Anche oggi 8 luglio 2019 come di consueto vi forniamo una panoramica con tutte le ultime news sulle pensioni anticipate. Vediamo allora le parole di Orietta Armiliato del CODS che chiede ancora una volta l’estensione dell’ Opzione Donna fino al 2023, e poi le ultime novità su quota 100 e su come riuscire ad andare in pensione anticipata anche se mancano alcuni requisiti per la quota, tramite la gestione separata (e un taglio dell’assegno pensionistico).
Pensioni anticipate ultime news su quota 100 e gestione separata
Grazie alle risposte della Fondazione studi consulenti del lavoro si può dipanare un dubbio che riguarda diversi lavoratori. Sulle pagine di Repubblica una lettrice ha spiegato la sua situazione chiedendo se vi sono alternative alla pensione di vecchiaia: ” Sono uno Psicologo, ho quindi 31 anni e rotti di contributi. Rischio il licenziamento e sono sempre più preoccupata. Potrò andare in pensione di vecchia a 67 anni senza pagare altri contributi? C’è qualche altra possibilità di pensionamento per me?”.
Ecco la risposta “Dal momento che non ha maturato i requisiti della pensione anticipata e non può nemmeno arrivare a Quota 100 che richiede 38 anni di contributi si suggerisce di valutare anche il computo in Gestione Separata (Circolare 184/2015 Inps) che consente in presenza di almeno 1 mese di contributi alla Gestione Separata di accedere alla pensione anticipata a 64 anni di contributi e 20 anni di contributi effettivi in presenza di un assegno lordo di pensione non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale (nel 2019 pari a circa 1283 euro lordi/mese). In tale modo anticiperebbe il pensionamento, ma si convertirebbe integralmente al metodo di calcolo contributivo con possibili penalizzazioni sull’assegno”
Pensioni ultime news oggi 8 luglio su Opzione Donna e proroga al 2023
Ecco di seguito l’ultimo intervento di Orietta Armiliato del Comitato Opzione Donna Social dopo quelli dei giorni scorsi: “Non dovrebbe neppure essere il caso di dover ribadire certi concetti ma, evidentemente, da ciò che si evince, é necessario….e lo farò per l’ennesima ed ultima volta, dopodiché non proverò neppure più a cercare di fare in modo che si comprenda che: Esprimere diversi punti di vista, non è “attaccare” qualcuno ma é semplicemente avere una diversa visione e, il sostenerla, fa parte della normale grammatica laddove si é convinti che ci siano le ragioni oggettive e magari anche inclusive e di interesse collettivo come nel caso di specie e, naturalmente, mi riferisco alla possibile proroga della misura dell’Opzione Donna. (…)
Noi del CODS non abbiamo alcun sostegno né da parte della politica né di altri ma, rappresentiamo quella parte di donne che conosce ed esercita la facoltà del pensare e di mettere in relazione i concetti e la loro enunciazione, coniugando la facoltà di discernere fra ciò che è giusto o ingiusto ed attribuendo importanza di livello maggiore a criteri quali l’equità ed il comune senso civico. Quindi, il dover constatare il continuo prostrarsi di talune al cospetto di chi detiene temporaneamente il potere affidando a costoro il governo della propria vita previdenziale, rimettendo totalmente in quelle mani il comando ed controllo del proprio futuro senza neppure provare a contrastare non certo facendosi guidare dall’istinto o facendosi trascinare dall’impulso contingente ma, argomentando con la ragione del discernimento, dell’equità e del dovuto rispetto, é mortificante per il genere femminile e come tale inaccettabile”.
Armiliato poi rilancia le richieste del suo gruppo: “Provare a fare in modo che un provvedimento di possibile prossima realizzazione, possa abbracciare quante più lavoratrici possibili non è solo NECESSARIO ma é DOVEROSO e nessuno ripeto nessuno può continuare a lanciare anatemi su chi porta avanti questi nobili inclusivi proponimenti. Dopodiché, se il legislatore riterrà di non ascoltare la nostra proposta che darebbe a codesto istituto una dignità maggiore, estendendolo fino al termine utile e sensato (rispetto alla sua tipologia) ovvero a tutto il 2023, ne prenderemo obbligatoriamente atto ma, autorizzarlo e plaudirlo a prescindere con remissività, é modalità che non può trovare la corresponsione di tutta la collettività femminile. Se le nostre nonne, mamme, zie o sorelle maggiori non si fossero ribellate alla condiscendenza ed alla rassegnata e supina sottomissione per altro subita, ma accettata, da altre donne, probabilmente oggi non avremmo neppure quei diritti che ci paiono scontati come, ad esempio, il suffragio universale nella convinzione che fallire é non provarci. Ciò detto, rivolgo una nota personale alle mie detrattrici che, pur comprendendo che possano pensare che io sia persona “scomoda” nell’idea assurda che le voglia ostacolare, non possono però sapere che da tempo ho eliminato il superfluo per far spazio all’essenziale e invidia, cattiveria, competizione, arroganza e tutta quella roba lì che loro conoscono bene e che mi vogliono addebitare, per quanto mi riguarda, fa parte del superfluo e dunque, di default, finisce nel mio personalissimo spam”.
Sono d’accordo con Orietta Armiliato. Cercare di proporre l’estensione di opzione donna fino al 2023 è un tentativo per riuscire ad ottenere qualcosa.