Pensioni anticipate 2023, ultime: quali vie d’uscita?

Ieri abbiamo pubblicato la prima parte dell’elaborato del Dott. Claudio Maria Perfetto in cui si é parlato di Quota 41 e opzione donna due misure tanto care ai lavoratori, specie ai nostri lettori, ma attualmente in stallo. Ieri ci eravamo lasciati così:

Se non ci sono risorse per Opzione Donna, a maggior ragione non ce ne saranno per Quota 41. Ma più delle risorse, sono le parole del Presidente Meloni a porre una pesante ipoteca su Opzione Donna e Quota 41″, quali sono queste porole e cosa anticipano relativamente alla prossima riforma pensioni? Vi saranno vie d’uscita nel 2024? Vi lasciamo all’analisi del Dott. Perfetto e alle sue considerazioni in merito e ai possibili rimedi.

Pensioni anticipate 2023: le parole della Meloni, cosa suggeriscono?

Così il Dott. Perfetto sempre ottimo osservatore ed ascoltatore: “Alla conferenza stampa di fine anno, il 29 dicembre 2022, il Presidente Meloni si è così espressa:

Noi veniamo da legislature nelle quali c’è stato in buona sostanza detto che il lavoro si poteva creare per decreto, che la povertà si poteva battere con decreto. Non è così. Perché non è lo Stato che genera lavoro, lo Stato può creare le condizioni per favorire chi genera lavoro, perché il lavoro lo creano le aziende con la loro capacità. Noi ci stiamo muovendo esattamente in questo senso. Ci siamo mossi nel senso di togliere alcuni cavilli, eliminare alcuni vincoli che secondo noi sono controproducenti; per quanto possibile dare dei segnali sulla tassazione, cosa che con le risorse che avevamo a disposizione non abbiamo potuto fare con il tipo di impatto che avremmo sperato. Abbiamo, per esempio, previsto una misura che riguarda la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato. Maggiore occupazione. Anche perché la norma prevede che la decontribuzione totale per 3 anni sia per donne, giovani, percettori di Reddito di Cittadinanza, ma in due casi: nel caso di nuova occupazione o nel caso di trasformazione da tempo determinato a tempo indeterminato”. (https://www.governo.it/it/articolo/conferenza-stampa-di-fine-anno/21414)

PUNTO UNO: si afferma che non è lo Stato che genera lavoro, perché il lavoro lo creano le aziende con la loro capacità.

OBIEZIONE: le aziende potrebbero non essere capaci di creare lavoro in un’economia in fase di trasformazione digitale che richiede ingenti investimenti, e allora potrebbe essere lo Stato a creare lavoro assieme alle aziende attraverso la “socializzazione degli investimenti” di keynesiana memoria.

PUNTO DUE: si afferma che lo Stato può creare le condizioni per favorire chi genera lavoro, e lo fa muovendosi nel senso di togliere cavilli e vincoli. Bene. Ma lo fa intervenendo anche con una misura che riguarda la decontribuzione totale per 3 anni sia per donne, giovani e percettori di RdC per quelle aziende che creano maggiore occupazione, per quelle aziende che assumono a tempo indeterminato.

OBIEZIONE 1: si è proprio sicuri che le aziende saranno incentivate ad aumentare l’occupazione se si riduce il costo del lavoro attraverso la decontribuzione? Le aziende saranno incentivate ad assumere personale se vedranno la possibilità di aumentare le proprie vendite a seguito dell’aumento della domanda di consumi, piuttosto che a seguito della riduzione del costo del lavoro derivante dalla decontribuzione o dalla riduzione del salario. Se non ci sono consumi, ovvero acquisti, e quindi se non c’è vendita di prodotti, non servirà a nulla ridurre il costo del lavoro a favore delle imprese per assumere personale a tempo indeterminato.

OBIEZIONE 2: la decontribuzione totale, a favore delle imprese, si configura come “fiscalizzazione degli oneri sociali”, il che vuol dire che il versamento dei contributi sarà a carico della fiscalità generale, cioè di tutta la collettività. Non si potrebbe pensare tale azione come ad una sorta di “socializzazione degli investimenti”? Se così fosse, non sarebbe opportuno che il controllo sugli investimenti fosse nelle mani dirette dello Stato piuttosto che nelle mani delle aziende private, le quali – come testimoniato dai fatti – sono propense a delocalizzare gli impianti produttivi verso Paesi dove vigono norme fiscali più vantaggiose?

