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Pensioni 2019, ultimissime su Quota 100: spunta la clausola di garanzia

Le ultimissime novità sulle pensioni 2019 riguardano il tentativo del Governo Conte di raggiungere un’intesa sulla Manovra 2019 con l’Unione Europea.  Il quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore’ parla oggi di una clausola di garanzia che affiancherà il provvedimento cardine dell’esecutivo giallo-verde. La clausola di garanzia su “quota 100” permetterà di poter rispettare il tetto dei 4,7 miliardi di spesa nel 2019. Questa ad oggi 14 dicembre pare essere una delle carte giocate dal governo nella trattativa con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione per eccesso di debito e far passare il nuovo saldo di deficit/Pil al 2,04%. Ma in cosa consiste? Ridurrà la platea degli aventi diritto? 

Pensioni 2019, In cosa consiste la clausola di garanzia?

La misura prevede che le finestre trimestrali di posticipo del pensionamento per chi lascerà il lavoro usufruendo della quota 100 con 62 anni e 38 di contributi minimi possano allungarsi di altri mesi nel caso in cui le domande di pensione che verranno presentate all’Inps siano in quantità superiore rispetto al previsto.

La platea attesa di beneficiari per la Quota 100 é indicativamente intorno alle 315mila persone nel 2019, di queste 160mila apparterrebbero alla Pubblica Amministrazione. Il governo per consentire il pensionamento anticipato, che sarà comunque una misura triennale, ha stimato una spesa contenuta nel limite auto imposto di 4,7 miliardi per il 2019, spesa destinata però a raddoppiarsi nel 2020, per poi scendere a 7 nel 2021.

Pensioni anticipate 2019, Brambilla: quota 100 pezza a colori

Mentre il premier Conte cerca di raggiungere l’intesa con Bruxelles, proponendo all’Europa la clausola di garanzia di cui sopra al fine di stare nei 4.7 miliardi di spesa, ridotti dunque di 2, rispetto alle prime stime di 6.7 mld, dall’altro ci é già chi reputa comunque la misura una ‘pezza a colori ‘. L’economista Alberto Brambilla, intervistato dal ‘Corriere della Sera’ non ha risparmiato forti critiche nei confronti del governo, asserendo che quota 100 scatenerà , essendo un provevdimento destinato a durare solo tre anni, oggi c’è , domani chissà, una vera e propria corsa alle domande.

L’esperto previdenziale della Lega ritiene ad esempio molto ingiusto il meccanismo delle finestre, asserendo che se un lavoratore matura i requisiti per andare in pensione è doveroso che la pensione gli venga subito erogata, e limitante anche il divieto di cumulo con reddito da lavoro sopra i 5.000 euro, se si considera, dice, che in Italia su sedici milioni di pensionati, almeno un milione lavora ancora. Pur non essendo contrario in toto alla quota 100, ritiene che così come ideata sia ‘una pezza a colori’, un provvedimento dunque che non servirà a modificare la riforma delle pensioni Fornero e anzi rischierà di alimentare altre disuguaglianze. Cosa ne pensate delle critiche di Brambilla e della clausola di garanzia su quota 100? 

Erica Venditti

Mi chiamo Erica Venditti, classe 1981. Da aprile 2015 sono giornalista pubblicista Scopri di più

Questo articolo ha 29 commenti

  1. Sandra Pinna

    come al solito ci sarà chi dovrà subire l’ingiustizia dell’esclusione

  2. Carlo

    Signora Erica, provo anch’io ad aggiungere un tassello su questo argomento proposto da Gustavo e Nicolò. La riforma previdenziale relativa alla legge 335/95 (riforma Dini ) stabiliva che l’assegno pensionistico venisse calcolato non più col sistema retributivo, ma esclusivamente con quello contributivo, per chi iniziava a versare contributi dal 1/1/96. Per chi invece avesse maturato una anzianità di 18 anni al 31/12/95 si continuava a calcolare l’assegno pensionistico col sistema retributivo (più favorevole ), che la riforma Fornero ha poi limitato al 31/12/2011, di fatto con una proroga di 16 anni. Lo scalone al quale si riferisce Nicolò, penalizza fortemente i lavoratori che al 31/12/95 non avevano maturato i 18 anni di contribuzione, anche se solo per un giorno, poiché i contributi versati dal 1/1/95 saranno valutati col sistema contributivo (nettamente sfavorevole ). Grazie per l’attenzione buona serata

    1. Erica Venditti

      Grazie Carlo per la sua testimonianza

  3. Margherita

    Anche io dovrò ancora aspettare la pensione,ma a questo punto ho deciso che malgrado ad agosto avro’raggiunto i 42 anni di servizio, lavorerò anche il 43^ e uscirò con la Fornero. Io sono una maestra,e con lo stipendio che percepisco non posso permettermi di rimanere per svariati mesi in attesa dell’assegno pensionistico . Non parliamo poi del T.F.S, certamente stanno pensando di pagarlo a ” babbo morto” e per di più con i titoli di stato invenduti.

