Continua il dibattito sulle pensioni anticipate e su una possibile riforma pensionistica anche in questi primi giorni di Gennaio. In queste ore tramite un intervista a Repubblica, il presidente del centro studi Itinerari Previdenziali, Alberto Brambilla, spiega come quota 100 sia stato un flop e non risolva i problemi della previdenza. Vediamo le sue parole e le problematiche per risolvere lo scalone che si creerà una volta terminata la misura sperimentale di quota 100.
Pensioni anticipate oggi 4 gennaio: Brambilla su quota 100
Alberto Brambilla, esperto considerato vicino alla Lega ha messo in evidenza come la quota 100 abbia numeri che evidenziano il fallimento della misura: “Non ha risolto i problemi di rigidità della Fornero e non ha creato la staffetta annunciata. Nel 2019 – ha proseguito Brambilla – andranno in pensione con quota 100 in 175mila. Se consideriamo l’intero pacchetto, siamo a 214mila anziché i 330mila stimati”. Brambilla però concorda con il lasciare la misura attiva fino al 2021 e non fermarla prima, perchè: “Abolirla nel 2020 avrebbe comportato 10mila esodati, persone già pronte ad uscire in base ad accordi aziendali”.
Il Presidente di Itinerari previdenziali poi propone la sua nuova riforma delle Pensioni: “Propongo un’uscita a 64 anni di età e 38 di contributi, ma con ricalcolo contributivo“. Si potrebbe istituire poi una pensione di vecchia a 67 anni per tutti, adeguata eventualmente all’aspettativa di vita. L’eventuale uscita anticipata dovrebbe essere bloccata per sempre a 42 anni e 10 mesi, con uno sconto di un anno per le donne”. Infine per i giovani, ha detto di pensare ad una pensione di garanzia da 630 euro per i giovani, ma con almeno 30 anni di contributi versati e senza gli attuali vincoli. Brambilla ha anche palesato l’idea di abolire l’Ape Sociale e di risolvere le questioni dei lavori gravosi grazie all’aiuto dei fondi per gli esuberi di categoria”.
Pensioni ultime oggi 4 gennaio: caos per il dopo quota 100
Intanto resta molta confusione su cosa accadrà una volta terminata quota 100, e il Giornale riporta il caos che si creerà per risolvere lo scalone. “Con quota 100 ci si può ritirare dal lavoro a partire dai 62 anni con 38 anni di anzianità contributiva, mentre le norme montiane prevedono il pensionamento di vecchiaia con 67 anni e quello di anzianità con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne). Evitare nuovi casi di esodati è comunque imprescindibile, tant’è vero che sono state stoppate le intemerate renziane per la sua abolizione già a partire da quest’anno. Le strategie di M5s e Pd, però, divergono”.
Cosa fare, dunque? Il Giornale ci ricorda che due soluzioni sono già al vaglio da parte di due esperti previdenziali: “Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha già da tempo accennato alla possibilità di sviluppare una flessibilità in uscita à la carte, cioè fissata per sempre in base alla gravosità dell’occupazione (e non inferiore ai 60 anni) e sempre prevedendo un ricalcolo contributivo dell’intero monte pensionistico. I costi legati ai maggiori flussi di pensionamento dovrebbero essere in parte supportati dai risparmi sulla stessa quota 100 che nel triennio 2019-2021 dovrebbe costare circa 4,5 miliardi in meno rispetto a quanto preventivato.Invece, Marco Leonardi, già consigliere dei governi Renzi e Gentiloni in materia previdenziale ha proposto “Un potenziamento dell’Ape social ma con 64 anni e 36 anni di contribuzione e ricalcolo contributivo. Di fatto un’«opzione donna» per tutti. Infine come abbiamo visto poco sopra, Brambilla propone una quota 102. Tutte soluzioni diverse che al momento lasciano confusione sul futuro delle pensioni anticipate in Italia. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
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Io ho scritto un saggio sulle pensioni e contrasto la DISINFORMAZIONE ormai mondiale sulle pensioni dal 2010. Effettivamente, come ha già scritto Emilio, fa impressione leggere che il presidente di Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla, ignori che l’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni per tutti c’è già, a decorrere dall’1.1.2019. Ma non credo l’abbia scritto. Sapevo già, invece, ed è stato oggetto del mio ultimo blog (“Lettera n. 3 al Dottor Alberto Brambilla sulle sue notizie false sulle pensioni”), che ignorasse, come tutti, o facesse finta di ignorare, che l’aumento da 65 a 66 anni l’ha deciso la Riforma SACCONI e NON la Riforma Fornero, come ha scritto sul Corriere della Sera. Aggiungo che esiste già anche l’adeguamento alla speranza di vita ed è stato introdotto anch’esso da SACCONI (DL 78/2009, L. 102/2009, art. 22-ter, comma 2, modificato sostanzialmente dal DL 78/2010, L. 122/2010, art. 12, comma 12-bis, ter, ecc.).
