Pensioni (Quota 103, Fornero e vecchiaia) quando andrò in pensione? L’esperto risponde

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un articolo in cui cercavamo di fare chiarezza sulle finestre mobili relativamente agli anni 2025-2028 sulle pensioni anticipate . Restano ancora dei dubbi nei nostri lettori a cui il nostro esperto previdenziale si presta a dare risposta. Riportiamo la domanda di Stefano che chiama in causa direttamente il Dott. Claudio Maria Perfetto, di seguito la risposta.

Stefano scrive: “Buongiorno, vorrei rivolgere una domanda al Dott. Perfetto per quanta riguarda le finestre in caso di pensione di vecchiaia. Io dovrei andare in pensione solo con la pensione di vecchiaia a 67 anni. Compiendo i 67 anni a marzo 2031 dovrò attendere delle finestre mobili oppire maturo il requisito al compimento dei 67 anni? La ringrazio in anticipo. Un saluto alla signora Erica”.

Pensioni di vecchiaia: NO finestre, risponde l’esperto, il Dott. Perfetto

Dott. Perfetto: “Sig. Stefano, ad oggi NON sono previste le finestre per la pensione di vecchiaia, ovvero per chi matura il requisito di 67 anni di età anagrafica. Le finestre sono previste solo per le “pensioni anticipate” (Fornero, Quota 100, Quota 102, Quota 103).

Le cosiddette “finestre” furono rimosse nel 2011 dalla legge Fornero, e furono inglobate nell’età anagrafica, innalzando quindi l’età minima per il pensionamento (che nel 2012 era di 62 anni per le donne e di 66 anni per gli uomini).

Nel 2019 il Governo Conte 1, formato dalla coalizione M5S – Lega, ha reintrodotto le finestre, ma solo per la pensiona anticipata Fornero e Quota 100 (Quota 102 e Quota 103 non esistevano ancora), e non per la pensione di vecchiaia Fornero.

Nel DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2019 intitolato “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”, all’Articolo 15 intitolato “Riduzione anzianità contributiva per accesso al pensionamento anticipato indipendente dall’età anagrafica. Decorrenza con finestre trimestrali” si legge testualmente (pagina 15, comma 1): “l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”. (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2019/01/28/23/sg/pdf).

Lei, sig. Stefano, ci informa che intende andare in pensione quando avrà 67 anni nel 2031.

Nel 2031, a causa dell’adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita, la pensione di vecchiaia verrà maturata a 67 anni e 11 mesi. La rimando all’articolo pubblicato su Pensionipertutti il 9 gennaio 2024 in cui c’è una tabella che ho ripreso da un documento dell’INPS (https://www.pensionipertutti.it/riforma-pensioni-cosa-aspettarsi-ancora-nel-2024-parla-il-dott-perfetto/).

Preciso che la tabella non è aggiornata, ma è la sola tabella ufficiale di cui dispongo. Troverà anche il commento del sig. Libero del 9 Gennaio 2024 alle 16:36 il quale fa notare che la tabella non è aggiornata. Si tratta, comunque, di lievi scarti, dell’ordine di qualche mese.

Quindi, per sintetizzare: per la pensione di vecchiaia NON sono previste finestre, e la pensione di vecchiaia nel 2031 sarà di 67 anni e 11 mesi (forse qualche mese di meno).

Ma come può ben comprendere, sig. Stefano, nessuno può dire se i requisiti pensionistici (sia per la pensione di vecchiata che per quella anticipata) resteranno inalterati o invece varieranno da qui al 2031“.

Ringraziamo il sempre disponibile Dott. Perfetto per l’onestà e la precisione nelle risposte, chi avesse ulteriori dubbi puà scrivere come sempre nella sezione ‘commenti’.

Pensionipertutti.it grazie alla sua informazione seria e puntuale è stato selezionato dal servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.

21 commenti su “Pensioni (Quota 103, Fornero e vecchiaia) quando andrò in pensione? L’esperto risponde

  1. Buongiorno
    Sono dipendente quadro privato ho 63 anni e 41 anni di contributi. Se dovessi avvalermi di quota 103 mi sa dire all’incirca di quanto percentualmente mi verrebbe tagliato l’assegno di pensione.
    Grazie
    Giuseppe

  2. Buongiorno, volevo un chiarimento se possibile essendo un insegnante e a dicembre 2026 avrò 42 anni e un mese di contributi quando potrò andare in pensione? Primo Settembre 2027? Alzeranno l’aspettativa di vita? Grazie

  3. Buongiorno io ho 62 anni compiuti, 35 anni di contributi maturati lavorando come OSS sempre per le cooperative, non ho fatto notti in quanto il mio lavoro si è svolto prevalentemente sul territorio. Sono molto stanca vorrei andare in pensione anche con una riduzione fosse necessaria, potrebbe essere possibile?

  4. Sono diverse mesi che la ragioneria dello stato ha comunicato che:per biennio 2025/26 l’eta’ per la pensione di vecchiaia restera’ bloccata a anni 67.

