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Riforma pensioni 2019, ultimissime: altro che quota 100 o 41, serve alternativa

Le ultimissime novità sulle pensioni arrivano direttamente da un lavoratore precoce Paolo Maresca che partendo dallo studio effettuato dalla Cgil sul rischio relativo al calcolo contributivo puro, che non potrà far altro che portare i giovani ad avere una pensione molto bassa e raggiungibile per giunta a tarda età, fa delle considerazioni importanti.

Interessante il suo pensiero specie se si considera che Poalo a differenza degli altri lavoratori precoci che invocano a gran voce la quota 41 per tutti, e molto più preoccupato per le future generazioni che per se stesso, in quanto dice, io, noi, alla pensione ci siamo arrivati, un domani per i nostri giovani 41 anni di contributi saranno un miraggio, figuriamoci gli attuali 43 chiesti dalla riforma Fornero per le pensioni anticipate.

Pensioni 2019, Quota 100 e 41, non sono la soluzione per il futuro

Ragione per cui si dovrebbe, dice, iniziare a pensare ad un metodo totalmente differente che tenga conto non solo dei futuri pensionati, ormai comunque, seppur arrabbiati e delusi da un governo che ha voltato loro per l’ennesima volta le spalle sulla quota 41, davvero prossimi alla quiescenza, ma dei giovani. Il ragionamento di Poalo sembra un mix tra quello della Cgil e quello della professoressa Elsa Fornero, entrambi, seppur partendo da punti di vista differenti, sostengono che bisognerebbe iniziare a guardare alle pensioni del futuro.

La professoressa Elsa Fornero, ospite nei giorni scorsi della trasmissione Scarabeo le parole della finanza, aveva detto che in un prossimo futuro, quando tutti andranno in quiescenza con l’intero calcolo contributivo, dovrebbe essere il lavoratore a poter scegliere quando andare in pensione, più a versato più la sua pensione sarà alta, meno lavorerà, meno contributi avrà pagato alle casse dell’Inps e meno avrà maturato come importo pensionistico. Questo metodo, piaccia o no, dovrebbe, a su dire, davvero portare ad equità e soprattutto a lasciare una maggiore libera scelta consapevole ai singoli sull’età a cui accedere alla pensione.  La Cgil dalla sua, così come Cesare Damiano, dell’impianto della Fornero criticano soprattutto le soglie 2.8 e 1.5 relative all’importo minimo che deve essere raggiunto per poter accedere alla quiescenza, purtroppo dicono gli esperti questi importi saranno sempre meno raggiungibili, perché le carriere discontinue ed i buchi contributivi non permetteranno di raggiungere l’importo minimo della pensione necessario per poter usufruire dell’uscita anticipata, ragion per cui andrebbero cancellate. Per la professoressa Elsa Fornero, ministro del Lavoro sotto il Governo Monti, bisognerebbe partire dal lavoro , potenziare il welfare e pensare all’incremento demografico, solo dopo alle pensioni.

Riforma 2019, servono misure diverse, lungimiranti

A detta di Paolo Maresca queste misure, il riferimento é a quota 100 e all’eventuale quota 41, ai giovani serviranno proprio a nulla: “Tra qualche anno, quando noi saremo in pensione già da un pó con la Fornero, nel mondo del lavoro ci saranno soltanto persone la cui pensione sarà calcolata con il metodo contributivo. Persone che non avranno avuto una vita lavorativa continuativa, che saranno entrati tardi nel mondo del lavoro, e che pertanto non raggiungeranno mai nemmeno i nostri agognati 41.

Figuriamoci i 43! La loro sarà una pensione povera, così come poveri sono già oggi i loro stipendi. Sarebbe il caso di programmare, già da oggi, un metodo completamente nuovo di modificare le pensioni del futuro, quelle dei nostri figli.  Si, perché noi oramai ci stiamo arrivando, ma loro saranno costretti (con il metodo odierno) a scegliere se lavorare fino a 70 anni e più oppure accontentarsi di una pensione povera! Soltanto chi avrà avuto stipendi ricchi potrà scegliersi quando andare in pensione, perché con il metodo contributivo puro prenderanno quanto versato e non ci sarà più alcun intervento che li potrà obbligare a lavorare fino ad un certo numero di anni o di versamenti!”

Voi cosa ne pensate di tali osservazioni, condividete sul fatto che sarebbe necessario un cambio di rotta? Nel caso ci indicate, nell’apposita sezione commenti del sito, quale misura, a vostro avviso, sarebbe maggiormente idonea a rendere il nostro sistema previdenziale più equo ‘oggi e domani’?

