Pensioni anticipate 2023, cosa vuol dire garantite fino al 2026? Le ipotesi

Dopo l’incontro tra Governo e sindacati si sono fatte più pressanti le richieste dei nostri lettori che intendono capire, soprattutto le donne, se questi tavoli serviranno davvero per ottenere qualcosa o saranno, come dicono in molti, ‘ solo parole’. Presto per dirlo chiaro, il prossimo incontro é fissato ai primi di febbraio e si parlerà nuovamente di previdenza. Nel mentre alcuni si stanno altresì confrontando sul termine pensioni anticipate ed hanno chiesto spiegazioni circa una frase che spesso sentono pronunciare ossia: “l’anticipata della Fornero è garantita fino al 2026“., Vero oppure no o cosa nasconde questa espressione?

Il Dott. Perfetto, il nostro esperto previdenziale nonché autore di una sua proposta individuale inviata al Governo, che qui vi abbiamo esposto per intero, ha colto la ‘palla al balzo’ per rispondere al lavoratore e altresì per lanciare una ‘frecciatina’ ai sindacalisti, colpevoli, a suo dire, di occuparsi troppo della forma, ossia di usare termini per compiacere ‘le masse’ e poco della sostanza, ossia cambiare realmente qualcosa iniziando ad esempio dall’elidere i mesi di finestra per l’accesso alla pensione. Le sue parole a seguito della domanda del Signor Adri.

Pensioni anticipate 2023, garantita fino al 2026?

Signor Adri: “Sento spesso frasi del tipo “l’anticipata della Fornero è garantita fino al 2026” ma non mi è chiaro il motivo. Chiedo conferma al dott. Marino, al dott. Perfetto e a tutti gli esperti del settore. Possiamo essere certi che l’anticipata della Fornero (42 + 10 mesi per gli uomini un anno meno per le donne) ci sarà anche per l’anno 2024 e 2025? Se si, perche da cosa è garantita.
Ringrazio anticipatamente per la risposta e i gestori del sito”

Così Il Dott. Perfetto: “Sig. Adri, il Governo Conte 1, con coalizione Lega-M5S, ha emanato il Decreto Legge del 28 gennaio 2019 n. 4, in cui si stabilisce che la pensione anticipata non verrà adeguata alla speranza di vita fino al 31 dicembre 2026.

Lei domanda se si può essere certi che l’anticipata Fornero ci sarà anche nel 2024 e 2025.Non lo sappiamo. Non ancora, perlomeno. Ma possiamo formarci un’idea osservando come vengono fatte le leggi.

Nel sopraccitato DECRETO-LEGGE 28 gennaio 2019, n. 4. Dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni” vi è l’articolo 15 che parla di pensioni. Lei mi perdonerà se le riporterò lo sproloquio verbale che si adotta nella formulazione delle leggi, ma è doveroso farlo se vogliamo essere obiettivi nel formarci una opinione circa le azioni e i comportamenti che adottano i nostri politici e governanti nei confronti dei lavoratori e della nazione.

Art. 15 dal titolo “Riduzione anzianità contributiva per accesso al pensionamento anticipato indipendente dall’età anagrafica. Decorrenza con finestre trimestrali”.

Partiamo prima dal Comma 2.

COMMA 2: “Al requisito contributivo di cui all’articolo 24, comma 10, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, non trovano applicazione, dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2026, gli adeguamenti alla speranza di vita di cui all’articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”.

Non si capisce niente, però si capisce che “non trovano applicazione, dal 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2026, gli adeguamenti alla speranza di vita”. Che cosa non trovano applicazione agli adeguamenti alla speranza di vita?

Non trovano applicazione agli adeguamenti alla speranza di vita le pensioni anticipate della Riforma Fornero (che qui si chiama “articolo 24, comma 10, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214”).

Tutto chiaro fin qui?

Le ipotesi sulle pensioni anticipate da qui al 2026

Poi prosegue il Dott. Perfetto: MIA OSSERVAZIONE 1: i soldi non ci sono per migliorare i trattamenti pensionistici. Non ci sono ora e non c’erano nel 2019. Quindi cosa c’è sotto che permette di elargire tanta generosità nel congelare l’aspettativa di vita fino al 2026?

La risposta è nel comma 1

COMMA 1: “l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”.

Ecco spiegato da derivano le risorse: si recuperano risorse introducendo le finestre trimestrali che la Riforma Fornero aveva rimosso, perché le trovava un “bizantinismo” (ovvero, ci si perde in sottigliezze complicando i ragionamenti).

In altre parole, il Governo Conte 1, formato dalla Coalizione Lega-M5S, è manifestamente responsabile di AVER PEGGIORATO LA RIFORMA FORNERO.

MIA OSSERVAZIONE 2: se non si sbloccherà il fronte lavoro, non sarà mai possibile superare la Riforma Fornero, né cancellarla, ma sarà possibile peggiorarla.

Ora, sig. Adri, sono pronto nel tentare di rispondere alla sua domanda (ma prenda la mia risposta con beneficio di inventario, perché io non sono un indovino e soprattutto non gioco con le parole, anche se con le parole mi piace giocare). Chi afferma che “l’anticipata della Fornero è garantita fino al 2026”, lo dice in forma di scaramanzia, non ci sono dei razionali che sostengano tale affermazione.

Riforma Fornero peggiorata introducendo le finestre trimestrali, perché non toglierle?

Hanno modificato continuamente le leggi pensionistiche, spostando sempre più in avanti l’età di accesso alla pensione. Hanno peggiorato la Riforma Fornero, introducendo le finestre trimestrali.

Se usiamo i due precedenti come “razionali”, allora potremmo dire: “l’anticipata della Fornero NON è garantita fino al 2026”.

Poi conclude ironico rivolgendosi ai sindacalisti che stanno portando avanti il confronto con il Governo ed a suo dire potrebbero almeno partire subito dall’elidere le finestre trimenstrali per fare qualcosa di concreto: ” Ma io li prenderei uno ad uno i rappresentanti sindacali, li piegherei sulle mie ginocchia e gli darei tante di quelle sculacciate finché non comprendono di smetterla di parlare di pensione di garanzia dei giovani e di pensione complementare, e di insistere invece nel togliere le finestre trimestrali all’anticipata Fornero e le finestre annuali a Opzione Donna.

Signori Sindacalisti, usate le parole per ottenere e non per assecondare“.

A vostro avviso ha ragione il Dott. Perfetto si potrebbe partire almeno da qui? Chi accede alle anticipate e le donne, che hanno addirittura finestre annuali, sarebbero propensi a questo primo cambiamento se fosse fatto nell’immediato? Fatecelo sapere nell’apposita sezione commenti del sito.

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95 commenti su “Pensioni anticipate 2023, cosa vuol dire garantite fino al 2026? Le ipotesi”

  1. Salve Dr. Perfetto
    Finalmente viene affrontata una domanda che avevo già posto a un esperto della previdenza totalmente ignorata. Mi spiego : nel maggio 2024 maturo 41 anni e 10 mesi di contributi e quest’anno sono rimasta fregata con quota 103 perché ho 41 anni di contributi e 61 anni di età: quindi la questione dell’anticipata maledetta Fornero purtroppo mi sta a cuore perché non vorrei buttare a mare 13 anni col sistema retributivo, mi spiego??
    Io spero tanto che rimanga e che eventualmente sia AFFIANCATA DA ALTRE FORME DI FLESSIBILITÀ IN USCITA come a 62 anni oppure quota 41 senza limiti perché Teniamo presente che SARANNO CALCOLATI INTERAMENTE CON IL CONTRIBUTIVO !!!!
    A questo punto chiedo : se non c’erano i soldi quest’anno ma come sarà possibile che ci saranno come per incanto il prossimo anno !!!!!!!
    Grazie per un cortese riscontro e auguri a tutti che ne abbiamo veramente bisogno !!!
    Aggiungo : siamo tutti pecore, i Sindacati COSA FANNO e noi dovremmo veramente farci sentire di brutto e andare in piazza come fanno i francesi che hanno un’anima veramente rivoluzionaria !!!

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    • Sig.ra Rita, lei domanda:

      “se non c’erano i soldi quest’anno ma come sarà possibile che ci saranno come per incanto il prossimo anno”.

      La sua, più che una domanda, è una espressione di grande stupore, dal momento che la sua esclamazione è seguita da ben sette punti esclamativi (!).

      Il suo stupore viene dissipato dall’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi che ha firmato il documento, inviato agli Organi dell’Unione europea, dal titolo “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Italia Domani”, nel quale a pag. 5 si legge:

      “Il Governo stima che gli investimenti previsti nel Piano avranno un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche. Nel 2026, l’anno di conclusione del Piano, il prodotto interno lordo sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto all’andamento tendenziale. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali. Gli investimenti previsti nel Piano porteranno inoltre a miglioramenti marcati negli indicatori che misurano i divari regionali, l’occupazione femminile e l’occupazione giovanile. Il programma di riforme potrà ulteriormente accrescere questi impatti.”

      Quindi, per rispondere alla sua osservazione, sig.ra Rita, ovvero da dove potranno uscire i soldi per pagare le nuove pensioni, si punta sulla crescita economica, sull’aumento del prodotto interno lordo, sull’aumento dell’occupazione e grazie anche (e soprattutto) agli investimenti, che innescheranno un effetto moltiplicativo (dovuto al cosiddetto “moltiplicatore keynesiano”) sulla produzione e quindi sull’occupazione. Come avverrà questa “esplosione” di produzione? Grazie ai soldi forniti dalla Unione europea: “L’Italia intende inoltre utilizzare appieno la propria capacità di finanziamento tramite i prestiti della RRF, che per il nostro Paese è stimata in 122,6 miliardi” (pag. 3 del PNRR).

      In sintesi, le nuove pensioni potranno essere pagate con i contributi versati dai nuovi lavoratori la cui occupazione verrà garantita dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza attraverso una serie di investimenti e di strumenti tra cui anche il programma nazionale denominato «Garanzia di occupabilità dei lavoratori».

      Personalmente nutro fiducia nel successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Una fiducia misurata, magari con qualche riserva.

      Sarà forse per la deformazione professionale che mi si è appiccicata addosso (avendo fatto per anni il Business Continuity Manager), ma io, se fossi il Governo, l’opzione di “back-up” magare la prenderei pure in considerazione.

      Infatti, proprio nella mia Proposta Individuale che ho inoltrato al Governo Meloni, all’articolo 3 comma 4 ho tenuto a precisare:

      “4. Ricambio generazionale. È da prendere in seria considerazione la possibilità che i risultati del programma nazionale «Garanzia di occupabilità dei lavoratori» si rivelino al di sotto delle aspettative del Governo.”
      https://www.pensionipertutti.it/pensioni-e-lavoro-binomio-necessario-per-abbassare-eta-duscita-dal-mondo-del-lavoro/

      Credo, sig.ra Rita, di potermi fermare qui, sperando di essere riuscito a dissipare il suo dubbio.

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      • La ringrazio per la risposta che è stata esaustiva e tuttavia ritengo piuttosto ottimistica, io a tal proposito sono un pochino scettica, ma questo è un mio punto di vista.
        Quindi in sostanza dovrei riuscire ad usufruire della Anticipata Fornero nel 2024 mi sembra di aver capito … perché la crescita di cui lei parlava dovrebbe svilupparsi nel triennio 2024 – 2026 cioè con una progressione più lenta. Mi corregga se sbaglio
        Grazie.

