Pensioni anticipate 2018, news all’11/6: con quota 100 nuovi esodati?

Le ultime novità sulle pensioni anticipate all’11 giugno 2018 arrivano dalle aspre critiche che i lavoratori stanno rilasciando sulla misura quota 100 così come descritta da Alberto Brambilla, esperto previdenziale della Lega. I lavoratori basiti dal fatto che il contratto di Governo al punto 17 non menzionasse alcun paletto né per quota 100 né per quota 41, non ci stanno a vedere ‘cambiate le carte in tavola’ ora che il Governo si è formato, e soprattutto mal digeriscono il totale silenzio dei due leader che né smentiscono né confermano le indiscrezioni che divengono sempre più certezze.

Quota 100 e il paletto dei 2 anni figurativi: penalizza le fasce più deboli

L’aspetto che più indigna i lavoratori, oltre al limite dei 64 anni d’età, e quello che accomunerebbe sia la pensione anticipata con quota 100 quanto con quota 41,6, entrambe prevedrebbero il ricalcolo dell’assegno interamente  col contributivo dal 1996 e la possibilità di raggiungere il montante contributivo richiesto con il limite dei 2 anni di contributi figurativi, esclusi leva e maternità.

Un paletto troppo ferreo che dicono, all’unisono i lavoratori, andrebbe a penalizzare chi è già nella posizione più debole. Il rischio, dice preoccupato Giuseppe, è quello di creare nuovi esodati. Ecco la sua analisi e chi a suo avviso rischierebbe di più.

Pensioni anticipate 2018, quota 100 creerà nuovi esodati? L’allarme di Giuseppe!

Sarebbero – scrive analizzando la misura – così penalizzati i lavoratori più deboli, gli operai e gli impiegati che nel corso della loro carriera lavorativa hanno avuto periodi di Cassa Integrazione, i lavoratori licenziati tramite collocamento in mobilità etc. Una vera carognata. Mi auguro poi che non intendano eliminare l’APE Sociale anche per chi già la percepisce. Tra questi ci sono anche persone che hanno lasciato il lavoro perché impegnati in mansioni usuranti o perché caregiver ed adesso si troverebbero senza reddito fino alla pensione di vecchiaia, o disoccupati anziani (con più di 63 anni).

Questi dilettanti allo sbaraglio- prosegue adirato Giuseppe– se non stanno attenti creeranno nuovi esodati. Con una legge che penalizzerà le categorie più deboli e che invece avvantaggerà chi è stato più fortunato ed ha avuto una carriera lavorativa continua e senza interruzioni. Alla faccia della giustizia sociale e del Cambiamento, un cambiamento che farà scendere la gente in piazza con i Forconi”.

Su un aspetto ci sentiamo di rassicurare Giuseppe, l’Ape sociale non potrà essere eliminata per chi già la percepisce, anche se, questa pare essere la volontà del nuovo Governo, potrebbe non essere prorogata ed essere dunque stoppata al 31/12/2018, creando non pochi problemi alle fasce più deboli che potevano accedere alla quiescenza, senza alcuna penalità, a partire dai 63 anniMino avvalora il problema del limite dei 2 anni figurativi di contributi per raggiungere quota 100 , rilasciandoci la sua testimonianza.

Pensioni anticipate quota 100: la mobilità è una colpa?

Cambio di strategia sbagliato su uso dei contributi figurativi. Molti come me sono stati pressochè costretti ad andare in Mobilità ( tre anni se avevi più di 50 anni di età) e nella scelta forzata di accettare la mobilità c’è  stato anche il fatto che si è calcolato che quei contributi figurativi erano facenti parte del calcolo e del conto totale degli anni necessari per raggiungere la quota anni per la pensione “.

Poi sottolinea come paradossalmente sia meno penalizzante l’attuale normativa Fornero rispetto alla proposta del Nuovo Governo Giallo-Verde: “Ora servono 42 anni e 10 mesi , compreso dei contributi figurativi che sono calcolati. Se ne vengono considerati solo due ( avendo per esempio io 3 anni di mobilità e 5 mesi di cassa integrazione) si peggiora la situazione poiché un anno e mezzo non viene contato , e se seppur servirebbero 41 anni e mezzo per andare in pensione così facendo é come se si dovesse allungare ancor di più la gittata ( e c’é pure l’aspettativa di vita in agguato)” .

Poi aggiunge: “Non parliamo della quota 100 con eta’ minima con 64 anni…perche’ chi e’ gia a 100 adesso e non ha 64 anni ( il mio caso e’ 60 anni e 40.3 anni di contributi compreso al suddetta Mobilita di 3 anni e 5 mesi di cgs) deve aspettare ancora 4 anni per andarci”. Poi la proposta: “La posizione corretta sarebbe tenere come ora almeno i 5 anni di contributi figurativi e valutare una quota cento nel complesso nel rispetto delle aspettative date”. Anche i sostenitori di Lega e M5S iniziano a dubitare di aver riposto bene il proprio voto, le parole di Carlo, consapevole di essere tra quelli, che se anche passasse quota 100, non potrà usufruirne, dato il limite dei 2 anni max di contributi figurativi. Le sue parole:

Quota 100, gli elettori Lega M5S prendono le distanze da questa misura

“Scusatescrive Carloio sono un sostenitore della attuale maggioranza e li ho votati, la limitazione dei contributi figurativi a 2 anni per arrivare alla pensione è ingiusta perché ove vi sia stata cassa integrazione o mobilità questa non è certo una COLPA del lavoratore, la cassa integrazione o la mobilità non sono una colpa del lavoratore ma un evento accidentale e sfortunato che ha visto l’azienda per cui si lavorava finire in fallimento o in liquidazione, ecco io non trovo giusto che oltre al danno di perdere il lavoro per colpe che non sono del lavoratore questi contributi di punto in bianco vengano limitati.”

Poi spiega indignato : “E’ iniquo perché ripeto non è colpa del lavoratore finire in cassa integrazione o mobilità, anzi oltre al danno si aggiungerebbe pure la beffa. Ho lavorato per tre aziende, una è fallita, l’altra liquidata e l’altra ha trasferito la sua produzione in Cina… sentir dire dal Dott. Brambilla a ‘Porta a Porta’ che loro privilegiano il lavoro lasciando intendere che se ho fatto tanta cig sono uno che non si dà da fare lo trovo ingiusto.”

E voi cosa ne pensate? Continuate a rilasciarci le vostre preziose testimonianze che ci aiutano a portare in luce i problemi che potrebbero emergere se quota 100 e quota 41 venissero approvate alle luce delle dichiarazioni fatte fino ad oggi da Brambilla.

 

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