’età tutto diventa usurante, lavorare in un ufficio 8 ore con la testa sempre connessa alle evoluzioni informatiche continue non è molto rilassante. Lavorare con la nausea del lavoro è a dir poco contro producente per l’azienda o il datore di lavoro/colleghi. Diamo spazio ai giovani, sono loro che fanno girare il mercato non i 65 enni. Troppi giovani a spasso con il reddito di cittadinanza, troppi anziani ancora al lavoro con i loro acciacchi e la mancanza di voglia di mettersi in gioco. Pensate alle donne che si alzano all’alba, casa, spesa, mangiare, lavoro di otto ore fuori, ma dai inconcepibile. Credo che una persona a 63 anni debba poter decidere se ritirarsi o meno e non gravare sul proprio datore di lavoro, che forse vorrebbe assumere dei giovani.

  15. Gianni

    A volte trovo imbarazzo nel sentire alcuni consigli dati da coloro che hanno le nostri sorti in mano, in questo caso l’Ocse. Dico questo perchè mi è difficile comprendere come non si capisca, che chi sceglie OD fa un favore allo stato, scegliendo di andare in pensione con un riduzione di ca. il 30%. La domanda sorge spontanea, ma perchè togliere questa opportunità di scelta, che va incontro anche tra l’altro ad anziani e bambini, sapendo che lo Stato ha tutto da guadagnarci? Qualcuno me lo può giustificare?

  16. Laura

    Credo che le donne avrebbero IL DIRITTO di andare in pensione a 62 anni .. sembra facile si politici iniziare a lavorare a 17 anni e aver trovato sul cammino lavorativo CHI NON HA VERSATO I MIEI CONTRIBUTI….. dove vado a recuperarli … ohhh ma vanno pure in prescrizione quindi una donna secondo voi politici deve lavorare fino si 67 anni???? Date la possibilità di uscire dal lavoro a 62 anni con la contribuzione che si ha … anche perché non capisco chi ha 64 anni e solo 20 di contributi può andare nel mio caso con 62 e 33 anni nulla è possibile???? Ma le pensione d’oro quelle non si toccano MAI .. per finire dico a Draghi di pensare bene alle fatiche delle donne grazie

  17. helipis

    se avete come me dopo 36 anni di sevizio magazziniere sono una donna non uomo o le caviglie che mi fanno un male cane non o piu la cartilagine si sono usurate a furia di sgambettare a piedi con le scarpe anti infortunistiche che pesano o chiesto per un intervento chirurgico il medico mi a detto che non risolvo mai questo problema rimarrà per sempre vuo ldire che prima o poi vado in giro o con le stampelle o sedia a rotelle fate voi io spero che a 58 anni (2022) si puo andare ancora come questo anno 2021 con gli stessi contributi versati spero che qualche politico faccia il miracolo . io parlo di me e della mia salute.

  18. Delfina

    Le donne, sono le donne che nel 99% si occupano di figli, genitori vecchi e suoceri. Devono avere un minimo riconoscimento. Avanti con opzione donna. Se proprio necessario aumentare età di 1 anno, senza aumentare contributi di 35.Già le donne faticano ad arrivarci tra impegni vari Grazie Delfina

  19. Rosanna Tacconelli

    Buongiorno, voglio dire la mia anch’io sulla crudeltà di questi politici che decidono sulla nostra pelle! Io ho 63 anni, e purtroppo non ho potuto approfittare della riforma 100 perché arrivo a 98,adesso, secondo il patronato andrò in pensione a 68 anni, il 1 settembre del 2026!Io sono una docente, ma sono stanca ed irritata! Tra l’altro se penso che ho avuto dei colleghi che in passato sono andati in pensione a 58 anni!!! Perché dobbiamo essere noi le vittime? Che trattengono a chi è andato in pensione prima! E poi la signora Fornero cosa vuole? Ma si diverte tanto a far soffrire la gente! Sono delusa dei sindacati che continuano a prendere soldi dai nostri stipendi e poi tutto fanno, ma non i nostri diritti! Mi scusi, ma stanchissima, ma non vengo né capita né aiutata vista l’età!
    Cordiali saluti
    Prof.ssa Rosanna Tacconelli

  20. GIUSY S.

    SONO D’ACCORDISSIMO CON MAURO LASTRUCCI, CHISSA’ PERCHE’ I PROBLEMI RIGUARDANO SEMPRE NOI OPERAI O IMPIEGATI, AI QUALI VENGONO VERSATE DELLE MISERE PENSIONI. HO 64 ANNI E MEZZO, E NE LAVORO DA QUASI 50 (PURTROPPO UNA VOLTA SI INIZIAVA DA RAGAZZINI, SE SI ERA POVERI, E SEMPRE TUTTO IN NERO), MI PIACEREBBE SAPERE QUANTI NE LAVORANO I NOSTRI POLITICI PRIMA DELLA PENSIONE.
    SAREBBE ORA DI SMETTERLA DI RAGIONARE SU QUANTO POTREMMO COSTARE NOI CON DELLE MISERE PENSIONI E DI INIZIARE A PENSARE A CIO’ CHE COSTANO BEN ALTRE PENSIONI. DATECI LA POSSIBILITA’ DI INVECCHIARE SERENI AD UNA ETA’ ADEGUATA E……LARGO AI GIOVANI!!!

  21. Maria Rosaria

    Prorogare una misura pensionistica come Opzione Donna così come riconoscere il lavoro di cura domestico ordinario è doveroso da parte del Governo. Saranno poi le donne a valutare se cogliere o meno questa opportunità

  22. Rita

    L’ ocse forse non conosce il carico lavorativo delle donne tra fabbrica/ufficio – casa e accudimento genitori anziani o nipoti. È un’opportunità per chi ne ha bisogno, non è obbligatoria e non è costosa per le casse dell’INPS. Non capisco quindi il problema. Mi auguro venga resa strutturale .

  23. ornella risso

    l’opzione donna è una scelta che le donne fanno con consapevolezza e attenzione e quasi sempre collegata alle necessità di cura e accudimento della propria famiglia che diversamente graverebbero interamente sullo Stato.

  24. emilio

    Opzione donna è sbagliata in essere! Io vedovo con due figlie piccole mi sono dovuto calre tante volte nel ruolo delle donne e fare da padre e madre e non risposandomi non avrò nemmeno una reversibilità! Pari opportunità sempre e solo a favore delle donne! intervenga la Corte di Giustizia Europea condannando l’Italia per questo comportamento sessista.

  25. MAURO LASTRUCCI

    PERCHE’ L’OCSE NON DICE NIENTE SULLE PENSIONI E VITALIZI DEI PARLAMENTARI?

    1. Lucia

      Bravoooooo👏👏👏👏👏👏👏👏👏

    2. Anna

      esatto, basta con i diritti acquisiti su vitalizi, reversibilità, bonus di un anno ogni 3 e pensionamenti anticipati regalati negli anni passati, adesso basta veramente. Che lascino in pace le donne che vogliono usufruire di opzione donna, che già sono penalizzate con l’esiguità dell’assegno, anzi potrebbero estenderlo anche agli uomini!!!

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