Poi il Dott. Perfetto giunge alla sua conclusione su misure come Opzione donna e Quota 41, su come si potrebbe ottenerle:

Riforma pensioni: quali possibili soluzioni?

CONCLUSIONE. Per attuare Opzione Donna e Quota 41 così come le lavoratrici e i lavoratori si aspettano (un po’ perché sono esausti, un po’ perché hanno creduto a promesse non mantenute) è necessaria una decisa inversione di rotta sul modo di “concepire” il mercato del lavoro, che non è più quello che noi conosciamo, quello del mondo post-industriale (dei servizi “analogici”, “fatto-da-altri”), ma è quello del mondo post-post industriale (dei servizi digitali, “elettronici”, il più delle volte “fai-da-te”), un mondo nuovo che si affaccia su prospettive nuove, in cui è decisiva la partecipazione attiva dello Stato nella creazione di nuovi posti di lavoro in questa fase di trasformazione digitale, piuttosto che la sua partecipazione passiva nel limitarsi a creare le condizioni perché siano le aziende a creare nuovi posti di lavoro.

Risolto il problema del lavoro, la soluzione al problema pensioni ne scaturisce come naturale conseguenza

Dunque, mi verrebbe da aggiungere, che in estrema sintesi la formula iniziale enunciata dal nostro esperto nel primo elaborato Pensioni uguale Lavoro (P=L), si potrebbe leggere al contrario, L=P , ossia solo se si agirà sul lavoro sarà possibile garantire le misure pensionistiche tanto desiderate dai lavoratori, altrimenti anche nel prossimo futuro la questione previdenza resterà sempre una spina nel fianco dei politici, dei lavoratori e delle parti sociali.

Perché in fondo Albert Einstein lo aveva detto chiaramente: “Non possiamo pretendere che le cose cambino , se continuiamo a fare le stesse cose. ( Sul fronte pensioni i Governi si succedono ma poco é cambiato). E’ nella crisi che sorgel’inventiva, le scoperte, le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà ( vedi mantra problemi risorse), violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.

Non resta che vedere se il Governo Meloni sarà in grado di trovare soluzioni efficaci per i lavoratori pensando in modo lungimirante”.

Pensionipertutti.it grazie alla sua informazione seria e puntuale è stato selezionato dal servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.

53 commenti su “Pensioni anticipate 2023, ultime: quali vie d’uscita?”

  1. So ha ragione ci dobbiamo unire e andare in piazza per la riforma Fornero.
    Le donne per OD ci sono andate e probabilmente otterranno qualcosa.

    Rispondi
  2. MANFRED WEBER, ILLUSTRE CAPO DEL PPE, CI HA RICORDATO CHE …..UDITE UDITE…..IL SOSTEGNO ALL’ UCRAINA NON È FACOLTATIVO………
    Siamo ai diktat europei. Dopo quelli USA-Inglesi e NATO.
    Povero Berlusconi, una volta che ne ha detta una giusta……
    Comunque ho apprezzato, da antagonista, l’impegno per aumentare le pensioni minime.
    Non so proprio come faremo ad uscire da questo letamaio.

    Rispondi
  3. Si sa solo che i consiglieri regionali siciliani sono passati da uno stipendio di 11000 euro al mese a quasi 13000 euro
    Ma anche i colleghi calabresi hanno fatto idem
    Che schifoooooo
    Vi ritorna tutto indietro
    Col sudore dei lavoratori
    Italiani……..

    Rispondi
  4. Notizia fresca fresca del sito Affari Italiani .it ……stasera a Porta a porta ci saranno il Presidente dell’Inps Tridico e Sbarra della Cisl per parlare anche di pensioni- cosa diranno e’ difficile sapere, anche perché del tavolo di ieri nulla si sa, ma sappiamo che Sbarra è quello che non si mette mai di traverso col governo e afferma sempre di essere soddisfatto dopo i tavoli di discussione sulle pensioni – ma che dire, mi aspetto le solite chiacchiere e la solita demagogia e una manciata di fumo in faccia a noi per ingannarci – vale la pena ascoltarli stasera? Io direi di sì, almeno ci convinciamo ancora di più che l’unica salvezza è la discesa in piazza.

