Nella giornata di ieri vi abbiamo parlato dei problemi dovuti dalle pensioni anticipate che nei prossimi anni alzeranno i costi dell’INPS a dismisura, creando una bomba pronta ad esplodere. Giuliano Cazzola, scrittore ed economista esperto di Pensioni ha scritto proprio su questo argomento e di come la quota 100 e l’aumento dei baby boomers causerà problemi sulla spesa pubblica. Vediamo le sue parole, e poi un’interessante commento di Alessandra Servidori sull’ultimo Rapporto della Covip che sottolinea ancora una volta come ci sia necessità di un intervento per le donne e che riguardi il Gender Cap.
Pensioni anticipate oggi 18 giugno 2019 e quota 100 Cazzola commenta la spesa pensionistica
Dalle pagine del Sussidiario, Cazzola commenta gli ultimi dati arrivati sulla spesa pensionistica e su come questa aumenterà a dismisura nei prossimi anni e difende anche Elsa Fornero e la sua riforma: “Hanno avuto buon gioco i demagoghi, quelli che, falsificando la realtà, hanno inculcato in un popolo che vorrebbe andare in pensione il prima possibile fruendo di un assegno non inferiore a quello del bancario della porta accanto, la convinzione che quell’ambito traguardo era divenuto irraggiungibile per responsabilità di una professoressa minuta, competente che accettò di “metterci la faccia” in un Governo chiamato a scongiurare il default del Paese”. Sulle scelte del Governo poi Cazzola boccia quota 100: “Il Governo e i suoi accoliti si rifiutano persino di riconoscere il fallimento di quota 100 e dintorni, non solo sul versante di creare occupazione mediante la messa in moto del turnover, ma anche su quello di realizzare il numero di adesioni previste, assunte come riferimento degli stanziamenti in bilancio”.
Commentando poi i dati edl sole 24 ore che vi abbiamo riportato ieri, Cazzola dice: “La sentenza sul futuro dell’Inps appartiene al novero di quelle inappellabili. Le proiezioni – al netto degli effetti economici di quota 100 e delle misure accessorie – fotografano quello che sta per accadere: il ritiro dal mercato del lavoro delle folte coorti dei baby boomers (che peraltro è stato colpevolmente incoraggiato e favorito proprio dall’attuale Governo). Un boomerang atteso da tempo (la demografia è quasi una scienza esatta), che spingerà in alto la spesa nei due prossimi decenni e i cui effetti sono stati in parte attenuati dalle riforme adottate tra il 1992 e il 2011.Quanto cambieranno quelle traiettorie a seguito di “quota 100” e, se arriverà, di “quota 41”, al momento, non è dato sapere. La spesa pensionistica, da qui al 2040, scalerà una gobba che, a seconda delle stime, potrebbe variare tra il 16 e il 20% del Pil.
Ultime novità Pensioni anticipate e donne oggi 18 giugno
Alessandra Servidori, docente ed esperta di politiche del welfare commenta l’ultimo Rapporto della Covip in un articolo apparso sul Quotidiano on-line del lavoro e delle relazioni industriali. Il focus è sulle lavoratrici, che spiega: “ Le pensioni delle lavoratrici dovrebbero essere la vera priorità in ambito previdenziale, piuttosto che il pensionamento anticipato . Segnaliamo come le donne accedano in maniera significativa alla pensione con quella di vecchiaia e, soprattutto, vedano allargarsi in negativo il gender gap relativo al valore della stessa pensione. Sottoponiamo questi dati per sollecitare una urgente riflessione anche prendendo atto che oggi la priorità sembra sia il tema del pensionamento anticipato”.
La Servidori spiega che “All’origine di questo gap c’è una sostanziale disparità nelle carriere lavorative. Le lavoratrici sono spesso costrette a periodi di inattività, legate ad esempio alla maternità o alle esigenze di cura verso i genitori. Per gli stessi motivi, sono più inclini ad accettare o cercare lavori part-time, con la conseguenza che il loro reddito è inferiore a quello dei loro colleghi. Ciò si ripercuote sulla pensione che, in tutto o in parte, è calcolata sulla base dei contributi versati (i quali, a loro volta, sono calcolati sulla base del reddito).Oltre al gap per quanto riguarda l’importo, dal rendiconto sociale dell’Inps emerge un’altra dinamica che è destinata ad accentuarsi negli anni a venire, ovvero una disparità anche nell’età pensionabile“. Potete leggere l’articolo completo a questo indirizzo.
Questo Cazzola è proprio divertente! Io lo trovo rilassante… Grazie di esistere e di prenderti regolarmente sonore sberle da chi ha più diritto di te di andare in pensione!
Già dalle prime righe ho capito il soggetto.e non ho potuto proseguire ..appena passata la nausea sto qui a scrivere..ma non mi dilungo non né vale la pena…questa gente è pericolosa..dannosa….disgustosa…dico solo..benvenga la quota 100…e per le donne anche qualcosa di meno..non se ne poteva di vedere anziani che si trascinavano al lavoro e giovani a spasso..certi cancri andrebbero eliminati..piuttosto contribuissero visto che prendono pensioni da favola
Cari signori la pensione a lavoratori commercianti e Politici bisogna tassativamente concederà solo in due casi quando chi la richiede ha versato almeno 20 anni di contributi massimo 500 euro e quando ne ha versati più di 41.
oggi visto la situazione economica non si può più regalarla a Nessuno punto e basta. E deve essere conteggiata in base ai contributi versati altrimenti tempo 10 anni la pensione non la pagheranno più.
QUANTE PALLE RACCONTA QUEL BIS PENSIONATO
Questo personaggio ha avuto tanto troppo di pensione sia per la sua qualifica mansione sia che veniva da un periodo che era spendido per il pensionato (35 anni di contributi e retributivo) ora a fare un piccolo passo indietro vedesi ricalcolo col contributivo non lo vuole fare…….l’ho visto alla Arena di Gilletti …..figuracce in sequenza …..non dico altro !
Non è una novità che Cazzola bocci quota 100, è più di un anno che continua a difendere i propri interessi e di tutti quelli come lui compreso Fornero, L’immagine riportata di Cazzola la dice tutta, certo che lui i conti per arrivare a fine mese non li ha mai fatti, raffigura la salute in persona, mangiando 3 polli al giorno, il bello che raggiunge la pienezza del pasto con le piume degli stessi polli. Cazzola smettila, oramai quota 100 è in vigore, fatti una ragione.