Pensioni anticipate 2018, Cominardi e Durigon al Ministero del Lavoro, cosa cambia?

Le ultime novità sulle pensioni anticipate al 13 giugno 2018 derivano dalla notizia ufficiale della formazione della squadra di Governo, con fatica si è giunti alle 45 nomine: 6 viceministri e 39 sottosegretari. La notizia che più interessa i lavoratori che ambiscono alla pensione anticipata e alla revisione della riforma Fornero, cavallo di battaglia di Lega e M5S, sono i nomi di coloro che andranno al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Sollievo manifestano in tanti sui social, specie i precoci, a sapere che non siederà Alberto Brambilla, «mente» della proposta leghista sulle pensioni, come si era ipotizzato nei giorni scorsi, ma vi saranno per il M5S Claudio Cominardi e per la Lega Claudio Durigon. Si riaccendono dunque le speranze per i precoci , e per la quota 41 senza paletti, visto che in primis Cominardi si era detto, con differenti post su Facebook ed in piazza, pro quota 41 e per il diritto alla pensione dopo 40 anni di lavoro. Le reazione sui social e il punto ad oggi 13/6.

Pensioni anticipate 2018, al Ministero del Lavoro non c’è Brabilla, sollievo per i lavoratori

Molto sollevati i lavoratori sui social dal momento che chi in questi giorni aveva parlato di molti paletti sia per quota 100 che 41 non sarà al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. La nomina non è stata infatti conferita ad Alberto Brambilla, che però si vocifera ora potrebbe sostituire Boeri all’Inps alla scadenza del contratto,  ma al deputato del Movimento 5 Stelle Claudio Cominardi e al deputato pontino della Lega Claudio Durigon.

D’Achille, amministratore del gruppo Lavoro e Pensioni: problemi e soluzioni scrive parlando delle due nomine: Cominardi è stato membro della commissione lavoro della Camera nella scorsa legislatura, Durigon è un sindacalista UGL di lungo corso. Sicuramente due tecnici di esperienza”

Riforma pensioni 2018: 2 figure con esperienza diretta nel mondo previdenziale

Sauro Secci, nel gruppo lavoratori precoci uniti  a tutela dei propri diritti, dà nella serata di ieri l’annuncio ai suoi clleghi, non celando il sollievo per la mancata carica a Brambilla: ” Lista dei sottosegretari: SORPRESA non c’è “Brambilla“. Cominardi (M5S) già componente della Commissione Lavoro della precedente legislatura e Durigon (Lega) che a dispetto del cognome è di Latina”.

Sul gruppo segue il post del precoce Vincenzo De Santis , che fiducioso commenta la nomina che riguarda da vicino il loro gruppo e loro rimostranze: “Volevo fare una considerazione sulla nomina che ci riguarda da vicino , LAVORO E POLITICHE SOCIALI on. Claudio Claudio  Cominardi ,on. Claudio Durigon nominati sottosegretario al Lavoro. Il primo del m5s , già conosciuto ,avendo fatto parte della commissione lavoro alla camera durante lo scorso governo , positivo il fatto che conosca bene il nostro gruppo , più volte abbiamo avuto modo di esporre a lui , le nostre problematiche . Il secondo in quota Lega ,è stato la punta di diamante dei pretoriani Ugl di Renata Polverini ,componente del consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto nazionale della previdenza sociale INPS. Due parlamentari che conoscono il problema della previdenza ,speriamo bene .”

Pensioni su quota 100 e 41 cosa potrebbe cambiare?

In molti, soprattutto i precoci, ricordano i tweet e gli interventi del 2016 e del 2018 di Claudio Cominardi al fianco dei quarantunisti, gli stessi che hanno già scritto sul suo profilo Facebook, approfittando del recente post in cui l’onorevole annuncia la carica: “Grazie a tutti per il sostegno. L’ unica certezza è che ci sarà molto da lavorare.  Sento tutto il peso della responsabilità”.  I lavoratori hanno commentato con un : “Mi raccomando quota 100 e quota 41 senza paletti o cose strane che qui la gente è già sul piede di guerra. Vi giocate milioni di voti. Abbiamo fiducia in voi. Buon lavoro.”

Effettivamente come dimenticare che Il 7 gennaio 2018 Cominardi scriveva via tweet: “IL M5S ALLA GUIDA DEL PAESE 41 ANNI POSSON BASTARE” E nel già lontano 2016 l’impegno al fianco dei precoci è sempre stato palpabile sia in piazza quanto su Fb, dove Cominardi, lo ricordiamo, scriveva contro il Governo, nel suo lungo post titolato:  ‘SCHIENA ROTTA DOPO UNA VITA DI LAVORO MA DAL GOVERNO CONTINUE PRESE IN GIRO’:  “Sono migliaia i lavoratori cosiddetti #precoci massacrati dalle politiche del #Governo.  Si tratta di persone che hanno lavorato per 40, 41 o addirittura 42 anni, ma che sono troppo giovani per andare in #pensione. Un’assurdità se pensiamo ai diritti acquisiti dei “baby pensionati” o dei “pensionati d’oro”.

A queste persone bisogna dare risposte immediate. Risposte che non si devono trasformare in finte “marchette elettorali” per ottenere consenso sul #referendum costituzionale. Con il collega Davide Tripiedi abbiamo proposto di abbassare a 40 anni o perlomeno a 41 il requisito pensionistico richiesto per accedere alla pensione. Sono davvero stanco di incontrare padri e madri di famiglia ultrasessantenni costretti a lavorare quando, alle spalle, hanno 40 anni di contributi versati. Sono persone già abbondantemente consumate dalla fatica, i cui figli nemmeno trentenni sono spesso disoccupati nonostante titoli di laurea e master”.

Chiaro che ora le aspettative sia su quota 100 che 41 siano nuovamente aumentate, dopo le polemiche sugli eccessivi paletti annunciati da Brambilla nei giorni scorsi, anche se bisognerà vedere poi le decisioni che si prenderanno in commissione lavoro.  Alla luce anche delle ultime dichiarazioni del neo Ministro dell’Economia Tria che al Corriere della Sera, ha affermato: “credo che la nostra legislazione pensionistica possa essere migliorata, ma lo si farà con l’attenzione alla sostenibilità. Anche quella di lungo termine. Studieremo dei miglioramenti, sapendo che su queste materie non si improvvisa”.

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