Pensioni 2024-2025: la sostenibilità finanziaria influirà sulla Riforma? Parla Giorgetti

l ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha affrontato il tema della riforma delle pensioni durante un recente question time alla camera, delineando la posizione del governo su questo delicato argomento. Le sue dichiarazioni mettono in luce la necessità di considerare attentamente la sostenibilità finanziaria complessiva del paese prima di procedere con eventuali modifiche al sistema previdenziale, lanciando così l’ennesimo allarme sui pochi fondi a disposizione per la riforma delle pensioni 2024-2025.

Giorgetti sulla Riforma delle pension 2024-2025: dovrà essere sostenibile

Giorgetti ha sottolineato che qualsiasi intervento sul sistema pensionistico dovrà essere valutato “all’interno e in modo coerente alla sostenibilità complessiva della finanza pubblica“. Questa affermazione evidenzia l’approccio cauto del governo, che intende evitare mosse affrettate che potrebbero compromettere l’equilibrio finanziario del paese.

Il ministro ha anche annunciato che: “Ne discuteremo presto quando il piano strutturale di bilancio di medio termine sarà presentato in base alle nuove regole della governance europea”. Questo timing suggerisce che il governo intende affrontare la questione pensionistica in un contesto più ampio di pianificazione finanziaria.

Un punto cruciale sollevato da Giorgetti riguarda l’invecchiamento della popolazione, un fattore che la nuova governance europea ha esplicitamente introdotto nelle valutazioni finanziarie: “La governance ha introdotto esplicitamente la questione dell’ageing della popolazione che non è semplicemente una questione pensionistica ma è soprattutto una questione demografica legata al tasso di natalità. Parliamo spessissimo di pensioni, dovremmo cominciare a a parlare molto più spesso del trend demografico del Paese e se il suo sistema pensionistico è sostenibile in un quadro demografico come quello attuale”.

Pensioni 2024, Giorgetti: ” Serve pensionamento anticipato”

Questa osservazione mette in luce la necessità di un approccio che consideri non solo le pensioni in sé, ma anche le dinamiche demografiche che influenzano la sostenibilità del sistema nel lungo termine. Giorgetti ha concluso il suo intervento rassicurando sulla questione del pensionamento anticipato, affermando:

“Da parte mia non rinnego la giusta aspettativa al pensionamento anticipato. Quello che è stato fatto nell’ultima legge di Bilancio era quello possibile relativamente al quadro di finanza pubblica complesso e io non mi affiderei alle indiscrezioni giornalistiche sul quadro di bilancio prossimo. Non si metta a leggere sui giornali quello che penso perché non corrisponde alla realtà“.

Queste le parole del Ministro Giorgetti delineano un approccio prudente alla riforma delle pensioni. Il governo sembra intenzionato a bilanciare le aspettative dei cittadini con la necessità di mantenere la stabilità finanziaria, tenendo conto delle sfide demografiche e delle nuove regole europee. La discussione su eventuali riforme si prospetta quindi complessa e articolata, con un occhio attento alla sostenibilità a lungo termine del sistema previdenziale italiano. Voi cosa ne pensate? Aspettiamo i vostri commenti.

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42 commenti su “Pensioni 2024-2025: la sostenibilità finanziaria influirà sulla Riforma? Parla Giorgetti

  1. Non ci sono due economisti che siano d’accordo. I tanto vituperati Rag. Fantozzi come me almeno sanno fare 1+1. E i conti dell’Italia li farebbero quadrare.

  2. Ci stanno drogando di informazioni false e tendenziose, la crisi demografica è il nuovo terrore che vogliono inculcarci.
    La crisi demografica non si risolve con bonus figli e con bonus alle donne che vogliono abortire (inconcepibile), si risolve dando alle persone la possibilità di vivere dignitosamente , quindi con stipendi adeguati, e controllo della spesa, oggi con 50 euro al giorno mangi in 3 se va bene, ma moltiplicati x 30 sono 1500 euro solo per mangiare, poi aggiungi tutte le tasse che paghiamo e non oso immaginare chi paga un affitto. Devono intervenire sul costo della vita e con controllo della filiera da produttore a consumatore con ripartizione dignitose e adeguate, ma è più facile dire che il debito INPS è insostenibile e intervenire sulle pensioni. Ci stanno facendo credere che Cristo è morto con lo scooter. INCOMPETENTI E INCAPACI !!