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        • Sig.ra Rita, lei dovrebbe riuscire ad usufruire della Anticipata Fornero nel 2024, precisamente in maggio 2024, quando avrà maturato 41 anni e 10 mesi di contributi. La decorrenza della pensione avverrà dopo 3 mesi dalla maturazione dei requisiti contributivi. Pertanto, il suo primo cedolino pensione lo riceverà in settembre 2024.

          Il futuro è sempre un po’ sfuocato, ed è tanto più sfuocato quanto più è lontano. A renderlo “sfuocato” è la probabilità che si verifichino eventi i cui accadimenti ci risultano difficili da prevedere e che inducono cambiamenti di rotta che prima non erano programmati. Pertanto le previsioni sul futuro contengono sempre elementi di incertezza, e vanno trattate quindi in termini probabilistici. Quanto più è vicino l’obiettivo da raggiungere nel futuro (come il suo), tanto più la probabilità di realizzazione dell’obiettivo si avvicina al 100% (certezza).

          Pertanto, sig. Rita, possiamo affermare con certezza che lei riuscirà ad usufruire della Anticipata Fornero in maggio 2024 con una probabilità che rasenta la certezza, e che è pari a 99,99% (probabilità non calcolata, ma stimata sulla base di interventi legislativi più recenti che in 11 anni hanno lasciata pressoché invariata la Riforma Fornero – pensione di vecchiaia a 67 anni, e pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne).

          Mi sentirei di non trascurare, tuttavia, la possibilità che, avendo il Governo Conte 1 a guida Lega-M5S reintrodotto le finestre all’Anticipata Fornero, questa potrebbe subire, già per il 2024, una modifica estendendo la finestra da tre mesi a sei mesi (ma è solo una mia personalissima ipotesi che non trova alcuna giustificazione nei programmi dell’attuale Governo).

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  2. Buona sera a tutti,

    leggendo l’articolo pubblicato dalla Dr.ssa Erica Venditti, come già più volte scritto lo scorso anno, di cercare una soluzione che possa riavvicinare la parte politica nei confronti di noi lavoratori e viceversa cercando di eliminare gli attriti che non portano da nessuna parte.

    Io non sono di DX, di SX o CENTRO, ma ci dimentichiamo che con la legge Fornero coloro che avrebbero maturato la pensione a fine 2025, avrebbe dovuto maturare 44 anni di contributi, il governo Conte1, con M5S e Lega hanno bloccato l’aspettativa di vita fino al 31.12.2026, anticipando l’uscita di ben 12 mesi rispetto all’agognata legge, poi hanno fatto la porcata di aggiunger 3 mesi di finestra………

    Innanzitutto la quota 41 secca non la faranno MAI!!!!!!! scordatevelo. Pertanto se non riesci battere un tuo nemico cerca di fartelo amico. Sindacati cercate di concordare l’abolizione dei 3 mesi di finestra e ridurre di ulteriori 4 mesi, portando gli anni contributivi a 42,6 per uomini e 41,6 per le donne senza PALETTIA sarebbe un buon inizio, dimostrate di essere dalla parte di noi lavoratori e non servi della parte politica.

    Buona sera.

    Rispondi
    • Sig. Gian, con la sua frase “Pertanto se non riesci battere un tuo nemico cerca di fartelo amico” lei ci ricorda amabilmente Giulio Cesare.

      Anche se nutro forti dubbi sia verso i Sindacati, sia verso il Governo, per onestà intellettuale devo assumere che entrambi gli schieramenti conoscano l’“Arte della guerra” di Sun Tzu, che peraltro ci è stato anche gradevolmente ricordato dall’amico Wal52 qualche commento fa.

      Conoscendo Sun Tzu, i Sindacati, prima di stringere alleanze con il Governo, provano a sondarne le intenzioni, i piani, ed è per questo che hanno istituito tavoli di lavoro, seguendo il consiglio del saggio Sun Tzu:

      Sun Tzu: “È inutile stringere alleanze prima di conoscere le condizioni, lo stato d’animo e i piani del nemico”.

      Ma anche il Governo conosce Sun Tzu (beh, insomma… i suoi spin doctor, voglio dire) e anche il Governo segue il saggio consiglio di Sun Tzu:

      Sun Tzu: “Se non vedi alcun vantaggio nell’azione, resta immobile come una montagna, anche se il nemico ti provoca” (dicendo, per esempio, “in assenza di risposte naturalmente valuteremo” https://www.pensionipertutti.it/pensioni-2023-incontro-governo-e-sindacato-cosa-e-emerso-parla-landini/).

      Anche se Sindacati e Governo conoscono l’Arte della guerra di Sun Tzu, dubito però che conoscano anche lo spirito che anima e pervade l’opera di Sun Tzu, che è il Tao.

      Cos’è il Tao? Il Tao è la Via, una Via vuota, che nonostante l’uso non si riempie mai.

      Proprio come la cassa dell’INPS.

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    • Magari……….
      …….. non ci dimentichiamo che con la legge Fornero coloro che avrebbero maturato la pensione a fine 2025, avrebbe dovuto maturare 44 anni di contributi e/o nel 2023 o 2024 43 anni e 3 mesi o 43 anni e 6 mesi o 43 anni e 9 mesi …….. e che il governo Conte1 con provvedimento ministeriale (lavoro e mise) ministro ad interim ….. ha congelato detto “traguardo” fino al 31/12/2026…..
      A parte …. la questione dei tre mesi di finestra (del governo Conte1..dei gialloverdi nel 2019) nulla se che confrontata con altre porcate precedenti e successive (esempio ….le quote ambo dei legaioli …. dopo aver promesso altro… che già sapevano che non avrebbero mantenuto) …… condivido quanto scritto da Gian che replico, con piccole aggiunte :
      Innanzitutto la quota 41 secca non la faranno MAI!!!!!!! scordatevelo (forse calcolando la pensione con il calcolo totalmente contributivo…… e quindi con un rateo pensionistico ridotto dal 20% al 30%…..). Pertanto se non riesci battere un tuo nemico cerca di fartelo amico.
      Sindacati e politici che avete proposto leggi e fatto promesse prima delle elezioni ultime, penultime e non solo (damiano del pd, salvini e durigon della lega, meloni “fratellina d’Italia”(più flessibilità in uscita……) cercate di concordare l’abolizione dei 3 mesi di finestra e ridurre di almeno mesi, portando gli anni contributivi a 42,6 per uomini e 41,6 per le donne, senza PALETTI …. anagrafici assurdi…. e divisivi ……sarebbe un buon viatico, un minimo, per dimostrare una buona volta che rispettate coloro che hanno lavorato più di tutti gli altri ……… per ottenere una pensione …… lavoratori precoci e non….. indistintamente senza ulteriori traguardi differenziati e divisivi e quote da gioco del lotto …… quanti sono i parlamentari che nel 2011 hanno votato la legge n. 214 …… senza nemmeno leggerla? …….. E che avevano o avranno 42 o 43 anni di contribuzione previdenziale da lavoro …………. ed i sindacalisti/e di allora ……omertosi totali …. ed oggi in parlamento …………………………………………
      essere almeno una volta tanto dalla parte di chi lavora e di chi ha lavorato in ogni caso ….più di altri …………….. sembra essere sempre più un’utopia……. anche solo pensarlo …… ed invece aumenterà l’astensionismo………

      Rispondi
      • Aggiungo:
        Modifica del governo Conte1 nel 2019 con provvedimento del ministro del lavoro e del mise ad interim Di Maio…… della legge fornero (214/2011)
        COMMA 1: “l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”.
        Ecco spiegato da derivano le risorse: si recuperano risorse introducendo le finestre trimestrali che la Riforma Fornero aveva rimosso, perché le trovava un “bizantinismo” (ovvero, ci si perde in sottigliezze complicando i ragionamenti).
        I legaioli (ed i loro compagni e compagne di merende) avevano promesso in due campagne elettorali 2018 e 2022 i 41 anni di contributi previdenziali (per l’accesso alla pensione anticipata) senza se e senza ma .… e più flessibilità (come dove quando???) in uscita…… invece hanno “realizzato” delle quote che definire “bizantinismi” è fin troppo elegante….. onesto sarebbe stato ammettere la realtà, l’impossibilità di realizzare (i 41 anni di contributi previdenziali, per l’accesso alla pensione anticipata senza se e senza ma) e modificare in alternativa il già citato COMMA 1 – VEDI SOPRA – come segue:
        “l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”….. Come suggerito e ribadito da Brambilla ….. dal 2019.
        Sostanzialmente ridurre di qualche mese i contributi necessari per l’accesso alla pensione ai soggetti sopra indicati, che sono e restano quelli che hanno pagato per più tempo e spesso più onerosamente i contributi previdenziali (e non solo). Quattro mesi sono troppi ?….. Allora tre o due ….ma una misura relativamente “erga omnes” e non palesemente riduttiva ….. per tutti e tutte quelle persone che hanno già superato i 41 e/o i 42 anni di contributi previdenziali……….un segno di rispetto per coloro con i loro versamenti hanno contribuito al “nostro” sistema a ripartizione da oltre 40 anni….
        Invece Q100, Q103, quote da gioco del lotto ……. con il 62 (età anagrafica….) fissa…. Sponsor la lega (senza più il nord …..nel logo … per ora solo nel logo).
        Bastava applicare i suggerimenti del dottor Brambilla di Itinerari Previdenziali ……già nel 2019…..modificati (nella quantità dei contributi necessari) e ribaditi negli anni successivi …..ed invece il governo “giallo-verde” ed il padano leghista in particolare hanno fatto Q100 poi 102 (62+38) il RdC e Q103 (62+41)……
        Per tutti e tutte quelle persone che hanno già superato i 41 e/o i 42 anni di contributi previdenziali e non ancora 62 enni …… non resta che:
        Modifica del governo Conte1 nel 2019 con provvedimento del ministro del lavoro e del mise ad interim Di Maio…… della legge fornero (214/2011)
        COMMA 1: “l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti”.
        Senza se e senza ma ………..
        Gli elettori che ancora voteranno ………. per chi promette una fantomatica Quota41 per tutti ….(quasi impossibile da realizzare…..forse solo con il calcolo solo contributivo…..cit. Draghi) senza se e senza ma ….. sono evidentemente dei poveri illusi ….. e/o degli analfabeti totali o di ritorno.

        Rispondi
  3. Dott. Perfetto, bastaaaaaaaaa con tutte queste chiacchiere sulle Pensioni, non sarebbe bello abolire tutte le Opzion, gli anticipi e le quote? Si può andare Tutti in pensione a 62 anni senza paletti e con i propri contributi con un minimo di 25 anni, non sarebbe appunto perfetto come Lei? Le risorse? Ci sono e sanno dove trovarle quando vogliono, se anche questo governo fallirà sulla riforma delle Pensioni sarà Rivoluzione.

