Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato delle ultime dichiarazioni di Salvini sulla quota 41 e sulla quota 100 e della sua prefazione al libro ‘La Libertà di andare in pensione’ edito dalla casa editrice Over edizioni. Come vi avevamo anticipato siamo riusciti ad intervistatare uno dei due autori del saggio l’onorevole Claudio Durigon, già sottosegretario per il Lavoro e le politiche sociali, l’altro autore del libro, lo ricordiamo, é Massimo Garavaglia, già viceministro dell’Economia. Eccovi in dettaglio la presentazione del testo e alcune specifiche emerse nel corso del confronto con l’autore.
Riforma pensioni 2020, quota 100 rappresenta la libertà di andare in pensione
Pensionipertutti: Gentilissimo Claudio Durigon, venerdì scorso vi è stata la presentazione del libro di cui lei é autore insieme a Massimo Garavaglia, dal titolo “La libertà di andare in pensione”. Può dirci di più sulla scelta del Titolo e sugli scopi del testo?
Claudio Durigon: La riforma Fornero tolse dalla notte al giorno dei diritti acquisiti, trasformando la vita dei lavoratori. E la Lega, grazie alla grande volontà di Salvini ha ridato in parte il diritto di scegliere come e quando andare in pensione, la “ libertà” appunto di poter scegliere, da qui l’origine del titolo. Ricordo gli attacchi dell’allora vertice Inps e di alcuni economisti europeisti, che ci imputavano che avremmo sfasciato i conti pubblici e che avremmo fatto più deficit di qualsiasi altro governo.
Invece la nostra convinzione era giusta ed é per questo che abbiamo voluto scrivere questo testo per diffondere con orgoglio i risultati: ad oggi 300 mila sono circa le domande presentate ed il costo è inferiore alle coperture richieste dalla ragioneria e dall’INPS. Questo argomento delle coperture dei conteggi della ragioneria é davvero uno dei grandi problemi della burocrazia in Italia.
Il deficit che tanto spaventò Dombrovskis si è rivelato al di sotto di ogni aspettativa 1,6; forse è proprio questa Europa pretestuosa che ha sempre bloccato le riforme.
Quota 100 attuale in tempo di Covid 19: parla Durigon
Pensionipertutti: Nel corso della presentazione del saggio lei ha asserito che quota 100 è una misura molto attuale ora in tempo di Covid 19, crede dunque, dato il difficile contesto economico ed occupazionale , che la misura oltre ad essere un ‘salvagente’ per chi è prossimo alla pensione e magari é rimasto privo di lavoro dovrebbe essere resa strutturale o crede che sia sufficiente tenerla in vita fino al 31/12/2021?
Claudio Durigon: Io credo che in questo periodo di Covid sia necessario avere strumenti di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro.
Ad oggi il governo, ma soprattutto il ministro Catalfo hanno preferito impegnare risorse solo esclusivamente in assistenzialismo, questa visione miope lascerà di fatto a breve un mondo del lavoro senza adeguato sostegno ad un post covid che sarà più grave di quanto previsto.
I dati istat hanno rivelato che 5 giovani su 6 saranno senza lavoro. Ecco allora che alcune scelte vere si potevano fare come abbassare il costo del lavoro, ampliare quota 100 attuando una formazione mirata di sostegno al reddito attivo senza fermarsi alle solite azione passive; di questo governo si deve immediatamente cambiare rotta!!!
Pensioni, Quota 100 ha cambiato il sistema previdenziale italiano
Pensionipertutti: Il sottotitolo del testo é “Come Quota 100 ha cambiato il sistema previdenziale italiano”, puo’ dirci come lo ha effettivanente cambiato in poche parole?
Claudio Durigon: Quota 100 possiamo concludere che ha cambiato il sistema previdenziale, lo ha cambiato nel modo di vederlo. Abbiamo avuto economisti, istituzioni, media tutti contro la misura quota 100, in quanto a loro dire, toccando il sistema previdenziale, avremmo sfasciato il Paese ed eccoci qua, invece, orgogliosi, di aver concesso la libertà di scelta a 300 mila persone.
Il provvedimento da noi ideato non ha affatto sfasciato nulla anzi ha dato ristoro, permettendo il tanto atteso ricambio generazionale, specialmente in alcuni settori, ricordo ad esempio le ultime assunzioni nelle scuola.
Ora però servirebbe un governo che avesse il coraggio di continuare quella riforma che noi avevamo iniziato, ora più che mai servirebbe mandare a riposo quanti hanno già alle spalle una vita di lavoro ed hanno iniziato a lavorare molto giovani, servirebbe dare il via alla quota 41!!!