  5. Salve sono un Infermiere. Profofessionale a luglio di quest’anno avrò 40anni di contributi e a novembre compiero’ 63anni, che prospettive ho per andare in penzione(al più presto) datemi ragguagli. Grazie

  6. Salve.
    Vado al dunque, ho 59 anni fatti a febbraio 2024 e ad anni 63/64 maturerò 41 di contributi avendo più di 2 anni lavoro precoce.
    Senza perdere molto sull’assegno pensione quando potrei andare via dal lavoro il prima possibile?
    Anticipatamente grazie.

  7. Riguardo alla riforma previdenziale promessa da anni temo che abbia visto giusto l’on. Mari – uno che dice pane al pane e non parla in politichese – alla comminssione lavoro della Camera , riporto nuovamente – perchè molto chiara e concreta – la sua analisi (riportata da Ansa):
    “Dopo la finta tredicesima di Meloni è in arrivo il grande imbroglio sulle pensioni, quello che il sottosegretario Durigon chiama quota 41. La Lega, infatti, sta studiando il superamento della legge Fornero basato, tuttavia, sull’estensione spinta del sistema contributivo.
    E’ inutile creare la suspense: sappiamo già di cosa si tratta. Consisterà sicuramente nella possibilità di andare in pensione prima ma con quattro spiccioli che non ti consentono nemmeno di fare la spesa al discount… “
    nuovamente

    1. questo significa conoscere bene i propri polli , e non capisco perchè la controparte non rilanci , tanto quel che conta é il consenso per governare , riguardo a ciò che si è promesso una volta al potere puo essere tranquillamente disilluso

  8. In realtà gli scenari aggiornati MEF su base dati ISTAT 2022 indicano per il 2031 67 anni e 4 mesi per la pensione di vecchiaia. Si possono leggere scaricando da qui: https://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/attivita_istituzionali/monitoraggio/spesa_pensionistica/index.html la nota di aggiornamento al rapporto n° 24. Guardare le pagine numerate 103-104 o 109-110 del doc per le varie previsioni aggiornate. Sempre suscettibili di variazioni ma sicuramente più realistiche.

    1. Sig. LucianoM, innanzitutto grazie per l’informazione che ci ha fornito relativamente ai dati della Ragioneria Generale dello Stato.

      Il suo commento mi offre l’occasione di fare una riflessione che racchiude in sé una sorta di “principio guida” circa la metodologia da adottare quando si studia un certo fenomeno. Il principio guida lo espliciterò alla fine di questo mio commento.

      Dunque, ricapitolando.

      La tabella riportata nel “XX Rapporto Annuale di Luglio 2021” del 2021 dell’INPS dice che nel 2031 si andrà in pensione a 67 anni e 11 mesi (pag. 142) (https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Dati_analisi_bilanci/Rapporti_annuali/XX_Rapporto_annuale/XX_Rapporto_annuale.pdf).

      La tabella riportata nel “Rapporto n.22 Nota Aggiornamento” del 2021 della Ragioneria Generale dello Stato dice che nel 2031 si andrà in pensione a 67 e 8 mesi (pag. 106 – NOTA: il numero delle pagine si vede malissimo: vedere la pagina 105 in basso a destra e andare sulla pagina successiva, che è la 106) (https://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit–i/Spesa-soci/Attivita_di_previsione_RGS/2021/Rapporto-n.-22-Nota-Aggiornamento_28122021.pdf)

      La tabella riportata nel “Rapporto n.24 Nota Aggiornamento” del 2023 della Ragioneria Generale dello Stato (il documento che ci ha segnalato lei, sig. LucianoM) dice che nel 2031 si andrà in pensione a 67 e 4 mesi (pag. 103) (https://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit–i/Spesa-soci/Attivita_di_previsione_RGS/2023/Rapporto-n.-24-Nota-Aggiornamento.pdf)

      DOMANDA (a tono un po’ ironico): visto che dal 2021 al 2023 il requisito di accesso alla pensione di vecchiaia per il 2031 è passato da 67 anni e 11 mesi a 67 anni e 8 mesi e poi ancora a 67 anni e 4 mesi, è possibile che la Ragioneria Generale dello Stato nel suo Rapporto n. 26 del 2025, basandosi su dati ISTAT aggiornati, porterà il requisito di accesso della pensione di vecchiaia a 67 anni e 0 mesi per il 2031? In pratica, lo stesso requisito del 2031 sarebbe lo stesso di quello di 7 anni prima, e cioè di oggi?

      Enuncio ora il “principio guida” della metodologia da adottare nelle analisi dei dati (e che io, personalmente, adotto): analizzare il più ampio spettro di studi che vengono effettuati sull’indagine di un determinato fenomeno, ma fare riferimento nel tempo alla stessa fonte dei dati.

      La fonte dei dati per me di riferimento riguardo alle pensioni è quella dell’INPS.