    Rispondi
    • caro Sergio 61, quanto sarebbe bello ma la realtà è un’altra; a 62 anni, salvo che raggiungi i termini della legge fornero, hai la pensione se azzecchi quota 103; se non azzecchi non hai nulla salvo mangiarti la pensione integrativa; tutto qua; saluti a te e ai gestori del sito

      Rispondi
    • Sig. Sergio 61, lei è l’incarnazione dell’anima popolare.

      Ci sono parole che a lei non piace sentire, come le mie. Parole che non piace sentire al popolo. È comprensibile.

      Ci sono parole che a lei piace sentire, come quelle dei politici. Parole che piace sentire al popolo. È comprensibile.

      CONCLUSIONE 1: il populismo non nasce dai politici. Ma dal popolo.

      CONCLUSIONE 2: poiché il Governo è scelto dal proprio popolo, ogni popolo merita il proprio Governo.

      Rispondi
      • Caro Dr. Perfetto, approvo le sue conclusioni, senza ombra di dubbio i rappresentanti eletti sono espressione del voto popolare. Sappiamo che le ultime elezioni politiche immotivatamente e pretestuosamente anticipate, hanno intasato la fine dell’anno-tempo legge di bilancio e del Milleproroghe- con la formazione di un nuovo governo. E ricordiamoci del regalino del Conte 1 – il governo gialloverde: il dimezzamento dei Parlamentari (risparmio pari ad un caffè per ogni cittadino italiano). Un caro saluto e buon fine settimana. Lilli Reolon

        Rispondi
      • Dr Perfetto
        E’ verissimo che il governo è scelto dal popolo, ma secondo me quando viene votato sulla base di FALSE PROMESSE ELETTORALI (tipo conferma di Opzione Donna oppure QUOTA 41 SECCA SUBITO) dovrebbe semplicemente dimettersi… Dignità e coerenza lo richiedono …con false promesse è facile per tutti farsi eleggere !

        Rispondi
        • Sig./Sig.ra LD61 (non si sa mai… potrebbe essere transgender),

          quanto poco conosce gli essere umani!

          Ma, soprattutto quanto poco conosce se stess*

          (se lei è transgender, farebbe bene a levare quell’orrendo asterisco che ho volutamente messo, e scrivere “stesso” oppure “stessa”, perché scrivere “stess*” è la più grande offesa che si possa fare non già al “genere” umano, ma alla lingua italiana, una offesa paragonabile soltanto al vilipendio della Republlica Italiana).

          Rispondi
      • Buongiorno Mila, ricordi che la legge Fornero prevede non un’età anagrafica bensì l’anzianità lavorativa. Quindi vada lei presso un Patronato per farsi analizzare la sua situazione contributiva. Poi potrà optare per la soluzione a lei più conveniente.
        La saluto caramente. Lilli Reolon

        Rispondi
      • Concordo…e siamo in tanti…con 41 anni di contributi al di là dell’età si dovrebbe poter andare in pensione…

        Rispondi
      • A Noam Chomsky andrebbero tributati onori da parte della intera Umanità.

        Le 10 regole che Noam Chomsky elenca sono valide, corrispondono alla realtà, sono vere.

        Se mi è consentito esprimersi su quanto espresso da Noam Chomsky, vorrei contestualizzare due sue affermazioni nella nostra realtà.

        PRIMA affermazione: “il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza di sperare ingenuamente che tutto domani andrà meglio e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato”.

        SECONDA affermazione: “Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come dolorosa e necessaria, ottenendo l’applicazione pubblica nel momento, per un’applicazione futura”.

        Desidero contestualizzare la SECONDA affermazione nella nostra realtà riportando due affermazioni:

        “Sappiamo bene che richiediamo sacrifici ma speriamo che questi sacrifici siano compresi proprio in nome di quella possibilità di crescita che si accompagnerà a un rafforzamento del lavoro senza il quale (e la quale) anche questa riforma del sistema previdenziale rischia di essere vanificata in un impoverimento collettivo. Ma questo impoverimento collettivo è esattamente il rischio che questa Manovra vuole evitare.”

        “C’è un’ultima cosa che forse per molti è la più dolorosa. Questa è la riforma pensionistica con questi princìpi, e poi ci sono i vincoli finanziari. I vincoli finanziari oggi sono severissimi. Allora, nessuna riforma pensionistica dà nell’anno successivo alla sua introduzione (o nell’anno della sua introduzione) risparmi, perché il sistema pensionistico è un meccanismo lungo tra le generazioni, e allora abbiamo dovuto ─ e questo sì, che ci è costato anche psicologicamente ─ chiedere un sacrificio”.

        https://www.pensionipertutti.it/riforma-pensioni-obiettivo-sostituire-la-fornero-tra-il-dire-ed-il-saperlo-fare/

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    • Sono d’accordo con lei 62 anni è l’età giusta per chi vuole uscire dal mondo del lavoro dopo anni di sacrifici. Ma fin quando blateriamo sulle chat e non scendiamo in piazza non risolveremo mai nulla.

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  4. La Pensione Anticipata della Fornero si raggiunge “di fatto” dopo 43 anni e 1 mese ! 43 ANNI E 1 MESE !!
    Tale requisito è nato in una situazione di estrema emergenza per rendere sostenibile un sistema. Tale sistema è considerato tuttora sostenibile ( e ci mancherebbe altro .. se tutti avessero contribuito e contribuissero in questo Paese per 43 anni 1 mese ..! )
    Quindi come sostiene giustamente il Dottor Brambilla e il Dottor Perfetto , se proprio vuoi mettere mano a una riforma (sostenibile) lo fai auspicando piccoli passi , ovvero : “potrebbero almeno partire subito dall’elidere le finestre trimestrali per fare qualcosa di concreto”!
    Cosa vuol dire ciò , che non ha senso richiedere un abbassamento di 1 o 2 anni a tale requisito quando non si è nemmeno riusciti ad eliminare 3 mesi di finestra. Tanto più che eventuali modifiche/slogan nella migliore delle ipotesi finirebbero per essere utilizzati per massacrare in un tritatutto chi ha già passato abbondantemente i 41 anni di contributi ed è a un soffio , a un passo dagli agognati “43 anni” di contributi .. pagati fino all’ultima goccia !

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    • Hai ragione Franco, con questi al governo e le loro fantasiose proposte non andiamo da nessuna parte. Quindi aspettiamo il raggiungimento dei famosi requisiti Fornero per la pensione anticipata che in totale viene: 43 anni ed un mese (lavoratori)
      42 anni ed un mese (lavoratrici) comprensivi
      delle “finestre” (speriamo saranno chiuse cosi
      non precipiteremmo).
      Ciao Franco e buon fine settimana.
      Lilli Reolon

      Rispondi
  5. Vorrei chiedere al Dott. Perfetto se 42 anni (e non 41) senza finestre a prescindere dall’età e quindi con un anticipo di 13 mesi rispetto ad ora, potrebbero rappresentare una “mediazione più sostenibile” o anche in questo caso una imprendibile chimera? Comprendo che senza dati alla mano non si esprimono i pareri e quindi prenderò la sua eventuale risposta con il “beneficio d’inventario”.
    Grazie
    Saluti
    Fab60

    Rispondi
    • Sig. Fab62, anche senza disporre di una valutazione quantitativa in termini di costi, si può ragionevolmente affermare che non è proprio possibile ridurre di 1 anno e 3 mesi l’anticipata Fornero. Potrebbe, invece, essere possibile ridurre di 3 mesi l’anticipata Fornero, rimuovendo le finestre.

      Se ci mettiamo al posto del Governo, e facciamo ricorso alla storia biblica, il Governo si trova il percorso ostacolato dal Mare Rosso (Riforma Fornero) che si trova avanti, e dai carri armati (non i Leopard tedeschi, ma i carri trainati da cavalli) del Faraone d’Egitto (L’Europa, per intenderci) che si trova dietro.

      A quel tempo Mosè sapeva come aprire le acque del Mar Rosso, e lo attraversò indenne assieme al Popolo di Israele (breve parentesi storica: Israele fu il nome che fu dato a Giacobbe perché Giacobbe aveva vinto la lotta con un angelo, e allora l’angelo, vinto, gli disse “Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché sei stato forte contro Dio e con gli uomini ed hai vinto” – Genesi, capitolo 32, versetto 29).

      Ma come ben sappiamo il Governo non è Mosè, non è in grado di spaccare a metà la Riforma Fornero e passare indenne attraverso la Riforma Fornero con il popolo italiano che viene tallonato dall’Europa.

      Sig. Fab62, parliamoci chiaro. Per fare la Riforma Pensioni che vuole il popolo italiano, ci vuole uno che sappia dividere in due la Riforma Fornero, in due lati, tra loro speculari e simmetrici (Pensioni e Lavoro), come nella frase palindroma “AI LATI D’ITALIA” che può essere letta da sinistra verso destra e da destra verso sinistra (però, a pensarci bene, “Ai lati d’Italia” potrebbe essere un buon nome per un partito politico…Giorgia, che ne dici?)

      Una esortazione ai politici: Sinistra e Destra, siate speculari e non contrapposti!

      Perché, come ama ricordarci Mauro Marino, “una equa riforma previdenziale non è né di destra né di sinistra è semplicemente essenziale per i cittadini italiani e per il futuro dei nostri figli”.

      Così è stato detto, così sia fatto.

      Rispondi
      • Però da 4 anni, per qualcuno, è stato possibile ridurre entrambi i requisiti sia l’anticipata che la vecchiaia contemporaneamente. Come si spiega che non hanno dovuto raggiungere almeno uno dei requisiti ? Perchè milioni di lavoratori sono costretti a rincorrere la Fornero e poche migiaia no ? Non risponda a me che già lo so.

        Rispondi
        • Sig. Franco Giuseppe, il confronto tra due tempi differenti ci induce a riflettere su una evidenza: possiamo cambiare il futuro, ma non il passato.

          Spesso, a fronte di un problema, presentando la soluzione mi veniva detto: “Perfetto, perché non ci abbiamo pensato prima?”

          La risposta era talmente semplice, da sembrare persino banale: “Non ci abbiamo pensato prima, perché prima il problema non c’era. Ora che ci abbiamo pensato, adottando la soluzione trovata, questo stesso problema non ci sarà più”.

          Quattro anni fa c’erano vincoli finanziari, vincoli europei, vincoli demografici che suggerivano senz’altro prudenza nel mettere mano alle pensioni. Tale prudenza si è tradotta nella misura a carattere sperimentale Quota 100 della durata di tre anni. Una misura restrittiva, in quanto non solo circoscriveva la platea dei possibili beneficiari, ma all’interno di tale platea riduceva ulteriormente i possibili beneficiari in quanto solo coloro che avevano stipendi medio-alti venivano incentivati ad aderire a Quota 100.

          Quota 100, oltre a creare differenze di trattamento tra i lavoratori, ha introdotto un problema: lo scalone da 62 a 67 anni che si sarebbe venuto a creare alla scadenza di Quota 100.

          La storia la conosciamo. Si sono succeduti altri Governi, è emersa la pandemia, la guerra, la crisi energetica, e si è deciso di ridurre lo scalone attraverso diversi scalini, per cui da Quota 100 si è passati a Quota 102 (aumentando l’età anagrafica da 62 a 64 lasciando inalterata l’anzianità contributiva a 38 anni) e poi a Quota 103 (riducendo l’età anagrafica da 64 a 62, ma aumentando l’anzianità contributiva da 38 a 41).

