Le ultime considerazioni sulla riforma delle pensioni giungono dal Prof Giuliano Cazzola che in un suo recente editoriale su Smartmag spiega le ragioni per le quali si dice contrario, bocciandolo, al pensionamento che definisce ‘a rate’ proposto dal Presidente Inps Pasquale Tridico. La discussione sul post quota 100 si fa sempre più calda in quanto é prossima la scadenza della misura e nonostante le promesse ed il pressing dei sindacati nei confronti del Mninistro Orlando ad oggi non vi é ancora una data di ripresa del ‘cantiere previdenziale’ .
Tante le proposte su cui si discute e mentre i sindacati sul post quota 100 puntano a diverse richieste, e due in particolare trovano ampio accoglimento tra i lavoratori, parliamo della quota 41 indipendentemente dall’età anagrafica e della flessibilità in uscita dai 62 anni, nella discussione si inserisce a ‘gamba tesa’ anche Tridico che dalla sua cerca di smorzare l’ansia dello ‘scalone’ al termine della quota 100. Vi riportiamo alcune delle considerazioni di Cazzola pubblicate su Smartmag.it perché ci sembrano importanti specie relativamente alla bocciatura della proposta di Tridico.
Riforma pensioni 2021: Cazzola boccia la porposta di Tridico, ecco perché
Così Cazzola nel suo editoriale: Tridico sdrammatizza la minaccia dello “scalone” (da 62 a 67 anni) che viene utilizzata dai sindacati per perorare la loro causa. “Non è corretto portare sempre il discorso sullo scalone. Dopo Quota 100 – conferma Tridico – non c’è la fine del mondo, ci sono diverse misure di flessibilità da ampliare: l’Ape sociale, i precoci, gli usuranti”. Ma proprio qui – absit iniuria verbis – casca l’asino. Perché se il pacchetto “Ape e dintorni” – introdotto nella legge di bilancio 2017 proprio per trovare soluzioni di esodo anticipato nei casi di effettiva necessità senza dover scassinare la riforma Fornero – può coprire in larga misura lo spazio che quota 100 lascerà vuoto alla sua scadenza, a che cosa serve il pensionamento a rate proposto da Tridico?“
Ricordiamo in primis in cosa consisterebbe, per quanti ancora non lo sapessero, se mai fosse approvata dal Governo, Tridico ha proposto un prepensionamento a due uscite, una con la sola quota contributiva, dai 62-63 anni, a cui si aggiungerebbe la quota retributiva solo al compimento dei 67 anni.
La prima obiezione di Cazzola concerne i costi di tale misura: “Sarebbe utile che Tridico corredasse la sua proposta con l’indicazione di qualche ulteriore requisito e un po’ di dati sui costi. Ci spieghiamo meglio”.
Riforma pensioni 2021: i dubbi sulla proposta Tridico
Il Professor Cazzola ricorda, sollevando dei dubbi in merito della realizzazione della stessa, che mancano alcune specifiche: “Per poter incassare la prima rata è previsto un minimo di contributi versati (i sindacati indicano un periodo di almeno 20 anni)? Sappiamo che i lavoratori (tuttora in numero assolutamente prevalente) in regime misto (retributivo + contributivo) hanno, nella seconda parte del montante, versamenti in generale compresi tra un minimo di 9 e un massimo di 25 anni“
Proprio a partire da tali premesse, e dunque su tali numeri, fa notare Cazzola: “potrebbero verificarsi i seguenti casi: non avere abbastanza contributi per dare un minimo di consistenza alla prima rata oppure portarsi appresso, all’appuntamento con i 67 anni, un’appendice retributiva della quale diventerebbe difficile persino calcolare il valore. Quanto ai costi l’Inps è in grado di stimare la maggiore spesa derivante dalla proposta dei sindacati e di detrarre il risparmio che produrrebbe la “variante Tridico’’ (ammesso e non concesso che sia utile)”
Considerazioni puntuali e precise quelle del Prof Cazzola, voi cosa ne pensate? Siete o meno favorevoli alla proposta Tridico o preferite quelle proposte da Cgil, Cisl e Uil, che vi abbiamo dettagliatamente riportato in più articoli? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.
Al di là dei numeri, che lascio volentieri ai vari cazzotta fornace triplico, non riesco proprio a capire perchè chi ha rinunciato agli anni della propria gioventu e iniziato a lavorare intorno ai 18/19 anni se non prima non possa recuperare, se lo vuole, nessun obbligo, a vivere qualche anno sereno a 60 anni dopo un vita di contributi versati. E’ un discorso di equità sociale, generazionale e perchè no economica; ora quei “giovani” potrebbero avere un TFR da spendere nell’ economia attuale e anche liberare posti di lavoro qualificati per le nuove generazioni, Altra cosa che non capisco è perchè questa quota 41 o 62 anni sia spinta politicamente solo da Salvini, considerando che i sindacati non sono al governo, e a sx si trovano personaggi che invece che rappresentare il loro “popolo”(leggi Orlando) fanno finta di niente.