  3. ma chiedetevi perchè la gente non fa figli, prima di parlare di natalità, NON arriviamo a fine mese con questi stipendi da fame. Sistema pensionistico sostenibile ? Noi i contributi li abbiamo versati; che fine fanno i nostri soldi ??? Ah già… devono regalarli a sniffolo per comprargli i fucili e noi babbei costretti a lavorare fino all’ultimo respiro. VERGOGNA !!!

  4. ma chiedetevi perchè la gente non fa figli, prima di parlare di natalità, NON arriviamo a fine mese con questi stipendi da fame.
    Sistema pensionistico sostenibile ? Noi i contributi li abbiamo versati; che fine fanno i nostri soldi ??? Ah già… devono regalarli a sniffolo per comprargli i fucili e noi babbei costretti a lavorare fino all’ultimo respiro.
    VERGOGNA !!!

  5. Se vogliono possono fare.
    Al sig. Giorgetti e al sig. Salvini gli direi di fare un passo alla volta per incominciare, se veramente intendono fare quota 41 per tutti prima della fine del mandato del loro governo, incominciassero subito con quei lavoratori precoci che purtroppo sono rimasti fuori dallè dettate Tabelle, uno come me che ha cominciato a lavorare prima dei 15 anni facendo l’apprendista meccanico (e nel fine settimana il cameriere), poi la leva militare, tornato dalla leva militare ho lavorato come operaio in una industria, poi ho lavorato come camionista notte e giorno, poi come conducente di autobus turistico e di linea, poi come conducente del T.P.L. con turni e notturne, infine come impiegato nell’Amministrazione di una azienda di trasporti, ad oggi con 41 anni di contributi ed essendo lavoratore precoce non posso andare in pensione perchè? perchè non rientro nelle tabelle delle mansioni o tabelle delle disgrazie?
    LAVORATORI PRECOCI IN PENSIONE SUBITO CON 41 ANNI DI CONTRIBUTI A PRESCINDERE DALL’ETA ANAGRAFICA, SENZA TABELLE, SENZA SE E SENZA MA .

  6. “Ageing” della popolazione, in luogo di “invecchiamento”… Dio mio …
    Giorgetti riesce nella non facile impresa di sfondare un “bottom” (così è di comune comprensione) presunto finora metallico e invalicabile: quello delle forme delle cose.
    Un vero ariete, kamikaze del nulla, che tuttavia trascina giù nel suo impeto tutti noi.
    Conferma ciò che già appare al primo sguardo, dando carne e sangue alla tesi che forse Lombroso non si sbagliava.
    In estrema sintesi, ha il pregio di rimettere a posto forma e sostanza: ciò che si mostra si è.

  7. Ma il cnel non doveva presentare un proposta di legge entro Luglio? Ma il senatore leghista Garavaglia nin doveva fare altrettanto? Diciamo che sono prese per i fondelli che offendono l intelligenza delle persone.

    1. Caro Marco, ma guarda che il cnel ha già parlato: cazzola è uno che farà parte della commissione e si è già espresso; Brambilla pure e ti dicono che 41 sono troppi e questo è il dato positivo; ti hanno anche detto di una flessibilità a partire dai 64 anni per arrivare ai 72 anni; e quelli che arrivano a 41 ma a 60 anni? 60+41 fa 101; quota 103 tutta contributiva quest’anno; e per il prossimo? molto peggio; caro Marco, forza e coraggio;

  8. Tristi parole da ragioniere (con tutto il rispetto per i ragionieri). Ormai la biologia non conta più nulla, bisogna lavorare perché non ci sono i soldi (cazzata sesquipedale, il denaro si crea dal nulla, sono le risorse naturali ad essere limitate), finché morte non sopraggiunga! Forza asteroide, fai piazza pulita di questa umanità perduta!