Ringraziamo per la consueta disponibilità al confronto l’onorevole Claudio Durigon e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte della nostra intervista che, trattandosi di esclusiva, é tenuto a citare la fonte.
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Buongiorno semplicemente ::41 per tutti a Qualsiasi Età Senza Penalizzazioni…
Alla stessa età dei quota 100, quasi 62 anni, andrò in pensione con 43,2. Grazie Durigon ma la tua e di Salvini, invenzione non mi è servita a niente. Non mi sono risparmiato proprio nulla, anzi, mi sono fatto il sangue marcio a vedere andare in pensione gente che ha iniziato a lavorare dopo di me e d è già in pensione da un anno. E intanto sul lavoro c’è ancora gente che ha 66 anni ma solo 36-37 di contributi e quindi andranno in pensione con la vecchiaia. Anche a loro non è stato risparmiato nulla. Avete comprato solo il voto di 300 mila persone creando però un guazzabuglio di difficile soluzione per tutti gli altri. Ma tanto voi non giocate alla roulette russa con soldi vostri, ma con i soldi di tutti gli italiani, compresi quelli che avete fregato con la promessa dei 41xtutti. Siete il partito degli orticelli per pochi, soprattutto il vostro, creando ingiustizie e umiliazioni.
Purtroppo molte persone guardano esclusivamente la propria posizione personale. Io ci guadagno? No, allora la legge non va bene. Una legge che accontenti tutti non ci sarà mai. A chi dice che andrà in pensione a 62 anni con 43,2 contributi, vorrei dire che lui va in pensione con il sistema retributivo, che è come dire che un terzo della pensione è regalata.: è giusto? Chi vuole le cose uguali per tutti, dovrebbe andare con il sistema contributivo come quelli venuti dopo di lui.
Giusto, condivido con Emanuela Sonia. Le regole devono valere uguali per tutti.
Gentile Emanuela Sonia, anche chi sta andando con la quota 100 avrà la sua parte di retributiva, magari di meno anni ma sempre una parte retributiva. Io per esempio sono nel sistema misto e non totalmente retributivo. Se poi pensa che aver fatto “OBBLIGATORIAMENTE” 43,2 anni di lavoro senza aver avuto la possibilità di scelta se lavorare 1-2 anni di meno e prendere un assegno inferiore sia giusto, allora Le dico: Se i quota 100 si lamentano che avranno un assegno basso, nessuno li ha costretti ad accettare la quota 100, potevano tranquillamente continuare a lavorare e aumentare i contributi per un assegno più alto. Ci sono lavoratori più anziani che sono “COSTRETTI” ad arrivare ai 67 della vecchiaia, non hanno potuto scegliere di andarsene con 62-63-64-65-66. La capisce la differenza tra “Poter scegliere” che reddito avere ed invece essere “OBBLIGATI”. E’ vero, una legge che accontenta tutti non ci sarà mai, ma la legge Fornero e prima ancora la legge Sacconi-Brunetta e tutte le precedenti leggi sulle pensioni, avevano un comune denominatore: Erano peggiorative PER TUTTI ! La quota 100 è una legge PER POCHI, triennale e senza visione del futuro. Infatti, nel 2022 non si sa cosa ci sarà, ma le previsioni, viste le condizioni economiche del paese, sono pessime. In vista per adesso c’è lo scalone di 5 anni e null’altro. Spero che anche Lei convenga che una continuazione della quota 100 sia impossibile, troppo favorevole per alcuni, a scapito di chi ha lavorato e versato di più e a scapito di chi, più avanti negli anni deve arrivare alla vecchiaia. Altro che 62-38 !!!!
Bravo Franco Giuseppe, condivido in pieno.. anch’io mi sento fortemente umiliata..
Tutto giusto ed equo se si farebbe quota 41 ma il problema è che ora che la fanno tutti i precoci saranno andati con la fornero.. Andava fatta nel 2020 massimo 2021 ma purtroppo se tutto va bene prima del 2022 /2023 non faranno niente e per i precoci avranno già raggiunto i 42,1 mese per le donne 43,1 mese per gli uomini.. Caro durigon andava fatta prima insieme a quota 100 adesso non vi credevpiu nessuno
Quota 100 già legge alla quale abbiamo fatto affidamento e che è sempre stato assicurato e dichiarato da personalità politiche e sindacali che rimane e così come è fino alla fine dei 3 anni di sperimentazione come previsto deve andare avanti fino alla fine del 2021 altrimenti senza pensione, senza lavoro e senza reddito per vivere.
La cosa più sensata senza discutere ancora anni è mettere una quota… Esempio 103 62 anni e 41 di lavoro oppure 61 anni e 42 di lavoro . Magari quota 102.
