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Pensioni anticipate 2021 ultime oggi 10 maggio: Sindacati contro proposta di Tridico

Negli ultimi giorni la discussione sulle pensioni anticipate è focalizzata sulla proposta lanciata dal presidente dell’INPS Pasquale Tridico, che ha parlato di pensione “a rate” mandando” In pensione dai 62-63 anni solo con la quota che si è maturata dal punto di vista contributivo. Il lavoratore uscirebbe dunque con l’assegno calcolato con il contributivo e aspetterebbe i 67 anni per ottenere l’altra quota che è quella retribuitva”. Abbiamo visto il parere di Cazzola nel nostro ultimo articolo, mentre oggi vediamo anche le ultime opinioni di alcuni esponenti sindacali con le ultime novità di oggi 10 maggio 2021.

Ultime Pensioni anticipate 2021 oggi 10 maggio: parla Capone (UGL)

In una nota stampa Paolo Capone, Segretario generale dell’UGL spiega: “La proposta dell’attuale Presidente dell’Inps Tridico riduce il livello di tutele economiche e finirebbe per introdurre un regime penalizzante per i lavoratori, pertanto va assolutamente respinta. L’UGL si oppone a tali misure prive di visione e ribadisce l’importanza di una riforma strutturale fondata sulla flessibilità in uscita per i lavoratori che hanno effettuato almeno 41 anni di versamenti, raggiungendo, in alternativa, i 62 anni di età e i 20 di contributi.

Non sono accettabili compromessi al ribasso sulla pelle dei cittadini italiani, soprattutto in vista del prossimo sblocco dei licenziamenti che acuirà una crisi sociale drammatica, basti pensare alle 96 mila mamme che hanno perso il lavoro durante la pandemia, come denunciato nel rapporto di Save the Children. Ci opporremo categoricamente al ritorno alla Legge Fornero‘ e all’applicazione di misure lacrime e sangue auspicate da Bruxelles.

E’ il momento di fare sentire forte e chiara la voce dei lavoratori senza chiedere elemosine ma pretendendo ciò che spetta di diritto dopo anni di sudore e di sacrifici”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, intervenuto nella discussione sulle proposte di riforma del sistema pensionistico.

Pensioni anticipate novità oggi: CISL e CGIL contro Tridico

Si alzano le voci dei contrari alla proposta di Tridico anche da parte della CGIL e della CISL. Per la prima sigla sindacale ha parlato il segretario Roberto Ghiselli che ribadisce: “Non siamo d’accordo con l’introduzione di nessun sistema di penalizzazione nel calcolo dell’importo della pensione. Tanto meno, per questo, ci piace l’ipotesi di spacchettare in due l’assegno come propone il presidente Inps Tridico. Ma apprezziamo che finalmente ci siano più soggetti a immaginare una flessibilità nel pensionamento che parta da 62 anni”.

Ignazio Ganga della CISL è sulla stessa linea di pensiero: “L’idea di una pensione pagata in due rate non ci sembra idonea. Ma la flessibilità per andare in pensione è un’esigenza colta da tutti, anche dal presidente Inps. Il come sarà costruita dovrà essere oggetto di un confronto con il Governo. E’ per questo che siamo fiduciosi”. Infine ricordiamo che anche Domenico Proietti in una nostra intervista esclusiva su pensionipertutti si è detto contrario alle proposte di Tridico. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!

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Stefano Rodinò

Classe 1981, ho studiato scienze politiche ad indirizzo Comunicazione Pubblica. Scopri di più

Questo articolo ha 11 commenti

  1. Piero

    Concordo con Paolo Ceccherelli.
    Una vera proposta realistica: licenziare Tridico!, e aggiungo ridurre gli stipendi a TUTTI i dirigenti INPS.
    Al suo posto con una proposta del genere mi vergognerei.
    Non puoi fare propste del genere a persone che hanno contribuito col sudore per 40 anni. Questi meritano una dignitosa pensione non la carità.
    Semmai riduciamo immediatamente il compenso dei DIRIGENTI INPS e compagnia bella.

