Le notizie di oggi sulla Riforma delle Pensioni 2018 arrivano dalle dichiarazioni di due esponenti del PD, Cesare Damiano e Antonio Boccuzzi che parlano rispettivamente del rilancio di quota 41 e del tema degli esodati. Andiamo a vedere le loro parole nel nostro articolo odierno.
Pensioni 2018 ultime novità da Cesare Damiano: Si a quota 41
In una nota riportata dall’agenzia di stampa Askanews, il presidente Cesare Damiano è tornato a parlare di pensioni e di questa campagna elettorale:
Impostare il dibattito elettorale sul tema delle pensioni alimentando la finta alternativa tra ‘cancelliamo’ la legge Fornero o ‘teniamola’ com’è, è semplicemente fuorviante e presta il fianco alle solite sparate demagogiche”. Poi prosegue: “Gli obiettivi vanno indicati e per noi sono semplici e realistici: rendere strutturale l’APE sociale (che scade alla fine di quest’anno), realizzare la nona salvaguardia degli esodati, proseguire con la sperimentazione di Opzione Donna e consentire, a chi ha 41 anni di contributi, di poter andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica. Queste sono proposte concrete, il resto è demagogia”
Esodati e Pensioni, ultime notizie oggi: parla Antonio Boccuzzi
Antonio Boccuzzi, deputato del PD ed ex lavoratore dello stabilimento torinese ThyssenKrupp, ha scritto un interessante post su facebook in cui ha raccontato l’incontro con una delegazione di esodati per porre l’attenzione sul problema di questi 6000 lavoratori:
“Questa mattina ho incontrato una delegazione di lavoratori ad oggi ancora Esodati. Il tema sembra essere sparito dall’agenda politica, ma nonostante le otto salvaguardie precedenti, ad oggi rimangono ancora 6000 lavoratori nel limbo del nulla e distanti dalla pensione .In generale, se avessero mangiato delle promesse fatte, avrebbero quotidianamente banchettato con mille e più portate, ma le promesse non riempiono i piatti e nè tanto meno la pancia. Utilizzo le loro parole indirizzate al Presidente Mattarella : ” salvaguardare quei seimila ex lavoratori sarà anche un caso umanitario ma è soprattutto un’esigenza costituzionale laddove sussistono iniquità tali per le quali, tra due soggetti con identici requisiti, la legge introduce una sperequazione nel diritto che, nei casi più eclatanti ma non per questo sporadici, si estende su un arco di ben cinque anni e anche oltre. “
Non credo ci sia altro da aggiungere per far comprendere l’ingiustizia che verrebbe a generarsi ( peraltro già in atto ) se questa vertenza non vedesse un impegno nella prossima legislatura .
Una campagna elettorale che in alcuni casi promette impegni incredibili, non può voltarsi dall’altra parte perchè il caso riguarda non moltissime persone e per di più sparse in tutto il territorio nazionale, non può esimersi dall’impegno a sanare un vulnus costituzionale, dai costi per altro irrisori, che si protrae ormai da oltre sei anni Un impegno che per primo chiedo al mio partito, che dopo una serie di correzioni che hanno ripristinato il diritto al pensionamento per oltre 150000 esodati deve chiudere un impegno preso con tutti gli esclusi”.