Pensioni 2025, ultime: chi é nato nel 1963 che alternative ha per andarci? I dettagli

In questi giorni cerchiamo di fare un bilancio delle possibilità che un lavoratore nato nel 1963 potrebbe avere per accedere alla pensione nel 2025, sono in molti infatti i lavoratori che cercano di comprendere in base al proprio anno di nascita quando riusciranno a lasciare il mondo del lavoro, cercando, ovviamente, di optare per le opzioni che danno la minore penalità possibile. Partiamo dal ricordare, ma i nostri lettori su questo sono preparatissimi, che per accedere alla quiescenza sono necessari generalmente due fattori età e contributi, diverse misure pensionistiche richiedono infatti di raggiungere la somma tra età e contributi, vediamo nel dettaglio che opzioni hanno i lavoratori che essendo nati nel 1963 nel 2025 compiranno 62 anni d’età.

Pensioni 2025, che alternative ha una persona nata nel 1963?

Iniziamo con escludere quelle opzioni che per un nato nel 1963 non sono raggiungibili, l’Ape sociale non é un’opzione raggiungibile per il 2025, in quanto il Governo ha confermato la misura del 2024, dunque occoreranno almeno 63 anni e 5 mesi d’età e 62 non sono dunque sufficienti, un nato nel 1963 non può optare nemmeno per la pensione di vecchiaia ordinaria, perché occorrone 67 anni.

Può invece optare per l’uscita anticipata Fornero se avendo iniziato a lavorare in giovane età ha provveduto a versare 42 anni e 10 mesi di contributi, in questo caso l’età non conta, stesso vale per la Quota 41 precoci a patto però che il lavoratore rientri in una delle categorie ‘speciali’, ossia: invalido al 74%, caregiver, disoccupato di lungo corso, addetto ai lavori gravosi. In caso contrario se ha raggiunto i 41 anni di contributi ma non può accedere alla Quota 41 perché non appartiene a queste categorie, può optare per la Quota 103. Servono infatti un minimo di 62 anni d’età e 41 di contributi. La misura ha dal canto sua un’unica pecca, ossia il ricalcolo contributivo dell‘assegno. Il lavoratore che opta per Quota 103 deve sapere che avrà l’assegno più basso per l’intera vita, non verrà incrementato, come molti pensano, al raggiungimento del 67°esimo anno d’età. Le uniche persone che potranno vedere un incremento dell’assegno sono quelle che hanno dovuto inizialmente accettare il limite del massimale imposto ossia 4 volte il minimo, per loro ci sarà l’incremento a 67anni pari al delta.

Anche Opzione donna rientra tra le possibilità per le lavoratrici nate nel 1963 a patto che abbiano versato 35 anni di contributi, età e versamenti vanno completati entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Viste le recenti modifiche sulla misura é bene ricordare che la lavoratrice nata nel 1963 che ha maturato 35 anni di contributi entro 31/12/2021 ed é una lavoratrice dipendente potrà accedere all’opzione donna nel 2025 avendo cristallizzato i requisiti col calcolo contributivo senza nessuna altra limitazione. Mentre una lavoratrice nata nel 1963 che ha completato i contributi nel 2022 o dopo deve per poter accedere all’opzione donna altresì appartenere ad alcune categorie: invalide, caregiver, licenziate o assunte in aziende che hanno aperto al Ministero del Made in Italy tavoli di risoluzione delle procedure di crisi aziendali. Ricordiamo che proprio a causa di questi paletti imposti dalla precedente legge di bilancio e purtroppo confermati le lavoratrici che hanno avuto accesso ad opzione donna sono notevolemte diminuite.

Qualcuno di voi é nato nel 1963 e conta di accedere alla pensione nel 2025? Con quale metodo andrete? Opterete nel caso per il Bonus Maroni? Fatecelo sapere, se vi va, nell’apposita sezione del sito destinato ai commenti.

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8 commenti su “Pensioni 2025, ultime: chi é nato nel 1963 che alternative ha per andarci? I dettagli”

  1. Nel frattempo una buona notizia: il tasso di rivalutazione del montante dei contributi delle pensioni è aumentato di oltre il 3,6%; in pratica l’importo del montante contributivo alla data del 31/12/2023 viene aumentato di oltre il 3,6%.
    Adesso rimaniamo in attesa dei coefficienti di trasformazione di tale montante contributivo validi nel prossimo biennio che sono previsti nel prossimo mese, questi purtroppo dovrebbero essere a noi sfavorevoli rispetto agli attuali, speriamo non di molto.

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    • Caro Don, vista la buona notizia sono sicuro, ma speriamo di no, che sui coefficienti dovranno bilanciare: aspettiamoci una brutta notizia; speriamo in bene; saluti a te e ai gestori del sito

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  2. Classe ’63
    In pensione nel 2025
    Secondo la loro simulazione la differenza tra l’ ultimo stipendio e la pensione ci perdero’ circa 600 euro. Un furto

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    • Non un furto è una cosa normale. Lei non ha versato per avere in egual modo lo stipendio e la pensione. Lei ha versato se nel privato il 33% del suo stipendio. Se ha versato per 43 anni e per l’aspettativa di vita percepirà la pensione per 21,5 anni, metà del versato, potrà al limite beneficiere del 66% o massimo 70% per via dei coefficienti di incremento del montante di quello che ha versato e non di più altrimenti si avrebbe un deficit rispetto a quello che si è versato. Ovviamente se si vive più a lungo il rapporto versato e pensione ricevuta va a favore di chi percepisce la pensione.

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    • C’è qualcosa che non va sui calcoli che le hanno fatto.Io vado in pensione con l’anticipata Fornero con 14 anni nel retributivo.Ultimi miei dati dal simulatore la mia pensione: 75,5% dell’ultima retribuzione lorda.Attenzione lorda, ma la differenza sul netto è diversa perché le pensioni non pagano i contributi, quindi circa 10 punti in più rispetto al lordo.Poi non capisco i dati della sig.ra Barbara, ci sono tabelle precise di simulazione ultima retribuzione lorda /prima pensione con 43 anni di lavoro, non spariamo numeri a vanvera.

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      • Le percentuali erano solo indicative, per far capire al sig. Max che non poteva prendere come lo stipendio. C’è anche da considerare come ha indicato lei che molti per ora hanno una parte retributiva a cui si applicano calcoli diversi rispetto al sistema contributivo. Se le applicassero a tutto il suo montante il calcolo contributivo, si accorgerebbe che la percentuale diminuisce e non di poco.

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    • Max, come ha detto un’altra persona, e non ricordo il nome, districarsi tra le norme per la pensione è alquanto complicato; ci provo: magari 600 euro no ma siamo vicini: perchè? intanto la parte del retributivo rispetto al contributivo è circa 1/3 e quello conta; poi conta tantissimo l’età; come dice bene Barbara i coefficienti a 62 anni, a mio parere, sono scarsetti ma è la mia opinione; cominciano a farsi interessanti attorno ai 66-67 anni; conta molto anche lo stipendio di riferimento; tutto qui; saluti a te e ai gestori

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