          Occorre riconoscere che aumentare l’anzianità contributiva equivale ad aumentare l’età anagrafica. E viceversa.

          Oggi i vincoli finanziari, i vincoli europei, i vincoli demografici sono ancora più stringenti di quelli di 4 anni fa.

          Concludo, sig. Franco Giuseppe, riprendendo la sua frase finale, perché la risposta alla sua domanda è nella sua stessa domanda: “milioni di lavoratori sono costretti a rincorrere la Fornero e poche migliaia no”.

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          • Dott. Perfetto, lei sta stravolgendo la realtà e mi rammarico che proprio lei faccia uso di questa tecnica un pò subdola per rispondere ad un quesito. Lei ha scritto che nel 2018 ” c’erano vincoli finanziari, europei, demografici etc. etc, praticamente gli stessi vincoli che abbiamo da oltre un decennio anche oggi, quindi non sono due tempi differenti, ma questo non ha impedito di tagliare , non di solo 13 mesi come ipotizzato da Fab60, ma addirittura fino a 60 mesi per qualcuno. Quindi i vincoli sono gli stessi oggi come ieri, ma tagliare 1 anno oggi non si può, ma tagliarne 5 (lo scalone ) nel 2018 si poteva. Un pò assurda come affermazione. Inoltre anche allora milioni di lavoratori sono stati costretti a rincorrere la Fornero, mica è una cosa del 2023. Mettiamola così e riprendendo la domanda di Fab60: Con la quota 100 non si poteva tagliare di 13 mesi a tutti ma di 60 mesi solo a qualcuno si. Con quota 102 non si poteva tagliare di 13 mesi a tutti ma di 36 a qualcuno si. Con la quota 103 non si può tagliare di 13 mesi a tutti ma di 24 mesi a qualcuno si. Morale: Se invece di “regalare” 5 anni di prepensionamento a un singolo lavoratore se ne fosse “regalato” 1 anno a 5 lavoratori si sarebbe fatto opera della famosa “uguaglianza”. Stessa cosa con le altre quote. Ci sarebbero stati meno pensionamenti dei quotisti compensati da un numero maggiore con i requisiti Fornero ridotti di 1 anno. Ho scritto uguaglianza e non equità perchè in effetti la parola “equità” nel dizionario italiano è una forma di interpretazione umana della giustizia nel caso singolo a cui con indulgenza e bonariamente, viene consentito di aver di più di quanto consentito per legge. Ma qui non si tratta di un singolo; Migliaia di lavoratori hanno avuto la possibilità negata ad altri di scavalcare la legge e qui entra in ballo la giustizia ingiusta.
            I vincoli da lei enunciati sono gli stessi validi oggi, con l’aggiunta che nel 2023 ci troviamo anche alle prese con pandemia e guerra che nel 2018 non c’erano e quindi è inspiegabile che la porcata dell’uguaglianza negata porti la data del 2018. Oggi avrebbe un senso visto la grossa crisi che stiamo affrontando, ma non nel 2018. Con rispetto, Giuseppe Franco Bubba

          • Sig. Franco Giuseppe, io non stravolgo la realtà, semplicemente vedo la realtà con i miei occhi.

            Ognuno vede la realtà con i propri occhi. Ognuno ha la “sua” realtà, che non necessariamente coincide con la realtà vista da altri.

            Quando rispondo ad un quesito, io non adotto tecniche subdole. Adotto, invece, una tecnica che ho mutuato dalla matematica.

            Cerco di spiegarmi con un esempio che considero il più semplice esempio matematico esistente al mondo: l’equazione di primo grado:

            x-1=0

            Qual è la soluzione dell’equazione? Ovvero, qual è il valore da dare a x in modo che il primo membro (x-1) sia uguale al secondo membro (o)?

            I professori insegnano che, aggiungendo o sottraendo ad ambo i membri dell’equazione lo stesso valore, si ottiene una equazione equivalente alla data.

            Se aggiungiamo al primo membro il valore +1 e al secondo membro il valore +1 si ottiene una equazione equivalente alla data:

            (X-1+1) = 0+1

            Al primo membro il valore -1 si elide col valore +1 (ovvero, -1+1=0) per cui otteniamo:

            x+0 = 0+1

            Ma x+0 è uguale a x; mentre 0+1 è uguale a 1 per cui otteniamo:

            x=1 che è la soluzione dell’equazione.

            Voglio arrivare a questa conclusione:

            OGNI EQUAZIONE HA IN SÉ LA PROPRIA SOLUZIONE.

            Mi perdoni questa prolissità ma mi occorreva come premessa per arrivare al dunque.

            Se ogni equazione ha in sé la propria soluzione, allora

            OGNI DOMANDA HA IN SÉ LA PROPRIA RISPOSTA.

            La risposta alla domanda la si trova ristrutturando la domanda in termini della sua risposta.

            Questa è una cosa che ho imparato nel mio lavoro di Consulente (con la “C” maiuscola).

            Quando mi pongono un problema ed io devo trovare la soluzione al problema, la tecnica che uso è di far parlare la peroana, perché nessuno meglio della persona conosce il problema.

            Compito del Consulente (quello con la “C” maiuscola) è di “ristrutturare” il problema della persona in termini della sua soluzione.

            Ora, sig. Franco Giuseppe, non mi dica che in tutta la sua vita non le è mai capitato di vivere la seguente circostanza: lei pone una domanda a qualcuno, questo qualcuno le risponde in un certo modo, lei ribatte, e l’altro le risponde “hai visto? Ti sei dato la risposta da solo!”

            Cosa c’è di “subdolo” in questo?

            Sig. Franco Giuseppe, a me piace giocare con le parole, e lei stesso lo vede nei miei commenti. Ma non uso le parole per ingannare, per prendermi gioco di altri, per illudere.

            Non faccio ragionamenti subdoli. Non è conforme al mio stile.

            Sig. Franco Giuseppe, vuole proprio sapere la verità? La vera verità che non si dovrebbe mai dire, perché non si deve mai rubare ad altri la speranza?

            Le dirò la verità su ciò che penso se lei mi promette di non rivelarla a nessuno. Nemmeno ai lettori di pensionipertutti. Me lo promette? Bene, allora gliela dico.

            Il Governo non riuscirà mai a fare una legge pensionistica che possa valere per tutti, parliamoci chiaro.

            Ci sarà sempre qualcuno che come i migranti annegherà inevitabilmente nel mare del lavoro.

            Ok, la Fornero è uguale per tutti, è vero.

            La Fornero è il barcone che fa annegare i lavoratori nel mare lavoro.

            E allora, tenetevi la Fornero. Fate una petizione e gridate ad alta voce “Viva la Fornero!”

            Non pensate di poter correggere gli altri, correggete voi stessi.

            Non criticate gli altri, ma criticate voi stessi.

            Non date la colpa agli altri se siete mendicanti, ma a voi stessi che vi comportate da mendicanti.

            Nessuno viene messo alla prova che sia superiore alla sua capacità di superarla.

            Nessuno al mondo potrà aiutarvi se non voi stessi.

            Ed ora, sig. Franco Giuseppe, dopo che mi ha fatto dire quel che avrei voluto tacere (perché a volte la verità va celata e non espressa) le chiedo di potermi congedare da lei perché vorrei andare a letto in quanto domani dovrò alzarmi molto presto (se supererò la notte, si intende).

        • Carissimo Franco Giuseppe; sempre molto preziosi i tuoi commenti e ti faccio i complimenti ma………………………………………….. e qui faccio un altro tentativo anche se mi ero ripromesso di evitare di ritornare sull’argomento quota 100 anche perchè tu hai un’opinione e io ne ho un altra; dici che si poteva invece di abbassare e favorire poche persone abbassare di un anno a molti; il discorso ci può anche stare ma……………………………perchè non l’hanno fatto? non lo si sa ma molto probabilmente nelle evoluzioni statistiche abbassare da 66 a 65 o da 42 anni a 41 andava contro certi calcoli che fanno i politici, i tecnici etc; andiamo al 2019: ricordo benissimo quella fase e dissi: la prossima volta tocca a me visto che erano arrivati ai nati nel 1959 ; la norma quota 100, a mio parere, sanava una colossale ingiustizia: nei confronti di tutte quelle persone che all’improvviso, dai 35 anni di contributi si sono visti aumentare di ben quasi 7 anni; fu, come dice giustamente il dott. Perfetto una fase sperimentale con potenziali 800000 persone nell’arco dei 3 anni; quanti fregati da quella norma: io penso ai fregati del 1960 che avevano raggiunto la quota ma non avevano l’età minima come il sottoscritto; dico peste e corna di quota 100? no, piuttosto quota 102 visto che hanno alzato di 2 anni l’età; io solo grazie alla pensione integrativa ho terminato ; e adesso quota 103; ulteriori paletti per scoraggiare la gente ad andare in pensione; ricapitolando: fattene una ragione ma dubito che lo farai anche perchè già un’altra volta te l’ho detto e mi hai risposto che non esiste farsene una ragione; mai dire mai; saluti a te caro Franco Giuseppe e ai gestori del sito oltre al dott. Perfetto che ci spiega moltissime cose

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          • Non ci si abitua mai alle ingiustizie. Anche una sola può capovolgere la tua intera vita, le tue aspettative e i tuoi sogni, e un uomo senza sogni è un uomo senza futuro.
            Provi ad immaginare se in un concorso, nonostante è appurato che tu sia il migliore con i migliori requisiti, venga premiato un’altra persona solo perchè raccomandato o figlio di …… Poteva essere l’occasione della tua vita, il tuo scopo, la tua aspirazione, il tuo sogno che naufraga per un’ingiustizia e negli anni ti accorgi che quel treno non ripassa mai e non passerà mai più. E’ solo un esempio, la pensione magari con qualche anno di ritardo arriva comunque, ma chi ti ripaga di quello scalone che potevi passare ai giardinetti a dare da mangiare ai pesci rossi e alle oche invece che davanti ad un tornio ? No, caro Prof, alle ingiustizie non ci si abitua mai.

  6. Ormai si è detto di tutto…anzi di più!…Innumerevoli ipotesi, proposte studiate e ben formulate da esperti preparati in materia, accorate rappresentazioni di tantissime situazioni personali degne di ascolto ed accoglimento da parte di lavoratrici e lavoratori pensionandi che, dopo una vita di lavoro, legittimamente desiderano l’agognata pensione ad un’età decente.
    Nulla di tutto questo è servito!! Dice un vecchio adagio: “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”!!…Ci sentiamo ignorati e umiliati da chi, invece, dovrebbe, prestare attenzione e sensibilità a un tema delicato e socialmente importantissimo.
    E’ sconfortante, ma l’unica via che resta, è quella di abbandonarci nelle braccia della…protesta!!