  4. Francesco

    Dopo aver riflettuto davvero tanto a me viene in mente solo una parola…. BUFFONI !!!!!!! Sono 42 anni che mi spacco la schiena e devo ancora lavorare ? Dov’è finito quello che diceva con gli occhi lucidi e quasi piangendo che dopo 41 anni di lavoro era sacrosanto andare in pensione!!! Adesso cerca la bacchetta magica ? Quando cercava i voti la bacchetta magica la doveva cercare.. BUFFONE !!!! Sai dove te la metterei io la bacchetta magica ?

  5. Giovanni

    Brambilla è meglio che non si intrometto perchè mi sembra non capisca molto la situazione a cominciare con la sparata di quota 104…per quanto riguarda per le prossime domande di pensione è altrettanto ovvio che la gente prima di far domanda veda a quanto ammontera’ l’assegno pensionistico che sarà per forza di cosa ridotto rispetto ad andare in pensione con 43 anni di contributi e sicuramente aspetterà ancora…spero che il governo consideri per la quota 100 anche il cumulo dei contributi per difFerentino gestioni previdenziali e consideri anche le casse professionali come adesso per la pensione anticipata con la legge fornero

  6. Giuseppe C.

    Pardon, sulle palafitte mi è sfuggita la C dopo Giuseppe.

  7. Giuseppe C.

    Leggo: “La misura prevede che le finestre trimestrali di posticipo del pensionamento per chi lascerà il lavoro usufruendo della quota 100 con 62 anni e 38 di contributi minimi possano allungarsi di altri mesi nel caso in cui le domande di pensione che verranno presentate all’Inps siano in quantità superiore rispetto al previsto”.
    A mio parere non c’è il rischio che le domande di pensione che verranno presentate all’Inps siano in quantità superiore rispetto al previsto, visto come i media ci dicono verrà ridotto l’eventuale assegno con quota 100, rispetto alla legge Fornero.
    Ma, a proposito, la domanda, uno la deve fare AL BUIO, prima che si sappia di preciso l’importo del suo assegno o, prima o poi, qualcuno darà chiarimenti in merito?

  8. massimo

    SIAMO CADUTI NEL RIDICOLO PER NON USARE UN’ALTRA ESPRESSIONE.
    ANCHE LA LEGA ED I CINQUE STELLE ALLA FINE SI STANNO PIEGANDO ALLE DIRETTIVE DEI ” SANI PRINCIPI DI BILANCIO IMPOSTI DALL’EUROPA”
    PRINCIPI QUESTI CHE A QUANTO PARE VALGONO SOLO PER L’ITALIA E NON PER LA FRANCIA.
    MI RIVOLGO IN MODO PARTICOLARE ALL’ONOREVOLE MATTEO SALVINI: DOVE HA RIPOSTO L’ORGOGLIO NAZIONALE?
    GLI ELETTORI DELLA LEGA NON CREDO SIANO CONTENTI DI QUANTO STA SUCCEDENDO. PER QUEL CHE MI RIGUARDA NON SAREI MAI ANDATO A BRUXELLES CON IL CAPELLO IN MANO. AL CONTRARIO AVREI IMPOSTO LE MIE DECISIONI MOTIVANDOLE COL PRINCIPIO CHE L’ITALIA E’ UNO STATO SOVRANO HA PARI DIGNITA’ CON GLI ALTRI STATI MEMBRI
    ED HA LE CARTE IN REGOLA PER RISOLLEVARSI FINANZIARIAMENTE.
    ORA BASTA PENSO SIA ARRIVATO IL TEMPO PER RIPRENDERCI IL RUOLO CHE L’ITALIA HA IN EUROPA E NEL MONDO.

    1. Giuseppe C.

      Proviamo a vestirci tutti con giubbotti gialli e chiediamo all’Onorevole Conte di presentarsi a Bruxelles anche lui col giubbotto giallo; chissà che si smuova qualcosa?

