In questi ultimi giorni relativamente alla riforma pensioni 2021 si é fatto un gran parlare delle tre proposte previdenziali del Presidente Inps Tridico, che in estrema sintesi comprendono: consentire il pensionamento anticipato con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età; ii) l’opzione al calcolo contributivo con 64 anni di età e 36 di contributi; iii) l’opzione di anticipo della sola quota contributiva della pensione.
Le tre proposte hanno fatto molto discutere i lavoratori che non si trovano in linea con quanto proposto, molti esperti si sono già espressi al riguardo, oggi vi riproponiamo l’analisi precisa e dettagliata del Dott Claudio Maria Perfetto, che partendo proprio dal XX Rapporto Annuale di Luglio 2021 ha prodotto per noi un accurato editoriale, che qui vi riproponiamo, e che divideremo in due parti data la lunghezza e l’accuratezza degli argomenti trattati.
In esso l’autore ha seguito questo schema interno al fine di rendere comprensibile a tutti le nozioni trattate: descrizione delle tre proposte, razionale su cui il legislatore potrà basare la scelta in merito alle tre proposte descritte (rapporto tra spesa pensionistica/Pil), raccomandazioni offerte dall’INPS al legislatore, considerazioni finali (aspettative dei lavoratori). Dopo questa premessa non ci resta che augurarvi, buona lettura:
Riforma pensioni 2021: le Tre Proposte di Tridico? Valide, ma non condivide salla gente
Così il Dott Perfetto: “Nel XX Rapporto Annuale di luglio 2021 il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico illustra una possibile revisione del sistema pensionistico formulando tre proposte: i) consentire il pensionamento anticipato con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età; ii) l’opzione al calcolo contributivo con 64 anni di età e 36 di contributi; iii) l’opzione di anticipo della sola quota contributiva della pensione.
Nel paragrafo del Rapporto, intitolato “Una possibile riforma del sistema previdenziale italiano”, vengono sintetizzate le tre proposte:
“(i) 41 anni di contribuzione: si riduce il requisito dell’anzianità contributiva a 41 di anni di contribuzione per l’accesso alla pensione anticipata sia per gli uomini che per le donne (lasciando inalterata la finestra trimestrale per la decorrenza della pensione) favorendo coloro che hanno un numero elevato di anni di contribuzione indipendentemente dal requisito anagrafico. La proposta non prevede modifiche al metodo di calcolo della pensione”.
“(ii) opzione al calcolo contributivo: si introduce un requisito di flessibilità che permetta a tutti l’uscita anticipata con i requisiti previsti per i lavoratori del sistema contributivo (64 anni di età e almeno 20 di anzianità contributiva con un importo minimo della pensione pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale). A causa della limitata possibilità di accesso per i lavoratori autonomi e per le donne, si propone in alternativa un requisito di almeno 64 anni di età e 36 anni di contributi, senza il limite sul valore dell’assegno. La proposta prevede la modifica al calcolo della pensione che viene effettuato con le regole dell’opzione al contributivo”.
“(iii) anticipo della quota contributiva della pensione: si permette ai lavoratori del sistema misto l’anticipo pensionistico della sola quota di pensione contributiva al raggiungimento dei seguenti requisiti: almeno 63 anni di età, almeno 20 anni di contribuzione e un importo minimo di 1,2 volte l’assegno sociale. Al raggiungimento del requisito di vecchiaia al lavoratore viene riconosciuta anche la quota retributiva della pensione”.
Nel XX Rapporto Annuale si afferma che il rapporto spesa pensionistica/Pil “è uno degli indicatori principali per valutare la sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici”. Il grafico (raffigurato a pag. 133 del Rapporto e riprodotto qui di seguito) illustra l’andamento del rapporto spesa pensionistica/Pil nel periodo 2020-2050 relativo alla normativa vigente (la Riforma Fornero, per intenderci) e alle tre proposte avanzate dal Presidente Tridico.
Dal grafico si evince che nel breve-medio periodo (2022-2034) il rapporto spesa pensionistica/Pil più vantaggioso (che decresce nel tempo) è quello relativo alla normativa vigente (la Riforma Fornero): il rapporto raggiunge il valore minimo poco sotto il 14,6% intorno al 2028, poi comincia a crescere, ma rimane comunque al disotto dei valori delle altre proposte di pensionamento fino al 2034.