Metti nella lista pure il M5s che con qouta 41 nel programma elettorale ha addirittura raccolto voti, almeno il PD non ne fa mistero di aver abbandonato i lavoratori e quindi ha perso i loro voti.
Sarebbe interessante che il sito riesca araccogliere un opinione da qualcuno del M5s su questo dibattito quanto mai di attualità e sul quale si guardano bene dall’intervenire.
La proposta Tridico non ha senso di esistere se non ritoccando anche le pensioni in essere (dottor Cassola compreso).
Per quella dei sindacati leggicchiando qua e la tra le varie testate e sentendo le opinioni che girano in rete, direi che possa sintetizzarsi in: “lasciate ogne speranza, voi ch’intrate nel 2022”.
Rammaricandomi nel vedere le ultime colleghe di mia moglie che, per loro fortuna, a 58/59 stanno rassegnando in questi giorni le dimissioni grazie a 42 anni e 1mese di contributi, penso e mi illudo, che nella migliore delle ipotesi il governo non andrà oltre il lasciare l’anticipata fino al 2026.
Anticipata che però prevedo già a partire dal 2023, in barba a quanto stabilito e all’elevato numero di decessi causa pandemia, sarà nuovamente collegata all’aspettativa di vita.
Credo che il sindacato non sarà in grado di portate a casa nulla di quanto attualmente propagandato in fatto di pensioni; non penso che avrà voglia, forza e desiderio di muovere le piazze sulle “note della marsigliese”.
Illuderanno forse le donne con le briciole di una proroga del furto “opzione donna” e, se mai permettessero ad altri una uscita a partire dai 64 anni, sarà totalmente col sistema contributivo.
Il reddito di cittadinanza, quello di emergenza, l’incremento che si annuncia esponenziale dell’immigrazione (in barba all’Europa) e gli interventi per i prossimi probabili numerosi licenziamenti faranno gioco forza il resto nel rimuovere le illusioni dell’estratto o dell’ambo 41 – 62.
ci risiamo, ma io voglio capire il commento del sig. Cazzola; parla di maggiore spesa della proposta sindacale; queste persone che andrebbero in pensione se la sono meritata; hanno faticato per 41 anni ; hanno 62 anni; i soldi ci sono; li cerchino dagli evasori fiscali; da coloro, e sono ancora tanti, che hanno anche meno di 70 anni e sono da oltre 20 anni in pensione; ma io capisco l’economista Cazzola; cercano i soldi dai pori cristi…… non da chi ce li ha veramente…….
E basta con le considerazioni di Cazzola, Forneri e company; fanno ribollire il sangue con le loro affermazioni di c…
Buongiorno io penso che la quota 41 e un obbiettivo che adesso e raggiungibile da poche persone e si deve perforza approvare questa legge come la quota 100 non si può lavorare tutta la vita e morire di lavoro con stipendi di merda i politici non sanno quanti sacrifici facciamo noi con la loro vita adagiata loro hanno avuto la fortuna di nascere molto adagiati e cosa gli frega di noi ma ce bisogno di farglielo capire con le buone o con le cattive basta farci prendere per i fondelli non lo dobbiamo permettere RIFLETTETE BUONA GIORNATA
D’accordissimo se si potesse an dare in pensione 62/63 anni ma con 20 di contributi
Tridico e basta. Ci hanno sfruttato tantissimo e fregato contributi e specie nelle aziende familiari, fatti lavorare proprio ” a nero”. Basta discussioni. riducete le ricchissime pensioni degli ex militari e le baby pensioni. Loro sono gaudenti, noi dei paria
Come ha detto Draghi questo è il momento di Dare aiuto e non di toglierlo perciò se si ha la possibilità di dare 7000€ al mese ai condannati si possono dare 7 pensioni da 1000€ al mese a chi decide di andare in pensione con un numero congruo di contributi pagati. Poche chiacchiere e aiutare la gente Onesta che non ha come vivere prima che il popolo si renda conto veramente di come ci prendono in giro quotidianamente e reagisca in maniera diciamo scomposta.
Non sono un economista ma una cittadina/donna/lavoratrice di buon senso.
E per prima cosa mi chiedo: siamo venuti al mondo tutti o più o meno tutti per vivere degnamente o per subire soltanto?
Dopo 40 anni di vita trascorsa al lavoro (più o meno faticoso, a volte faticosissimo, molte volte sottopagato, altre lavoro che UCCIDE) le persone sono STANCHE E VOGLIONO RIPRENDERE LA LORO VITA IN MANO
LE PENSIONI DEVONO ESSERE CALCOLATE PER VIVERE E NON PER MORIRE DI FAME
LOR SIGNORI, POLITICI ECONOMISTI E MENTI MAL PENSANTI L’ARAGOSTA POSSONO PERMETTERSELA TUTTI I GIORNI A PRANZO E A CENA
Noi vorremmo solo vivere DEGNAMENTE (non con 1000 euro al mese)
I giovani hanno il diritto di andare al lavorare (e non solo scappando dell’Italia per andare a lavorare all esteto)
Con il lavoro i giovani comincerebbero a spendere, a comprare casa ceca farsi una famiglia
L ECONOMIA RICOMINCEREBBE A GIRARE
I FIGLI RICOMINCEREBBERO A NASCERE
MA CI VUOLE COSÌ TANTO A CAPIRE?
