Si fa un gran parlare dell’importanza del ricambio generazionale nelle aziende non solo per dare spazio ai giovani e permettere agli anziani di ritirarsi dal mondo del lavoro, ma anche e soprattutto, fanno notare alcune aziende perché con l’avvento dell’era digitale i giovani sono spesso ciò di cui le aziende hanno bisogno per reggere la competizione con le altre aziende, mentre spesso gli anziani vengono visti sì come i professionisti esperti, ma al tempo stesso come ‘zavorre’, passateci il termine volutamente provocatorio, che impediscono a pieno lo sviluppo digitale all’interno delle aziende.
Una sorta di scontro tra titani potremmo definirlo, da un lato i dinosauri umani, i lavoratori con molta esperienza che lavorano in azienda da tanti anni e che nonostante tutto hanno mantenuto il posto fisso e dunque non si sono ‘estinti’ nonostante l’ evoluzioni del mercato del lavoro e dall’altro i Millennials, privi di esperienza, il più delle volte, con contratti spesso precari o in attesa della prima occupazione, ma tendenzialmente ‘mostri’ , in senso positivo pensando alle competenze, a livello digitale. Vi sarebbe un modo per permettere la convivenza di queste due ‘specie’ di lavoratori oppure è corretto che molte grandi aziende, IBM in primis, caduta recentemente al centro dei riflettori mediatici per alcune intercettazioni ai vertici aziendali relative proprio alla necessità di sostituire gli anziani con i più giovani, valutino come mandare in pensione, quanto prima, gli anziani, che poi anziani non sono, gli over 55enni, per investire in nuove leve? Sulla questione abbiamo intervistato il nostro esperto previdenziale, il Dott. Claudio Maria Perfetto che partendo dall’articolo del collega Farina ‘ “L’Ibm e i vecchi dipendenti da licenziare: «Per quei dinosauri ci vuole l’estinzione»”, uscito sul Corriere della Sera, ha redatto un editoriale molto interessante che riprende la questione. Vi lasciamo alla lettura dello stesso:
Pensioni anticipate 2022-2023: Dinosauri umani e ricambio generazionale, il punto al 6 marzo
Il 15 febbraio 2022 è uscito sul Corriere della Sera l’articolo firmato da Michele Farina dal titolo “L’Ibm e i vecchi dipendenti da licenziare: «Per quei dinosauri ci vuole l’estinzione»”.
L’IBM (International Business Machines Corporation) è una multinazionale americana tra le maggiori al mondo nel settore informatico. Sin dagli anni Sessanta produce computer mainframe (ma non solo).
Col diffondersi dei computer dipartimentali (economicamente più vantaggiosi) il mainframe è divenuto una sorta di “dinosauro”, che IBM ha provocatoriamente battezzato “T-Rex”. Ma a differenza di altri dinosauri, il mainframe non si è estinto: è utilizzato per lo più da grandi aziende e organizzazioni governative, è in grado di gestire grosse moli di dati, un gran numero di utenti contemporaneamente, migliaia di transazioni all’ora.
Con l’avanzare della digitalizzazione in maniera sempre più capillare (un processo in corso ancora prima della pandemia e che la pandemia ha reso più celere), le aziende avvertono in maniera pressante la necessità di attuare il ricambio generazionale, sostituendo i lavoratori anziani (i “dinosauri umani”, come vengono etichettati) con i lavoratori giovani: una necessità che, per diverse ragioni, non è condivisa da tutti.
Il Consiglio europeo, ad esempio, nelle sue Raccomandazioni per l’Italia del 2019 raccomanda di mantenere occupati i lavoratori anziani, perché “l’ampliamento della possibilità di pensionamento anticipato potrebbe ripercuotersi negativamente sull’offerta di lavoro, in un contesto in cui l’Italia è al di sotto della media dell’UE per quanto riguarda la partecipazione dei lavoratori anziani (55-64 anni) all’occupazione, il che ostacolerebbe la crescita potenziale e aggraverebbe la sostenibilità del debito pubblico”.