Questo brambilla dice sempre un sacco di stupidate se questo è un esperto di pensioni siamo a posto ..un ragazzino di 15 anni ne Sa Più di lui di riforma pensioni … Piantatela di sparare cazzate quota 41 per tutti e bastaaaa
Sono disoccupato . 61 e mezzo e 39 anni di contributi .
Ho fatto tutti i i tipi di lavoro che trovavo ( garagista , benzinaio notturno , collaboratore domestico , badante ecc.) chiaramente tutti in nero .
L unica speranza che mi è rimasta e quota 100 altrimenti non so se riesco ad andare avanti .
Almeno per i disoccupati con i requisiti dopo il 31/12/2021 secondo me andrebbe confermata anche con il contributivo va bene .
TUTTI I SOLONI PIOSSIBILI E IMMAGINABILI , GIA’ LAUTAMENTE PENSIONATI, DEVONO PROPORRE SITUAZIONI PEGGIORATIVE PER GLI ALTRI. DIANO IL BUON ESEMPIO E CHIEDANO IL TAGLIO DELLE LORO PENSIONONE D’ORO REGALATE PERCHE’ NON CONTRIBUITE !!!!!
Cari lettori/commentatori di pensioni per tutti, se date ascolto a tutti questi personaggi che ogni giorno dicono il contrario del giorno precedente non ve la cavate più. Oramai quota 100 non viene toccata fino il 31 dicembre 2021, quindi le previsioni/soluzioni di questi meteorologici non sono da ascoltare e ne degne di risposta. Vedesi Brambilla ad oggi ne ha sparate a iosa, quota 104, ora 102. Vedesi Nannicini quota 96, poi se ci mettiamo Paolo Fox facciamo quota 56. Ritengo che nessuno oggi voglia cimentarsi nella vera riforma pensionistica perchè le capacità di fare un vero cambiamento nell’interesse di tutti noi lavoratori è pura utopia.
ennesima risorsa sottratta all’agricoltura …..
recupero evasione fiscale ( > 100 MLD ) mai ? vero ?
eliminazione 80renzi-eur mai? vero?
eliminazione reddito per nullafacenti e fancazzisti mai ? vero ?
Si sono dimenticati delle donne. Vogliamo la proroga di opzione donna al 2023
Sulle pensioni vedo che ognuno dice la sua, ma la sostanza è che non si bada ai contributi ,bensì solo all’età (nella speranza che sorella morte faccia rapidamente il suo corso). Questo è il concetto di fondo che anima i nostri politici; per questo non fanno la quota 41 !
La gente evita di aderire a quota 100 per via dell’assegno più leggero di un 20% e…..la politica propone di peggio, cioè il ricalcolo contributivo, a cui non aderirà quasi nessuno per via del feroce taglio dell’assegno pensionistico.
Ma tanto è ….l’unica idea della politica e degli stessi sindacati è quella di offrire una pensione a 100 anni compiuti con un compassionevole assegno da 30 euro al mese e 100 euro di buona uscita ,da pagare,ovviamente, in quattro rate annuali.
Il Presidente di Itinerari previdenziali poi propone la sua nuova riforma delle Pensioni: “Propongo un’uscita a 64 anni di età e 38 di contributi, ma con ricalcolo contributivo“. Si potrebbe istituire poi una pensione di vecchia a 67 anni per tutti, adeguata eventualmente all’aspettativa di vita. L’eventuale uscita anticipata dovrebbe essere bloccata per sempre a 42 anni e 10 mesi, con uno sconto di un anno per le donne”.
