Il dibattito relativamente all‘aumento delle pensioni di invalidità parziale, range 74-99%, e totale, per quanti sono rimasti esclusi dal precedente incremento al milione, é sempre molto ‘vivo’ sui social, da parte del Governo a dir il vero poco si é sentito ultimamente al riguardo se non sugli aspetti relativi allo smart working prolungato per i lavoratori fragili.
Ecco allora che abbiamo deciso di interfacciarci con il Dott Claudio Maria Perfetto, esperto previdenziale ed autore del testo l”Economista in camice‘, per comprendere se il fulcro di tutta la questiione sia relativa ai pochi denari a disposizione dello Stato, o se in verità vi sia dell’altro, manca la volontà politica di agire in tal senso? Le sue considerazioni puntuali e ricche di spunti di riflessione in questo editoriale scritto in esclusiva per il nostro portale da dove emerge anche una proposta concreta che, se attuata, potrebbe portare all’aumento delle pensioni di invalidità da lungo tempo richiesto.
Aumento pensioni di invalidità: Le considerazioni dell’esperto Claudio Maria Perfetto
“È risaputo che la coperta dello Stato è sempre corta. È la traduzione in linguaggio popolare del principio economico in base al quale, per definizione, “le risorse sono scarse”. “Scarse” significa non già “prive di valore” bensì limitate rispetto agli illimitati bisogni da soddisfare. A cosa ci porta questa osservazione? Ci porta a dire che si rende necessario operare delle scelte. Scegliere, per esempio, se erogare il reddito di cittadinanza, o se aumentare le pensioni di invalidità.
Ma la scelta non si limita a questa prima selezione di carattere macroscopico (per così dire); c’è una seconda selezione (di carattere microscopico) in cui le maglie attraverso le quali le risorse fluiscono dallo Stato ai beneficiari si fanno più strette.
Tra le pensioni di invalidità, per esempio, si individuano quelle totali e quelle parziali, e si sceglie di aumentare le pensioni degli invalidi totali ma non quelle degli invalidi parziali. Perché? La risposta è sempre la stessa: la coperta è corta. Anzi, è assai più corta di quanto si possa immaginare. E per questo si introduce un vincolo del reddito famigliare che riduce ulteriormente la platea dei beneficiari: il reddito congiunto dell’invalido e del coniuge non deve superare una determinata soglia.
Le scelte che vengono fatte poggiano dunque su criteri di natura strettamente contabile, e poco c’entrano i criteri di equità (occorrerebbe infatti trattare equamente gli invalidi totali e quelli nel range 74-99%); poco c’entrano i criteri di giustizia (sarebbe giusto che l’invalido avesse diritto a una pensione individuale che gli permettesse di vivere una vita dignitosa indipendentemente dal reddito percepito dal coniuge).
Ma se ci spostiamo dalla prospettiva contabile a quella, per così dire, morale, in cui entrano in gioco giustizia ed equità, allora il discorso si amplia, si estende da chi fa i conti (il Governo) alla società nel suo insieme, che partecipa alla formazione proprio di quei conti.
Il Governo e le Istituzioni fanno la loro parte per far quadrare i conti dello Stato (c’è qualche motivo per dubitarne?). Ma non sempre riescono, loro malgrado, a tamponare quelle falle attraverso le quali fuoriescono risorse, anche ingenti (come nel caso dell’evasione fiscale), che potrebbero invece essere impiegate per risolvere molti dei problemi sociali che abbiamo, non solo quello delle pensioni di invalidità.
Pensioni di invalidità per aumentarle, una soluzione ci sarebbe: eccola
Se il Governo va incontro ai cittadini, occorre che i cittadini vadano incontro al Governo. Come? Chiedendo al Governo di aumentare le tasse. L’alternativa sarebbe quella di ridurre la spesa per pensioni per aumentare la spesa sociale (e quindi le pensioni di invalidità), come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (pag. 27): “attuare pienamente le passate riforme pensionistiche al fine di ridurre il peso delle pensioni di vecchiaia nella spesa pubblica e creare margini per altra spesa sociale e spesa pubblica“.
