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Pensioni anticipate, news oggi 7/5: Def 2018 conferma bontà Riforma Fornero

Non c’è pace per i lavoratori che ambiscono alla modifica della Riforma pensioni attuale, la Legge Fornero, stando al Def 2018, garantisce la sostenibilità finanziaria e non potrà essere modificata più di quanto fatto. Infatti le misure di pensione anticipata, come l’Ape sociale, la quota 41 per i precoci e l’Ape volontaria, inserite o ampliate nella Legge di Bilancio 2018 sono state approvate dal Documento di Economia e Finanza che ritiene non abbiano causato rischi ai conti pubblici, pur garantendo maggiore flessibilità. Come a dire, tra le righe, che interventi più radicali, rispetto a questo, sarebbero deleteri per il sistema pensionistico.

Pensioni anticipate: Nessun impegno nel Def 2018

Non vi sono programmi di interventi successivi sulle pensioni nel Def 2018, quanto è stato fin qui fatto nella precedente legislatura ha permesso la tenuta dei conti, il documento di Economia e Finanza approvato il 26 aprile scorso si limita a recepire la stima dei contri degli interventi già previsti a legislazione vigente già recentemente modificata nella legge di stabilità 2018.

Il documento ribadisce che effettivamente le modifiche apportate alla famigerata Riforma Fornero, che in molti vorrebbero veder abrogare, sono stati allo stato attuale sostenibili, in quanto semplici “interventi di manutenzione e razionalizzazione senza un sostanziale impatto sull’equilibrio del sistema previdenziale“. Difficile pensare ad ulteriori modifiche e/o interventi su flessibilità in uscita. Vi è però da dire che allo stesso tempo il Def 2018 non affronta nuovamente la questione relativa alla richiesta dell’Ue di uniformare i requisiti di accesso alla pensione anticipata per uomini e donne.

Pensioni anticipata 2018: resta il gap uomo donne

Il Def anche quest’anno non menziona la questione concernente la richiesta dell’Ue, ossia uniformare l’accesso alla pensione anticipata di uomini e donne. La Riforma Fornero, vigente attualmente e tanto contestata, prevede infatti la diversificazione di un anno di contributi tra uomini e donne, i primi possono accedere alla pensione dopo 42 anni e 10 mesi, che nel 2019 diverranno 43 e 3 mesi, mentre le donne possono farlo con 1 anno di anticipo.

La Commissione Europea si era però raccomandata con l’Italia di cancellate tale discriminazione equiparando i requisiti di accesso per entrambi i sessi. Il livellamento può avvenire sia al rialzo, quanto al ribasso, ossia portando sia per uomini quanto per donne il requisito a 41 anni e 10 mesi. Nel Def 2018 al momento attuale non vi è traccia di tale intervento. Così come non si parla si menzionano altri interventi di natura previdenziale. Il capitolo previdenziale dunque prima di aprirsi è già chiuso? Troppo presto, forse, per tirare le somme, si attende intanto la decisione di Mattarella sulla formazione del nuovo Governo.

 

 

Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

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