Pensioni anticipate 2018, novità 7/6: quota 100 da 64 anni e con contributivo

Le ultime novità sulle pensioni anticipate al 7 giugno 2018 giungono direttamente dalla trasmissione ‘Porta a Porta’ di ieri 6 giugno 2018, ove Brambilla, Presidente del centro studi itinerari previdenziali che ha scritto il capitolo previdenziale della Lega, spiega minuziosamente, incalzato da Bruno Vespa, che cosa si intende per quota 100 e quali saranno i paletti che la misura porterà con sé. Ecco in dettaglio il piano di uscita anticipata del Governo Giallo-Verde. Molti i dubbi e le perplessità sulla reale convenienza della misura, i lavoratori che avevano creduto, leggendo il contratto di Governo, che la quota 100 fosse libera dai paletti, faticano a credere a tali precisazioni, disappunto anche da Mauro D’Achille, amministratore del gruppo facebook  Lavoro e pensioni: problemi e soluzioni, che stamane ha spiegato attraverso un post a cosa si andrà incontro con quota 100.

Pensioni anticipate 2018, quota 100 non sarà per tutti

Alberto Brambilla ha parlato molto chiaro nel corso della trasmissione ‘Porta a Porta’ andata in onda ieri, spiegando ai presenti in studio e ai telespettatori le reali intenzioni del Governo Lega-M5S. La quota 100 permetterà di accedere alla pensione ben tre anni prima rispetto alla Fornero, il limite richiesto oggi, lo ricordiamo, è 66 anni e 7 mesi, che diverranno 67 nel 2019 per l’aumento dell’adv, con quota 100 si potrà accedere alla pensione a partire dai 64 anni d’età. Dettò ciò si specifica chiaramente, quelle che erano parse solo voci non ancora confermate, la quota 100 sarà sì la somma tra età anagrafica e contributiva, ma la platea sarà limitata a quanti avranno almeno 64 anni d’età e 36 di contributi, eliminando ogni altra possibile soluzione ( 63+37, 62+38, 61+39, 60+40 e via dicendo..). Inoltre specifica Brambilla la quota 100 è pensata per ‘premiare il lavoro ‘, ragione per cui potranno accedervi coloro che hanno al più 2 anni di contributi figurativi,  (esclusi servizio militare, maternità e puerperio) .

Quota 100 sarà, spiega Brambilla, anche per l’equità fiscale dunque sarà fruibile con il contributivo, dunque il calcolo dell’importo pensionistico sarà effettuato lasciando il retributivo soltanto fino al 1995, ed applicando il contributivo anche dal ’96 al 2011. Il giornalista Floris ha esclamato che chiaramente riletta così la riforma con quota 100 non corrisponde ad uno stravolgimento della Fornero, in quanto applicando il paletto anagrafico dei 64 anni la platea si riduce moltissimo. Dello stesso avviso il giornalista Mario Sensini, del Corriere della Sera, che ha affermato che chiaramente specificando la clausola del ‘tutto contributivo’ la misura diviene chiaramente più sostenibile.

L’economista Cottarelli ha altresì spiegato come con buona probabilità la discrepanza di costi sulla quota 100 sostenuta dall’Inps rispetto a quanto preventivato da M5S-Lega deriva proprio dal fatto che non era stato esplicitato il paletto anagrafico dei 64 anni e che dunque il costo della misura potrebbe, effettivamente essere inferiore e sostenibile, se rivista in questa luce. Qui il link ove visionare il video. Stamane Mauro D’Achille, amministratore del gruppo Lavoro e Pensioni: problemi e soluzioni, ha esplicitato le sue perplessità sulle nuove misura di uscita anticipata e nello specifico sulla poca convenienza della quota 100, le sue parole:

Quota 100: L’analisi di Mauro D’Achille

Il Prof. Brambilla, economista della Lega esperto di pensioni, ieri sera a “porta a porta” ha finalmente spiegato nel dettaglio quali saranno le modifiche alla Fornero che il cosiddetto “governo del cambiamento”
 si accinge a varare.
Pensione di vecchiaia, non più a 67anni bensì a 64,
–Pensione anticipata, non più dopo 42-43anni di servizio ma ne basteranno 41. Sembrerebbe tutto bello bello bellissimo, nevvero? Ma poi cominciano le dolenti note: “si, ma le coperture?”
 
Intanto, nel calcolo degli anni che compongono il montante, vanno considerati non più di due-tre anni di versamenti figurativi (tranne che per servizio di leva, maternità e puerperio)  è già questo è un paletto grosso come una casa in quanto ne limiterà l’accesso ad una platea enorme, perlopiù composta da malati, invalidi e donne, ma non finisce qui perché  “Il calcolo dell’importo pensionistico sarà effettuato lasciando il retributivo soltanto fino al 1995, ed applicando il contributivo anche dal ’96 al 2011, ovvero per 15 anni oltre a quelli dal 2012 ad oggi! Tale diversificazione di calcolo porterà ad una riduzione dell’importo pari ad almeno il 30%. In pratica chi finora aveva maturato 1500€ se ne ritroverà poco più di mille! Che dire? Finora le nostre richieste erano di ridurre la vita lavorativa, il nuovo Governo ha inteso concederle ma riducendoci in povertà

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