Le ultime novità sulla riforma delle pensioni e nello specifico sulla proroga dell’opzione donna arrivano da Paola Viscovich che nel suo ultimo post sulla pagina ufficiale del gruppo ‘opzione donna le escluse’ aggiorna le iscritte su quanto fin qui fatto, ribadisce obiettivi e scopo della lotta, e rinnova le richieste all’esecutivo in carica.
Eccovi il suo lungo post, che qui riprendiamo per intero perché riteniamo possa essere esaustivo per fare il punto ad oggi sulla futura proroga di opzione donna. Una cosa é certa per l’amministratrice del gruppo tutte le donne devono lottare per poter avere almeno la possibilità di aderire, per scelta e con cognizione di causa, sapendo i limiti del contributivo e la penalizzazione sull’assegno ultimo, all’opzione donna, solo é bene chiedere le cose al Governo, al fine di poterle ottenere, ‘passo dopo passo’. Eccovi le sue parole.
Pensioni , opzione donna, parola d’ordine: ‘passo dopo passo’
Così La Viscovich: “Passo dopo passo, giorno dopo giorno, le donne interessate ad Opzione Donna si avvicinano al prossimo step di cui la prossima ldb dovrebbe dar esito. L’attività del gruppo “Opzione Donna Le Escluse” continua ad essere pubblica, limpida, accogliente e fiduciosa, come lo è sempre stata. Intanto una nuova platea di lavoratrici avrà maturato, entro il corrente anno, gli stessi requisiti, anagrafici e contributivi, che hanno già consentito ad altre donne di accedere a questa particolare forma di previdenza femminile. Fra di loro, non tutte opterebbero per tale opportunità, dato l’indiscusso carattere di scelta e l’oggettiva, importante penalizzazione che essa comporta, e noi riteniamo più che rispettabile, ogni motivazione e riflessione che induca le donne ad una scelta diversa.
Tuttavia, per quelle donne che volessero, per motivi insindacabili, percepire il frutto (ridotto!) di non meno di 35 anni di contributi sonanti, ad un’età che oscilla sui sessant’anni, riteniamo doveroso che ricevano ascolto e riscontro alle loro istanze. Le donne continuano a richiedere Opzione Donna, e non a seconda delle “simpatie” verso questo o quell’altro parlamentare, o tessendo chissà quali trame, cui vergognosamente da qualche parte si fa meschina allusione, ma la chiedono oggi a questo Esecutivo, come la chiedevano in passato ad altre forze al Governo, con la sostanziale differenza di aver ottenuto in lunghi anni, da queste ultime, solo un pugno di mosche, salvo distratte e laconiche dichiarazioni di solidarietà e di impegno, che tali sono rimaste“
Opzione donna, il pressing continua oggi più che mai
Poi l’amministratrice asserisce che le donne proseguiranno nel loro pressing insistente ed educato fino a quando non avranno ottenuto la proroga della misura, giacché il Governo in carica ha almeno mostrato sensibilità verso il tema, ragione per cui si spera, di cuore, che nella prossima legge di bilancio, passo dopo passo, possano rientrarvi prima le nate nel 61 ed a seguire le altre, con successive proroghe: “Le donne di questo gruppo si rivolgono a questo Esecutivo, nel rispetto delle legittime opinioni politiche e diverse di ciascuna iscritta, poiché l’attuale Governo, pur avendo oggettivamente limitato Opzione Donna lo scorso anno, (da cui discende la formazione di questo gruppo), ha tuttavia dimostrato, innegabilmente, di voler dar seguito e nuovo corso alla possibilità di pensionamento anticipato delle donne, pur con i paletti che la misura comporta” .
Poi spiega che il procedere per gradi é in realtà una sorta di strategia, per non confondere le acque ed ottenere almeno qualcosa per alcune: ” Le donne non vivono nell’accettazione che non si possa fare di più, anzi se lo augurano vivamente per il futuro di tante compagne, ma non si pongono nei termini del “tutto e subito” anche perché non è stato questo l’atteggiamento, in passato, neanche da parte di chi oggi crede di poter così, pretestuosamente, agitare gli animi e confondere le acque. Si dimentica che tante sono, ancor oggi, nelle condizioni di non poter non accettare una possibile via di mezzo. Poi probabilmente riferendosi a quante chiedono la valorizzazione del lavoro di cura, aggiunge: “Notiamo con piacere, che altre aggregazioni di donne, di più antica formazione, portano avanti istanze di ben più ampio respiro, e saremmo davvero liete se, come dal cilindro di un prestigiatore, riuscissero a tirar fuori conigli per tutti. Ma chi, come noi, si limita non a far attività, anzi, propaganda politica, ma semplicemente ad osservare la realtà dei fatti quale essa è, comprende che il vero cambiamento, quello sostenibile, passa attraverso piccoli, costanti e significativi passi e che non si può non valutare l’opportunità di ascoltare, da parte di chi governa, anche le necessità di altre categorie di lavoratori.
Opzione donna: va bene partire dalla proroga ‘anno in anno’
Poi conclude: “Ecco dunque spiegato perché non ci scandalizza il fatto che Opzione Donna possa proseguire il suo percorso anche “di anno in anno” e non, già da subito, per un quadriennio, con il problema, non ultimo, di impegnare immediatamente, le relative somme per un arco temporale ben più ampio.
Infine è appena il caso di accennare che una dialettica, anche su posizioni divergenti, è sempre costruttiva e ben accolta da parte nostra nei confronti di chiunque, ma non può definirsi sana, né trovare spazi di condivisione se si rivela, al contrario, intrisa nei toni, nei termini e nei contenuti, lesiva del rispetto e delle opinioni altrui“.
Concordate con le parole dell’amministratrice Poala Viscovich? Diteci la vostra al riguardo e nel caso rientrereste nella proroga al 31/12/2019?
Io trovo più giusto che sia fino al 2023 è snervante di anno in anno…
Prorogare opzione donna di anno in anno. Siamo sicuri che ciò avvenga o alla fine c’è chi rimarrà esclusa per sempre? Io ho maturato più di 35 anni di contributi nel 2017 ma purtroppo sono nata nel 1962. Non sarebbe giusto che chi, come me, rimanga esclusa solo perché ha la ” colpa” di essere nata dopo..
L’opzione donna per equità dovrebbe essere concessa a tutte le donne che già al 31. 12. 2018 hanno maturato il minimo dei 35 anni di servizio indipendente dall’anno di nascita
Faccio parte delle donne escluse per opzione donna e ci spero con la prossima legge di bilancio essendo nata nel 61 anche perché con 38 anni di contributi avrei solo questa opportunità.
Sono nata 8 aprile 1961 e a fine 2018 ho 37 anni di contributi.
Spero vivamente nell opzione donna perche sono disoccupata naspi
Grazie