    Rispondi
    • andiamo con ordine: nel famoso incontro di ieri pare che si parlasse di flessibilità per i giovani e per le donne: per gli altri non sappiano se ne parleranno; e poi l’allarme di tridico e zuppi che ho scoperto essere un cardinale ; cosa centrano le baby pensioni poi è un mistero ; nel proverbio c’entrano come i cavoli a merenda cioè niente; in che mani siamo; saluti a te sergio e ai gestori del sito

      Rispondi
      • Salve prof. Oggi i vegetariani di fatto smentiscono il proverbio e di palle in frasca se ne vanno in giro in bici percorrendo centinaia di km. L’allarme di tridico e del Cardinale di fatto è solo un paravento, giusto per mettersi in luce.

        Rispondi
        • hai toccato proprio un bel tasto ; credo che sarà meno complicato pedalare centinaia di chilometri che organizzarmi il viaggio; riguardo le pensioni l’impresa è sovrumana; vediamo cosa ne esce ma la vedo dura, anzi durissima, saluti a te e ai gestori del sito

          Rispondi
    • Vespa è famoso per non mettere mai in difficoltà i suoi interlocutori. Dura da sempre per quello. Dai tempi della DC.
      Se gli ospiti non mettono del loro, trasmissione inutile.

      Rispondi
  5. Benissimo, questo sito lascia lo sfogo ma non permette di unirci in un’unica voce l’ho costatato di persona quando mi hanno bannato tutte le richieste che ho fatto per unirci in una petizione. Grazie. Tante avrei gradito almeno una motivazione. Saluti e auguri.

    Rispondi
  6. Questo articolo conferma che per ieri 28/02/2023 era prevista una riunione… quindi fateci sapere qualcosa grazie!
    “Riforma pensioni 2023/ Oggi il tavolo Governo-sindacati: cosa potrebbe succedere”
    Pubblicazione: 28.02.2023 Ultimo aggiornamento: 15:00 – Niccolò Magnani
    La riforma delle pensioni 2023-2024, oggi il terzo tavolo tra Governo e sindacati per costruire la “bozza”: cosa potrebbe succedere e quali ipotesi ci sono ancora in campo

    Rispondi
    • Si confermo e l’articolo è ancora pubblicato su il Sussidiario.net
      E’ davvero molto strano che con l’attenzione che c’è sul tema nessuno parli…a meno che coloro che erano seduti al tavolo non si siano accordati per fare uscire un testo in corso di “condivisione”…

      Rispondi
  7. Ma gli amministratori del sito possono dirci se effettivamente era in programma per il 28/02/2023 una riunione Governo – Sindacati ?
    Se si per quale motivo non si hanno notizie?
    Se no perchè non lo scrivete chiaramente cosi non ci incazz. inutilmente?
    Grazie

    Rispondi
  8. Della riunione di ieri non si niente???????
    VERGOGNAAAAAAA………..
    MALEDETTIIIIIII………..
    VERGOGNAAAAAA…………
    E ANCORA VERGOGNAAAAAA………..

    Rispondi
  9. Dico una cosa non di poco conto ma non ne ho mai sentito parlare, solo e dico solo nel 2022 sono morte sul lavoro 271 persone tra i 55 e i 64 anni, solo questo sarebbe un giustificato motivo per scendere in piazza e chiedere un’anticipo pensionistico.

    Rispondi
  10. Tridico e adirittura Zuppi stanno lanciando l’allarme che la futura riforma non può tornare alla logica delle baby pensioni . Ad oggi, sono ancora 185mila i trattamenti “attivi” con un costo annuale di 2,9 miliardi di euro. Tridico ha spiegato come siano 42 anni l’età media delle donne e 45 quella degli uomini per gli attuali beneficiari della riforma sulle baby pensioni: «in media, un baby pensionato sta usufruendo dell’assegno da 36 anni se donna e da 35 anni se uomo».
    Ma come si fa paragonare 14 anni 6 mesi e un giorno o 45 anni di età a 41 anni di contributi e 62 di età . Ma stiamo scherzando ? Ma di cosa stanno parlando ? Altro rumore di fondo per non fare nulla ?

    Rispondi
    • Cari Amici .ci Fu” a Roma 1. Sciopero X Noi 60 ntenni .x Andare in Pensione Vi lascio Da Soli Immaginarvi in quanti Eravamo .?????Grazie Non dicco Altro .

