Le ultime novità al 22 luglio 2018 sulle pensioni anticipate arrivano in parte dal Ministro del Lavoro Di Maio ed in parte dal ministro dell’Economia Tria, ma sembrerebbero essere in contrasto. Il primo assicura da Catania “Agosto sarà un mese importante per riuscire a fare la riforma delle pensioni“, Tria dal canto suo avrebbe invece posto una sorta di freno sulle ambizioni del Governo di far decollare le misure promesse in campagna elettorale. Quota 100 e 41, così come ipotizzate dai 2 partiti nel contratto di Governo, ossia senza limiti non sono fattibili. Le risorse per fare tutto, ha detto Giovanni Tria, per attuare la riforma delle pensioni, il reddito di cittadinanza e la flat tax non ci sono. Vediamo le ultime dichiarazioni.
Ultime pensioni anticipate 2018, Di Maio rassicura: Agosto sarà il mese clou
Luigi Di Maio, ministro del Lavoro del nuovo Governo, è tornato sulla tematica previdenziale, da Catania ha infatti detto, parlando di un primo step di cose urgenti da fare: “Agosto è un mese importante perché è quello in cui si comincia a discutere della legge di bilancio per riuscire a fare la riforma delle pensioni”. Facendo eco alle dichirazione dell’onorevole Matteo Salvini che nei giorni scorsi, intervistato dal Tg5, ha nuovamente ribadito le intenzioni dell’esecutivo di rispettare, anche in campo previdenziale, il contratto di governo e dunque ha rassicurato sulla volontà dell’esecutivo di “smontare la Fornero”.
Le rassicurazioni non convincono più molti cittadini che sui social esprimono le loro perplessità sulla poca chiarezza relativa alle proposte di pensione anticipata che dovrebbero sostituire la riforma Fornero, come la quota 100 e 41, misure che a detta dei media, potrebbero infatti essere approvate solo con molti paletti. Si parla sempre più spesso di quota 100 dai 64 anni con calcolo dell’assegno con contributivo dal 1996, e la possibilità di usare solo 2/3 anni figurativi a conteggio del montante contributivo necessario per raggiungere i requisiti e di una quota 41 per tutti, che per carenza di risorse, potrebbe cedere il passo alla quota 42. Poco convincente anche il superbonus per chi resterà al lavoro, che a detta dei cittadini toglierebbe lavoro ai giovani ed avvantaggerebbe quanti hanno avuto la fortuna di avere carriere continuative e mestieri poco usuranti che potrebbero trovarsi in busta paga il 30% in più. Sulla questione previdenziale è intervenuta anche Orietta Armiliato, fondatrice del Comitato Opzione donna social che con un post ha espresso la sua delusione sull’operato attuale del Governo.
Pensioni 2018, l’analisi di Armiliato (CODS) : cosa si è fatto fino ad oggi?
Armiliato critica analizza lo stato dell’arte a circa 50 giorni dall’insediamento del nuovo esecutivo e mentre Salvini si dice soddisfatto intervistato dal Tg5 “abbiamo fatto più di quello che altri hanno fatto in anni” , la fondatrice del CODS la pensa diversamente: “📌Sul tema previdenza/pensioni leggo giornali, web magazine e stampa specializzata, seguo i social network, i Tg in onda sulle diverse reti, i talk-show ed i programmi radio qualificati e trovo:
🅰Idee, suggestioni, promesse, boutades: ogni giorno, tutti i giorni
🅱Commenti tolleranti, comprensivi, “sono appena arrivati” “diamogli il tempo” “lasciamoli lavorare”
MA:
*🅰 nessuna di queste pare andare nella direzione di quanto promesso e sottoscritto
*🅱 l’immobilismo sta creando più danni al Paese di quelli che crea la grandine abbattendosi sulle coltivazioni “
Poi prosegue dando, tra le righe, un suggerimento, nemmeno troppo velato, al nuovo Governo affinché la situazione di stallo possa evolversi nella giusta direzione: “Mi auguro che quanto prima si riaprano i lavori in Commissione e si convochino tavoli di concertazione con le OO.SS ed auspico che tutte queste enunciazioni su possibili provvedimenti, siano solo il frutto di un lavoro di analisi e studio di piani di fattibilità in corso da parte dei tecnocrati e dei tecnici e che, a breve, si possano avere elementi concreti che ci indicheranno quella che sarà la strada che si intenderà percorrere giacchè tutto fa pensare che quanto promesso, assomigli molto al popolare adagio “fare i conti senza l’oste”.
Mentre Tria, dal canto suo, come ministro dell’Economia pare frenare la velleità dei due esponenti politici di fare decollare le misure su cui hanno fondato la loro campagna elettorale, come a far intendere che ‘tra il dire ed il fare ci sia di mezzo il mare ‘.
Riforma pensioni 2018, Tria: non ci sono i soldi per fare tutto
Le risorse per fare tutto avrebbe detto Giovanni Tria non ci sarebbero, per buona pace di chi si aspettava la riforma delle pensioni, la flat tax e il reddito di cittadinanza da subito. Ecco che come riporta Today , il ministro dell’economia avrebbe sottolineato come tolti i 16 miliardi di euro che dovranno essere impiegati per neutralizzare l’aumento automatico dell’IVA , resti una coperta di risorse davvero troppo corta.
Per comprendere le reali difficoltà economica dinanzi alle quali si troverà il Governo si dovrà attendere settembre quando sarà pubblicato l’aggiornamento del DEF, documento di economia e finanza, e soprattutto la Legge di Bilancio, che dovrà essere presentata in parlamento in autunno. Voi che idea vi siete fatti arrivati al 22 luglio sull’operato dell’attuale Governo? Siete soddisfatti o vi aspettavate di più?
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