Mi sembra decoroso andare in pensione con 40 anni di servizio e 62 anni di età . Considero 40 anni di servizio la conditio sine qua non imprescindibile per andare in pensione, sempre che di raggiungano entro i 65 anni
Pessima legge che ha agevolato solo chi ha carriere continue (in gran parte dipendenti pubblici con comodi lavori da scrivania) e per di più a debito e quindi a carico di figli e nipoti. L’unico vero anticipo pensionistico sarebbe con l’uscita a qualunque età con calcolo totalmente contributivo (a condizione di ottenere una pensione superiore al minimo). Se poi in questo paese si riuscisse a tagliare un po’ di sprechi e privilegi e magari a far rimborsare 49000000 in un’unica soluzione e non in 80 anni, magari si potrebbe bloccare l’aumento dell’aspettativa di vita o, addirittura, abbassare l’età della pensione di vecchiaia dai 67 anni attuali
Ci sarebbero da recuperare anche 98000000000 condonati ben più significativi…..
La quota 41 dev’essere per tutti non solo per quelli che a 19 anni hanno 12 mesi di contributi (cosiddetti precoci) , altrimenti si crea un’ ulteriore ingiustizia dopo quota 100
Grande DURINGON . Ora ci vorrebbe continuita con quota 100. Io sono nato nel 1959, ci rientro benissimo , ma secondo me deve essere resa strutturale. Penso che alla soglia dei 63 anni con 38 anni di contributi sia giusto avere la liberta’ di poter scegliere.
rientri se viene mantenuta. Anch’io sono del 1959 e ho 42 anni di lavoro e sembra dai calcoli che se non cambia niente andrò in pensione con 43 e tre mesi.
Massimo capisco benissimo la tua delusione. Mi sembra di capire che siamo coetanei, quindi la mia fortuna nel poter sfruttare la quota 100 sta nel fatto che io dall’eta di 16 anni fino ai 23 ho avuto la fortuna di lavorare senza tutele , perche non sempre trovi datori di lavoro che ti assicurano con tutto cio che ne consegue ; ferie pagate , salario sindacale, malattia eccc. Allora facendo una piccola operazione di aritmetica io oggi all’eta’ di 61 anni avrei ( se avessi avuto la tua sfortuna di avere un contrtto regolare ) 45 anni di servizio ! caspitina sarei stato un super precoce! trai tu le conclusioni!!!
Vede Sig. Maurizio ( non precoce), in tantissimi negli anni 70-80 hanno lavorato non in regola per un certo periodo di tempo, chi pochi mesi chi addirittura anni, Anche io ho lavorato poco più di un anno in nero, ma la legge è legge ! Gli anni lavorati non in regola non valgono nulla e non si possono conteggiare. Quello che rimane di ufficiale è quanto hai lavorato in regola e quanti contributi hai versato e solo su quello l’INPS e i nostri politici dovrebbero ragionare. Altrimenti, seguendo il suo ragionamento, mi verrebbe da dire che, visto che sono costretto ad andare in pensione con la Fornero non avendo per 2 mesi raggiunto i 62 anni, avrei i 43,2 della fornero + 14 mesi non in regola = 44,6. Se penso che quota 100 ha permesso di andare con soli 38 anni, mi assale lo sconforto.
Benissimo….ma quota 100 senza paletti già dal 2021 e con la finestra di 3 mesi? Donna 60 anni e 40 di contributi non merita la pensione? Nonna con genitori anziani…..sarebbe una pensionata molto utile non credete?
Ho cominciato a lavorare a 15 anni poi però quando ho avuto le mie bimbe sono rimasta a casa una 10 d’anni. Ne ho 64 faccio l’ OSS è un lavoro duro. Bene quota 100 ma alcuni lavori dovrebbero essere considerati usuranti come avviene in Europa e più attenzione alle donne hanno carriere discontinue anche perché ci sono pochi servizi, a maggior ragione lo stato dovrebbe avere più attenzioni!!
Io ho iniziato il lavoro giovanissima 15 anni ho gia 40 e6mesi di contributi ho sempre lavorato nelle stessa azienda e un sugherificio la legge dice che nn e lavoro gravoso perche nn sanno cosa e lavorare i fabrica e poi per una donna nn e l unico lavoro poi ce il lavoro in casa io dovrei andare in pensione con 41 e10 mesi di contributi magari ci fosse quota 41
Noi donne usurate da doppio lavoro..fuori casa, casa, cura figli, cura dei genitori…se poi sei precoce…anche le ingiustizie sociali dobbiamo beccarci..
Ottimo Durigon!