Nel 2022 i prepensionamenti sono diminuiti in maniera drastica, così si evince dagli ultimi dati dell’osservatorio sui pensionamenti dell’INPS. E se nel 2022 c’è stato un calo (soprattutto per le pensioni anticipate scese quasi del venti per cento) anche per il 2023 non ci si aspetta miglioramenti. I requisiti per l’uscita anticipata sono sempre più stringenti, con opzione donna e quota 103 che rischiano di esser utilizzate da pochi lavoratori.
Inps: calo delle pensioni anticipate nel 2022 causa quota 102, ecco i dati
Secondo i dati dell’Osservatorio sui flussi di pensionamento dell’INPS, nel 2022 c’è stato un calo del 12,28% delle nuove pensioni rispetto al 2021, con 779.791 nuove pensioni liquidate tra assegni di vecchiaia, anticipati, invalidità e superstiti. In particolare, le pensioni anticipate sono diminuite del 18,21%, passando da 295.072 a 241.339.
Questo calo è stato principalmente causato dall’esaurimento della Quota 100, sostituita dalla Quota 102, che presenta più vincoli rispetto al sistema precedente. Nel 2023, lasciare il lavoro in anticipo diventerà ancora più complicato a causa dei nuovi requisiti della Quota 103 e dell’Opzione donna. Tuttavia, c’è stato un aumento del 15,4% delle pensioni liquidate con l’Opzione donna, che in totale sono state 23.812. L’assegno medio delle nuove pensioni è stato di 1.153 euro, in calo rispetto al 2021, con differenze significative tra le pensioni di vecchiaia (845 euro) e quelle anticipate (1.907 euro).
Pensioni anticipate 2023: quali uscite possibili? Solo quota 103 e Opzione donna
L’anno scorso le pensioni anticipate sono state in calo e anche quest’anno il trend potrebbe essere simile, anche a causa della stretta su opzione donna e dei requisiti per quota 103. Infatti la Manovra per il 2023 ha introdotto la Quota 103 in via sperimentale, che permette ai lavoratori di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2023. Tuttavia, c’è un nuovo limite rispetto alla Quota 102 precedente, secondo cui l’importo lordo massimo non può superare cinque volte il trattamento minimo, ovvero 2.818,65 euro lordi al mese.
Chi ha maturato i requisiti per chiedere la Quota 103 entro il 31 dicembre 2022, può usufruire della finestra per andare in pensione anticipata il primo aprile per i lavoratori privati e il primo agosto per quelli pubblici. Invece, coloro che raggiungono i requisiti nel 2023 possono lasciare il lavoro tre mesi dopo se lavoratori privati e sei mesi dopo se lavoratori pubblici. Per chi non sfrutta l’anticipo pensionistico, è previsto un “bonus Maroni” che gli permetterà di ricevere in busta paga una somma pari alla contribuzione normalmente a carico del lavoratore (9,19%).
A partire da quest’anno, le lavoratrici che vogliono accedere ad Opzione donna devono avere almeno 35 anni di contributi e 60 anni di età. Tuttavia, per le lavoratrici con figli sono previsti degli “sconti”: chi ha almeno due figli può andare in pensione a 58 anni, chi ne ha uno a 59 anni. Inoltre, l’accesso al trattamento anticipato è riservato solo a tre categorie specifiche: coloro che assistono da almeno sei mesi uno o più parenti con handicap grave, coloro che hanno un’invalidità riconosciuta almeno del 7% e coloro che sono stati licenziati o lavorano per un’impresa in crisi.
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CI SARA RIVALUTAZIONE X PENSIONI QUOTA 103 CON PRIMO PAGAMENTO (FORSE)
AD APRILE 2023 ?????????????
Cara Erica Venditti come mai non si parla di quota 103 perché Inps ancora non mettono fuori la procedura per fare domanda? Vi potete interessare
NON SO QUALE SIA LA PADELLA E QUALE SIA LA BRACE …STA DI FATTO CHE SIAMO MESSI MALISSIMO…LAVORARE PIUDI 40 ANNI PER COSA??