Gli analisti della Banca d’Italia, invece, nel Working Paper “Workforce aging, pension reforms and firm outcomes” (Number 1297 – September 2020), scrivono (tradotto dall’inglese): “Riteniamo che un aumento inaspettato della quota di lavoratori anziani abbia un impatto positivo sull’occupazione giovanile e di mezza età. Un aumento esogeno del 10% del numero dei lavoratori anziani implica un aumento dell’1,8% del numero dei giovani e dell’1,3% dei lavoratori di mezza età”.
Anche se l’aumento del tasso di occupazione di lavoratori anziani ha un impatto positivo sull’occupazione giovanile, tuttavia l’esigenza che le aziende hanno è quella di sostituire i lavoratori anziani (i “dinosauri umani”, per l’appunto) con i lavoratori giovani in modo da accelerare il ricambio generazionale.
Pensioni anticipate 2022-2023 unica soluzione per i ‘dinosauri’ umani o altri impieghi?
C’è il modo di impiegare nell’era digitale i “dinosauri” tecnologici e umani (tale da favorire il ricambio generazionale, l’occupazione giovanile, la crescita potenziale) che potrebbe raccogliere il consenso di tutti?
Per quanto riguarda il dinosauro tecnologico, si potrebbe utilizzare il mainframe nei laboratori di Economia Sperimentale sparsi in tutto il mondo per eseguire esperimenti di economia al fine di individuare misure di politica monetaria (relative all’utilizzo della moneta digitale, per esempio) e di politica fiscale per sostenere l’occupazione nell’era digitale col diffondersi dell’automazione e della disintermediazione (si veda in proposito il documento su www.academia.edu dal titolo Quale ruolo per i System z nell’era digitale?).
Per quanto riguarda i dinosauri umani, invece, i lavoratori anziani che lasciano il mondo del lavoro sono “fattori abilitanti” del ricambio generazionale e quindi della crescita economica: infatti, con la digitalizzazione che avanza e con l’automazione e la disintermediazione che erodono posti di lavoro, la crescita economica può essere assicurata solo dai nuovi consumi indotti dai giovani che sostituiscono i lavoratori anziani e che possono contare su un lavoro stabile e ben remunerato, in modo da potersi formare una famiglia e crescere dei figli, risolvendo quindi anche il problema della denatalità, che è la vera causa che impedisce il pensionamento dei lavoratori anziani e quindi il ricambio generazionale.
In definitiva: il dinosauro mainframe potrà servire per individuare misure di politica monetaria e fiscale finalizzate a sostenere il lavoro nell’era digitale e a finanziare il pensionamento dei dinosauri umani, la cui estinzione (come lavoratori attivi) potrà servire a creare le condizioni per attuare il ricambio generazionale richiesto dalle aziende che innescherebbe la crescita economica auspicata da Governi e Istituzioni”.
Ringraziamo il Dott. Perfetto per questo interessante scritto e vi chiediamo cosa ne pensate dei ‘dinosauri’ umani, giusto che vadano estinguendosi, metaforicamente parlando e dunque vengano accompagnati alla pensione, per fare spazio ai Millennials, o giusto fare in modo che le due specie di lavoratori convivano avendo capacità e competenze diverse ma altrettanto importanti per un’azienda? Fatecelo sapere nell’apposita sezione ‘commento’ del sito.
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Le aziende vogliono espellere i dipendenti dopo i 55 anni e al massimo a 60 anni. La Fornero prevede i 67 anni e oltre. Ci sono 7 anni o piu in cui il lavoratore non percepira’ ne stipendio ne’ pensione. I lavoratori lo sanno benissimo
Mai,dico mai sentito sindacati, ministri del lavoro e aziende dichiararlo apertamente.
Peccato che in tutte le aziende lavorare fino a 67 anni e’ semplicemente non contemplato. A 60 se ti va bene ti propongono un incentivo e poi “arranges”…aspetta la Fornero e stai esodato
…. Il vecchietto dove lo metto non si sa non c’è posto per carita’…..