  9. ALESSANDRO

    Stranamente e per la prima volta condivido l’opinione di Brambilla che ritiene molto ingiusto il meccanismo delle finestre, specificando che se un lavoratore matura i requisiti per andare in pensione è doveroso che la pensione gli venga subito erogata. Aggiungo che lo stesso ragionamento (non applicato) riguarda il TFR/TFS -il cui pagamento è stato, per una legge ingiusta, procrastinato di ben 2 anni. Questa è solo la prima parte, perché al governo hanno la memoria corta, se si pensa che i primi colpiti, e di conseguenza “FORNERIZZATI” della “famigerata” e presunta riforma del 2011, sono stati, per la stragrande maggioranza i dipendenti pubblici, ai quali si vogliono “regalare”, con uno slittamento maggiore rispetto degli altri, 3 mesi in più di permanenza al lavoro. Ancora una volta, mentre i sindacati, in questi anni, favorivano questa o quella specifica categoria a discapito degli altri, nulla fanno o faranno per i Dipendenti Pubblici, per evitare questa ulteriore ingiustizia. Inoltre, se dovesse essere bloccata l’applicazione dell’ADV per il 2019, sa di beffa la concessione dello sconto di 5 mesi -dato con una mano- poi ridotto a 2 soli mesi- con l’altra mano. Se non si applica l’ADV, non vedo perché per un diritto maturato (parliamo di 42 e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne) secondo le regole attuali, si debba essere ulteriormente penalizzati, utilizzando una disposizione/norma che non verrà applicata. Pur avendo la massima comprensione per il ministro dalla funzione pubblica, che teme la svuotamento delle apparato amministrativo dello Stato e/o P.A., questo eventuale problema non può essere scaricato sempre e solo sui soliti noti cioè i pubblici dipendenti. Che il ministro attinga dagli idonei dalle graduatorie di concorsi già fatti , il cui numero è all’incirca di 140.000 unità. Infine, la voglia di lasciare il lavoro è la conseguenza di come la Stato ha trattato negli ultimi anni i suoi dipendenti (sia economicamente che moralmente), per cui l’affermazione più ricorrente è “SE MI DANNO LA POSSIBILITA’ , ME NE VADO, E MA CHI SE NE FREGA”

    1. Giuseppe C.

      Il TFS ANDREBBE “ACCANTONATO” FINO AL PENSIONAMENTO E POI SUBITO “RESTITUITO”, E NON “USATO PER ALTRO”; COSI’ ERA QUANDO ERA ACCANTONATO DAL DATORE DI LAVORO.
      QUINDI NON REGGE LA TEORIA DEL “SE VANNO TUTTI IN PENSIONE INSIEME NON ABBIAMO I SOLDI PER “RESTITUIRE” IL TFS DA EROGARE”.
      INUTILE DIRE COME IO RITENGA L’OPERAZIONE FATTA DI CONGELAMENTO, DI SEQUESTRO TEMPORANEO, DI QUANTO SPETTEREBBE DI DIRITTO ESSERE “RESTITUITO”, NOTA BENE IL “RESTITUITO”, SONO SOLDI DEL LAVORATORE, IL GIORNO DOPO IL PENSIONAMENTO, SALVO I TEMPI TECNICI DI EROGAZIONE.
      NON MI STUPIRO’ MAI PIU’ DI NIENTE DOPO AVER VISSUTO QUANTO ACCADUTO DAL 2011 AD OGGI! E DI QUANTO CONTINUA AD ACCADERE IN UNO STATO CHE SI DEFINISCE “DI DIRITTO”.

  10. Cristian Cuppi

    Alcuni giorni fa ho scritto convintamente che la quota 100 non modifica la Legge Fornero. È una scelta politica che accontenta una fascia di lavoratori, molto costosa e con effetti limitati sul rimpasto giovanile enunciato. Il meccanismo del ” il primo che arriva meglio alloggia” scatenerà lotte intestine all’ interno delle aziende e nei comparti interessati . Con un rischio spezzatino sui quota 100 che in ambito stesso lavoro e stesse condizioni lavorative, potrebbe consentire l’uscita solo ai più veloci a presentare la domanda di uscita. Francamente non sino per le clausole di salvaguardia ne tanto meno all’ Arlecchino previdenziale. Noi precoci siamo stanchi e delusi. Il governo non ci ha presi in considerazione per il 2019 e addirittura per i 2 anni successivi!? Ma non è certamente quello che era stato indicato nei programmi elettorali dei due partiti di governo. Almeno mettano la pezza nel maxiemendamento al Senato sul blocco delle aspettative di vita , le quali vengono date per scontate ma nessuno dei due vice-ministri esplicitamente ne parla.

  11. Renato

    CLAUSOLO DI GARANZIA !!!!!!!!!! ANCHE OGGI LA STRONZATA QUOTIDIANA.

    1. Erica Venditti

      Renato il commento è riferito a noi o al Governo?