Dal grafico si evince anche che nel medio-lungo periodo (2034-2050) il rapporto spesa pensionistica/Pil più vantaggioso (che decresce nel tempo) è quello relativo alla seconda proposta (64 anni di età e almeno 20 di anzianità contributiva con un importo minimo della pensione pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale – che nel 2021 è di 460,28 euro per 13 mensilità –, oppure 64 anni di età e 36 anni di contributi, senza il limite sul valore dell’assegno): il rapporto raggiunge il valore minimo al di sotto del 14,6% intorno al 2049.
Dal grafico si evince ancora che il rapporto spesa pensionistica/Pil che risulta mediamente vantaggioso rispetto alle altre proposte nel breve-medio periodo (2022-2034) e nel medio-lungo periodo (2034-2050) è quello relativo alla terza proposta (anticipo della quota contributiva di pensione da 63 anni di età, almeno 20 anni di contribuzione e un importo minimo di 1,2 volte l’assegno sociale. Al raggiungimento del requisito di vecchiaia al lavoratore viene riconosciuta anche la quota retributiva della pensione)“.
Riforma pensioni 2021, quota 41 già fuori dai giochi?
Dal canto mio aggiungo un’osservazione per introdurre poi una domanda che troverà risposta nella seconda parte che vi riproporrò domani: é evidente dal grafico come la proposta di Tridico sulla Quota 41 sia una delle più dispendiose, anzi è la misura più onerosa per la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale. Quale potrebbe essere allora, a vostro avviso, ora che il Dott Perfetto ha esplicitato la lettura del grafico, la possibile scelta che il Governo potrebbe fare qualora decidesse di seguire i suggerimento dell’Inps? Dal grafico si evince con chiarezza il peso finanziario delle tre proposte e della normativa vigente (Riforma Fornero).
Ecco perché Il secondo elaborato del Dott Perfetto che potrete leggere domattina, partendo dalle “raccomandazioni INPS” e terminando con le “considerazioni finali” farà emergere chiaramente come mai le proposte di Tridico non hanno riscontrato il parere favorevole dei lavoratori. Questa frase, che sarà contenuta nella seconda parte dell’editoriale a mio avviso ben esplicita il seguito delle riflessioni: “Esercizio di valore, brillante e degno di apprezzamento quello del Presidente Tridico. Ma i risultati non sono in linea con le aspettative dei lavoratori“….ecco perché..
Nel mentre ringraziamo il Dott Claudio Maria Perfetto per i brillanti spunti di riflessione che fornisce sempre al nostro suto a cui seguono confronti di valore con i nostri lettori. A domani per la seconda parte…
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Ma scusate la proposta di andare in pensione con 41 anni di contributi dice Tridico che e troppo dispendiosa ma e assurdo ma quanto deve lavorare un povero cristo ma ci rendiamo conto pero il reddito di cittadinanza lo prendono anche gli extracomunitari ma e normale e vogliamo parlare delle pensioni d’oro e Tridico che si e aumentato lo stipendio e un povero cristo dopo 41 anni di lavoro non può andare in pensione bo mi spiegate come funziona io penso che non funziona niente
Io spero che un asteroide vi colpisce a voi che state nelle poltrone così e mezza festa x tutti………
….. E a 67 anni (che fra un po’ diventano 68) arriverebbe la QUOTA RETRIBUTIVA ….
E’ vero che il paese di ” SIM SALA BIM ” e bagnato da 3 mari …
Ma fidarsi poi anche delle promesse da marinaio …
Dai !!!
Sarebbe ora di iniziare a svegliarsi ..