    1. E poi cosa vuol dire quello che leggete sui giornali non è il mio pensiero…..sorprese in vista? Negative si dirà…io penso purtroppo che la grancassa mediatica sempre al servizio dei poteri forti continuerà ad allarmarci sempre di piu convincendoci che il debito sempre meno sostenibile è colpa di chi dopo anni di fatica spera nel giusto riposo….quindi cosa vogliamo? Accettiamo con referente predisposizione ai 90 gradi quello che la loro magnanimità ci regala….infami

    2. No dai invece che un grosso asteroide tanti piccoli su Monte Citorio, Palazzo Madama, il Quirinale……………. Bruxelles…….

  9. Ormai la strada è segnata: progressivo innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia e anticipata Fornero tutta contributiva con finestre sempre più ampie mentre i politici che non hanno mai lavorato giocano a calcio e si abbracciano tra di loro soddisfatti

    1. Personalmente invece penso che Salvini suo malgrado sia costretto a subire dei diktat da Giorgetti, altrimenti una volta al governo avrebbe fatto la VERA QUOTA 41 promessa da lui e Durigon (ricordate “Quota 41 SECCA SUBITO, SENZA SE E SENZA MA), invece ne è uscita quella cosa chiamata Quota 103, con tanto di paletti e tetto all’assegno ( e per di più da quest’anno viene calcolata con il contributivo, così l’assegno è più basso e molti sono costretti a continuare a lavorare per non campare con una pensione troppo bassa… ).
      Purtroppo ancora troppi politici vedono le pensioni semplicemente come una riga del bilancio statale, non prendono in minima considerazione gli aspetti sociali delle loro scelte
      Concordo con Bombardieri “ora potrebbe fare le foto insieme alla Fornero”

      1. Buongiorno Dottor Perfetto.
        Salvini parla (spesso) a se stesso; vero!
        Gli altri a chi o con chi hanno parlato in questi ultimi 30 anni?
        Le allego due link, qualora voglia leggere i due articoli dal titolo” l’Italia venduta a brandelli [parte 1] e L’Italia venduta a bocconi [parte 2]; sono a nome Roberto Pecchioli (oggi pubblicista).
        Io ci ritrovo un po’ tutti i nostri guai e non solo i nostri … in questa Europa.

        Saluti.

        1. Sig. Wal, ho letto con grande interesse gli articoli di Roberto Pecchioli che mi ha segnalato aventi per titolo “Sovranisti dei miei stivali. L’Italia venduta a brandelli”, Parte I e Parte II.

          Che cosa posso dire? Trovo le riflessioni di Pecchioli bene argomentate e pienamente condivisibili. Leggendo l’articolo di Pecchioli mi si è formata nella mente l’immagine dell’Italia come di un immenso campo con su una gigantesca segnalazione lampeggiante stile Las Vegas che reca una scritta in lingua inglese “FOR SALE” (“In Vendita”).

          L’articolo di Pecchioli evoca il termine “sovranista”, una parola che intrinsecamente ha valore positivo in quanto propugna la difesa della sovranità nazionale in contrapposizione alla globalizzazione. Oggi, però, il termine “sovranista” sembra avere una valenza di carattere negativo. Si parla, per esempio, di “destra sovranista”, e quando si parla di “destra” c’è un implicito richiamo al totalitarismo (al nazismo, o al fascismo, per esempio). Ma il sovranismo è un’altra cosa, non va confuso con il “totalitarismo”.

          Il riferimento al termine “sovranità” espresso nell’articolo mi ha fatto venire in mente l’Articolo 1 della Costituzione italiana: “La sovranità appartiene al popolo”. Mi si è disegnato sulle labbra un accenno di sorriso. Non saprei dire se per una rinnovata speranza, o se, invece, per la sua poca credibilità.

          La parola “sovranità” mi ha fatto anche venire in mente la “sovranità monetaria”. Di “sovranità monetaria” si parla nella Costituzione italiana nell’Articolo 117: “Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie”. Occorre osservare che l’articolo 117 è legato all’Articolo 11 che parla di LIMITAZIONE e non di CESSIONE di sovranità: “L’Italia consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni” (Articolo 11). Ne consegue, che non è in discussione la CESSIONE di sovranità monetaria. Anche a giudizio del vice presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena, l’Italia può fare ricorso alla creazione di una moneta parallela all’euro, con corso legale limitato all’ambito nazionale (https://www.affaritaliani.it/economia/paolo-maddalena-a-draghi-serve-una-moneta-di-stato-723187.html).