Riporto quanto affermato nell’articolo e dopo averlo letto comincio a preoccuparmi seriamente.
Ma lo sa che già oggi esiste la pensione di vecchiaia ed è fissata a 67 anni, quindi come si può dire “si potrebbe istituire”.
Ma lo sa che già oggi la pensione anticipata è fissata a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne e il requisito rimane inalterato fino al 31 dicembre 2026 perché è stata bloccata l’aspettativa di vita della legge del precedente governo giallo-verde, quindi affermando che si potrebbe bloccare per sempre l’aspettativa di vita cambierebbe poco rispetto alla legge fornero?
E questa sarebbe una riforma?
In pratica sarebbe un peggioramento di quello che esiste oggi, 64+38 anziché 62+38 e nessun cambiamento per gli altri canali di accesso alla pensione. Complimenti!!!!
Il minimo, ma proprio il minimo per poter almeno affermare di aver abbozzato una riforma sarebbe fare la quota 41 per tutti senza se e senza ma, e una quota 100 vera, ossia tutte le combinazioni di età e contributi che danno come somma 100 (esempio 60+40;61+39 e così via). Naturalmente bloccando per sempre e per tutti l’aspettativa di vita, questo lo ripeto è proprio il minimo.
Stanno propio dando i numeri con le pensioni giocano con la vita delle persone pensando solo al loro interessi e ora di finirla con ste misure io dovevo farne 35 anni di lavoro nel 1976. Invece ne o fatti 43 e un mese .fate quota 41 per tutti che e gia una vita di lavoro e piu si invecchia e piu e dura .saluti a tutti
Ma un simpatico “vaffa” in pieno stile grillino non ce lo vogliamo mettere 🙂 ?
Brambilla propone di alzare di due anni secchi l’età, senza tener conto dei contributi.
E in più di usare solo il contributivo: già così le pensioni Quota100 generano un assegno pari a circa il 72% di quello Fornero/67 anni (dati Progetica/Corriere della Sera), il che spiega perché non sono in molti ad adottare questa soluzione, ed anche che, sulla durata totale della pensione, essa costa meno.
Ma dire che 102 = età + contributi ?
Ed applicare il contributivo a tutti, anche retroattivamente ?
Il coraggio, si sa, uno non se lo può dare, ma qui mi pare che siamo oltre la decenza: invece di affrontare in modo strutturale il problema delle pensioni, si continua a rompere su questa singola misura, che è neutra come costi (nel lungo periodo) e penalizza chi la adotta, dopo aver pagato quasi quarant’anni di contributi.
Proposta idiota..quando uno ha lavorato 40 anni non ne può più
Bisogna fare 41 x tutti SENZA SE E SENZA MA. DIREI CHE SONO PIÙ CHE SUFFICIENTI 41 ANNI DI CONTRIBUTI. BASTA PRESE X IL CULO SIAMO STUFI . ABOLIRE IL REDDITO DI CITTADINANZA UNA PUTTANATA ASSURDA
Brambilla è senz’altro un esperto in materia previdenziale, e proprio per questo mi meraviglia il fatto che affermi che la legge di quota 100 sia stata un flop soltanto perchè finora hanno aderito molti meno aventi diritto rispetto a quanti erano stati preventivati e allo stesso momento proponga in alternativa ad essa dopo la sua naturale scadenza una misura più restrittiva (64 + 38), addirittura con il calcolo interamente contributivo, senza prevedere che possa essere un superflop rispetto alla precedente.
Secondo il mio modesto parere potrebbe proporre di liberare la quota 100 dai vincoli in modo da far rientrare una molto più ampia platea di persone, e bloccare per sempre gli agganci alla speranza di vita della Fornero. Per la questione dei giovani invece, una ricetta ce l’avrei: LAVORO e non fuga all’estero di persone e aziende. Almeno una volta in Italia potremmo copiare qualcosa dai paesi nei quali i nostri giovani fuggono.