GRAZIE POLITICI …MI RICORDERÒ DI VOI OGNI TURNO ELETTORALE
Da gennaio ad agosto 2021 si sono dimessi 71.456 milanesi, saliti a quota 87.896 nello stesso periodo dell’anno scorso (almeno 100mila considerando tutti i 12 mesi). Un aumento in termini assoluti ma senza una variazione sostanziale rispetto al totale dei contratti a tempo indeterminato o di apprendistato cessati, indicando un consolidamento del fenomeno. Il vero boom, nel 2022, è stato quello dei licenziamenti individuali, che non sono effetto di grosse crisi aziendali, soprattutto nelle piccole imprese. Da 14.435 nel 2021 sono saliti a 25.674 nel 2002, con un +78%. Per quale motivo? Oltre a singole situazioni di crisi, potrebbe essere un’onda lunga dello sblocco dei licenziamenti e del riassestamento di alcuni settori, con un preoccupante “dimagrimento“ degli organici. Ma l’exploit potrebbe nascondere anche “dimissioni mascherate“, con un accordo sottobanco per consentire a chi se ne va di prendere la Naspi, sussidio inaccessibile per chi invece rassegna le dimissioni.
Questo è l’ articolo di oggi.
Caro governo non è meglio decidersi a mettere Q41 come uscita dal lavoro.
Come evidenziato nelle ultime righe oggi sono in tanti che prossimi a i 41 (io sono uno di questi) sta valutando la possibilità di accettare formule di chiusura consensuale con la propria azienda dove alla fine: Il datore di lavoro ci guadagna il lavoratore ci guadagna lo stato ci rimette.La naspi costa poco più di 2000,00 euro a un’ azienda per aprire iter il lavoratore tra i Q41 e la legge Fornero ci va a rimettere circa 50-60 euro in meno sulla pensione ma si sa le buone uscite c’ erano ci sono e ci saranno.Alla fine come l ‘esempio sopra citato che riguarda in particolar modo la Lombardia lo stato si sta sobbarcando gente che per 2 anni siamo sul loro libro paga.Non è meglio avere il coraggio di dire Q41 PER TUTTI
caro Fausto, adesso ti spiego perchè non è possibile quota 41 per tutti indipendentemente dall’età: è matematica: calcoliamo dai 16 anni ma in alcuni casi anche a 15 fino ai 20 anni: quanti potenziali lavoratori? credo, a occhio, 1 milione di lavoratori (cifra sottostimata) considerando che in quegli anni nascevano 1 milione di persone all’anno (me compreso); è possibile mandare in pensione tutta quella gente? non è possibile; i conti sballerebbero, i soldi del pnrr non arriverebbero, gli investitori che comprano il nostro debito pubblico direbbero: in Italia sono impazziti, se lo comprino loro il debito pubblico; tutto chiaro? potrebbero però anche farla ma………………………………….e qui viene la fregatura: tutto contributivo; poi dato che non sono un economista mi potrei sbagliare ma………………………………; saluti a te e ai gestori del sito
È evidente che si sta adottando un metodo “miserabile” che punta coercetivamente sulla disperazione del lavoratore. Con questo modo subdolo si mira a disincentivare il pensionamento sottraendo a piene mani il “denaro” regolarmente accantonato a tale scopo. Ovvero si obbliga di fatto la gente al lavoro prospettandogli “due ceci” in più in busta paga , con “l’obiettivo” di restituirgli i soldi il più tardi possibile .. e “l’ovvia finalità” che nel frattempo sia più vicino alla morte ! Le prove tecniche di “FLESSIBILITÀ .. CON FURTO” le hanno già fatte sdoganando QUOTA 103 con l’ INDIFFERENZA DI TUTTI , sindacati compresi. Quando questo governo di “filibustieri” si pavoneggerà annunciando il superamento della legge Fornero con “QUOTA 41”, ma con l’importo massimo da percepire non più 5 volte la pensione minima come già fatto con la rapina di Quota 103 , ma addirittura 3 volte .. o 2 volte la pensione minima .. probabilmente qualcuno in più , andando a fare i propri conti .. si sveglierà ! Di certo non i Sindacati ! ATTENZIONE cari signori , perchè la “la corda” si sta rompendo !