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  7. Diciamola chiara a questi politici è sindacalisti, che non siamo stupidi, (se ne approfittano perché l’italiano si è sempre adattato ad arrangiarsi) per i nati nel 65 ( loro sanno che è la maggioranza) prima ci hanno fregato aumentando anno per anno l’età pensionabile con la aspettativa di vita, poi 42 e 10 mesi o 41 per i precoci con paletti, (potevi andare se ti tagliavi una mano) adesso che ormai stiamo arrivando a 42 passati vogliono fare 41 anni per tutti, fregando i nostri figli che invece di andare volendo con l’età dovranno fare 41 anni per forza e per esempio un ragazzo che ha cominciato a lavorare a 23 anni dovrà (sempre se avrà lavorato sempre) fino a 64 anni invece di 62.
    Io propongo di farci ridare i soldi versati nell’arco di 41 anni, abbiamo versato circa 800.000 euro, se me li ridanno altro che pensione.
    Capiranno quando la gente si asterrà dal votare governi e referendum.

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    • Caro Sergio classe 1965, ho fatto lo stesso pensiero, in 41/41/43 anni tutti abbiamo avuto versato tanti ma tati soldi mese per mese e quando ci daranno il TFR/TFS esso sarà solo un micron parte dei nostri versamenti. Non voglio ripetermi , ma in qualità di lavoratori dipendenti non abbiamo il benché minimo controllo sui nostri stipendi, sui nostri contributi e dulcis in fundo non sappiamo quanto prenderemo di pensione: tutto ciò è il risultato di quel fantomatico ed inafferrabile “sostituto d’imposta”. Mentre il datore di lavoro, leggere i quotidiani può usare i versamenti dei suoi lavoratori e lavoratrici. Con il risultato che devono farsi dare prestiti dalle banche per pagare il dovuto ai dipendenti. Perché dobbiamo patire cercando lavoro, lavorando ed andando in pensione? Mentre qualcuno ha stipendi da favola, pensioni d’oro, non sono populista non sono non ce l’ho con chi è povero sono una cittadina di uno stato democratico(SIC) che crede nel progresso non nel ritorno ad epoche buie. Non dimenticate il 27 gennaio 1945. Un saluto caro a Sergio, ai gestori del sito, ai lavoratori e lavoratrici ed ai consulenti. Lilli Reolon

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  8. Faccio anche io un’ipotesi…
    Ci uniremo ( i nati negli anni 60) a migliaia per fare un’azione legale contro lo Stato se i politici e sindacati oltrepasseranno il limite .

    Non vedo altra azione possibile per tutelare un nostro diritto così brutalmente calpestato.

    Una pensione equa e giusta rivolta a persone anziane che hanno lavorato per oltre 40 anni porta sicuramente un pò di pace, serenità e progresso in un Paese.
    Produrre armi per miliardi di euro pagate da noi cittadini non mi sembra porti la stessa pace.
    Costi non accettabili da una parte e costi accettabilissimi dall’altra.

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    • Caro Ale , va bene mi unisco alla tua proposta, anche perché ieri Calderone Min. Lavoro, ventilava l’ipotesi di di fare una nuova legge pensionistica dal 2024, visto che la mia data di pensionamento 01/01/2024. Non che io creda nella possibilità della Calderone perché l’azione politica del nuovo governo si basa su slogan da campagna elettorale che a me sembravano deliranti – famiglia patriarcale, no all’aborto farmacologico, come ci dobbiamo divertire e via discorrendo in un’ottica che definirei arcaica. Quindi cosa davvero succederà in materia pensionistica non è chiaro: pertanto mi tengo stretta la tanto famigerata legge Fornero e continuo a lavorare fino al 01/01/2024. Un caro saluto. Lilli Reolon

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  9. Approvo la proposta di togliere le finestre del Dott. Perfetto ma solo in un’ottica di principio!
    Chi è infatti arrivato faticosamente ai famosi 42 e 10 mesi (o 1 anno di meno per le donne) della fornero anticipata dover lavorare tre mesi in più a quel punto non gli cambia certamente la vita!
    Saluti

    Rispondi
    • Buongiorno Fab60, ma devi capire che tre mesi per tre mesi nel tempo sono diventati anni, i nostri genitori sono andati in pensione con 35 anni di contributi e una pensione più alta, i nostri figli adesso non ci pensano, ma andranno in pensione più tardi di noi. Saluti.

      Rispondi
  10. Buongiorno, dr. Perfetto, la pensione anticipata Fornero- anche dopo l’intervento con la L. 4/2019- rimarrà in vigore con i requisiti contributivi fissati fino al 31/12/2026. Ho letto da qualche parte che bisogna cambiarla, vorrei sapere come si può fare a dire così quando il costo per “superarla” diventa enorme, data la sua strutturalità nei conti pluriennali almeno fino alla data che ho indicato in precedenza. E’ giusto pensare però sin da ora a cercare di introdurre un nuovo modo di affrontare la questione pensionamenti. E’ possibile individuare un modo di superare il sostituto d’imposta che davvero deresponsabilizza i lavoratori e le lavoratrici rispetto al controllo sullo stipendio e sulle relative tasse? (o è e rimarrà un pio desiderio che porterà ad una profonda disillusione? Un saluto cordiale. Lilli Reolon

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    • poi sicuramente il dott. Perfetto ti risponderà con maggiore competenza del sottoscritto; mi risulta, ma potrei sbagliarmi, che ci sono organismi internazionali a cui il tener bloccata l’aspettativa di vita non va bene; vorrebbero, come era prima di quota 100, che aumentasse comunque; tutto qui; gli scenari , prima di quota 100, parlavano anche di 45 anni anche perchè nel 2019, a fronte di un incremento di 3 mesi ogni 2 anni, lo fecero di 5 mesi ; poi blocco tutto quota 100; speriamo in bene; saluti a te e ai gestori del sito

      Rispondi
    • Sig.ra Lilli Reolon, lei ha ragione quando afferma che “la pensione anticipata Fornero- anche dopo l’intervento con la L. 4/2019- rimarrà in vigore con i requisiti contributivi fissati fino al 31/12/2026”.

      La seguente mia affermazione “l’anticipata della Fornero NON è garantita fino al 2026” (riportata nell’articolo) significa che l’anticipata Fornero attuale potrebbe essere ulteriormente peggiorata, ovvero, che i 42 anni, 10 mesi più TRE mesi di finestra (per gli uomini, e 1 anno in meno per le donne) potrebbero essere portati a 42 anni, 10 mesi e SEI mesi di finestra (o anche a 12 mesi di finestra come per Opzione Donna).

      Perché l’anticipata Fornero potrebbe essere peggiorata? La risposta è semplice: c’è già un precedente, è stata già peggiorata dal Governo Conte 1 con Lega-M5S, introducendo i tre mesi di finestra alla pensione anticipata Fornero che prima del 2019 non c’erano.

      Chi insiste nel voler “superare” la Riforma Fornero, senza un cambio di paradigma, non tiene affatto conto della NATURA della Riforma Fornero.

      La popolazione italiana invecchia (si nasce sempre meno e si vive sempre più a lungo).

      La Riforma Fornero affronta il problema dell’invecchiamento della popolazione italiana, ed adotta come soluzione il trasferimento dell’invecchiamento della popolazione in generale (bambini-giovani-anziani) ad una popolazione più ristretta (giovani-anziani), col risultato di avere sempre più lavoratori anziani e sempre meno lavoratori giovani (questo deriva dal fatto che l’economia italiana cresce sempre poco, sempre al tasso dello zero virgola percento e quindi non vengono creati nuovi posti di lavoro).

      La popolazione dei lavoratori invecchia.

      La Riforma Fornero NON HA LA SOLUZIONE al problema dell’invecchiamo della popolazione dei lavoratori.

      La soluzione al problema dell’invecchiamento della popolazione dei lavoratori è esattamente l’opposto della Riforma Fornero: trasferire l’invecchiamento dalla popolazione (giovani-anziani) alla popolazione (bambini-giovani). La soluzione l’ho fornita con la mia Proposta Individuale.

      CONCLUSIONI: la sola Riforma Pensioni possibile – SENZA CAMBIO DI PARADIGMA – è l’allungamento della età anagrafica, o l’allungamento dell’anzianità contributiva.

      LA SOLA RIFORMA PENSIONI POSSIBILE – SENZA CAMBIO DI PARADIGMA – È LA RIFORMA FORNERO.

      Tutto questo discorso che le ho presentato, sig.ra Liili Reolon, il Governo, i politici, gli economisti e tutti gli altri che trattano il tema pensioni, lo vedono in termini squisitamente finanziari: spesa pensionistica, spesa pubblica, rapporto spesa pubblica/PIL, debito pubblico.

      In altre parole, se l’obiettivo verso cui mirare è la luna (occupazione giovanile) e c’è un dito che la punta (lavoratori anziani), ebbene, Governo, economisti e tutti gli altri che trattano il tema pensioni guardano al dito (lavoratori anziani) anziché alla luna (occupazione giovanile).

      Pe quanto riguarda l’altro elemento che ha messo in evidenza, sig.ra Lilli Reolon, si potrebbe anche pensare di superare il sostituto di imposta nel senso di delegare il tutto ai lavoratori e alle lavoratrici che verrebbero in tal modo maggiormente responsabilizzati sia riguardo allo stipendio che percepiscono che alle tasse che versano.

      In un futuro assai prossimo venturo ci saranno disintermediazione fisica (ovvero intermediazione digitale) e solo l’ultima generazione, la Generazione Z (i nati dopo il 2000, quelli che si attaccano con la mano ai quadri e all’asfalto) che sanno utilizzare le tecnologie digitali come i trapezisti di un circo che mentre fanno un triplo salto mortale senza rete hanno anche il tempo di inviare un WhatsApp.

      C’è un saggio di Keynes intitolato “Prospettive economiche per i nostri nipoti”. Mi auguro che riusciremo a consegnare ai nostri nipoti una economia ed una società tali, da poter essere migliorate più di quanto saremo riusciti a fare noi.

      Rispondi
      • Buongiorno Dr Perfetto, è dal tempo dell’Università che ho le mie idee sul sostituto d’imposta e su lavorare, meno ma lavorare tutti, con stipendi adeguati. Ricordare il pensiero del Professor Keynes è musica per le mie orecchie e mi da sempre buone sensazioni. Leggere le novità prospettate dalla Sig.ra Calderone ieri non mi hanno provocato le medesime sensazioni, visto che nell’articolo la ministra parlava del 2024 come anno della Riforma. La mia data di pensionamento sarà in data 1/1/2024, spero di non trovare brutte sorprese. Un saluto cordiale. Lilli Reolon

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    • Se io e mia moglie potremo andare in pensione con l’anticipata Fornero senza penalizzazioni avremo versato tra tutti e due 85 anni e 2 mesi di contributi oltre alle altre copiose tasse. Se introdurranno un totalmente contributivo anche su questa opzione dovremo arrivare a 67 anni con 50 anni di contributi mia moglie e 48 anni io. Il totalmente contributivo ci porterebbe a perdere circa 500€/mese a testa, lei un po’ di più perchè ha uno stipendio superiore. Naturalmente quando è stato il momento di seguire le anziane di famiglia nel dettaglio le ho seguite io perchè il mio lavoro è più flessibile. Ma in famiglia si fa così nessuna rivendicazione anzi piena solidarietà. A questo si aggiungano integrazioni in modo massimalista per chi ha ipoversato e penalizzazioni per chi è stato super corretto, e diamoci un taglio con la scusa della fortuna che sappiamo tutti che la casa non si tiene in ordine da sola per mera fortuna, fanno inbestialire. in questo contensto figurati se non sono d’accordo con te. Sciopero? Da ex ex ex sindacalista, senza voler generalizzare l’adesione dei 4/10 dei benzinai, devo dire che gli italiani sperano sempre che ci sia ci paga per tutti, non sono dei leoni da piazza. Uno sciopero non riuscito ottiene l’effetto contrario. Poi il sindacato è compartecipe nell’interesse ai fondi pensione e quindi più che sceneggiate non farà, il malessere dell’attuale generazione di pensionandi è anche fisiologico all’implementazione della previdenza privata. Parere personale naturalmente. Ma i partiti, almeno dalle parti mie hanno anche fedelissimi nei bar che poi riferiscono e un malcontento diffuso e ben argomentato è un componente importante di protesta e pressione. Non è vero che del nostro consenso e malcontento non si interessano, spendono milioni in campagne elettorali e forme di condizionamento. Era un problema anche per i romani che quanto a tasso di democrazia erano praticamente a zero ma pane e spettacoli del circo non li facevano mancare. Poi, se abbiamo la certezza di un’adesione oceanica allora SCIOPEROOOOOO.