  2. Franco

    Una volta ci dicevano che dovevamo lavorare per pagare la pensione ai nostri anziani, adesso ci dicono che lo dobbiamo fare per i nostri giovani. L’apettativa di vita dagli ultimi dati raccolti dall’Istat si è abbassata di 1 anno e 6 mesi. Stiamo a vedere ora se hanno la spudoratezza di non farci andare in pensione neanche dopo 41 ANNI DI LAVORO !!! SENZA PENALIZZAZIONI !!!

  3. Eugenio Gravina

    Con la quota 100 si pensava di arrivare a raggiungere una erogazione di pensioni superiore alle aspettative ,invece nella Realtà si è dimostrata un vero successo a dispetto delle finte lacrime della Fornero e del Grande pensatore Monti che in maniera assolutamente semplicistica non hanno pensato alla realtà dei fatti ma solo NEL PORTARE AVANTI i loro INTERESSI e di quel mondo che loro ne fanno parte!!! A discapito del vero Bene Pubblico, poi ti capita anche una epidemia come quella che stiamo vivendo e che x molti è stata fatale x non avere avuto nemmeno un giorno di riconoscimento lavorativo con la pensione maturata .Spero proprio che il nuovo governo metta in funzione tutti i parametri in modo pragmatico in modo che venga fatta giustizia al godimento della sperata e meritata pensione ,e che quindi non si basi solamente a vedere i pochi casi di lunga vita ma anche tutte le variabili che al giorno di oggi la società mette in campo sia nel bene che nel male.

  4. Dante Bilotta

    41 anni di contributi portano inevitabilmente a ritirarsi dal lavoro a 67 anni di età,e,se una persona svolge un lavoro pesante che non rientra nell’elenco dei lavori usuranti?

  5. Paolo

    Buongiorno, spero tantissimo che i Sindacati “tutti”vadano Avanti con questa Determinazione
    Grazie

  6. emilio

    Inutile sognare. La proposta Tridico è l’unica realistica.

    1. Paolo ceccherelli

      Una vera proposta realistica: licenziare Tridico!
      Riesce anche a me sparare proposte del genere, anzi ancora più risparmiose per lo Stato: quota 120? Col retributivo che prima dei 70 anni in arriverebbe…
      Andiamo Emilio, sforziamoci per un’ azione comune nell’interesse di chi ha lavorato una vita!
      Paolo
      60.5 era + 41,5 contributi = q.102
      Ancora al lavoro.

      1. Wal

        Ben detto Paolo, non mi capacito di come si possa appoggiare una proposta che di fatto vuole toglierti per 5 o 6 anni il diritto maturato al contributivo misto.
        Questo accade perchè, a differenza dei Francesi, noi Italiani non abbiamo ancora saputo creare una “nazione unita”.
        Ne deriva che una parte di noi è portata, davanti al “nemico”, ad alzare subito le mani al cielo lasciando agli altri l’onere di lottare.

  7. Don62

    No! a 62 anni va bene, ma con il misto!
    E 41 anni di contributi pure!

  8. antonio manfrinetti

    Buongiorno a tutti
    Penso che questo paese debba trovare un po’ di pace. Esistono categorie che vanno in pensione quando gli pare (ferrovieri, forze armate etc…) e i lavoratori del privato la prendono sempre in quel posto. Abbiamo avuto 3 anni di quota 100 e adesso non c’è più. Qualcuno ne ha usufruito e, ovviamente, non è stato sostituito, vista la crisi dovuta al covid. Ecco, non si prenda a scusante la non riuscita di quota 100. Fate almeno quota 102, con 38+64, e piano piano quando si arriverà ad un normale mercato del lavoro si potrà valutare la situazione. Non penalizzate sempre i lavoratori del privato, che oltre a tenere in piedi questo benedetto paese hanno sempre vissuto con mille incognite la loro esperienza lavorativa, soprattutto quelli delle PMI.
    Se mi leggete grazie
    antonio manfrinetti

  9. MAURO LASTRUCCI

    Non c’è altra proposta 41 ANNI DI CONTRIBUTI E LA POSSIBILITA’ DI ANDARE IN PENSIONE A 62 ANNI CON 20/30 ANNI DI CONTRIBUTI. Dobbiamo andare a Roma e farci sentire con le buone o con le cattive.

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