L’onorevole Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia ha segnalato sui suoi social la risoluzione presentata per coloro che versano i contributi per ENASARCO, i cosiddetti “silenti” una categoria scordata. Dice Rizzetto: “Per ‘silenti’ si intendono i professionisti soggetti alla contribuzione obbligatoria che non arrivano a versare i contributi per la soglia temporale minima di venti anni prevista dallo statuto di Enasarco, perdendo il diritto alla corresponsione della prestazione pensionistica nonostante anni di contributi versati e non più riscattabili. Sono obbligati a pagare anche Inps, una stortura inaccettabile. Ho presentato una risoluzione parlamentare che tende a risolvere il problema, la maggioranza dopo molti proclami la voti assieme a noi”.
Ultime notizie Riforma Pensioni 2020: La risoluzione di Rizzetto
Ecco di seguito il testo integrale della Risoluzione: “La XI Commissione, premesso che: la Fondazione Enasarco è l’ente nazionale di assistenza, costituito nel 1938 e trasformato in soggetto di diritto privato nel 1996, con finalità di pubblico interesse attraverso la gestione di forme pensionistiche integrative obbligatorie a favore di agenti e rappresentanti di commercio; il controllo pubblico sulla gestione della Fondazione è affidato al Ministero del lavoro e politiche sociali e al Ministero dell’economia e finanze; Enasarco, dunque, riconosce prestazioni integrative agli agenti e rappresentanti di commercio, che sono iscritti e che hanno versato i relativi contributi. Le prestazioni previste sono la pensione di vecchiaia al compimento dell’età pensionabile, con almeno 20 anni di contributi, il trattamento di fine rapporto, nonché ulteriori prestazioni sanitarie e integrative; all’ente di previdenza integrativa obbligatoria risultano attualmente iscritte circa 990.000 persone, di cui circa 220.000 attivi, 120.000 pensionati e circa 650.000 definiti «silenti».
Nello specifico, i cosiddetti « silenti » sono i contributi versati all’Enasarco, che vengono di fatto persi dagli ex agenti e rappresentati di commercio, che non raggiungano il minimo di anni di contribuzione previsti dal regolamento Enasarco. Addirittura, vi sono centinaia di migliaia di ex lavoratori che hanno versato i contributi obbligatoriamente, anche per 18 anni, per una pensione complementare che non è stata mai corrisposta, nemmeno in parte; a ciò si aggiunge l’anomalia per la quale, nonostante Enasarco sia una cassa previdenziale ed integrativa privata, sussiste l’obbligo di iscrizione all’ente per tutti gli agenti e rappresentanti di commercio, pur essendo gli stessi già tenuti ad iscriversi all’Inps.
Si tratta, dunque, di un’evidente discriminazione in danno di tali lavoratori che rappresentano l’unica categoria per cui è previsto l’obbligo di duplice contribuzione, con l’aggravio, come predetto, di vedersi negato il riconoscimento della pensione integrativa, qualora cessi l’attività prima del raggiungimento dei 20 anni di versamenti obbligatori, poiché, in tal caso, Enasarco non riconosce alcun diritto e non prevede nemmeno la restituzione delle somme versate; l’ente, dunque, trattiene una notevole quantità di «contributi silenti o improduttivi», poiché sono molti gli agenti e i rappresentati di commercio che non raggiungono i requisiti richiesti; Enasarco prevede la possibilità di continuare volontariamente il versamento contributivo una volta cessata l’attività di agente di commercio, ma tale opzione non risulta conveniente, soprattutto, per chi ha versato i contributi per pochi anni”.