Anche secondo me i sindacati dovrebbero farsi sentire davvero, tutti i giorni o quasi dovrebbero parlare della riforma previdenziale su giornali e social…e ancora di più quando viene approvata una legge con una parte INCOSTITUZIONALE come il tetto all’assegno fino ai 67 anni che hanno messo in quota 103, magari alcune sigle lo hanno segnalato una due volte e poi …soddisfatti così ? Senza aver ottenuto niente ?
non sono un giurista ma secondo me la parola incostituzionale non c’entra niente: loro ti dicono: vuoi andare in pensione con quota 103? queste sono le condizioni ; mettono tutta una serie di paletti per scoraggiare la gente a lasciare il lavoro; sarebbe incostituzionale se ti dicessero: ai 67 anni i soldi che ti ho negato adesso te li nego ancora; almeno questa è la mia opinione; saluti a te e ai gestori del sito
La corda già si è rotta da tempo e siamo già scivolati nel baratro, non appena questo esecutivo demone ha messo in campo quota 103 e nuova quota donna con paletti, facendo capire chiaramente a tutti noi ed ai miseri sindacati che questa è la minestra e bisogna mangiarla per forza, compiendo una delle più vergognose e luride rapine di stato, tra l’indifferenza generale ed il plauso della Ue- quindi, poche illusioni , noi anziani come pure i precoci le donne ed i giovani, ci troviamo di fronte ad un bivio…..o scendiamo nelle strade disposti a tutto….tanto abbiamo poco da perdere…..o sopportiamo , facendo spallucce e tormentandoci per tutta la vita- i giovani hanno la forza ed il coraggio di andarsene all’estero, ma noialtri……che decisione prendiamo? credo che sia meglio optare per la protesta col coltello fra i denti e l’elmetto in testa…..almeno tentiamo il combattimento con questi impostori.
Se il melone ē uscito bianco con chi c’è la possiamo prendere meditate meditate.
Meno uscite dichiara l”Inps ringrazieranno i sindacati? politici e commentatori e giornalisti?
Viva i francesi.
Buona sera bruno.
Viva gli svizzeri!
Questa sera, di ritorno dalla Svizzera, ho trovato un bel caos coi mezzi di trasporto milanesi e ho dovuto fare salti mortali per guadagnami l’uscio di casa.
Ho passato un paio di giorni in compagnia del figlio che, come accade tutti gli anni, mi ragguagliava del “sistematico incremento di stipendio” che il suo datore di lavoro comunica ai dipendenti. Un qualcosa che accade ormai da 10 anni; da quando ha iniziato con lo stage universitario “ben RETRUBUITO” … un sogno che possa accadere da noi.
Poi abbiamo accennato brevemente alle pensioni italiane e al loro sistema a tre pilastri; lo ho visto distante dal problema … è giovane; ma mi ha accennato che anche da loro girano voci di un possibile innalzamento a 67 anni per uomini e donne comprese.
Ma dai! … allora è un vizio… allora non è un problema solo italiano o della UE, visto che Svizzeri non vi appartengono.
Saluti
Aggiungo che i francesi almeno hanno ministri che parlano chiaro, mentre se leggete le recenti dichiarazioni della ns ministra Calderone …personalmente mi sono chiesto: ai politici ripugna parlare in termini semplici e chiari , in modo che un lavoratore con il diploma di scuola media inferiore (o anche senza) possa capire i loro discorsi ?