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Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

Questo articolo ha 23 commenti

  1. enzo

    e quelli che hanno lavorato 35/36/37 anni…e poi hanno dovuto sospendere per seguire un genitore malato e anziano dove li mettiamo? fra chi è precoce ci sono anche questi casi, oggi in italia sono milioni, i cosidetti CAREGIVER…che ne facciamo li rottamiamo…anche vi fosse quota 41 per tutti…sarebbe un miraggio, una legge precisa e chiara, a 62 anni, contributi minimo 30 anni…se ne hai di piu’ prenderai di piu’, ma a 62 DEVE essere data la possibilitò di andare in pensione, l’aspettative di vita è una balla, anzi è il contrario…se sei povero non ti curi e crepi prima! Quota 92 e stop, chi ha i 41/42/43 anni richiesti dalla Fornero (che è riforma ancora in essere) andrà in pensione con assegno piu’ alto giustamente, ma DEVE essere data a tutti la possibiltà di andare in pensione, chi avrà versato meno contributi in modo semplice prenderà assegni piu’ bassi.

  2. Rosella

    io credo che bisognerebbe scegliere. dai 62 anni in poi chi vuole andare vada e chi non vuole resti. Io andrò in pensione con 67 anni se tolgono quota 100 e a 66 con i 41 anni. Sono una donna e ho una famiglia a cui badare e mi occupo anche di una mamma disabile. Secondo i calcoli del patronato con quota 100 andrò in pensione con 1270 euro con i 67 anni con 1370 euro. Sinceramente me ne vorrei andare. Quindi io sono per una riforma che ti permetta di scegliere dai 62 anni in poi. Libertà per ognuno
    Rosella

  3. Marina

    Nel 1987 sono stata in Australia e li funzionava così: a 65 anni tutti avevano diritto a una pensione identica e dignitosa, che avessero lavorato o meno. I più ricchi potevano integrare con una pensione integrativa versando in privato durante gli anni di lavoro. È evidente che per noi ci vorrà una pensione tipo reddito di cittadinanza, dignitosa e identica per tutti di base. Non una mancia di carità, io direi come avere oggi 1000 Euro.

  4. Luigi Napolitano

    Buona sera,
    Si faranno il culo anche loro, come abbiamo fatto noi, LAVORANDO QUINDICI ORE AL GIORNO MAGARI INIZIANDO CON APPENA 8 ANNI DI ETA’!
    Per cui parlo ai fannulloni dei questo terzo millennio, troppo comodo alzarsi alle undici, fare aperitivo con gli amici, a bordo di uno sfavillante suv fornito di 500 cv,vestito/a armani, ecc. rolex al polso ecc…
    Miei cari mocciosi, dovete provare ad alzarVi alle quattro, tornate a casa con le mani spaccate dal lavoro a volte sanguinanti,
    Fate la Vostra parte di sacrificio e fatica accompagnata da una bella quantità di sudore, cari cocchi di mamma. E la pensione arriverà anche a te.
    Diversamente vai sotto un ponte avvolto da cartoni…Scelta tua.

    Cordiali saluti.
    Luigi Napolitano

    1. Francesco

      Luigi, se parli di fannulloni, è facile asserire, che chi non vuole remare, niente merita. Quindi assegno sociale. E in molti storcono il naso verso chi prende questa misura senza aver versato alcun contributo. Ma siamo un paese fortemente ad impronta assistenziale, e quindi, salvo stravolgimenti epocali, queste persone saranno sempre assistite. Io parlo di tuo figlio o di tuo nipote. Metti che anche lui è una persona di buona volontà, anche a lui piace lavorare, così come lo hai fatto tu egli anni 70 ed 80. Metti però che tu hai versato un totale di contributi per 700.00 euro… Ti hanno mandato in pensione a 55 0 57 anni, con 1800 2000 lorde. Ora, tuo figlio verserà 700.000 euro, ma andrà non prima dei 70 73 anni, e a differenza tua prenderà l’equivalente di 1150 1250 euro, coi quali non riuscirà nemmeno a pagarsi le bollette… Come la vedi?

