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Riforma pensioni 2020, Ghiselli: no condoni fiscali e blocco quota 100, ma nuove misure

Le ultime novità sulla riforma pensioni al 7 aprile 2020 ruotano intorno alle preoccupazioni dei lavoratori che in questi giorni si stanno imbattendo in dichiarazioni circa il futuro della quota 100 che aggiungono ansia al già difficile momento sanitario ed economico determinato dall’emergenza sanitaria Covid-19. Differenti esponenti politici hanno posto in dubbio la misura varata nel 2019 facendo notare come un’eventuale rifinanziamento della stessa, con i fondi derivanti dagli investitori, provocherebbe la rovina dell’Italia.

A tal riguardo abbiamo deciso di intervistare il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, per chiedere altresì un suo parere su altre proposte che si sono udite in questi ultimi giorni da parte di alcune forze politiche, tra queste i condoni fiscali e il condono edilizio, misure pensate, si dice, per fronteggiare l’emergenza, ma servirebbero davvero a questo? Eccovi le sue considerazioni.

Riforma pensioni 2020, Ghiselli: servono nuove misure

Roberto Ghiselli, l’emergenza sanitaria dettata dal Covid19 sta dettando le nuove priorità al Governo, ma in molti non hanno perso occasione per lanciare ‘frecciatine’ contro la Quota 100, chiedendone l’interruzione prima della scadenza prevista per il 2021. Altri ancora hanno suggerito, per bypassare la crisi economica a cui siamo e saremo fortemente esposti, condoni fiscali e sanatorie urbanistiche, ritiene possano essere queste le soluzioni per ‘salvare’ l’Italia e consentirle di ripartire non appena la pandemia sarà sconfitta?

L’emergenza sanitaria sta modificando la dimensione e l’ordine dei problemi che dobbiamo affrontare. Non vi è dubbio che la priorità è quella di fermare il virus e dare un aiuto immediato a lavoratori, cittadini e imprese. Ma dobbiamo guardare da subito anche la prospettiva, programmando gli interventi che possano sostenere lo sviluppo del Paese e creare occupazione. Qualcuno sta utilizzando questa circostanza per tornare a parlare di condoni fiscali o sanatorie urbanistiche, argomenti che nulla hanno a che fare con la crisi ma sono un favore a chi sta nell’illegalità.

Altri vorrebbero introdurre ulteriori interventi che precarizzano il lavoro, come la reintroduzione dei voucher o la completa liberalizzazione dei contratti flessibili in alternativa ai contratti stabili. Infine, c’è chi  ha ripreso a chiedere l’interruzione anticipata di Quota 100, alterando aspettative maturate da qualche decina di migliaia di lavoratori, proprio in un momento così difficile, mentre il problema di una riforma pensionistica rimane ancora aperto.

Riforma pensioni 2020, Ghiselli: il Governo non ceda alle provocazioni e riapra al dialogo

Dunque ad emergenza sanitaria conclusa confida il Governo riprenda il confronto con i sindacati, quel dialogo intrapreso mesi fa che attualmente, per causa di forza maggiore, é stato messo in stand by?

Ci auguriamo che il Governo, che sino ad ora, con tutti i limiti, è stato attento al dialogo con le associazioni dei lavoratori, non cada in queste provocazioni ed adotti invece ulteriori misure per sostenere i lavoratori, i disoccupati, i pensionati e le attività economiche. Ringraziamo per la solita disponibilità Roberto Ghiselli e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte dell’intervista che é tenuto a citare la fonte pensionipertutti.it.

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Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

Questo articolo ha 6 commenti

  1. Sostenere di abolire Quota 100 perché occorre risparmiare è un pensiero di così scarso spessore che non vale neanche la pena di ragionarci sopra (non ragioniam di ciò, ma passiam oltre).
    Intanto che il governo è occupato a gestire l’emergenza, i sindacati potrebbero cogliere l’occasione (spero che lo stiano facendo) di mettere a fuoco la riforma pensioni che verrà.
    Ci sarà da introdurre qualche elemento nuovo. Per esempio, l’aspettativa di vita: siamo certi di non doverla rivedere al ribasso? Col coronavirus bisognerà convivere, per qualche tempo. Oggi si dice che i 65enni sono tra i più esposti al contagio del coronavirus, sono tra i più vulnerabili, dovrebbero più di altri restare a casa. Non sarà forse il caso di abbassare l’età di vecchiaia da 67 a 65 anni? Si rientrerà al lavoro progressivamente, in maniera “contingentata” (altro termine che coronavirus ci lascerà in eredità). Non sarà meglio per le aziende lasciare a casa i sessantenni pensionandi e favorire magari l’ingresso di nuovi trentenni?
    Insomma. Coronavirus ha modificato il modo di fare scuola (tele-learning), il modo di lavorare in azienda (smart working), il modo di curare i pazienti (robot medici in corsia). Sarà capace di modificare anche la riforma pensioni?

  2. FRANCESCA

    Condivido le dichiarazioni del Segr. Roberto Ghiselli , no blocco quota 100 già legge che è sempre stato assicurato e dichiarato che rimarrà e alla quale abbiamo fatto affidamento fino al 2021 compreso, altrimenti senza pensione e senza lavoro, se servono soldi si devono prendere da altre fonti molto più ricche e ce ne sono molte (evasione, sperperi, doppie e triple pensioni retributive, vitalizi dopo una settimana di lavoro ecc.) e non sempre dalla povera gente che dopo una vita di pesante e duro lavoro prenderà 1000 euro di pensione al mese, inoltre le donne svolgono anche doppio lavoro cura della famiglia e figli, è ora di finire di fare terrorismo su quota 100 già legge e sulle pensioni che sono già state tartassate moltissimo.

  3. Giuseppe

    Con questo maledetto Coronavirus bisogna sicuramente riguardare le pensioni , quota 41 è saltata e di conseguenza bisogna modificare questa 100.
    Come prima cosa abbassare le pensioni sopra i 5000 € e togliere da subito tutti i vitalizi e privilegi, per dare il buon esempio.
    Come secondo da giugno passare da quota 100 con vincoli ( 38 più 62) fare quota 102 x tutti senza vincoli ( 59/43 60/42 61/41 ecc)
    Per le donne 1 anno in meno.
    Per quella di vecchiaia l’età media europea.

    1. Franco

      102 per me è troppo ….quota 100 senza vincoli

      1. Antonio

        OHO FRANCO, SE FOSSE 98 SENZA VINCOLI NON E’ MEGLIO, MA FACCIAMO 96 VA BENE NO?
        A MILAN DISEN VOIA DE LAURA’ SALTAM A DOSS ( voglia di lavorare saltami addosso)

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