Invito i lavoratori a rileggere l’ultima dichiarazione del ministro sulla riforma previdenziale, poi mi diranno se c’è chiarezza o se si gioca su dichiarazioni di principio molto generiche e quindi mancanti di concretezza …
è un dato di fatto; calo nel 2022 rispetto al 2021: se guardiamo i requisiti è logico: 64 e 38; chi era già scappato negli anni precedenti era in pensione; con il nuovo requisito i fregati del 60 nuovamente fregati; rimanevano solo le uscite della legge Fornero; per quest’anno, massacrando opzione donna, ancora meno uscite; poi quota 103 abbassando di 2 anni l’età ma alzando di 3 i contributi; poche uscite e molti che potrebbero sono tranquilli sul loro lavoro e aspettano la legge Fornero; io credo che fino al 2026, con i soldi del pnrr se non tocchi la legge fornero le uscite saranno sempre poche ; salvo che i nostri governanti non interiorizzino la proposta del dott. Perfetto ma la vedo molto dura; saluti ai gestori del sito
Salvo che non avvenga il miracolo: cada questa marcia classe politica e sindacale, si esca dalla gabbia europea e torni la nostra amata moneta nazionale. Viva l’ITALIA. I concittadini autorazzisti ancora inebriati dal sogno europeo possono emigrare.
La triste realtà è questa e quindi hanno raggiunto il loro sporco scopo, con poche migliaia che vanno in pensione e tutti che continuano a lavorare, mantenendo i pensionati, senza che la situazione si sblocchi, con i giovani che non prenderanno mai il nostro posto e miliardi risparmiati per farne uscire a volontà per guerra, squadre di serie a , senza colpire gli extra profitti della grandi aziende- mi domando se è possibile sopportare una tragedia del genere, senza che i sindacati muovano un dito, mentre oltre confine milioni di persone lottano col coltello tra i denti per non portare l’uscita a 64 anni, fianco a fianco a sindacati feroci che non cedono di un metro , tirando diritto fino allo stremo- se non avremo il coraggio di fare come i francesi, questa casta politica e sindacale prenderà sempre di più il sopravvento e aspettiamoci mosse ancora più crudeli e spietate per precoci, anziani e donne, senza alcuna speranza per i giovani- allora facciamo la discesa in campo , tanto non abbiamo più nulla da perdere e succeda quel che succeda.
Buongiorno dott. Perfetto, la prego di farsi vivo quanto prima per rassicurarmi che si sia svegliato normalmente. Non le è piaciuta la parola “subdola” ma era la prima che mi era venuta in mente per spiegare che non si possono usare argomenti odierni per giustificare azioni del passato. Lei ha volontariamente inserito nel suo discorso i problemi del covid, guerra, crisi energetica, quasi come se fossero accaduti nel 2018. La domanda fatta dal nostro amico era: si potrebbe togliere 13 mesi a tutti per superare la Fornero? Risposta : “No. Non ci sono fondi.” C’erano fondi nel 2018 ? No, è stato fatto tutto a debito pubblico, non trovati come tesoretto nel comodino di casa. Quindi la questione non è economica ma politica. Nel 2018 si è scelto politicamente non economicamente di fare una norma pessima quando invece si sarebbe potuto tranquillamente togliere 13 mesi a tutti come suggerito da ….60. Oggi a.d. 2023 chiaramente quella scelta xhe sarebbe stata logica, lineare, equa e sostenibile non si può più fare per gli ovvi motivi economici da lei elencati. Il caos creato nel 2018 è la causa delle conseguenze di oggi. Tagli alle pensioni, OD stravolta e tempesta pensionistica perfetta. Non può dire che nel 2018 non si è potuto fare di meglio, perché invero non si è voluto. Togliere 12-13 mesi nel 2018 in una situazione di calma economica sarebbe stato molto meglio che ritrovarci qui oggi a parlare ancora di pensioni e di Fornero. I lavoratori di oggi pagano quella scelta immonda. Salvin e Durigon li hanno fregati per la terza volta. Buona salute.
Sig. Franco Giuseppe, desidero rassicurarla sul mio stato di salute, anche se mi sono svegliato con un forte mal di testa.
La mia attenzione è rivolta al futuro, non al passato.