In molte aziende italiane i lavoratori oltre 50 anni sono visti come un costo, (non come una risorsa) e se ne vogliono disfare a prescindere. Spesso si assiste a licenziamenti mirati, a dimissioni volontarie delle quali di volontario non c’è proprio nulla ma sono frutto di una serie di attività messe in atto per cacciare le persone, per sfinirle…. Non aggiungo altro…
Per lo stato invece, che ha interessi contrapposti, la persona risulta nacora giovane, deve continuare a lavorare fino allo sfinimento, così non pagherà la pensione e/o paghera meno anni. Se vogliamo cercare un punto in comune fra le parti lo troviamo ma non è certo bello a sentirsi, entrambi le posizioni mirano ad un unico obiettivo… sopprimere le persone di una certa eta. Quello che non si capisce è perchè lasciano i giovani senza lavoro, mentre i vecchi sfiniti devono alzarsi continuamente alle 5 del mattino.
Che bella Nazione è questa, governata da ……….. lascio a voi decidere cosa pensare.
Applausi 👍👍👍👍
Quante società agiscono e operano tagli di anziani nel silenzio?
E cosa fa il sindacato, non fa uscire nemmeno la notizia! Non induce ormai un solo minuto di sciopero, non una bandiera sbiadita o uno striscione per evitare che ne giunga notizia a fornitori o a banche suppongo. Ormai solo casse integrazioni a go go massiccia premessa alla mobilità nel totale silenzio mediatico.
Continuo a non capire come la permanenza di anziani al lavoro nelle aziende possa far aumentare l’assunzione di giovani!
Mica come badanti?
Ricordo quando scrivevamo tutto con martello e scalpello e l’introduzione di strumenti informatici, con la successiva progressione negli anni. Oggi mi rendo conto di non riuscire più a memorizzare le novità informatiche (anche di basso livello), e utilizzo quello che ho a disposizione molto lentamente, con martello e scalpello
Mandateci in pensione! Sostituiteci con i giovani che ne sanno di più e sono motivati e veloci!
In pensione con 41 anni di contributi e/o 62 di età!
Parlo da dinosauro millennial digitalizzato, con molta esperienza nel secolo scorso passato nel nuovo millennio per disoccupazione, partita IVA e contratti precari a vario titolo (cocopro, tempo determinato, tempo indeterminato a tutele crescenti) e da questa prospettiva osservo che la competenza digitale rappresenta solo una parte, per quanto importante, di quelle richieste in ambiti lavorativi complessi e turbolenti, nei quali è altrettanto importante sapersi muovere in mezzo alle mille variabili individuali, organizzative e normative.
La verità è che i dinosauri (oggi già over 50) avrebbero tanto da insegnare ai millennials quanto questi ultimi avrebbero da insegnare ai primi, ma non viene dato loro né l’occasione né il tempo (perché è denaro) per farlo, con una prolungata perdita di produttività per tutti.
Le aziende vogliono disfarsi dei lavoratori a prescindere…..se poi hanno piu’ di 50 anni in genere, costano…; lo stato non li vuole mandare in pensione perche’ sono un costo. La soluzione che entrambi mirano e’ quella di sopprimerli. I metodi sono tanti… e hanno subito un accellerazione in questi ultimi due anni…. forse qualcuno non l’ ha ancora capito. Complottista ? forse… ma a pensar male, ci si azzecca…. diceva qualcuno
Ma quale complottista.
Ora ci dicono che dobbiamo farci per forza le pensioni private.
Questa mattina leggo che: la Russia (anche se non centra con le nostre pensioni) è in Default. La sua moneta non vale più nulla. Ma avendo un debito pubblico tra stati e dunque con i nostri paesi occidentali che le stanno applicano sanzioni, per legge ha stabilito che il debito potrà essere rimborsato ai creditori in Rubli sia da parte dello Stato che da Società private (con carta straccia mi domando).
Che bel mondo per coloro che vorranno farsi un piano pensionistico privato. Come fidarsi visto che dopo 40 anni di lavoro il tuo Stato occidentale fatica a riconoscerti una pensione; come fidarsi di qualcuno privato che dopo 40 anni magari ha investito in giro nel mondo i tuoi “risparmi pensionistici!”
No, per carità! Lasciamoli ai loro posti, non sia mai che perdano pure i ticket restaurant da spendere al supermercato.