      Rispondi
  11. Buongiorno la Fregatura e dietro l’angolo con la Legge Fornero che fa da “Padrona” e qualsiasi opzione in uscita avrà delle Penalizzazioni ,questo esecutivo non ci merita.

    Rispondi
  12. ma c’è stato l’incontro ? nessuna notizia sul web …
    di cosa hanno paura che forse succeda in italia quello che sta succedendo in francia ?
    in francia ho letto che durante la discussione sulla riforma pensioni i vari parlamentari vanno a bere alla buvette del parlamento champagne e rum e tornano in aula ubriachi. Non è che ierisera si sono bevuti degli spumantini e l’amaro del capo ? hanno scritto che i parlamentari francesi sono troppo stressati , non è che anche i nostri sono troppo stressati . Forse all’incontro potevano portare qualche borsa di Gucci per familiarizzare .

    Rispondi
    • Stanno giocando a nascondino, come i bambini, pensando che qua siamo fessi e non capiamo che cercano di nascondere il problema- signor landini esci fuori e parla- signor bombardieri dove sei, non parli più? signor Sbarra sei sparito? MA QUA SIAMO PROPRIO AD OGGI LE COMICHE …..RIVEDUTO E CORRETTO.

      Rispondi
    • Non è dato sapere di questa riunione fantasma- ma ci rendiamo conto in quali mani siamo? Prima di arrivare a conclusioni affrettate, ci vogliono i fatti, ma siccome ancora non trapela nulla sul tavolo di ieri , la conclusione non può essere per il momento che ……questi bugiardi malfattori non hanno nulla da dire- ma quanto tempo vogliamo ancora aspettare per scendere in strada ?

      Rispondi
      • Concordo non so perché i sindacati stiano aspettando.
        Intanto su Fornero anticipata ordinaria potrebbero dire le intenzioni, l’anno prossimo potrei andare e non capisco se vedrò ancora una volta svanire la possibilità!

        Rispondi
        • Tranquilla, la Fornero non la tocca nessuno. Sono le alternative che si faranno attendere un pò, ma se abbiamo avuto tanta pazienza tra il 2011 e il 2018, altrettanta ne dovremmo avere nell’arco di quest’anno. L’incognita è capire quale platea ne potrà usufruire, e con quale convenienza. Saluti.

          Rispondi
      • Anche io Stefano mi sto convincendo che c’è una porcata dietro l’angolo, perché nessuna notizia è trapelata ancora, ne telegiornali , ne sindacati dicono niente- ma si può mai sottostare a questa gentaglia? La rivoluzione soltanto risolverebbe la questione.

        Rispondi
        • Spero che questo sito si informi e ci faccia sapere- non è possibile che da ieri non trapela niente- a meno che non stiano ancora al tavolo…… si saranno addormentati dopo aver bevuto e mangiato a crepapelle alla faccia nostra? 😫

          Rispondi
  13. grazie, dott. Perfetto sempre per la sua capacità di illustrarci tante situazioni; speriamo che chi comanda recepisca il 20% delle sue idee; basterebbe; saluti a lei e ai gestori del sito

    Rispondi
  14. Come giustamente fa notare il Dott. Perfetto, ruota tutto intorno al lavoro, sia il discorso pensioni che il discorso economia. Le aziende assumono se vendono ciò che producono e se la richiesta è alta, in caso contrario i dipendenti sono un passivo. Si da il caso però che, se un benestante ha bisogno di qualcosa non ha problemi a comprarlo, mentre un non benestante farà fatica a soddisfare quel suo bisogno, con gli stipendi poi che vengono oggi elargiti. Notoriamente sappiamo che il numero delle persone in difficoltà sono di gran lunga maggiore di chi vive bene e quindi se non si mettono soldi nelle tasche dei primi è difficile se non impossibile far girare l’economia e se non si vende, non si innova e non si assume. E’ un circolo vizioso. La situazione sociale ed economica si sta deteriorando a grandi falcate e il futuro nemmeno troppo lontano non solo è denso di nubi come dice il Dott. Marino ma si prepara a una tempesta apocalittica. Forse come il clima siamo già troppo in ritardo.