      Rispondi
    • Dopo lo scempio che questo Governo ha fatto su Opzione Donna, a questo punto dobbiamo scendere in piazza per batterci per QUOTA 41 PER TUTTI !!!

      Rispondi
  11. Premesso che sono contrario al sistema delle quote ma scusate l’ignoranza c’è qualcosa che mi appare incomprensibile: si parla tanto di spese insostenibili per il sistema previdenziale a causa dell varie quote a partire da quella 100 ma scusatemi, chi è andato per esempio con quota 100 inevitabilmente avrà pensione più bassa a vita per :
    1) minore montante contributivo per cessazione versamenti;
    2) minore parte retributiva essendo sia la quota A che quella B legate agli ultimi stipendi;
    3) mancati aumenti contrattuali per la cessazione del servizio;
    4) mancati aumenti stipendiali per eventuali incrementi legati alla carriera (differenziali stipendiali);
    5) mancato turn over (specie nella pubblica amministrazione) con risparmio consequenziale.
    6) minori somme per tfs o tfr.
    7) ecc.
    Potrei capire se si parlasse di anticipazione di cassa ma a lungo termine io rilevo solo risparmi. Spero qualcuno possa chiarire.

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    • Ciao Libero, hai ragione, conosco persone che hanno aderito a quota 100, nessuno è soddisfatto, ma tutti comprendono di non aver preso la decisione giusta anche ci aveva solo 6/8 mesi prima del raggiungimento dei requisti Fornero. Erano stati tutti convinti che Salvini e il suo partito avessero avuto una buona idea (SIC). Ed ora siamo arrivati a quota 102 per continuare a turlupinare chi ha lavorato per 41 e più. Mi tengo stretta la tanto maledetta pensione anticipata Fornero. Dove siamo arrivati? Un saluto cordiale. Lilli Reolon

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      • Cara Lilli, a noi del 1960, che avessimo voluto o no, quota 100 ci fu negata visto che ci volevano 62 anni; è tutto relativo; certo personalmente se a una persona mancavano pochi mesi alla pensione forse era meglio resistere ancora un po ma anche lì è tutto relativo perchè dipende dal lavoro che fai, da quanto non ne puoi più etc; in tutti questi provvedimenti ci sono aspetti positivi e negativi; dipende molto dalle situazioni personali di ciascuno ; io, con il senno di poi, facendo 1 altro anno di scuola avrei anche la pensione; ma si sa, del senno di poi sono piene le f….e; saluti a te e ai gestori del sito

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      • Carissima Lilli Reolon, ho letto attentamente il tuo commento.
        Io faccio parte delle 20.000 donne che quest’anno sarebbero potute andare in pensione con Opzione Donna con tutte le penalizzazioni del caso. Ma purtroppo questo governo di m…. non ha avuto la dovuta attenzione per le donne, stravolgendo la misura a sommo studio, aumentandone nei requisiti l’eta e tutta una serie di paletti che io saprei dove…
        Scusami ma in questi mesi la rabbia è diventata talmente tanta che mi sento come una leonessa in una gabbia. Comunque, tu dici: “Mi tengo stretta la tanto maledetta pensione anticipata Fornero?”
        Hai perfettamente ragione !!!
        Perché dopo una vita di sacrifici (già aver dovuto accettare il passaggio dal retributivo al contributivo è stato un trauma) e poi sottoporsi a tutte queste torture psicologiche, dovute ai loro sporci giochi di potere, mi induce a urlare a pieni polmoni: IO NON CI STO !!!

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        • cara catia, facciamo 2 calcoli matematici per spiegarti perchè hanno modificato opzione donna anche se pare che una minima retromarcia ci sia: era già un provvedimento che usavano poche persone soprattutto per via della penalizzazione del tutto contributivo; qualcuno avrà detto: le donne vivono in media 3-4 anni più degli uomini e vanno in pensione 3 anni prima degli uomini : non è giusto; alle donne basta quota 93 e agli uomini non basta quota 102 : non è giusto; e allora? permettiamo opzione donna solo a situazioni estreme; adesso pare che ci sia una marcia indietro, vedremo il da farsi; tutti questi ragionamenti non vengono da me perchè la trova una carognata grossa che vi hanno fatto; credi che molti al governo ragionino come me e te? io credo che molti ragionino molto diversamente da noi ma decidono loro; incrocia le dita e spera che cambi qualcosa; forza e coraggio e non desistere; saluti a te e ai gestori del sito

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  12. Il ciclo continuo dei politici arrivano al governo danneggiano i cittadini dopo solo 5anni si sistemano a vita vanno via per fare posto ai successivi farabutti ed ē così che la storia si ripete purtroppo siamo italiani.

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  13. Dopo 41 anni di lavoro un lavoratore è sfinito e non dovrebbe essere considerato come un peso per il popolo ma un eroe, i veri pesi per il popolo sono le pensioni d’oro – i vitalizi – le pensioni dei parlamentari – le pensioni dei governatori e sarei grato sapere con certezza con quanti anni di contributi possono accedere queste persone.

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  14. Di che cosa stiamo parlando ?
    Al 31/12/2022 , ovvero fino a 26 giorni fa si è potuto maturare la pensione con 38 anni di contributi mentre per la Pensione Anticipata della Fornero sono richiesti “43 ANNI” ! Stiamo parlando di signori che “LAVORANO E PAGANO CONTRIBUTI ” per 5 ANNI IN PIÙ ! Stiamo parlando di due mondi a parte !
    Lo stesso Alberto Brambilla, presidente di Itinerari previdenziali
    nel recente “Rapporto sulla spesa pubblica” è stato molto esplicito e chiaro EVIDENZIANDO LA SOSTENIBILITÀ DELLA PENSIONE ANTICIPATA DELLA FORNERO :
    “Occorre mantenere gli attuali 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne , bloccando questa anzianità contributiva sganciandola dall’aspettativa di vita , con riduzioni per donne madri e precoci”
    Poi aggiunge ipotizzando un AFFIANCAMENTO a tale requisito :
    “Le uscite anticipate dovrebbero essere poi consentite, ANCHE a 60 anni, ma con il ricalcolo contributivo, come avviene per Opzione Donna”.

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    • La proposta Tridico – sempre in affiancamento alla fornero – mi sembra molto migliore, per i lavoratori, rispetto a quella del dr. Brambilla, e non ha certo costi proibitivi, forse il 7-8 percento del costo annuale del Reddito di cittadinanza .
      Poi si potrebbe comunque migliorare ulteriormente, aumentandone leggermente i costi, costi che i partiti di governo (specialmente la Lega) avevano dichiarato di voler coprire eliminando gli abusi dal reddito di cittadinanza.
      Anche la proposta UTP è ben fatta, la fusione tra le due potrebbe secondo me essere il miglior compromesso tra flessibilità e sostenibilità, anche mi sembra che politici e sindacalisti le vogliano ignorare, e anche la stampa nazionale direi che non ne parla o quasi

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      • Grazie Paolo Prof, tengo duro, senza dubbio. Dopo tanti anni in tutte le PA tranne il Comune, ne ho viste di tutti i colori e non comincerò adesso a vedere nero, almeno per la pensione. Devo dire che nonostante essendo donna non percepirò la stessa pensione di uomo – ma essendo una lavoratrice pubblica il divario non è poi così marcato. Quello che mi intristisce molto è vedere che per i giovani non sarà vita facile. Se non troveranno il modo di abolire il sostituto d’imposta e di trovare un modo più moderno , civile e responsabilizzante per pagare le tasse ed i contributi. Vorrei cittadini e cittadine più felici di partecipare alla vita lavorativa. Sono pie illusioni o cambierà un po’ alla volta?. Un caro saluto a tutti. Lilli Reolon

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        • mi raccomando non fare come certi che dicono: e poi cosa faccio da pensionato? perchè esistono ; Forza e coraggio un saluto a te e ai gestori del sito

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          • Caro Paolo Prof, quello che dici non mi viene proprio in mente, mai pensato di non saper cosa fare in pensione, basta che mi ci facciano arrivare, sai quando parla uno o una dei nostri/e ministri mi si accappona la pelle. Ieri Calderone prospettava una riforma della legge Fornero dal 2024. speriamo che non la faranno decorrere dal 1/1/2024 altrimenti mi toccherà lavorare chissà fino a quando. Certo che non mi sto fasciando la testa, ma un po’ apprensione si. Un caro saluto a te ed ai gestori del sito. LIlli Reolon

        • Il mondo negli ultimi secoli è migliorato grazie alle pie illusioni. Per quel che mi riguarda penso che l’importante sia che ci sforziamo di rappresentarle in modo praticabile.

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      • Dome61, la proposta Tridico fa acqua da tutte le parti: non nasciamo mezza volta cosi come non lavoriamo mezza volta d e così come possiamo pensare ad avere la pensione divisa in due parti. La proposta Brambilla invece tiene conto dell’impostazione generale della Legge Fornero facendo dei distinguo per precoci e donne madri. E’ un pò meglio ma pecca di patriarcato. Inoltre non si possono mettere a confronto ed in contrasto la pensione ed il reddito di cittadinanza strumento di previdenza per la prima volta introdotto in Italia. Sono le paghe dei lavoratori che a volte sembrano al livello del RdC. Perché non si cercano gli evasori ed elusori fiscali? Perché negare il diritto all’assistenza sociale in un paese dove non c’è la pensione sociale (ABROGATA TANTI ANNI FA). Perché continuiamo a cadere nella trappola di chi vuol mettere zizzania tra i lavoratori e i disoccupati?
        Non vogliamo ragionarci un pò sopra? Un saluto cordiale. Lilli Reolon

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        • Abbozzo una risposta personale a una delle domande più che legittime: non si cercano evasori ed elusori perchè meglio rappresentati di noi e non so se la dove si tirano i fili o dove ci si muove per i fili tirati. Anni di P2 e Pn purtroppo legittimano tale considerazione e la vicenda Rapetto e l’uso degli studi di settore la dicono lunga. E tocca allo stato, non a noi produrre azioni efficaci e rendicontare in modo veritiero e puntuale, noi possiamo solo dare o non dare consenso.