In Italia ci sono 23 milioni di lavoratori e 16 milioni di pensionati per un totale di 39 milioni di contribuenti. Si trascurino per un attimo le migliaia di evasori, di falsi invalidi, di percettori di reddito di cittadinanza senza averne diritto, e ci si soffermi sui cinque milioni di persone che vivono in povertà assoluta, ovvero persone che non hanno soldi sufficienti per coprire la spesa minima per acquistare beni e servizi necessari (una persona, per esempio, di età compresa tra i 60 e i 74 anni abitante in una regione del centro Italia, nella zona periferica di un’area metropolitana, vive in povertà assoluta se percepisce meno di 700 euro al mese, come si evince dal simulatore raggiungibile al link: https://www.istat.it/iframes/poverta/index.php).
Ebbene, un popolo che abbia maturato uno spirito di empatia e di solidarietà sociale e che voglia che “equità” e “giustizia” siano non solo parole ma prospettive di vita, per sé e per gli altri, tale popolo proponga di istituire un referendum in cui esprimere con un “sì” o con un “no”, se vuole, o se non vuole, che il Governo aumenti le tasse per sostenere le persone che si trovano a vivere in povertà assoluta, senza contare il reddito del coniuge“.
Cosa ne pensate di questa proposta, sareste disposti in tal senso? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito, nel mentre ringraziamo il Dott. Perfetto per la solita disponibilità al confronto e ricordiamo a chiunque volesse riprendere parte dei contenuti che, trattandosi di esclusiva, é tenuto a citare la fonte.
E però bisogna precisare su cosa e dove aumentare le tasse io sono d’accordo se l’aumento delle tasse venga pagato dalle perdono che percepiscono oltre la soglia di povertà non si può aumentare la tassa a un povero che prende 287 o 297 d’invalidità anche con aumento di invalidità a meno che un invalido percepisca 1500 euro al mese.
quando si parla di pensioni di invalidita o alle persone povere la coperta dello stato e corta , come invece qualche mese fa i politici della regione lazio si sono aumentati le pensioni di 500 euro al mese…praticamente in un batter d’occhio per loro che hanno uno stipendio di 200.000 euro annui ci sono.. per i disabili o disoccupati e anziani che vivono con 3.000 euro all’anno x loro non ci sono. x i disabili e chi vive sotto la soglia di poverta la coperta e corta, per la classe politica nell’adeguarsi i loro stipendi o pensioni la coperta e amplia. tagliare le pensioni previdenziali al di sotto dei 3000 euro mensili per darli agli invalidi e togliere a poveri per dare ad altri poveri. se i fondi anche del pnrr invece di usarli in tecnologia o in nuove costruzioni dove dopo mesi molte strutture e innovazioni rimangono abbandonate a se stesse…dove un disabile anche usare uno smart phone o fare uno spid e linguaggio totalmente sconosciuto. che senso ha spendere i fondi in ricerca e quant’altro se poi la ricerca trova nuovi farmaci o creando nuove infrastutture dove con 287 euro al mese non puoi accedere neanche x mangiare…e tanti disabili che con quei soldi costretti a fare spesa ai discount comprando alimenti piu economici ma che riservano tanti grassi e di fatto vivendo tanti disabili nell’obesita costretti a malnutrirsi… dovrebbe venire come sentenziato dalla consulta nel dare priorita all’essere umano e la sua dignita nell’essere assicurato nei beni di prima necessita…e nella concretezza questa soluzione si trova nell’appello dell’avvocato isabella cusanno di liberi e uguali nel aumentare tutti gli assegni assistenziali agli invalidi e disabili parziali e totali a 15.000 euro annui x 13 mensilita…e poi nella coperta corta se rimane tecnologia ricerca verde e quant’altro.
Quando un governo vuole le tasse le aumenta indifferentemente che ci sia o no un referendum. Abbiamo tasse nascoste nel prezzo della benzina, delle bollette energetiche. Paghiamo per servizi che nessun cittadino userà mai. Se un governo chiedesse specificatamente 10 euro ad ogni contribuente e quei soldi fossero veramente spesi per aiutare i meno abbienti, pochi non sarebbero d’accordo. Il problema non sono i cittadini ma i politici che immediatamente quei soldi tenterebbero di intascarli con raggiri interpretativi o di girarli in maniera oscura a chi vogliono loro. Ai meno abbienti arriverebbero le briciole e forse nemmeno quelle. Avete presente con chi abbiamo a che fare quando soldi destinati in africa sono finiti in acquisti di case a Montecarlo da parte di parenti di un noto politico italiano ? Qui c’è gente benestante che toglierebbe un pezzo di pane dalla bocca di un bambino affamato per darlo ai suoi porci. Comunque sì, Dott. Perfetto facciamo questo referendum , tanto le tasse aumentate le pagheranno solo chi le paga tutte da sempre, chi non può assolutamente evadere. Chi evade troverà il modo di non pagare nemmeno quella. Dice bene: Equità e giustizia per se e per gli altri siano prospettive di vita, sempre. A buon intenditor poche parole.