  5. Bonora MANUELE

    Buona sera a tutti una cosa vi siete dimenticati…!!! Per 50 anni i precedenti governi hanno regalato le pensioni ai nostri predecessori quando allora si andava con 35 anni di contributi con baby pensioni, prepensionamenti in aziende pubbliche e non, accorpamento nell’INPS di enti previdenziali pieni di debiti ecc. Se fossero stati lungimiranti allora non saremmo adesso in questa situazione. Perché non si è pensato prima di ridurre gli assegni che hanno percepito coloro a cui è stato applicato il calcolo retributivo!! C’ è gente che percepisce pensioni che superano addirittura i 2000 euro. Prossimamente chi andrà in pensione con i 43 anni e verrà applicato il metodo contributivo prenderà pensioni da fame!!! Questa Italia è divisa tra chi ha avuto benefici e chi è stato penalizzato. I vari governi non han fatto altro che creare delle disparità tra le varie generazioni e differenze tra i cittadini quando invece come si legge nei tribunali la legge ( dovrebbe) essere uguale per tutti. Io personalmente sono parecchio disgustato da chi ci ha governato e continua a governarci e ha il potere di decidere della nostra vita e percepisce stipendi d’oro e vitalizi con cariche politiche di 2 o 3 anni al massimo.

  6. MARIO

    Pienamente d’accordo con la Fornero circa la possibilità di scegliere, solo che questa possibilità dovrebbe essere data a tutti da subito; in sostanza chi vuole andare via prima ci dovrebbe poter andare con il contributivo pieno, senza gravare sul futuro. Quota 100, quota 41 e quote varie sono tutte baggianate che accontentano qualcuno e scontentano qualcun’altro e fanno diventare il sistema una roulette: chi ha i numeri giusti vince. Vorrei aggiungere un’ultima riflessione: non è mica detto che chi ha lavorato 30 anni ha lavorato meno di chi ne ha lavorato 40: dipende sempre dai lavori svolti. Ecco perché è indispensabile l’elasticita.

  7. Francesco

    Si, ma non ho capito la soluzione quale è… L’arternativa quale è.. Sembra assodato che chi é oggi in pensione se la è già cavata. Chi andrà a breve, pure… Chi andrà fra 15 anni, beh, bontà loro, se gli andrà bene, andrà a 70 anni con la pensione sociale, o, se avrà lavorato anche 35 o 40 anni, (fortunato), avrà l’equivalente di 1200 o 1300 di oggi. E ci potrà comprare ogni mese, il pane, un po’ di pasta, fare un po’ di benzina, e forse pagarsi le tasse e le bollette. Eh si, il calcolo contributivo… Che bello invece che era il calcolo retributivo.. Quelli si che era bello… Potevi anche avere il montante contributivo scarico, ma, grazie alle leggi di allora, la quota mensile della pensione era fatta dalla media stipendiale degli ultimi 5 anni, e poi passata agli ultimi 10 anni. Beati. Niente contro i ns. padri e zii. Sangue del ns. Sangue. Ma se fossi oggi in loro, e guardassi un mio figlio 40enne o 45enne, proverei un pochino di pena per lui. È mio figlio cribbio… Ma non è colpa loro.. La legge era quella, diritto acquisito. Mors tua, vita mea… Ora. Visto che oramai il baratro della futura vecchiaia da miserabili è alle porte per i 45enni di oggi… si potrebbe pensare ad una partecipazione di tutti per recuperare risorse da destinare al monte pensioni delle future generazioni, compreso un contributo di solidarietà da parte di mio padre, che bontà sua, e senza colpe, ribadisco, ha versato 60 e prende una pensione da 70, ed è pure andato a 50 anni, a 55 o 57…mentre noi verseremo 60 e prenderemo, se va bene 45/47…ed andremo a 67 o 73 anni…. da ospizio…

  8. Lorenzo Di Lieto

    Dunque io 58 anni e 41 di lavoro. Leggendo quello che scrive Paolo è sicuramente giusto .i giovani di oggi non andranno mai in pensione anche se noi lavorassimo fino a 50 di lavoro
    Non ci andranno per il semplice fatto che iniziano tardi e più che altro con carriere discontinue
    Bisogna per loro rimodulare completamente la prospettiva della futura pensione
    Però per noi 42e10 sono più che sufficiente anche perché chi sarà più fortunato al massimo gli tornerano indietro il 25% che ha versato e poi sinceramente non se ne ha più voglia
    Se avessi saputo avrei iniziato a lavorare a 50 anni

  9. Antonio

    Un lavoratore che ha versato contributi x 35 36 37 ecc. ANNI e non riesce più a lavorare che pensione prenderà? Quindi dovrebbe essere il lavoratore scegliere quando andare in pensione con le dovute proporzioni (o perdite).

    1. tomasina

      Perfettamente d’accordo!!!