    Rispondi
    • Abbiamo 100 miliardi di evasione fiscale. Le imposte le pagano quasi solo dipendenti e pensionati. Sui patrimoni non si paga quasi nulla così come sulle successioni. Paga più tasse un operaio di uno che specula sul finanziario. Per questi l’equazione P=L non quadra. Dove non arriva la previdenza ci deve arrivare lErario.
      Che funzioni però. E basta con lo scandalo del lavoro a termine/precario ingiustificato. Il riequilibro della tassazione tra imposte dirette, indirette e patrimoni, sono concetti basilari in scienza delle finanze.

      Rispondi
  15. Scusate ma dire che il lavoro crea le pensioni è un ovvietà. Piuttosto in un Paese con 100 miliardi di evasione e la distruzione del lavoro in favore della precarietà ingiustificata…….
    Le imposte le pagano solo dipendenti e pensionati. Un operaio paga di più di uno che fa soldi col finanziario.
    Sui patrimoni e sulle successioni non si paga quasi niente. O si cambia mentalità o naufragheremo noi e le nostre magre pensioni. In Italia i salari e gli stipendi sono molto bassi. In Inghilterra i soldi che hai pagato per la previdenza sono tuoi. P=L ha bisogno di molti aggiustamenti……

    Rispondi
  16. Come avevo già espresso,il governo pare vada esattamente nella direzione opposta rispetto all’analisi del Dott.Perfetto.Quindi le soluzioni adottate saranno solo un palliativo e le nostre pensioni una utopia.Marco

    Rispondi
  17. Dico una sola cosa- Tridico ha detto oggi che le baby pensioni ci sono costate……Aprite bene le orecchie e spalancate gli occhi…..130 miliardi…. ripeto ….. 130 miliardi- e cosa vogliamo pensare e cosa vogliamo dire – ma porca miseria, non si tirano fuori almeno 500 milioni per mettere in campo ALMENO la proposta Tridico? E dare un corridoio d’uscita a migliaia di vecchi, stanchi ,stufati, malati, schifati e massacrati lavoratori e lavoratrici? Meditate gente meditate…..130 miliardi spesi e 500 milioni per dare luce alla speranza di tanti sfortunati, come me, che stanno pagando il prezzo più alto delle ultime generazioni!!!!!!!!!!!!

    Rispondi
    • Sono troppo convinti che gli italiani siano coglioni. Forse hanno ragione.
      Intanto gli stipendi dei parlamentari, ministeriali, pubblico impiego d’élite, tipo la Rai, continuano ad aumentare.
      Quando ho letto che un sacco di giornalisti Rai guadagnano oltre 200.000 Eur., come la Botteri, mi è venuto un colpo…….meglio che venga a loro.

      Rispondi
  18. E del resto di inviare armi per la guerra in Ucraina lo abbiamo deciso noi o la Nato?
    Il prezzo del gas lo decidiamo noi o la borsa di Amsterdam?
    L’acquisto dei vaccini, il prezzo e le quantità le abbiamo deciso noi o Bruxelles?
    I vaccini li abbiamo autorizzati noi o l’FDA?
    ecc………

    Rispondi
  19. I fatti dicono che gli Stati hanno oramai perso la loro sovranità anche se molti di noi ancora si ostinano a non capirlo. Il tema delle pensioni in particolare è uno dei temi sottratti e quindi l’Italia non può legiferare autonomamente perché la comunità Europea lo impedisce. E’ tutto tempo perso finchè non si ristabilisce la sovranità.

    Rispondi
    • È proprio così, ma la maggioranza non ci arriva. Così continuano a prenderci per il c…, fingendo di governare, quando in realtà contano quanto una benamata fava!

      Rispondi
    • E chi l’ha creata la situazione ingarbugliata sociale ed economica, la UE o i nostri governi ? Non si può incolpare gli altri dei disastri legislativi che creiamo noi. Sarebbe come incolpare un passante sulle strisce perchè ha deciso di passare proprio quando passo io in macchina. Se si fanno scelte sbagliate e costose come le quote, come il RdC dato senza controlli preventivi, se si fanno condoni a raffica, se si permette senza combattere seriamente l’evasione fiscale, se non si fanno controlli sul lavoro nero, sugli abusi, se la giustizia funziona bene solo con chi ha rubato una mela ……. non possiamo dare la colpa alla UE.

      Rispondi
      • La UE è servita solo per mandarci a fondo. Basta studiare la storia delle performance dell’Italia. E poi serve per dirci di fare l’aranciata senza arancia, e il cioccolato senza cacao……….

        Rispondi

Lascia un commento