…… UNO LEGGE …. PERO’ FRA INCOMPETENZA PROPRIA E FRA COSE SCRITTE POCO CHIARE …… EMERGE SOLO CONFUSIONE ….. QUANDO SI PARLA DI SOLA QUOTA CONTRIBUTIVA PER PERSONE CHE HANNO POCO PIU’ DI 20 ANNI DI CONTRIBUZIONE E CHE STANNO NEL SISTEMA MISTO CI SONO SIMULAZIONI DI CALCOLO DI CIRCA 300 EURO DI PENSIONE …. QUESTO E’ ABERRANTE ….. PER CHI HA CIRCA 20 ANNI DI CONTRIBUTI BISOGNA CONSIDERARLI TUTTI ED ASSICURARE UNA PENSIONE DI ALMENO 600 EURO …..E FINIAMOLA …. GRAZIE
sarebbe troppo bello quota 102 senza vincoli, ma i vincoli li hanno sempre messi per fregare la gente, e adesso credete che li tolgono? come ha detto stamattina il mio benzinaio di fiducia: i spera che te mori così i risparmia sulla pensione che ti dovranno pagare; e poi dobbiamo pagare le pensioni dei politici, dei sindacalisti, di quelli che 2000 euro li prendono alla settimana, se non al giorno; siamo carne da macello tanta salute ai caporioni
Questa mi sembra una buona proposta..102 senza vincoli..altrnativa soft a quota 41…quindi se si hanno 41 anni di contributi bisogna avere almeno 61 anni per andare in pensione…..non male..
Si se si hanno 41 anni di contributi bisogna avere comunque 61 anni di età, e se chi come me ha 42 anni di contributi e 58 anni di età? Meglio la Fornero allora
Male per chi come me ha già 41 ma ‘solo’ 59 anni!!!
Saluti
il problema della quota 100 purtroppo è stato il minimo d’età; se fosse stata pura una persona la raggiungeva a 60 anni beato lui; io l’avrei raggiunta quest’anno e me ne andavo in pensione, un’altro l’anno prossimo e va bene così; mi rivolgo al dott. tridico; sia furbo metta il minimo a 62 anni; tanto pochissima gente (vede come hanno reagito i sindacati) aderirà a quella proposta dei 62 con il contributivo e a 67 con il retributivo e potrà sempre dire: io la proposta l’ho fatta, sono gli altri che non hanno aderito; chiaro presidente tridico? sia furbo, non un c………………………………… chiarooooooooooooooooooo
L’anticipo della quota contributiva della pensione mi sembra una buona opportunità per i disoccupati
ultrasessantenni che non troveranno più un lavoro.
Non se po’ più di queste ingiustizie a spese di chi ha lavorato 40e più anni stanno calpestando la dignità delle persone questa è la peggiore cosa di tutte le altre la smettessero con le solite menzogne 😰😰😰
Mah! Sempre più perplesso.. addirittura non vengono neanche tolte le finestre di uscita, una cosa abominevole… Non sanno più come fregarci…..ed i giovani a casa, mi raccomando,con il reddito di cittadinanza.. Vergognatevi!
SCUSATE DIMENTICAVO NATURALMENTE SPAZZIAMO VIA SIA QUOTA 100 CHE REDDITO DI CITTADINANZA DUE ROBE ABOMINEVOLI E VOMITEVOLI FATTE DA GENTE CHE SECONDO ME NON HA MAI LAVORATO UN’ ORA IN FABBRICA NELLA LORO POVERA E MISEREVOLE VITA
IL SIG. TRIDICO NON CONVINCE NEANCHE LA SUA MAMMA FIGURIAMOCI NOI LAVORATORI PERCHE’ PER LUI LA PAROLA LAVORO FORSE NON E’ ESAUSTIVA DEL SIGNIFICATO CHE HA, DETTO QUESTO SE MI POSSO PERMETTERE VISTO CHE TUTTI FANNO PROPOSTE, COME SI DICE CANI E PORCI NE FACCIO UNA ANCH’ IO VISTO CHE APPARTENGO SIA ALLA CATEGORIA DEI CANI ED A QUELLA DEI PORCI ….SONO UN OPERAIO VECCHIO STAMPO COMUNISTA….. QUOTA 102….61 ANNI E 41 DI CONTRIBUTI…,62 ANNI E 40 DI CONTRIBUTI …63 ANNI E 39 DI CONTRIBUTI …64 ANNI E 38 DI CONTRIBUTI… 65 ANNI E 37 DI CONTRIBUTI …66 ANNI E 36 DI CONTRIBUTI…67 ANNI E 35 DI CONTRIBUTI……..E SALVIAMO TUTTI NATURALMENTE SENZA PENALIZZAZIONI DI NESSUN GENERE, SISTEMA MISTO PER CHI NE HA DIRITTO E CONTRIBUTIVO PER IL RESTO……….SEMPLICE COME BERE UN BICCHIERE D’ ACQUA MA SI SA IN ITALIA LE COSE SEMPLICI NON FANNO PARTE DEL CERVELLO DEI POLITICI QUALSIASI SCHIERAMENTO ESSI APPARTENGANO
Concordo con la Sua proposta da “vecchio stampo comunista”, anche se io parteggiavo sempre per Don Camillo.