Grazie per la risposta in effetti lo avevo inviato sabato. Voglio solo sapere se è possibile se i sindacati leggono i nostri commenti. Buona giornata
Credo proprio di sì, ci seguono molto
Io ho lavorato per 22 anni in una azienda primaria e multinazionale del gas. La verità sta nel mezzo. Ci vogliono giovani ed esperti. Io facevo l’ispettore interno, controlli amministrativi, gestione clienti e recupero crediti. Decisamente fuori portata per un giovane inesperto. Mentre altre mansioni, come il controllo di gestione e altri con uso intensivo dell’informatica, posso essere migliori per un giovane laureato. Ci vogliono anni per imparare a dialogare con la clientela per superare tutti i problemi che possono derivare da errori matetialicommerciali o amministrativi.
Posso riscattare i due mesi che non mi anno versato nel passaggio da una azienda altra e se possibile quanto dovrei versare l’anno intromesso e il 1982
Sono d’accordo se per un anziano mandato in pensione ci fosse l’assunzione di due giovani, si velocizzerebbero tutti i processi lavorativi, si incentiverebbe ro la formazione di coppie con conseguente incremento delle nascite. Sicuramente un lavoratore giovane è molto più ricettivo di in anziano che in pensione potrebbe aiutare il giovane nelle difficoltà quotidiane tenendo il nipote ed altro. La società né risentirebbe in modo positivo. La pensione dovrebbe essere un diritto maturato ad esempio dopo 40 di lavoro e non un miraggio irraggiungibile.
Scusami Marco
Ma se servono 2 giovani per un anziano il discorso non regge se poi parli di velocizzare.
Me lo spieghi meglio il concetto perché o parliamo di pensionare o di rottamare gli anziani.
In azienda, tipo la mia, già anni fa avevano etichettato gli over 48 anni, si avete letto bene, 48 anni, di essere dei tappi generazionali!
Detto poi dall’allora capo delle risorse umane che era over 60!
Perciò c’è una vita reale dove, quando hai raggiunto una certa età, diventi un costo insostenibile e mal tollerato, in genere, per l’azienda.
Le riforme pensionistiche invece, tendono a non mandarti mai in pensione, o comunque il più tardi possibile, cercando pure di penalizzarti.
Questa è la realtà dei fatti, tutto il resto sono solo sterili polemiche.
Perciò la richiesta sindacale di uscita dai 62 anni di età con quanto versato, o massimi 41 di contributi, è tutt’altro che campata per aria; è rispettosa delle esigenze del lavoratore.
La follia è costringere lavoratori di 60 anni e oltre a lavorare con gli stessi orari e carichi di lavoro dei ventenni! E’ contro il buon senso e la fisiologia, non è possibile reggere. Chi è più fortunato e può scappa e si licenzia, ma sono pochi. Intanto i nostri figli sono costretti ad andare a lavorare all’estero, magari in Paesi come la Francia, ma non solo, dove si va in pensione a 62 anni e i posti di lavoro con assunzione e tempo indeterminato per i più giovani di conseguenza non mancano! Volete obbligarci a lavorare fino a 67 anni oltre? Allora part time obbligatorio dopo i 60 con piccola riduzione dello stipendio!
Scusate, rivolto a chi annuisce al pensiero.
Chiedere la pensione ha un senso, accettare di sentirsi dire che la tecnologia informatica ti espelle e giustificarlo solo per poterla avere equivale a sentirsi dare dell’ignorante ed esserne felice.
Ma quanti ultrasessantenni abbiamo al potere? Cosa pensare informaticamente parlando di loro!
Solo per partecipare alla discussione.
Da dinosauro, per di più pensionato, direi che le “zavorre”, i dinosauri di cui si parla, sarebbero ben lieti di stare in mia compagnia, magari se fosse loro possibile con i medesimi termini economici di chi, come me, lo è dal 2012.
Da certi articoli sembra passare l’idea di un mondo del lavoro dove vi sono dei fortunati dinosauri seduti da almeno 30 anni dinanzi a scatole misteriose ora indicate come “computer dipartimentali”; 4 cog…oni di anziani capaci solo di pigiare a malapena con il solo dito indice rimasto, ormai artritico, su di una tastiera dei numeri o delle lettere di cui non ne conosce neppure il senso.