      I dati dell’INPS possono venire comunque modificati da Decreti Ministeriali che vengono poi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Per fare un esempio, quando il sig. Libero (al quale si accenna anche nell’articolo) mi aveva informato che nel 2025-2026 l’età di pensionamento sarebbe stata di 67 anni, e non di 67 anni e 2 mesi (come veniva riportato nella tabella INPS alla quale io stesso facevo riferimento), si riferiva alla variazione apportata dal Decreto ministeriale del 18 luglio 2023 del Mistero dell’Economia e delle Finanze (che, purtroppo, mi era sfuggito) (https://www.fiscoetasse.com/files/17157/dm-requisiti-pensione-2025.pdf).

    1. Buongiorno Guido.
      Visto che il dottor Perfetto ha segnalato la mia imprecisione per poter leggere il link che ti avevo postato, lo ripropongo.

      https://www.itinerariprevidenziali.it/site/home/biblioteca/pubblicazioni/undicesimo-rapporto-bilancio-del-sistema-previdenziale-italiano.html

      Il documento, un PDF corposo che puoi scaricare si chiama: Rapporto n.11 anno 2024 – “Il Bilancio del Sistema Previdenziale italiano. Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza per l’anno 2022”

      Potrai vedere quanto enorme e complesso sia parlare e documentare in fatto di pensioni e quanto distante possa apparire dalla semplicità della tua richiesta.

      Saluti

      1. Io mi mi riferivo alle quote che sono costose e riguardano pochi. La previdenza è uno strumento importante contro la povertà.

        1. Buona sera Guido.
          Immaginiamo se non avessero “partorito” le quote, dove ci troveremmo se non con le anticipate Fornero, o con la pensione di vecchiaia.
          Avendo derogato spesso da queste due opportunità si sono create nel tempo e in aggiunta, uscite diverse che ci hanno portato spesso a scontri verbali tra lavoratori.
          Fermo restando che la previdenza dovrebbe servire a regolare le due “uscite sopra citate”, per la povertà, abbiamo il capitolo assistenza che è una parte di spesa indicata nel documento.
          Le quote sono nate almeno con un duplice scopo, tra cui il principale è quello di tentare di limitare uscite dal mondo del lavoro ad una età ritenuta non compatibile con la speranza di vita (e li finiremo).
          Difficile, a mio parere, sostenere discorsi sulla povertà partendo dal presupposto che le quote siano ritenute costose quando, se lei ci fa caso, molti di noi desiderano che previdenza e assistenza vengano separate.
          Saluti

  9. Riporto nuovamente le parole dell’on. Mari – uno che dice pane al pane – alla comminssione lavoro della Camera (riportate da Ansa), le riporto nuovamente perchè le trovo di grande concretezza ed espresse in termini chiuari, non in politichese:

    “Dopo la finta tredicesima di Meloni è in arrivo il grande imbroglio
    sulle pensioni, quello che il sottosegretario Durigon chiama quota 41.
    La Lega, infatti, sta studiando il superamento della legge Fornero
    basato, tuttavia, sull’estensione spinta del sistema contributivo.

    E’ inutile creare la suspense: sappiamo già di cosa si tratta.
    Consisterà sicuramente nella possibilità di andare in pensione prima
    ma con quattro spiccioli che non ti consentono nemmeno di fare la
    spesa al discount… “

  10. Purtroppo è stato molto preciso ma se la mia azienda dovesse usufruire dell’isopensione pertanto non potrei aderire tra qualche mese perchè mi mancano più di 7 anni per andare in pensione anche se oggi sul sito INPS mi dicono che andrò in pensione a far data dal 01.07.2031.
    Grazie ancora.

    1. Caro Stefano, in pensione nel 2031? Pensaci ma non troppo; e’ talmente lontana che cambiera’ tanto… in peggio speriamo in bene saluti a te e ai gestori del sito

    2. Buon giorno Stefano.
      La tua domanda mi ricorda gli anni della riforma DINI. Molti allora non l’hanno compresa e i fatti attuali lo dimostrano.
      Se ci parli di Isopensione ci stai dicendo che la società per cui lavori é messa male quando il tuo traguardo è troppo lontano. Per esperienza posso dirti che al tavolo delle trattative sono più quelli che si ritrovano in cassa integrazione che in Isopensione per poi perdere il posto di lavoro.
      Sette anni sono un’enormità quando le regole cambiano da un giorno all’altro. I consigli sono pochi, difficili e strettamente personali come l’invitarti a riciclarsi professionalmente qualora andasse male; gli auguri servono a poco perché l’età gioca a sfavore seppure sul piatto puoi mettere 35 anni d’esperienza. Un bel problema quando il diritto a pensionarsi è solo dopo che anche l’ultimo contributo deve essere versato.
      Saluti

    3. Buongiorno Stefano, guarda che INPS sta ora usando il calcolo aggiornato ai dati ISTAT 2022 (vedi mio precedente intervento) e come dice qui https://fiscomania.com/isopensione/
      “L’azienda che vuole usufruire dello scivolo massimo di sette anni nel 2024 può farlo se il lavoratore ha 60 anni e 4 mesi di età e che quindi percepirebbe la pensione di vecchiaia nel 2031 a 67 anni e 4 mesi di età.”
      Se quindi è nei prossimi mesi e tu raggiungi 60 anni e 4 mesi per quella data puoi aderire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su