Lei propone una soluzione talmente semplice e ritengo anche di buon senso perché tutti sappiamo che le cose semplici sono quelle che funzionano.
Però sappiamo che i nostri governati non pensano in modo semplice e temo che anche questa volta non si smentiranno, in particolare per due parole “SENZA PENALIZZAZIONI”, parole che non riescono proprio a digerire.
Saluti
Si ma chi ha lavorato, come me ed altre persone,magari prima degli anni novanta,ed a oggi, dopo magari più di vent’anni di lavoro in fabbrica, perchè non si è riusciti a trovare altri lavori,(e ancora grazie di averli fatti),arriva a sessant’anni,con le ossa rotte,pochi contributi,e deve arrivare a 68 anni per avere uno straccio di pensione, a questo tipo di persone,non ci si pensa?
Il problema sono la quantità dei contributi che ogni lavoratore per varie ragioni riesce o non riesce a versare nell’arco della vita.
Le allego un virgolettato del Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali contenuto in un rapporto intitolato: Le scomode verità di Itinerari Previdenziali sul welfare italiano risalente, credo, al 2019.
“È quasi assurdo pensare che in un Paese del G7 come l’Italia quasi il 50% di pensionati non sia stata in grado di versare neppure 15/17 anni di contributi regolari e debba quindi essere assistita dallo Stato …. ed allora è importante che la politica rifletta su questi numeri. Innanzitutto, perché non sembrano rispecchiare le reali condizioni socio-economiche del Paese e, in secondo luogo, perché non va dimenticato che, a differenza delle pensioni finanziate da imposte e contributi, queste prestazioni gravano per 25,77 miliardi sulla fiscalità generale e non sono neppure soggette a imposizione fiscale”.
Questo virgolettato e i numeri in esso contenuti che non posso mettere in dubbio, se visti alla luce del “diritto alla pensione”, non possono essere usati per contrapporsi alla idea esposta del riconoscere a partire da una certa età e con un certo, consistente numero di contributi, il diritto a rivendicare la pensione prima di altri.
Saluti
qualsiasi proposta parte dai 63-64 anni e qui sta il problema vero; anche quella meno onerosa per l’inps e cioè l’anticipo della parte contributiva ai 63 e la parte retributiva ai 67 presuppone i 63 anni, ciò vuol dire che a quelli nati nel 1959 gli dai 2 opportunità; la quota 100 di quest’anno, e quella dell’anno prossimo; a noi del 1960 fottuti 2 volte; quest’anno con il minimo d’età altrimenti sarei quasi in pensione e tra meno di 1 mese avrei 101; l’anno prossimo visto che propone i 63 anni; a chi 2 opportunità, e a chi nessuna; non è giusto e non aggiungo altro ma sarebbe……………………………………………………………………………….. capitooooooooooooooooooooo
Come ti capisco…
Io 60,5 età +41,5 ad oggi.. sono già un quota 102.. a 61 anni sarò un quota 103, e a 63 un quota 105 e ancora non ho capito come uscirò…magari spero resista l’anticipata Fornero.
Pensa tu cosa mi tocca dire.
Non voglio mancare di Rispetto a Nessuno ma non è questione di convincere …Ma dopo quello che ha combinato la Signora Fornero, il Signore Tridico e sulla stessa strada io non capisco perché c’è l ‘anno con noi Lavoratori tutti …a Mio avviso di più con Quelli che hanno iniziato da Giovanissimi io sono Italiano ho sempre pensato prima il Dovere …mi dispiace a dirlo questi Signori ribaltano completamente i miei Principi… Speriamo sempre in 41 per tutti
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