          È proprio in accordo con la Costituzione italiana e con i Patti con l’Europa che nella mia “Proposta individuale” inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 13 gennaio 2023 propongo l’adozione della moneta digitale di Stato circolante solo in Italia parallelamente all’euro. La Proposta individuale è stata pubblicata sul sito pensionipertutti.it il 16 gennaio 2023 al link riportato nell’articolo “Riforma pensioni 2023, lettera al Governo: La proposta previdenziale del Dott. Perfetto” a firma di Erica Venditti (https://www.pensionipertutti.it/riforma-pensioni-2023-lettera-al-governo-la-proposta-previdenziale-del-dott-perfetto/).

          Prima di concludere, vorrei cogliere l’occasione per richiamare l’attenzione di noi tutti su un articolo che ho letto proprio ieri, lunedì 22 luglio 2024, sul sito dell’ANSA. L’articolo si intitola “In Cina deciso l’ aumento graduale dell’età pensionabile” Nell’articolo si legge che “L’annuncio è maturato domenica grazie a un documento governativo diffuso dall’agenzia Xinhua, comprensivo anche di piani per affinare la strategia di lotta al crollo delle nascite e all’invecchiamento della popolazione, in calo per il secondo anno di fila nel 2023” (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/07/22/in-cina-deciso-l-aumento-graduale-delleta-pensionabile_0a53801f-9a1b-48c8-89ff-98366cc030b7.html).

          Ho voluto richiamare l’attenzione su tale articolo, perché il riferimento alla denatalità e all’invecchiamento della popolazione cinese (ma anche americana) lo abbiamo riportato anche nel documento di sintesi (di 8 pagine) del 6 febbraio 2024 relativo alla “Proposta di Riforma Previdenziale flessibile e strutturale Perfetto-Armiliato-Gibbin”.

          Nella nostra Proposta di Sintesi replichiamo all’osservazione di Beatrice Bonini e di Giampaolo Galli dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani: a loro avviso, l’applicazione della web tax (e quindi, a maggior ragione, l’applicazione di una imposta su Robot e AI) porterebbe USA e Cina ad applicare ritorsioni verso i Paesi che l’adotterebbero.

          Abbiamo così risposto alle osservazioni di Bonini e Galli: “Per rispondere alla seconda criticità evidenziata da Bonini e Galli e cioè che USA e Cina potrebbero reagire applicando ritorsioni all’Italia, ovvero applicando dazi ai prodotti italiani, facciamo osservare, in primo luogo, che USA e Cina hanno da gestire lo stesso problema che ha l’Italia, l’invecchiamento della popolazione, e quindi potrebbero guardare con interesse alla “sperimentazione” dell’IRAUT in Italia (e che potrebbe estendersi rapidamente alla UE), imposta il cui fine è l’attuazione del ricambio generazionale e quindi l’aumento delle nascite”.

          Ho voluto esporre questa considerazione, che è parte della nostra Proposta di Riforma Previdenziale, per dare un suggerimento al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni: “Ancora prima di affermare che ‘L’Italia cambierà l’Europa’, cominciamo a cambiare l’Italia. E l’Europa, Cina ed America ci copieranno”.

      2. E fa promesse che poi abbiamo visto tutti in concreto come finiscono…
        Concordo con Bombardieri ‘potrebbe fare le foto insieme alla Fornero’

  10. Giorgetti a mio avviso doveva parlare di sostenibilità finanziaria al suo Segretario Generale Salvini, magari prima che facesse le promesse pre-elettorali.
    Tra persone serie penso che valga il detto ‘ogni promessa è debito ‘ , e non si inventano paletti vari a posteriori

  11. Buongiorno, ho gia scritto altri commenti ma non so, come mai, mai pubblicati.
    Giorgetti, piaccia o no – il suo partito è distante da me anni luce – è uno dei pochi preparati e concreti…ed ha il quadro economico ben chiaro.
    In buona sostanza dice ” scordatevi riforme migliorative nel breve periodo”.

  12. Dichiarazioni politiche diciamo equilibrate sul bilanciamento aspettative-stabilità…ma quello che manca è proprio una forte volontà politica!!!…Nessuno vuole capottare l’Italia, per carità, ma se pensiamo al quadro di bilancio, col debito pubblico che abbiamo, le aspettative dei cittadini saranno senza dubbio deluse.
    Parlare di trend demografico, per carità giustissimo e doveroso, significa impostare una programmazione da qui a 20 anni!!…Campa cavallo…

  13. Parole inutili. Speriamo non tocchino niente. Peccato che la sostenibilità finanziaria non riguardi lorsignori a gli sprechi individuati già da
    Carlo Cottarelli.

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