Non è mai stato mio intento utilizzare argomenti odierni per giustificare azioni del passato.
No! Mio intento è utilizzare argomenti odierni per fondare azioni del futuro
Lascio alle mie spalle Salvini, Landini, tutti questi piccoli “ini”, e pure Berlusconi, Meloni, tutti questi grandi “oni” (che mi intimidiscono anche un po’ perché fanno rima con “leoni”).
Tutti loro sono un presente senza futuro, perché le loro idee appartengono già al passato.
Il futuro al quale io guardo riguarda l’avvio di un Corso Universitario di “Istituzioni di Economia Informatica”.
È un corso “super-nuovo” che non esiste in alcun Piano di studi universitario, un corso in cui si acquisiscono conoscenze di informatica da integrare con le conoscenze di economia, in modo che i futuri economisti digitali possano trovare le giuste ricette economiche che i nostri attuali economisti tradizionali non riescono a trovare e pertanto non possono rispondere ai reali bisogni della gente.
I reali bisogni della gente sono custoditi gelosamente nel binomio “Pensioni e Lavoro”. Pensioni si riflette in Lavoro e Lavoro si riflette in Pensioni, come ballerina che danzi dinanzi allo specchio muovendo se stessa col proprio riflesso.
Per quanto riguarda la parola “subdola”… mi scorre addosso come goccia di rugiada su un petalo di rosa.
Sono contento sia per la salute che per la goccia di rugiada.
dici che i problemi di oggi dipendono da quella scelta del 2019? se vuoi credere a questa verità credila ma non è così e ti spiego perchè: alle votazioni del 2018 ci furono i vari partiti ma soprattutto la Lega che disse: smantelliamo la legge Fornero: come ? ti ricordo che prima della legge fornero c’era quota 95-96 con i 35 anni di contributi; fu stabilita la quota 100 ; credo che a livello politico sia stata dibattuta sulle combinazioni; mi pare di ricordare che il dott. Brambilla proponeva 64-36; qualcuno gli avrà detto che era troppo dura perchè ci sarebbero voluti 64 anni ; alla fine si arrivò a 62-38; intervenne l’unione Europea come continua ad intervenire tuttora causa debito pubblico italiano; credo , ma non sono nelle stanze della politica, che avrà detto: state scherzando? e gli italiani gli risposero: dobbiamo farlo per forza; ci fu sicuramente una mediazione e qualcuno disse: e se la facciamo sperimentale per 3 anni?: domanda: quante persone potenziali ? nei 3 anni 800000 ma saranno sicuramente molti di meno; perchè? perchè metteremo una serie di paletti per scoraggiare: quali? non possibilità di avere altri lavori oltre le 5000 euro, tfs dopo anni (leggi il commento di una persona su questo sito sulle penalizzazioni) alla fine comunque fu fatta; dei potenziali 800.000 ne usufruirono meno della metà); l’unione Europea disse sicuramente: guardate che il vostro debito è alto: attenzione; nei disegni politici dell’unione Europea questo non andava bene ma credo che alla fine ogni stato sia sovrano nelle proprie scelte; negli anni successivi tanti provvedimenti per far andare in pensione sempre poche persone al di là della legge Fornero; alla fine la domanda che ti faccio è: è colpa di quota 100? o magari del debito pubblico italiano che è scoppiato anche a causa delle baby pensioni? ma alla fine se credi che sia colpa di quota 100 cosa si può fare ora? nulla; morale della favola: mi disse una persona che adesso ha 80 anni: su una cosa, puoi fare qualcosa? se si, lotta con tutte le tue energie; se no, rassegnati , vivi meglio ; saluti a te e ai gestori del sito
Caro PAOLOProf , le mie, a differenza delle “sue verità”, sono semplice osservazioni. Quando dice : ” Vuoi sapere la verità ……”, sembra quasi che Lei fosse presente a quei colloqui, sia nel governo che con l’Europa. Non spacci i suoi pensieri, le sue idee, le sue impressioni come “la vera verità”. La correggo: Prima della legge Fornero c’era la legge Sacconi-Brunetta che poneva i 40 anni di contributi + 1 anno di finestra come limite contributivo senza età. Pare invece che le finestre abbiano visto la luce con la legge Maroni 243/ 2004, definite ” Finestre mobili ” rispettivamente con 12 mesi per le dipendenti e 18 per le autonome, ( non le ha create il governo Conte 1 che semmai le ha aggiunte alla legge Fornero ). E’ ridicola la ricerca della colpa, se di quota 100 o del debito pubblico. Quest’ultimo esisteva da molto prima e con quota 100 è solo aumentato di molto al costo di una intera finanziaria annuale. La parola “sperimentale” è stato solo un raggiro dialettico dei consigli dell’Europa. A casa mia, quando non c’è un tesoretto, un avanzo di cassa, un risparmio accumulato nel salvadanaio, tutto ciò che spenderò sarà per forza a debito. Non so a casa sua. Perchè continua a dire “Vivi meglio” ? Le assicuro che io vivo già benissimo, come spero anche lei. Partecipo alla discussione per portare il mio personale contributo senza la pretesa di annunciare la ” vera verità”. Cordiali saluti.