SAPPIATE CHE È GIUNTA L’ORA
I LAVORATORI NON RIMARRANNO PIÙ SOLO A GUARDARE!
A VOI ORA LA PALLA!!!!
Penso che 40 anni di contributi siano più che sufficiente e le proposte che hanno fatto CGL CISL E UIL SONO GIUSTISSIME Tridico lo deve approvare perforza specialmente in questo periodo molto critico e lo deve fare soprattutto per i giovani
Favorevolissimo. Difficolta di calcolo? Ma. che li farebbero con il pallottoliere?
Parole, parole, parole…per tenerci buoni. Poi non andrà così come sembrano chiedere al governo
.. e le scuse per non concedere non mancheranno.
Ma Baretta, Landini…e prima di loro Durigon, Fornero, Cazzola Ghiselli, Proietti, Salvini, fanno finta di non sapere o sanno e nascondono?
Esempio: Firenze. Nati nel 1960. Diplomati nel 1979 e da allora al lavoro. Solo io ne conosco centinaia (estendere ora all’Italia). Siamo tutti dei quota 101/102 con quasi 42 di contributi.
Mi dite quali proposte sarebbero adeguate per noi?
Q 41 = già superata
62 anni = avremo 43 di contributi (quindi anticipata Fornero)
Per noi la fregatura c’e già!
E comunque per una quota 41 senza penalizzazioni, col misto, lotterò anche io, ve lo concedo.
E qualunque sarà il risultato, a diritto di pensione acquisito ne vedremo delle belle…da buon situazionista è possibile che, a modo mio, resti al lavoro fino a 67 anni, pari a quota 115!!!! ( o fino al licenziamento) ma mi voglio divertire…
Separando l’assistenza dalla previdenza, con una buona riforma potremmo fare a meno di qualsiasi esperto (Tridico, Cazzola…) e magari mandarli a piantare alberi.
studia,informati con 42 anni e 10 mesi puoi andare in pensione a qualunque età
Che onore averla qui a rispondere ai commenti!
Sbagliato Sig Cazzola ! Puoi andare con 42,10 ….. ma c’è la finestra di tre mesi in cui non ricevi ne stipendio ne pensione e quindi a noi conviene lavorare sino ai 43,1, perché non so a Lei, ma a noi lo stipendio serve e perdere tre mensilità non sono uno scherzo.
Esimio professore,
Avesse letto meglio il mio post, avrebbe capito che so benissimo cosa è l’anticipata Fornero (43,1 a tutti gli effetti e non 42 anni e 10 mesi come dice Lei). Nulla toglie che, in un ottica situazionista, (avrà letto di un certo Debord?) possa io decidere in modo diverso.
Le ricordo che l’inps è ente al servizio dei cittadini non certo punitivo per i lavoratori.
Sono altresì convinto che al prof Tridico non è richiesto di produrre idee strampalate (semmai queste sono opera di politici ed esperti).
Per finire: “studia”, imperativo alla seconda singolare, lo dice a suo figlio!
E abbia il coraggio di firmarsi come mi firmo io.
Paolo
60,5 età + 41,5 contributi = già quota 102
Netto mensile 1.900 €
Ancora al lavoro
Grazie.
Quanto proposto da Tridico non è in realtà comprensibile appieno con riferirimento al meccanismo del calcolo che verrebbe fatto.
Io credo che abbia un senso solo se il calcolo viene fatto in questo modo:
Un soggetto di 62 anni che ha versato 35 anni di contributi al 2021 che avrebbe ad esempio una pensione calcolata interamente con il sistema contributivo pari a 1000 euro, mentre invece con lo stesso montante contributivo per effetto dell’applicazione del sistema misto percepirebbe 1.500 euro, secondo il sistema TTridico avrà una pensione di 1000 euro al mese da 62 anni a 67 mentre dai 67 comincerebbe a percepire 1.500 euro mensili.
Rispetto alle penalizzazione che si sentono proporre dalle parti chiamamole “pro Fornero” o peggio: limitazioni di età poste molto in alto 64 anni, liquidazioni con sistema contributivo per sempre ecc., mi pare che questa proposta sia per così dire più “umana” rispetto alla riduzione del 30 -40% dell’assegno pensionistico per sempre come avviene nel caso della totalizzazione o dell’opzione donna.
Poi è evidente che la proposta dei sindacati, sulla quale sono assolutamente favorevole, è sicuramente più equa in quanto non penalizza i soggetti nessuno.
Basta,per favore !! Non se ne può più di Cazzola e Fornero, non c’è in Italia gente con altre idee in testa ?