Riforma Pensioni 2020 ultim’ora su Ensarco e ricongiunione dei contributi
La risoluzione continua poi: “Inoltre, trattandosi di un ente previdenziale che eroga prestazioni integrative, non è prevista la possibilità di ricongiunzione dei contributi – meccanismo che sarebbe peraltro inutile e improduttivo, posto che la contribuzione Enasarco è già coperta da quella obbligatoria Inps – né è possibile cumulare la contribuzione, per maturare un maggior importo di pensione; tale distorto meccanismo è comunque previsto dal regolamento di Enasarco, pertanto, sono anni che un notevole numero di agenti e rappresentanti di commercio denuncia le gravi criticità di detto sistema, nonché le condotte non conformi a buona fede dei vertici della Fondazione;
al riguardo, nel mese di aprile 2020 Federcontribuenti, l’associazione dei consumatori e contribuenti italiani, ha comunicato il deposito presso la procura di Roma di una denuncia querela contro Enasarco, eccependo, tra l’altro, una mancanza di trasparenza nella gestione delle risorse finanziarie accumulate, chiedendo di procedere con urgenza al commissariamento dell’ente e altresì di farlo confluire in Inps, al fine di dare giustizia a migliaia di ex agenti che si sono visti negare il giusto riconoscimento a una integrazione pensionistica;
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, anche recentemente, in risposta ad atti di sindacato ispettivo (interrogazione n. 5-03746) si è espresso favorevolmente per una soluzione legislativa che risolva in modo definitivo le anomalie in questione, ma, ad oggi, non sono stati adottati provvedimenti utili in merito; si evidenzia che, considerando che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell’economia e delle finanze dovrebbero vigilare sulla gestione di Enasarco, non si comprende come sia possibile il perdurare di una situazione palesemente dannosa per questi professionisti e che pone anche dei dubbi sulla legittima gestione delle risorse accumulate dalla Fondazione a titolo di «contributi silenti»,
Impegna il Governo: ad adottare iniziative che pongano rimedio alla annosa questione dei contributi cosiddetti «silenti », al fine di escludere che agenti e rappresentanti di commercio perdano i contributi previdenziali versati alla Fondazione Enasarco; a porre in essere iniziative affinché si ponga rimedio all’anomalia per la quale i rappresentanti e gli agenti di commercio in Italia sono obbligati ad iscriversi a due enti
previdenziali; ad adottare iniziative per espletare un più incisivo controllo sulla Fondazione Enasarco, assumendo i dovuti provvedimenti qualora risulti una gestione non trasparente della Fondazione rispetto ai propri compiti istituzionali. (7-00510)” A firma di: Rizzetto, Bucalo, Butti, Caiata, Deidda, Ferro, Foti, Lucaselli, Mollicone
Pensionipertutti.it grazie alla sua informazione seria e puntuale è stato selezionato dal servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui.
Ho 67 anni anagrafici con 20 anni di contributi Enasarco eppure non riesco ad avere un centesimo di pensione in quanto non raggiungo quota 92. Devo aspettare ancora due anni e chiudere la pensione anticipata con riduzione del 5+5%. Siamo difronte a un vero e proprio LADROCINIO LEGALIZZATO del quale nessun Governo si è preso l’onere di risolvere.
Buongiorno, da diversi anni sono state fatte ,interpellanze parlamentari risultati zero. ENASARCO nell’ordinamento del lavoro una ANOMALIA ITALIANA obbligatoria integrativa,sono state introdotte norme restrittive. La Corte Costituzionale,ha affermato che i PATRONATi,sono costituiti per l’esigibilita’ dei diritti garantiti dagli ART.3 e 38 della Cstituzione.Come mai NESSUN patronato provvede??. Paradosso un agente versa 19 anni Inps ed enasarco,non percepisce nulla.Cordiali Saluti Franco Pomati
ma e’molto costoso coprire gli anni mancanti per raggiungere i 20 nel caso siano pochi?
Giancarlo provi a farsi fare un conto, non saprei dirle
E’ ora di piantarla con furti di tutti i generi , specialmente verso i più deboli !
Anch’ io sono un SILENTE a cui Enasarco ha rubato 15 anni di contributi.
Spero proprio che qualcuno ci metta una pezza a questa vergogna , purtroppo solo italiana.
Cordialmente
GiGi
SALVE VORREI CONOSCERE LA DATA IN CUI PRESUBILMENTE POTRÒ ANDARE IN PENSIONE COMPIENDO 62 ANNI A NOVEMBRE 2022 E RAGGIUNGENDO 41 E 6 MESI DI CONTIBUTI GRAZIE