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  15. Condivido la necessità di riportare i requisiti precedenti per opzione donna ma vorrei sottolineare che questa opzione è del tutto emergenziale ed è per chi deve assolutamente scappare dal mondo del lavoro per diversi motivi. Magari i nostri politici ci daranno il contentino ma non è quello che risolve il problema in particolare per le donne! Attenzione OD resta una grande fregatura e solo una via di fuga. Per questo non solo si dovrebbe chiedere OD con i vecchi requisiti ma ci vorrebbe altro.
    Ho 60 anni, 61 ad aprile, iniziato a lavorare a tempo indeterminato il 31 dicembre del 1987, 35 anni di contributi al 31 dicembre 2022 e 4 anni di laurea non riscattati.
    Se ripristinano i vecchi requisiti potrei accedere alla pensione a 62 anni con 36 di contributi abbandonando il sistema misto e con 500 euro in meno rispetto alla pensione che dovrei percepire (conteggio patronato) 36 ANNI DI CONTRIBUTI 62 ANNI DI ETÀ E 500 EURO IN MENO PER SEMPRE! È UNA FOLLIA SE PENSIAMO A TUTTI QUELLI CHE SONO ANDATI IN PENSIONE FINO ALL’ALTRO IERI CON LA PENSIONE INTERA E 35 ANNI DI CONTRIBUTI E QUOTA 100 CON 38 DI CONTRIBUTI ( e ho avuto la fortuna di iniziare il lavoro a 25 anni!) ma quante donne possono permettersi di uscire a 58 e 59 anni con OD?
    È un furto e lo stiamo chiedendo a gran voce! e forse ci daranno il contentino pensando di aver fatto tanto…. È una via di fuga per la disperazione o per chi ha già abbastanza soldi e con gli 800 o 1000 euro al mese può vivere bene lo stesso.
    I nostri politici devono capire che è solo una via di fuga per la disperazione ma per le donne bisogna fare ben altro!
    riconoscere contributi figurativi per gli anni di studio universitari, riconoscere uno sconto di anni di contribuzione per numero di figli messi al mondo o adottati, riconoscere (almeno per la nostra generazione) l’attività di cura della famiglia e della casa (che spesso ha comportato carriere difficili e discontinue e che non permettera’ alle donne di arrivare ai 35 anni di contributi, figuriamoci ai 41).
    Una persona e soprattutto una donna deve poter andare in pensione prima dei 67 (Salvini aveva proposto 63 anni per le donne ma se ne è presto dimenticato!)
    e la penalizzazione non deve essere quella di OD ma se ci deve essere per i maggiori anticipi, senza avere nuovi poveri, dovrebbe essere una penalizzazione inferiore, in base agli anni di anticipo oppure chi ha il misto dovrebbe iniziare con il contributivo poi integrato successivamente con la parte relativa al retributivo.
    Noi degli anni 60 non ci siamo pagati la pensione integrativa non serviva!
    Concludendo, bene OD con i vecchi requisiti ma che sia chiaro che è la via di fuga della disperazione non un corretto e rispettoso riconoscimento del lavoro delle donne.
    Perché opzione uomo è stata proposta e bocciata all’istante con urla di sdegno per le gravi penalizzazioni? e perché opzione donna è invece il “giusto” riconoscimento per le donne?

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    • Concordo praticamente a pieno ma colgo l’occasione per una personale precisazione. Con la generazione attuale di donne si può forse arrivare solo ad un riconoscimento generalizzato del lavoro di cura a chi ancora c’è tra l’altro. Ma quello che occorre da subito non è un atteggiamento riconoscente ma un sistema legistaivo incentivante e di sostegno a chi effettivamente svolge il lavoro genitoriale e più generalmente di cura nel momento in cui lo svolge come in altri paesi. E’ anche un vantaggio economico. I riconoscimenti sono per chi sopravvive e non sono stabili e causa della dinamica massimalista con cui vengono applicati vanno anche a chi non ha curato quindi riconoscimenti in attesa degli incentivi. Poi assolutamente daccordo che le varie opzioni e quote sono salvagenti che vanno bene per un naufrago e basta, non sono la regola per la navigazione.

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    • Cara Roberta, la condizione femminile in Italia è cambiata solo dal 1975 in poi- ma ancora abbiamo molta strada da percorrere: senza la parità salariale tra lavoratori e lavoratrici la donna sarà sempre poco considerata. La questione è culturale: il patriarcato nega la piena soggettività delle donne e nonostante le riforme intervenute per una donna le strade lavorative sono sempre in salita, se vuoi avere figli ti guardano come una sfaticata e se non ne hai e lavori sei meno donna. Per quanto mi riguarda, ho sposato un uomo illuminato che non ha avuto difficoltà a stare a casa e occuparsi dei figli, in quanto il suo lavoro era meno remunerato del mio. La vita non è stata facile, ma ci siamo riusciti. Un carissimo saluto. Lilli Reolon.

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  16. Dunque il problema è la pensione futura del signor Giovanni, mentre le pensioni in essere, ovvero oltre venti milioni di posizioni, anche se i percettori ( a volte titolari di più pensioni) mi pare di ricordare siano circa sedici milioni, possono essere tranquillamente pagate ed anzi “perequate” senza creare alcun tipo di squilibrio! Dr Perfetto, la stimo profondamente, ma si rende conto della posizione che sta sostenendo nella sua pacata discussione con il signor Giovanni? Se l’INPS è una cassa vuota, che si riempie con i contributi di chi lavora, il problema del lavoratori che mancano per alimentarla, riguarda in primo luogo i percettori attuali, non è che rimandando all’ infinito la pensione del signor Giovanni lo risolviamo. Essere arrivati al traguardo non può far dimenticare tutti quelli che il traguardo se lo vedono spostare sempre più in là. Chiedo scusa a Giovanni per averlo coinvolto suo malgrado nel mio ragionamento.

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  17. Però poveri noi oserei dire,sperare che mantengono la pensione anticipata fino al 2026 ma scusate ma in futuro chi lavorerà per oltre 43 anni se la maggior parte dei giovani hanno carriere discontinue ed iniziano sempre più tardi a lavorare .

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  18. È bastato lo sciopero dei benzinai per costringere il governo a fare marcia indietro e lo sciopero è stato revocato- questo serve di lezione a Landini e company e quindi vorrei sapere perché non viene proclamato lo sciopero per risolvere il problema pensioni , con la richiesta di flessibilità in uscita, chiedendo una quota 103 pura senza paletti, quota donna come era nata e pensioni di garanzia per i giovani- poi vediamo che succede e se il Governo fa come per i benzinai- facciamo i francesi per una volta , sindacalisti mosci e schierati coi politici, altrimenti state zitti e vergognatevi per questa situazione di stallo che avete voluto per non intralciare le porcate dell’esecutivo.

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  19. cara erica vorrei sapere se è stato fatto uno studio sulla fattibilità e sostenibilità di quota 42 per gli uomini e 41 per le donne senza finestre sarebbero sempre 13 mesi guadagnati per noi lavoratori piuttosto che niente è meglio ……
    vorrei sapere anche il parere degli altri. grazie

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  20. il disegno è chiaro: a parte legge fornero mandare in pensione ogni anno pochissime persone; in alternativa tutto contributivo; e alla fine , arrivati ai 67 anni, ci diranno: non ci sono i soldi , accontentati del tutto contributivo; faranno affari gli avvocati perchè le cause saranno molteplici; poi spero di sbagliarmi; saluti ai gestori del sito

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    • caro Paolo Prof “ci faranno accontentare del tutto contributivo”.. quello che hanno gia detto e imposto ai ns figli e nipoti .. che fra l’altro hanno stipendi e tutele sempre in diminuzione e un costo della vita spaventoso rispetto ai chi ha potuto lavorare e vivere negli anni 80-90 ma anche nei primi anni del nuovo millenio (beneficiando del cambio lire/euro).
      il problema e che dovrebbero contribuire tutti alla sostenibilità del sistema pensioni compresi quelli che rivendicano i cosi-detti diritti acquisiti. Acquisiti de che?
      fra l’altro ai ns giovani hanno tolto l’articolo 18, pagano le tasse sul reddito fra le piu alte di tutti i paesi, hanno creato la naspi che diventa valida ai fini pensionistici solo dopo 35 anni di contributi effettivi …. (renzi la volpe).
      E in molti di noi nati negli anni 60 -70 presentano estratti conti contributivi con anni e anni di mobilità e di cassa integrazione e disoccupazione…che a secondo della zona in cui si abitava si raddoppiava… effettivamente qualcosa che non torna e da sistemare ci sarebbe. e via tutti a lavorare in nero… persone che pagavano il minimo dei contributi …tan to contavano gli ultimi 5 anni. Basta ! Non chiamatela piu previdenza!

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      • no alessandro, io personalmente se nel 2027 mi fregano gli anni di retributivo vado da un avvocato per lo meno a consultarmi; è come se dicessero: non ci sono soldi, riprendiamo in mano tutte le pensioni in essere e ricalcoliamole; non lo possono fare perchè ci sono delle regole; poi ………………..vedremo saluti a te e ai gestori del sito

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    • Caro Paolo Prof, è evidente che questi nuovi governanti ci stanno prendendo in giro, peggio di quanto altri abbiano fatto in precedenza poiché noi lavoratori e lavoratrici dipendenti pubblici e privati siamo le “galline dalle uova d’oro”: siamo solo noi che paghiamo le tasse con il “sostituto d’imposta” e quindi siamo noi che ci dobbiamo fidare del corretto operato di questo fantomatico “funzionario virtuale”. Risultato: cornuti e mazziati. Io intanto continuo a veleggiare in queste acque turbinose verso il 1/1/2024 al raggiungimento di 41 anni + 10 mesi+ 3 mesi di finestra = 42 anni e 1 mese senza incontrare pirati o almeno non più. Un caro saluto. Lilli Reolon

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      • Cara Lilli; come sai ho terminato ormai da 5 mesi scuola e mi mangio la pensione integrativa; come sai noi docenti dovremmo avere incrementi di stipendio dai vari contratti; 1 mese fa sono arrivati quelli del contratto 2019-2020-2021 (sempre in ritardo di anni); lo fanno apposta? si, lo fanno apposta e quando c’è da fare una causa cosa dicono: la causa la fa il 10%, il resto se la mette via; poveri noi; tieni duro quest’anno e poi ti goderai la pensione meritata, un saluto a te e ai gestori del sito

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        • Grazie Paolo Prof, tengo duro, senza dubbio. Dopo tanti anni in tutte le PA tranne il Comune, ne ho viste di tutti i colori e non comincerò adesso a vedere nero, almeno per la pensione. Devo dire che nonostante essendo donna non percepirò la stessa pensione di uomo – ma essendo una lavoratrice pubblica il divario non è poi così marcato. Quello che mi intristisce molto è vedere che per i giovani non sarà vita facile. Se non troveranno il modo di abolire il sostituto d’imposta e di trovare un modo più moderno , civile e responsabilizzante per pagare le tasse ed i contributi. Vorrei cittadini e cittadine più felici di partecipare alla vita lavorativa. Sono pie illusioni o cambierà un po’ alla volta?. Un caro saluto a tutti. Lilli Reolon

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  21. AVETE VISTO COSA HANNO FATTO I BENZIANAI? SCIOPERO (LORO SONO UNITI)
    L’UNICA ARMA CHE ABBIAMO PER FARCI SENTIRE E’: SCIOPERO!!!!!!
    BASTA ! I SOLDI QUANDO VOGLIONO LI TROVANO AL VOLO!!!