    2. Renato

      SCUSA ERIKA OVVIAMENTE NON ERA PER VOI CHE OGNI GIORNO CERCATE DI FARCI RACCAPEZZARE IN QUESTA SITUAZIONE UN PO’ FANTOZZIANA E NON POSSIAMO CHE ESSERVENE GRATI . MI RIFERIVO SENZA OMBRA DI DUBBIO AL GATTO E LA VOLPE E AI DUE POVERI CRISTI ( TRIA E CONTE ) CHE OGNI SANTO GIORNO ARRIVANO CON NUOVI PALETTI PER PORTARE LA PLATEA DEI 100/38/62 DAI 400.000 AVENTI DIRITTO A 12.344 PERSONE COSI’ AVRANNO PIU’ FONDI PER IL REDDITO DI NULLAFACENZA !! ALLA FINE DI TUTTO VOGLIO VEDERE COSA FARANNO PER L’AdV .

      1. Erica Venditti

        Grazie Renato della specifica 🙂 e della stima

  12. vicy

    Che nuova spesa è quella che riguarda i dipendenti pubblici che sono già a spese dello Stato e non rappresentano, andando in pensione, alcuna maggiorazione, anzi diventano un risparmio di versamenti previdenziali ecc.??? Passano solo dalle varie PP.AA. all’INPS con un semplice giro di spesa.

    1. Giuseppe c.

      IN UNO STATO DI DIRITTO NON SAREBBE “SPESA” MA DOVUTA “DOVUTA SPESA PER RESTITUZIONE” DI QUANTO DOVUTO AL LAVORATORE PER QUANTO PRELEVATO IN BUSTA PAGA PER DECENNI, MENSILMENTE, IN ATTESA DI RESTITUZIONE PER ONORARE UN CONTRATTO TRA STATO E LAVORATORE STESSO.
      PERICOLOSO, PER LA CREDIBILITA’ DELLE ISTITUZIONI DELLO STATO STESSO. SE QUESTE NON ONORANO NEI TEMPI CONTRATTUALI “ORIGINARIAMENTE PREVISTI” GLI IMPEGNI PRESI, PROCRASTINANDOLI CONTINUAMENTE, ANCHE COL RICORSO AL “GIOCHETTO DELL’OCA” DELL’ ASPETTATIVA DI VITA PER CUI, QUANDO STAI PER ARRIVARE, TORNI AL PUNTO DI PARTENZA.

  13. revenge

    appelarvi come ciarlatani è farvi un complimento…
    maggio si avvicina.
    state sereni

  14. Giuseppe Di Monda

    Piuttosto che non fare nulla (rischio che realmente si corre), ben venga quota 100 per tre anni.
    Sempre meglio di niente.

  15. Franco Giuseppe

    U sciù Brambilla s’è svegliato ! Certo che creerà delle disuguaglianze, altre rispetto a quelle che già creavano le precedenti affermazioni. Sarà a discrezione dell’INPS, degli uffici centrali e di quelli periferici. Prima mandiamo quelli, gli altri no perchè altrimenti si svuota tutto l’ufficio, quell’altro si perchè è un fannullone e quell’altro si perchè è amico del direttore. Ma che caos stanno combinando, stanno facendo di tutto per restringere la platea ed abbassare gli aventi diritto. Una vergogna peggiore della Fornero.

  16. giorgio

    Sono dei buffoni!!!

  17. gustavo

    Io ho 63 anni con 40 anni e sei mesi di contribuzione. Al 31-12-1195 non avevo raggiunto i 18 anni previsti come spartiacque fra retributivo e contributivo soltanto per tre o quattro mesi..Solo per questo si perdono all’incirca € 300 al mese . Di questo nessuno ne parla ma il salasso è troppo grosso.

    1. Erica Venditti

      Ci spieghi nel dettaglio Gustavo se riusciamo avendo i dati ci facciamo un pezzo, ma sia preciso nel raccontarci la sua storia,grazie

  18. MMZ

    A furia di fissare sempre nuovi paletti pur di restringere la platea dei beneficiari, a questa siddetta quota 100 potranno accedere coloro che abbiano 62 anni di età e 38 di contributi, purchè nati il 29 febbraio……ma va

    1. Giuseppe .

      Ormai vivremo sulle palafitte? Sai che umidità!

    2. nicolò

      Signora Enrica, anche io mi trovo esattamente nella stessa situazione di Gustavo.
      Io al 31/12/1995 avevo maturato 18 anni contributivi meno 4 settimane. Per tale motivo rientro nel calcolo misto anzichè retributivo. La legge Dini ha lsciato questo scalone che secondo me è tremendamente ingiusto. Nessuno ne parla. Anche io andrò a perdere circa 400 € al mese quando sarò in pensione. Lei che ne pensa ? Grazie.

      1. Erica Venditti

        Mi racconti anche lei la sua storia in sintesi e la perdita che avrebbe e perché, così andiamo più a fondo. Grazie Nicolo

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