dici che vivi molto bene? sono felice per te ; dagli scritti e dal livore che emani dagli scritti (non sempre, ogni tanto) non pare proprio ma è la mia opinione; comunque è inutile ripetersi: tu la pensi in un modo e io la penso in un altro modo su quota 100; era già lungo il commento, se ci aggiungevo anche la legge sacconi brunetta e altro diventava un poema; del governo conte 1 e delle finestre mobili io non ho mai parlato, ti riferivi sicuramente a quanto detto dal dottor perfetto ( credo che il dott. Perfetto ne sappia molto più di noi 2 messi assieme); saluti a te, al dott. Perfetto e ai gestori del sito
BASTAAAA !!! Dopo 40 anni di lavoro, oppure dopo 62 anni di età, abbiamo il sacrosanto diritto di andare in pensione. Ci stanno prendendo solo per i fondelli con queste quote farlocche, piene di limiti/paletti.
Cosa stiamo aspettando a fare come i francesi ?
Le promesse elettorali vanno mantenute. Quota 41 per tutti senza paletti
62 e 40: che bei numeri; andiamo indietro di 15 anni; era il calcolo che mi avevano fatto per andare in pensione anche perchè allora non c’era ancora la legge fornero; ma la realtà adesso è un’altra; 40 anni: non hai nulla; 62 si abbinati ai 41 ; poi se hai la pensione integrativa ti lasciano andar via a 62 e ti dicono: mangiatela; caro marco 63: è ancora lunga la storia e i sindacati francesi sono molto diversi da quelli italiani; saluti a te e ai gestori del sito
Buongiorno questa Politica sta massacrando il Paese,i soldi per i loro” Giochi “ci sono sempre,fare lavorare sempre di più noi che abbiamo già dato tanto al Paese,e i nostri Giovani sempre di più vanno all’estero, Bravi Politici continuate così un Domani la storia,la Giustizia ne terrà conto..
E il ricambio generazionale va a farsi fottere.
In più dobbiamo aggiungere i morti per COVID 19 che ha colpito prevalentemente gli anziani e ci dicono che non ci sono soldi per chi a 40 anni di contributi.
Ringraziamo la nostra eccellente classe politica e non da meno i sindacati (INESISTENTI).
Spero esista una giustizia divina…..
Ringrazio e mi scuso con la redazione per il mio sfogo.
Il risparmio per i morti di covid è esiguo, perchè trattasi di ultraottantenni che comunque avrebbero percepito la pensione per pochi anni, rappresentando quindi un costo relativo.
Non è proprio esiguo, il risparmio…avevo letto che era stato stimato in 1 miliardo all’anno per almeno 10 anni …se guardate gli studi di settore , al di là dell’aspettativa media di vita, parecchie persone arrivano almeno a 90 anni (fortunatamente!)