    SALUTI A TUTTI

    MARCELLO

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    • Sig. Pietro62, essere ascoltati è la ragione necessaria, ma non è sufficiente (come direbbero i matematici).

      La “ragione necessaria e sufficiente” è quella di Luciano Lama: non basta avere ragione, bisogna essere capaci di farsela dare (e qui è implicita la ragione necessaria, ovvero che si venga ascoltati).

      I Sindacati vengono ascoltati nelle loro ragioni. Ma non sono capaci di farsi dare ragione.

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  22. NON CI SONO I SOLDI ??? Noi lavoratori i contributi all’INPS li abbiamo versati e li stiamo ancora versando, quindi RIDATECI I NOSTRI SOLDI mandandoci in pensione. Se i nostri contributi li hanno sprecati in altre “mangerie”, non è colpa nostra, paghino i responsabili. NB* i soldi (nostri) per fornire le armi all’Ucraina ci sono; come anche i soldi (nostri) sprecati per i banchi a rotelle, i bonus vari (es; bonus monopattino) e per i vitalizi dei parlamentari… quelli ci sono sempre !!! Mandateci in pensione, siamo vecchi e stanchi e lasciamo il posto ai giovani. 41 anni di lavoro o 62 anni di età. sono già tantissimi.

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  23. Sono pienamente d’accordo sul fatto di eliminare le finestre in Opzione Donna (troppo lunghe),già penalizzata di suo con decurtazione…..Ringrazio tutti x la possibilità di esporci

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  24. Riprendendo quello che dice Giovanni sono d’accordo anch’io che, prendere di meno prima o di più dopo, è uguale per l’INPS, se si fanno i conti corretti.
    Il problema è che ogni governo tende a rinviare il costo all’esercizio successivo.
    La mia compagna sta aspettando ancora l’IRPEF di sua madre deceduta dal 2016. E forse il 2023 è l’anno buono. Dopo varie interrogazioni, l’Agenzia delle Entrate te lo dice senza vergogna. Un mio amico faceva la battuta dicendo che dovevamo entrare in Africa e non in Europa. In verità ci sono paesi africani più progrediti di noi.

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  25. Io continuo a ritenere che i soldi per le pensioni ci sono perché li trovano per fare qualsiasi cosa che ho più volte elencato. Ne consegue che ognuno ha diritto a quello che c’è sul suo estratto conto. Ovvero una pensione anche solo contributiva a 67 anni. Dai 62 anni si può introdurre una pensione facoltativa decurtata o il sistema Tridico. Se si fanno cose intelligenti e per tutti non si spendono più soldi. Io ho quasi 65 anni ma ragiono sempre per tutti. Per tutti vuol dire anche per le casse obbligatorie. Mi scuso se mi ripeto ma una riforma intelligente delle pensioni non porterebbe ad un aggravio di costo

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    • Sig. Giovanni, non deve affatto scusarsi quando propone con convinzione le sue idee, perché lei crede nelle sue idee. E chi crede nelle proprie idee è pronto anche a lottare per le proprie idee. E se uno lotta per le proprie idee, vuol dire che le proprie idee valgono qualcosa, perché (come Ezra Pound ama ricordarci) “Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui”.

      Supponiamo che il Governo faccia i calcoli solo per lei e che le dica:

      “Sig. Giovanni, lei ha 65 anni di età ed ha versato 37 anni di contributi. Lei non ha i requisiti né per Quota 100 (62,38), né per Quota 102 (64, 38), né per Quota 103 (62, 41). Ci spiace molto. Ma vediamo cosa possiamo fare per lei.

      Come saprà la sua aspettativa di vita è di 80 anni: quindi, stando alle statistiche, le rimarrà da vivere altri 15 anni (lei si augura di più, noi ci auguriamo di meno). Nel corso della sua vita lavorativa lei e il suo datore di lavoro avete versato complessivamente il 33% del suo stipendio lordo annuale. Questo vuol dire che in due anni lei ha versato il 66% del suo stipendio annuale. Come saprà, l’importo pensionistico annuale della sua pensione è uguale al 66% del suo stipendio lordo annuale (non si preoccupi, abbiamo tenuto conto delle varie rivalutazioni dovute ai vari aumenti di stipendio e all’adeguamento al costo della vita).

      Quindi – continua il Governo – per arrivare al nocciolo della questione, lei in 15 anni di vita che le rimangono assorbirà 30 anni di contributi versati durante la sua attività lavorativa. Ci sono ancora 7 anni da “consumare”. Se lei vivrà fino a 83 anni e mezzo avrà consumato tutto il suo montante contributivo. E siamo pari. Lei potrà andare in pensione con un Decreto legge che faremo esclusivamente per lei e lo chiameremo in suo onore Decreto Legge Giovanni”.

      Lei, sig. Giovanni, con un sorriso a 32 denti come quello del caro Umberto Orsini nella nota pubblicità di un dentifricio (perché Umberto Orsini amava invitare la gente a sorridere) fa salti di gioia. Ma nel momento in cui sta per congedarsi dal Governo, il Governo la richiama e le dice:

      “Sig. Giovanni, dove sta andando? Ci lasci il tempo di concludere. Per poter erogare la pensione a lei, ci occorre trovare 1,5 lavoratori che gliela paghino (perché, sa, la cassa dell’INPS è sempre vuota – e qui non c’entrano proprio per nulla le armi che mandiamo all’Ucraina). Questo ce lo dicono i nostri consulenti esperti, ce lo dice Brambilla, perché lui dice che ci vuole un rapporto attivi/pensionati uguale a 1,5. In altre parole, ci occorrono 1 lavoratore che lavori a tempo pieno e 1 lavoratore che lavori part-time per poter pagare a lei la pensione. Se lei è in grado di trovare lavoro a 1,5 lavoratori potrà andare in pensione. Noi non siamo in grado di trovare lavoro ai nostri disoccupati, né con i navigator e né con l’ANPAL. Forse ci riusciremo con il GOL – Garanzia Occupabilità dei Lavoratori! Ma non è scontato”

      Lei sig. Giovanni, è in grado di trovare lavoro alla gente per poter andare in pensione?

      Viviamo in una società dove, purtroppo, oramai è tutto fai-da-te!

      Rispondi
      • Il suo discorso non fa una piega. Io però non ho parlato di quanta pensione mi spetta. Ho parlato di povertà, di esiguità della:assegno di RDC che prendo. Ho detto che sono disoccupato. Ho parlato di mancata spending review. Ho parlato di evasione fiscale. Ho parlato di tanti soldi buttati in carrozzoni statali. 10 miliardi solo per Alitalia. Se consideriamo la previdenza come comparto a se stante, perdiamo la visione di insieme. Ha senso dire che non ci sono i soldi per le pensioni quando si spendono miliardi e miliardi in modo evitabile o discutibile?
        La sua competenza è preziosa ma la politica è un altra cosa. Vuol dire dove prendere le risorse e come spenderle.
        Abbiamo visioni diverse.

        Rispondi
        • Sig. Giovanni, mi rendo conto che non è una questione di avere visioni diverse sullo stesso problema.

          È invece una questione di problemi diversi.

          Provo a spiegarmi meglio.

          Con il mio esempio non ho voluto mettere in risalto QUANTA pensione le spetterebbe; ho voluto mettere in risalto CHI pagherebbe la sua pensione.

          In altre parole, non ho voluto mettere in risalto QUANTO carburante entra nel serbatoio della macchina-pensioni, ma QUALE tipo di carburante entra nel serbatoio della macchina-pensioni.

          In una macchina alimentata a benzina non si può mettere il gas. La macchina a benzina non può funzionare con il gas.

          Nella macchina-pensioni alimentata con i contributi dei lavoratori attivi non si può mettere il carburante-soldi per Alitalia. Sono due cose totalmente differenti.

          Se anche si potessero usare per le pensioni i soldi destinati all’Alitalia, si riuscirebbe a pagare le pensioni per 1 anno, per 2 anni, per 3 anni. E poi? Quando i soldi destinati all’Alitalia finiscono che si fa?

          La macchina-pensioni deve avere dentro di sé un meccanismo che la autoalimenta, tipo dinamo, che mentre la macchina corre, genera energia elettrica che nelle macchine elettriche può anche andare ad alimentare la corsa (vale sempre però il secondo principio della termodinamica dell’entropia che vieta il moto perpetuo).

          Si potrebbero recuperare risorse dall’evasione fiscale, sul lato del mancato versamento dei contributi, facendo emergere il lavoro sommerso. E su questo fronte il Governo ci sta provando, da anni.

          La mia impostazione è la seguente: mentre da un lato si cerca di far emergere il lavoro sommerso, dall’altro lato occorre cercare di creare nuovi posti di lavoro in regola.

          È inutile insistere sugli sprechi che ci sono.

          Se lei, sig. Giovanni, ha un’auto a benzina, anche se lo Stato spreca migliaia e migliaia di metri cubi di gas, a lei non interessa, perché a lei interessa che lo Stato le dia la benzina.

          Lo Stato non ha la benzina per far funzionare la sua automobile. Lo Stato non ha risorse da prendere dal mondo del lavoro per pagare la sua pensione. Tutto qui.

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      • Buona sera
        Quando la leggo mi domando come faccia a essere cosi semplice nel chiarire le cose, ma quanto possa risultare difficile, talvolta, convincere l’interlocutore.
        Saluti

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        • Sig. Wal52, ci sono due grandi Maestri nel saper rendere semplici anche le cose complicate (dico volutamente “complicato” e non “complesso”, perché la complessità può essere ridotta, ma non semplificata. La complessità, come l’entropia, può solo essere ridotta, e la parte di complessità ridotta viene trasferita da un’altra parte che da semplice diventa complesso, o da complesso diventa “più” complesso).

          Uno di questi Maestri (sulla scia del maestro Alberto Manzi) è il compianto Piero Angela, del quale ho molti DVD.

          Un altro Maestro capace di rendere semplici i principi e le leggi della fisica è il fisico teorico Richard Feynman del quale ho molti libri.

          Per quanto riguarda me, per esempio, provo a raggiungere il livello massimo di semplicità anche grazie ai tentativi di affinare sempre più i concetti per farmi capire.

          In questo mio sforzo particolare c’è un tocco di magia: quanto più mi sforzo di farmi capire, tanto più capisco quello che dico. In altre parole, c’è nella spiegazione, in generale, un meccanismo di feedback (retroazione) che alimenta all’indietro (in colui che parla) la conoscenza.

          Semplicità, simmetria, eleganza sono i tre ingredienti dai quali non posso prescindere nella costruzione dei miei modelli economici. Perché?

          Perché se una formula è semplice, simmetrica, elegante, allora è bella, e nella bellezza è presente la verità è la verità è la perfetta aderenza alla realtà. Solo se una formula è bella è in grado di descrivere la realtà (cos’è la realtà? è la perfetta aderenza alla verità).

          Convincere l’interlocutore? Chi convince l’interlocutore con-vince e vince anche se stesso.

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