  10. Calogero

    Ma Signori miei sapete leggere !
    Qui si parla dei nostri figli, NON di NOI, perché tutto sommato o siamo già in pensione o molto vicini all’uscita.
    Qui si evidenzia che con questo sistema e con le carriere lavorative discontinue dei nostri figli, non arriveranno mai alla pensione e se fortunati ad arrivarci prenderanno una miseria.
    L’idea della Fornero, nonostante io non l’ami così tanto la professoressa, non è male “dovrebbe essere il lavoratore a poter scegliere quando andare in pensione, più ha versato più la sua pensione sarà alta, meno lavorerà, meno contributi avrà pagato alle casse dell’Inps e meno avrà maturato come importo pensionistico”.
    In maniera tale che verso i sessanta anni un lavoratore si farà fare un calcolo pensionistico previsionale, saputo l’importo deciderà in base alla sua salute e al lavoro che svolge se continuare ancora qualche anno, oppure, per vari motivi accettare l’importo già maturato.
    Per i vari coefficienti e l’importo che si andrà a prendere sarà compito dei nostri governanti futuri fare in modo che sia dignitoso.

  11. Eugenio Lupino

    La pensione minima a 1000 euro vi siete rimangiati la parola? I s dieci punti del programma centro destra ,e voi ne facevate parte.

  12. Gabriele Palmieri

    Sono d’accordo cn Roberta 41/42 anni di contributi penso siano sufficienti per godersi qualche anno di vita la sospirata pensione soprattutto per chi ha fatto lavori gravosi iniziando da giovane. Il governo ha deluso tutti i quota 41 e nn Sn sicuro che i sondaggi Sn così alti per la lega sicuramente se ci saranno le votazioni tutti quelli cm me nn lo voteranno più E siamo tanti visto che volevano abolire la tanto odiata Legge Fornero ma andremo in pensione proprio grazie a lei un augurio speciale al nuovo governo :Nn prendete per il cu….. le persone e promettete solo quello che si può realizzare seriamente, perché gli italiani come ripete il ministro Salvini nn sono stupidi

  13. Marcello

    0lpnRicordate abbiamo iniziato a lavorare che dopo 35 anni di contributi si andava in pensione poi governo e simdacati concordi ci hanno cambiato il contratto … vogliamo la pensione da vivi non da morti almeno dopo 41 anni di contrbuti avete rotto i coglioni buzzoni………..
    .

  14. Marcello

    La pensione la vogliamo da vivi non da morti .Ricordate una volta si andava con 35 anni di contribuito……avete rotto i coglioni…

  15. bruno

    Ma che fai Salvini, butti tutto alle ortiche per rilanciarti con Berlusconi , Brunetta .Gelmini e compagnia. Ma pensi davvero che ti rivoteremo? Auguri Italia abbiamo sperato in un vero cambiamento ora resta una grande delusione.

  16. Elmer

    Se tutti e dico tutti versassero 41 anni di contributi non ci sarebbero problemi anche perché la pensione che uno va a percepire viene versata da altri lavoratori quindi è solo una questione di occupazione per capirsi e una ruota e concludo la quota pensione dovrebbe essere per tutti uguale il guadagno deve essere quando tu stai lavorando poi una volta raggiunta la pensione siamo tutti uguali.

  17. Ci hanno preso per il culo 40 anni e non poter andare in pensione iniziando ha lavorare daleta di 15 anni

  18. Nanni

    Appunto perché le nuove generazioni non ci potranno arrivare perché 40/41/42/43 anni di contributi sarà impossibile raggiungerli.. La soluzione qual’è mandare quelli che invece c’è l’anno fatta a 43/44 anni.. o mettere un tetto perche anche queste persone possono poter godere degli anni che gli mancano prima di crepare.. E diventata una colpa aver iniziato a lavorare a 14/15/16 anni… Povera Italia..

  19. Mauro

    14 mesi di governo buttati nel cesso e si salvini ho molti dubbi c farà fare la fine dell ARGENTINA

  20. Mauro

    Ma basta queste prese in giro dopo 41 anni di onesto lavoro com tutti i contributi versati ci SIAMO ROTTO I COGLIONI. DI PAGARE TASSE LA PENSIONE LA VOGLIAMO DA VIVI. NN DA MORTI CHE PAGLIACCI ITALIA ALLO SBANDO

  21. Roberta

    Sentimi bene Paolo ma da che parte stai? Se tu avessi lavorato in fabbrica per 40-41 anni non parleresti così. Io i miei 40 anni li ho versati come altri tanti lavoratori e quindi ci meritiamo la sospirata pensione così i giovani possono prendere il nostro posto.tu

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