Lo sappiamo tutti che l’ITALIA e’ uno dei paesi più corrotti al mondo dunque non ci sarà mai equità in qualsiasi cosa si faccia,basti vedere i condoni che ci sono per l’evasione fiscale,se ci fossero tutti questi condoni per i detenuti si griderebbe allo scandalo ma visto che sono tutti personaggi in vista nessuno ne parla, siamo l’ITALIA mettiamo sempre la testa sotto la sabbia così non vediamo,non sentiamo e non diciamo. Ho detto tutto non potremo mai risolvere un problema che parte dall’interno del problema sarebbe un cane che si morde la coda e continuerà a correrle dietro! Chi ha voluto capire,capisca!!!
Qualcuno al Governo potrebbe rubare meno e già così si potrebbero risolvere problemi,oppure abbassandosi lo stipendio o risparmiare qualcosa sul RDC visto che hanno puntato solo su quello e’ questo e’ stato l’errore più grossolano puntare tutto su una sola soluzione,ma del resto capisco il Governo che doveva ricambiare tutti quelli che hanno votato solo per quello, sinceramente la cosa non mi e molto piaciuta di sono comprati il voto con questa soluzione e chi non l’avrebbe fatto,sotto casa mia che sono case popolari vedo solo macchine nuove e nemmeno tanto piccole meglio di così! Mentre ci sono i poveri dementi come me e qualcun altro che non si possono comprare nemmeno un tre ruote,siamo arrivati a questo punto e quanta gente se la gode con questi soldi !!!
Mia madre affetta da altzheimer percepisce una pensione di circa620 € al mese più accompagno e vive in una casetta di sua proprietà. Ha una badante che percepisce 1200€ mensili più contributi paria 600€ ogni tre mesi ai quali aggiungere vitto x due persone luce gas telefono e condominio più medicine e visite specialistiche varie e altri imprevisti di ogni genere. Se non fosse per la figlia cioè io che incremento anche a fatica le sue entrate come vivrebbe? Ha lavorato 40 anni…
Si parla sempre di costia mai di quando ci costa la spesa della burocrazia dello Stato e dei politici.
discorso molto articolato e che offre tanti spunti di riflessione; al di là delle ovvie considerazioni che tra evasione fiscale e falsi invalidi i soldi uscirebbero e tantissimi, meno con i falsi invalidi, molti di più attraverso la lotta all’evasione certamente sarebbe giusto aumentarle sia per gli invalidi parziali che per i totali; ma la coperta, come dice il dott. perfetto, è corta e c’è sempre il famoso debito pubblico che è sulle nostre teste ; quindi………………………… grande lotta all’evasione ma facile a dirlo e difficile a farlo con tutti i condoni che sono stati fatti e che puntualmente vengono fatti; come disse una volta uno: se uno ruba e chi lo becca gli fa uno schiaffetto leggero quello continua a rubare; se invece gli dai una martellata sulle dita ci pensa di più a rubare; se gli tagli una mano non ruba più; è questione di sanzioni saluti ai gestori del sito
Aggiungerei una riflessione sul recupero dell’evasione. Presumendo che il principio 20/80 di Pareto possa avere validità concettuale anche in questo campo mi sento di affermare che, impressione mia, per i soggetti che rappresentano lo Stato il recupero dell’evasione non è prioritario.
Così almeno mi fa pensare la miriade di norme ed adempimenti fiscali a fronte di notevoli sanzioni e nessun vantaggio cui sono soggetti anche i piccoli movimenti finanziari (all’estero che sta meglio deducono molto di più) e gli esiti che uno “zelo fuori controllo” ebbe alcuni anni fa (2012) a seguito della scoperta di evasione miliardaria in capo a gestori di videopoker. Poi per forza che la coperta è corta ma fuori dalla coperta non rimangono i gestori della copertura.