Anche oggi 17 giugno 2019 si torna a parlare di pensioni, e della bomba pronta ad esplodere nei prossimi anni sui costi della spesa INPS. Nei prossimi vent’anni ci sarà un aumento della spesa previdenziale esponenziale e la transizione demografica porterà 18,8 milioni di cittadini con 65 anni o più (5 milioni in più di ora) secondo la proiezione centrale Istat. Vediamo allora tutti i dati sulle proiezioni della ragioneria di stato e dell’INPS, che non sono ancora stati resi pubblici ma che sono stati riportati dall’inchiesta del sole 24 ore.
Ultime notizie Pensioni oggi 17 giugno: INPS, in 20 anni la spesa raddoppierà
Le buone notizie sulla spesa pubblica a breve termine sono che la quota 100 e le altre forme di pensione anticipata (opzione donna ecc) hanno avuto meno adesioni di quante stimate e garantiranno per quest’anno una spesa minore di quella prevista di 1,3 milardi. Questo però non cambia la prospettiva nel medio termine, dove la spesa pensionistica è una bomba destinata ad esplodere con conseguenze per tutti noi.
Stando a quanto riporta il Sole 24 ore di oggi “Il fondo pensioni lavoratori dipendenti (Fpld), che rappresenta il 45% dell’intera spesa pensionistica quest’anno paga 8,6 milioni di pensioni al valore nominale medio di 14.700 euro lordi l’anno, per un totale di quasi 143 miliardi. Tra vent’anni, nel 2039, le pensioni in pagamento stimate nei bilanci prospettivi dell’Istituto salirebbero per il solo Fpld a poco meno di 9 milioni e 300mila (+7%). Saranno assegni del valore medio di 27mila euro lordi, per una spesa che in termini nominali arriverà a sfiorare i 297 miliardi”.
Dalle proiezioni in possesso del Sole 24 ore arrivano note dolenti, come si può vedere dall’immagine qui sotto che vi abbiamo riportato. Queste proiezioni non contengono gli effetti di quota 100 e delle altre misure intraprese con l’ultima riforma . Stando al Sole: “La spesa pensionistica, da qui al 2040, scalerà una gobba che, a seconda delle stime, potrebbe variare tra il 16 e il 20% del Pil. E tra vent’anni la transizione demografica ci dice che ci saranno 18,8 milioni di cittadini con 65 anni o più, secondo la proiezione centrale Istat, 5 milioni in più di oggi. Mentre la popolazione in età da lavoro (15-64 anni) si sarà ridotta a sua volta di 5 milioni (a 33,7 milioni)”.
Pensioni anticipate ultime notizie INPS sulla spesa
Infine nell’articolo si può leggere la conclusione: “Come ha messo in luce l’Ufficio parlamentare di Bilancio analizzando le diverse proiezioni della nostra spesa pensionistica (Fmi, Ragioneria, Ue-Wga) il picco della curva attorno al 2039-2040 cambia non tanto per le valutazioni d’impatto delle riforme fatte quanto per la maggiore o minore persistenza degli effetti della crisi macroeconomica, soprattutto in termini di minore produttività.
E da un peggioramento o meno del quadro demografico, determinato anche da minori flussi migratori netti. Variabili difficili da stimare ma di cui bisognerà tenere conto a fronte di una granitica certezza: il baby boomerang è appena partito e tra pochi anni mostrerà tutti i suoi effetti”. Voi cosa ne pensate di questo problema? Quali sono le soluzioni possibili in questo periodo in cui si cerca di uscire dal lavoro il prima possibile anche a costo di pesare sulle spalle delle generazioni future?
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ai precoci 41,non votate + nessuno,fate molte malattie,occhio x ccchio.
Cioè spiegatemi bene negli anni 70/80 certe figure andavano in pensione con 15 anni di contributi, altri più sfigati con 35 anni di contributi, ora io devo versare circa 43 anni di contributi non mi viene riconosciuto il lavoro precoce, non mi hanno riconosciuto i lavori usuranti che ho svolto per 12 anni perché dice l’Inps ora non li svolgo più! In più fate terrorismo dicendo che per i prossimi 20 anni ci saranno dei problemi! Vi giuro che se dovrò tribolare per avere la pensione il 01/01/2021, investirò il tfr in esplosivo e vi farò saltare tutti in aria!
Dato che le pensioni ora sono CONTRIBUTIVE ognuno avra’ in funzione di quanto versato. Perché facciate allarmismo non lo capisco.