Si pensa e dice sempre più spesso che servano: “mostri”, seppure in senso positivo, pensando alle competenze a livello digitale.
Ma cosa credono che il mondo viva solo di Start Up innovative capaci di risolverti il problema di dove puoi trovare il gelato al succo di cicoria o dove lo sappiano fare anche aromatizzato allo zafferano!
Ma non è che tra questi Big… della IBM girano idee di qualche dinosauro che magari ancora li dirige la baracca.
O mi si vuol far credere che sono già pronti a distribuire computer capaci di imparare e di reagire oltre le capacita di un dinosauro umano che non presti servizio nella Silicon Valley ma nella ditta di famiglia collocata in Brianza.
Diciamo come stanno realmente le cose.
Il lavoratore anziano costa troppo, è ancora sindacalizzato (per quanto questo possa servire), per cui va sostituito con un giovane, possibilmente immigrato, al quale obblighiamo l’anziano a fare da Tutor prima di rifilargli un calcio in culo e metterlo in cassa integrazione per poi essere licenziato.
Il sostituto, visti i tempi, comunque se ne starà zitto, non avanzerà pretese, perché altrimenti se lo fa allora poi si de localizza.
E ci sarebbe ancora molto da aggiungere, ma so di essere spesso prolisso.
Scusate qualche termine scurrile ma quando serve per rendere meglio l’idea …
il ricambio in tutte le situazioni è fondamentale; i lavoratori anziani lasciano lo spazio ai giovani ; il problema è quando si costringono persone a lavorare all’inverosimile sperando che non arrrivino alla pensione così risparmiano anche sulla pensione; e qual’è l’età giusta? bella domanda, se fosse per i nostri politici non basterebbero i 70 anni; vedremo nei prossimi mesi cosa bollerà in pentola ; saluti ai gestori del sito
Buongiorno Sig.ra Erica ieri ho scritto se i sindacati leggono i nostri commenti e le nostre proposte nella quasi totalità fattibili. Vorrei chiederle come mai non è stato pubblicato e se mi può dare una risposta. Grazie
Quale commento non avrei pubblicato Stefano? Se lo ha scritot nel weekend sto approvando oggi, in caso contrario mi rimandi il commento
Buongiorno lasciamo che siano i Giovani i veri protagonisti Noi Dinosauri …. il lavoro stesso non
ci vuole più, speriamo che il Governo capisca che la vera scommessa sono i nostri giovani e il ricambio
Generazionale, che l’attuale riforma Fornero a mio avviso a Bloccato ,,e assurdo vedere ragazzi disoccupati ,,e lavoratori anziani ancora in prima linea…dopo 41/42anni di servizio ,,oppure con 63/64 anni e con 20 anni di servizio si dovrebbe ritirarsi ..
Al dragone non interessano né i millennials come futura forza lavoro, né gli anziani lavoratori in attività. Lui sta seduto sullo scranno di Palazzo Chigi solo per interposto interesse, quello delle grandi lobby economiche che vivono solo di macroeconomia e dividendi. E poi, scusate, ma vi pare il momento di disturbarlo con queste quisquilie di bassa lega, lui che è tuttora impegnato in una guerra globale che abbisogna di ogni possibile energia economica e sociale???!!! Ma lasciatelo in pace poverino…
👍
PRECOCI…. DEL 60 TRANQUILLI CI PENSA IL MINISTRO ORLANDO A VOI
CON SOLO… 44 ANNI VERSATI E 66 ANNI DI ETA VI CONCEDERA LA PENSIONE ANTICIPATA
CON SOLO IL 15% DI PENALITA AL MESE….
SCUSATE SCHERZO PER NON PIANGERE PRECOCE DEL 60 CON 41ANNI VERSATI DISOCCUPATO
Ho 63 anni ma ancora lontana alla pensione di vecchiaia. Non lavoro in un ufficio ma sono Ausiliaria in un RSA. faccio assistenza piena a turni. Ebbene anche nella mia realtà lavorativa ormai ci sono degli aspetti tecnologici che magari non sono basilari. Ma noto nelle mie colleghe giovani, molta più dimestichezza. Sono d.accordo col cambio di squadra. È ovvio