Pensioni precoci e quota 100, ultim’ora Rizzetto: ‘via il paletto dei 64 anni’

Le ultime novità sulle pensioni anticipate al 5 giungo 2018 si susseguono di ora in ora, la gente si sta chiedendo se davvero la quota 100, tanto ‘sbandierata’ in campagna elettorale da M5S-Lega, come somma tra età anagrafica e contributiva, possa oggi divenire fruibile solo con un minimo di 64 anni d’età e 36 di contributi. Così fosse, si legge sui social, sarebbe: “una bella fregatura”, specie per i precoci, che hanno già alle spalle molti anni contributivi versati. Questi lavoratori avendo iniziato a lavorare in giovane età, se dovessero aspettare 64 anni, si ritroverebbero a lavorare molto più della quota 100 indicata, raggiungendo in realtà, ci scrivono in molti, quota 105/106. Dello stesso parere l’onorevole Walter Rizzetto che ha da poco scritto un dettagliato post sul suo profilo facebook. Ecco le sue considerazioni pro precoci che invitano il Governo, che intende modificare la Riforma Fornero, ad abolire anche il paletto anagrafico.

Pensioni anticipate: quota 100 virtuosa, ma via paletto 64 anni

“Viaggiando in treno stavo riflettendo sulla proposta del Ministro del Lavoro su #Q100 ovvero andare in pensione con 64 anni ed almeno 36 di contributi (64+36=100). Lo ritengo un passaggio virtuoso ma serve una modifica rispetto al “paletto” dell’età anagrafica.

Poi correda il ragionamento con alcuni esempi abbozzati su un quaderno, che abbiamo inserito in foto:” Esempio: inizio a lavorare a 20 anni, faccio 40 anni di lavoro (ho 60 anni)=devo attendere ancora 4 anni per la pensione (64 anni necessari) e quindi lavoro e pago contributi per 44 anni.
Esempio: inizio a lavorare a 18 anni, faccio 40 anni di lavoro (ho 58 anni)=devo attendere ancora 6 anni per la pensione. E così via…”

Pensioni anticipate 2018: 41 anni devono bastare

Poi prosegue facendo un chiaro riferimenti a quei lavoratori che hanno sacrificato la loro adolescenza per il lavoro, e che ora meriterebbero il giusto riposo: “Così facendo i cosiddetti “lavoratori precoci” si vedranno allontanare l’età pensionabile“. Poi torna a far riflettere, tra le righe,  sulla tematica dei lavori gravosi che possono fare la differenza nel vissuto di ogni lavoratore: “Ragioniamo sul fatto che una persona a 60 anni sia ancora in forma e prestante (dopo 40 anni di catena di montaggio o edilizia però ho i miei dubbi…) ma la vera proposta innovativa dovrebbe essere, stante il sistema contributivo il quale, secondo me, creerà disagi enormi tra 25,30 anni soprattutto per i trattamenti più bassi, esentata da paletti in termini di età anagrafica”.

Poi torna ad incalzare il Governo sull’importanza di eliminare ” il parametro della “aspettativa di vita”, vero grimaldello in mano a Istat e quindi alla Politica. Io penso, conclude,  che una persona, dopo 40 o 41 anni di lavoro, sudore e contributi, possa andare a riposo (almeno quelli che lo vogliono)”. Cosa ne pensate delle affermazioni dell’onorevole Walter Rizzetto?

2 commenti su “Pensioni precoci e quota 100, ultim’ora Rizzetto: ‘via il paletto dei 64 anni’”

  1. Sono del 1961 lavoratore precoce 41anni e mezzo di lavoro con la Fornero vado in pensione primavera 2020 con quota 100 a 64 anni vado con quasi 48anni contributivi questi sono pazzi

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